-L’ALTOPIANO DI ASIAGO- by Maddy - Illustrated by Maddalena Pasotti - Ourboox.com
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-L’ALTOPIANO DI ASIAGO-

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Artwork: Maddalena Pasotti

  • Joined Apr 2018
  • Published Books 1

                                                                 ………………

L’ altopiano dei sette comuni si trova sulle Alpi vicentine, nella zona di confine tra le regioni Veneto e Trentino- Alto Adige,noto anche col nome di altopiano di Asiago dal nome del suo capoluogo.

Esso è compreso tra i fiumi Astico e Brenta. L’altopiano è formato da una conca centrale con un’altitudine che si aggira intorno ai 1000 metri, ed è delimitata verso Nord da un secondo altopiano, racchiuso da una serie di cime che si elevano oltre i 2300 metri di altezza, mentre verso Sud la conca è racchiusa da una serie di colli che scendono verso la pianura Padana.

 

 

                                                             

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 La storia dell’Altopiano

 

Il 24 maggio 1915, l’Italia entra in guerra contro l’ impero Austro-Ungarico.

Il primo colpo di cannone sparato dai forti situati lungo tutti il confine,parte dalla cima del monte Verena dal qale prende il nome l’ omonimo forte. Nei primi giorni di quel conflitto ,che verrà successivamente chiamato “La Grande Guerra”, i forti disposti sull’ Altopiano dei sette comuni infierirono gravi danni ai forti austriaci; quest’ultimi però repentinamente,spostarono verso il fronte obici di grosso calibro, con i quali assestarono potenti e costanti bombardamenti sui forti posti a difesa dell’ Italia.

Il 12 giugno 1915 (solamente 16 giorni dopo aver sparato il primo colpo) il Forte Verena viene colpito in pieno da un proiettile da 305 mm, il quale penetrando nella struttura di cementoad esplodendo successivamente lo rende inutilizzabile: causando la morte di quarantasei artiglieri.

Nel maggio 1916,l’ esercito nemico comincia un’ offensiva con il nome di “Strafe Xpedition” che tradotto dal tedesco all’ italiano è “Spedizione Punitiva”,che costringe l’ esercito italiano a rtrocedere e nello stesso tempo a far evacquare in tutta fretta i civili dell’ Altopiano dei sette Comuni.

Durante la ritirata,ingenieri italiani fanno scoppiare il ponte di Roana (costruito solo 10 anni prima) nel tentativo di arrestare, o almeno rallentare l’avanzata austriaca.

La popolazione dell’ Altopiano è costretta in poche ore ad abbandonare tutto; essa rimarrà profuga nella pianura vicentina,venendo talvolta accusata di spionaggio a causa del dialetto parlato: il Cimbro. Non tornerà sull’ Altopiano fino alla fine della guerra.

Gli scontri tra i due eserciti proseguono con l’ estenuante tentativo da parte degli italiani di riprendersi il territorio dell’ Altopiano dei sette Comuni e di respingere gli invasori.

Nel giugno 1917, il capo di stato maggiore delle esercito italiano ,Luigi Cadorna, ordina una contro offensiva italiana all’ inerno della quale si inserisce la drammatica battaglia dell’ Ortigara:dal 10 al 29 giugno, si contarono 25.000 morti e feriti di cui 13.000 solo su quel monte; la Valle dell’ Agnellizza, sottostante l’ Ortigara verrà succesivamente chiamata la Valle della Morte.

 

…Tutto il territorio dell’ Altopiano è un museo a cielo aperto, che porta ancora le “cicatrici” di quella battaglia duramente combattuta.

La guerra lascia segni indelebili sulle persone e anche sulla terra: l’ Altopiano ne è un esempio…

 

3

                                                       Altipian de Asiago 

La lingua cimbra è una lingua tedesca parlata ancora ai nostri giorni a Roana (sull’Altopiano di Asiago), a Giazza (nella Lessinia veronese) e a Luserna (in provincia di Trento). Nei secoli scorsi questa lingua fu stata parlata in tutta la montagna compresa tra il fiume Adige e il fiume Brenta. Francesco Caldogno affermava che tutto l’Altopiano di Asiago, denominato nella storia come Altopiano dei Sette Comuni, nel 1500 parlava la lingua cimbra.

Le origini di questa lingua e delle popolazioni che la parlavano,sono ancora in discussione: La leggenda parla di una derivazione dai Cimbri sconfitti dal condottiero Caio Mario nel 101 avanti Cristo. I Cimbri erano un popolo proveniente dalla Danimarca,che dopo essere stati sconfitti si rifugiarnono sui monti vicentini e veronesi.

Il documento più importante per capire le origini della lingua e della popolazione cimbra, sta nella lingua stessa, una lingua germanica con radici antiche che sono state via via collegate ai Goti, ai Longobardi, agli Alemanni e ad altre popolazioni barbariche entrate in Italia dopo la caduta dell’Impero Romano.

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                                                      Il coro della Spelonca

Il coro è nato a Roana nel 1997 quando un gruppo d’Amici decisero di creare una nuova coralità con propri canti, eseguendoli con pochi elementi e dando vita a “LE VOCI DELLA SPELONCA”, con riferimento alla voragine di neve perenne situata nelle prossimità del monte Verena di Roana.Lo spirito del gruppo è quello di riuscire a trasmettere al pubblico, storie, paesaggi, emozioni, sensazioni e fantasie proprie di quei luoghi,utilizzando solamente canti scritti e musicati dal gruppo stesso.

Questa Associazione è nata con un duplice intento: offrire l’occasione a giovani musicisti di esibirsi in un contesto che valorizzi il loro talento e dare al pubblico, residenti e villeggianti, la possibilità di assistere gratuitamente a concerti di eccellente livello e ad altri eventi legati in particolare al mondo dell’arte e della letteratura.

Il gruppo è formato da 11 elementi e un direttore: Gianfranco Muraro.

Ci sono quattro tipi di voci: i bassi ,che hanno la tonalità più bassa, i baritoni, la quale hanno una tonalità leggermente più alta dei bassi,i tenori secondi, che possiedonouna tonalità appena superiore a quella dei baritoni, e i tenori primi, loro hanno una tonalità poco superiore a quella dei tenori secondi e inferiore a quella femminile.

 

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                                                         Integra Salus -Sapere Antico-

“C’era una volta una terra dove le stagioni arrivavano e sostavano con gioia e generosità: un grande altopiano tra i 1000 e i 2000 metri di altezza, d’inverno carico di splendida neve e in primavera aperto a una fantastica danza di colori e di voli d’uccelli, d’estate ricco di profumi e di infiniti giochi di nuvole, mentre in autunno i silenzi si vestono di forti e intensi colori che rapidamente vanno a riposare. Un altopiano che la natura ha costruito e dipinto con passione e tenerezza”.

Integra Salus: dal latino integra – integro, intero, puro, incorrotto; salus – salute, salvezza, conservazione, benessere

Un orto-giardino che ha per spettatori solo abeti e larici, caprioli, cervi e scoiattoli, rondini, cinciallegre e pettirossi, falchi, aquile e poiane. Un particolare microclima favorisce e mantiene integre le proprietà curative delle piante stesse, che vengono raccolte a mano e prontamente selezionate e lavorate con cura e con l’amore che accompagna la testa e le mani di chi si impegna ogni giorno per far crescere al meglio oltre cento tipi di piante officinali, per portarle, a tempo maturo, cioè i giusti tempi balsamici, al vicinissimo laboratorio per creare direttamente le materie prime che vengono utilizzate per dar vita ai prodotti Integra Salus.

Il tempo balsamico è il periodo dell’anno in cui una certa pianta medicinale presenta il miglior contenuto di principi attivi(non il massimo contenuto di principi attivi, perché in questo caso la droga potrebbe essere tossica) ed è, di conseguenza, il momento più indicato per la sua raccolta. Il tempo balsamico di una pianta, comunque, varia a seconda di vari fattori:l’altezza e il clima.

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