Lavoro a classi aperte sul Settecento-classi terze by Sabrina Lipari - Ourboox.com
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Lavoro a classi aperte sul Settecento-classi terze

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Lavoro a classi aperte sul Settecento-classi terze by Sabrina Lipari - Ourboox.com
I viaggi sono sempre stati la priorità di tutte le civiltà di ogni epoca e zona geografica, che sono stati realizzati con mezzi diversi. Il tema del viaggio è particolarmente rilevante per la vita umana perché l’uomo ha sempre avuto la necessità di cambiare, il bisogno di fuggire dalla realtà, di conoscere nuovi mondi e di sfidare se stesso.
Si è passati dal nomadismo dei primi uomini, per necessità di sopravvivenza e successivamente per finalità commerciali, agli spostamenti culturali, ai viaggi di piacere e addirittura ai viaggi virtuali, con Internet.
La tematica del viaggio è stata attenzionata in campo letterario, fin dai tempi antichi.
A tal proposito, numerosi libri trattano il tema del viaggio; alcuni dei quali sono: «I viaggi di Gulliver», «Viaggi in Italia», «Robinson Crusoe» e «Il Giorno».
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I viaggi di Gulliver

I viaggi di Gulliver è un romanzo articolato in 4 parti, che coniuga fantasia e satira, in un’allegoria dell’Inghilterra e della Francia settecentesca, nonché nell’animo umano. Jonathan Swift, scrivendo sotto il nome di Dr. Lemuel Gulliver, faceva il resoconto di alcuni viaggi, presso strani popoli, imitando lo stile del resoconto di viaggi avventurosi, comune in quel periodo a molti autori. Il libro fu pubblicato pochi anni dopo lo straordinario successo di Robinson Crusoe, di Daniel Defoe e ottenne popolarità come libro destinato ai bambini. In realtà questo testo critica la società e il comportamento umano del tempo: ognuno dei viaggi diventa il pretesto per deridere, di volta in volta, il sistema giudiziario, i meccanismi del potere, la politica, i vizi ed i comportamenti dei suoi contemporanei, l’assurdità delle convenzioni sociali e l’irrazionalità della guerra. L’atteggiamento di Swift è di profondo pessimismo, sulle possibilità dell’uomo di migliorare se stesso e l’ambiente che lo circonda.
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Viaggio in Italia

Goethe arriva in Italia, tra il 1786 e il 1788, è alla ricerca di un’ Italia metastorica, di minerali e di strati geologici da classificare e di opere d’arte da studiare: non si propone, dunque, come meta primaria lo studio delle condizioni sociopolitiche. Educato secondo il canone di Winckelmann, di “nobile semplicità e tranquilla grandezza”, Goethe non trascura Giotto o i pittori del Quattrocento, per astio polemico o per ignoranza specifica; passa fuggitivo per Firenze, solo per la smania di essere al più presto nella Città Eterna.
L’arte è solo una parte, la più cospicua, di un programma fissato in anticipo; le altre sono l’osservazione scientifica e di costume.
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Il Giorno

Il giorno è un componimento del poeta Giuseppe Parini, scritto in endecasillabi sciolti.
Il poemetto è diviso in cinque parti: Mattino, Mezzogiorno, Vespro, Sera e Notte. Ecco come Parini suddivideva la giornata ideale del suo pupillo: “il giovin signore”, appartenente alla nobiltà milanese.
L’impronta ironica del poema mira innanzitutto ad una critica nei confronti della nobiltà settecentesca italiana, ambiente che lo stesso Parini aveva frequentato come precettore di famiglie aristocratiche, e che quindi conosceva molto bene. Libertinismo, licenziosità, corruzione ed oziosità sono solo alcuni dei vizi che l’autore denuncia nella sua opera, incarnati perfettamente da questa classe sociale che, a giudizio del poeta, aveva perso quel vigore necessario a farsi guida del popolo, come invece era stata in passato.
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Robinson Crusoe

Robinson Crusoe è un romanzo di Daniel Defoe, considerato il capostipite del moderno romanzo di avventura. Robinson Crusoe, desideroso d’avventura, decide, a diciotto anni, di abbandonare gli agi di una vita borghese e s’imbarca. Naufraga a Yarmout. Nuovamente imbarcatosi, è catturato da un pirata turco. Riparte verso la Guinea, per la tratta dei Neri e, unico superstite, si ritrova su un’isola deserta, presso le foci del fiume Orinoco. Con abilità e intelligenza, organizza un’esistenza accettabile, ma col trascorrere del tempo, avverte il peso della solitudine, riscopre il sentimento religioso e si dedica alla lettura della Bibbia. Viene salvato da un gruppo di cannibali, approdati sull’isola; uno di loro diviene suo prigioniero, nonché suo servitore e compagno, a cui dà il nome di Venerdì. Giunge, infine, una nave inglese, con l’equipaggio ammutinato. Robinson libera il comandante e gli ufficiali. Con loro dopo ventotto anni, due mesi e diciannove giorni, lascia l’isola e torna in patria. Qui ha modo di arricchirsi, per poi ripartire e tornare all’isola, ormai aperta alla colonizzazione.
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j.julu

Il mito del buon selvaggio

Nel 1700 con la progressiva diffusione dell’Illuminismo nacque un’attenzione diversa nei confronti delle popolazioni indigene che, dal totale disprezzo dei conquistadores spagnoli, si passò all’esaltazione dell’uomo primitivo, come modello ideale di vita felice.
« Le noble sauvage », un symbole d’innocence est devenu un interprète d’un modèle idéal de la liberté des conventions et des contraintes traditionnelles, considérées comme oppressive par les intellectuels des Lumières, qui ont utilisé cet exemple comme un outil de controverse et d’ironie contre les comportements et les habitudes des «civilisés “peuples européens. Celle du noble sauvage est un mythe fondé sur la conviction que l’homme était à l’origine un «animal» bonne et pacifique, que plus tard a été corrompu par la société et le progrès. Le noble sauvage, comme le protagoniste, a longtemps été un personnage populaire typique de la littérature. Peut-être l’exemple le plus notable est le premier vendredi de Robinson Crusoe de Daniel Defoe.
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L’Illuminismo

L’Illuminismo fu il periodo della storia che, a partire dal XVIII secolo, contrastò l’Antico Regime, in quanto caratterizzato da comuni aspetti politici, sociali e giuridici.
Il termine “Illuminismo” deriva da “lume”, infatti si intendeva illuminare l’uomo con la luce della ragione.
Esso affermava che gli uomini, essendo dotati di una propria ragione, devono avere uguali possibilità, nello sviluppo delle proprie potenzialità.
Questo movimento filosofico e culturale ebbe larga diffusione in tutto il mondo, a partire dalla prima metà del Settecento e fiorì, soprattutto in Francia, grazie al contributo di pensatori del calibro di: Rousseau, Voltaire, Diderot, D’Alembert e Montesquieu.
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Le invenzioni durante l’Illuminismo

Secondo gli illuministi la disciplina più importante era la scienza che portò a grandi successi nella chimica, nella fisica e nell’elettricità. Inoltre, con la scienza e la ragione, gli illuministi diedero vita all’Enciclopedia, che richiese oltre vent’anni di lavoro. Il suo successo fu enorme, in tutto il mondo, venne ristampata numerose volte e tradotta in più lingue. Il dibattito pubblico favorì anche il nascere di nuovi luoghi, dove ci si riuniva, come i caffè e i salotti. I primi erano luoghi di discussione tra intellettuali, invece i secondi erano luoghi in cui la borghesia scambiava idee senza pregiudizi e intolleranze.
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American Revolution

The English settlers claimed the right that had been denied them, from the motherland English, to be represented in the British Parliament. Indeed, Britain imposed new taxes to settlers and commercial constraints. Americans rebelled, boycotting British goods, but repression increased and began armed clashes. The American military leadership there was George Washington. France, Spain and the Netherlands helped the rebels in the clash with England. The Boston Tea Party was an act of protest against the British government, with which were overturned several baskets of tea with water, by some colonists, disguised as Indians. Everything took place December 16, 1773, in the port of Boston and this was seen by many as the spark that sparked the American War of Independence.
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La Dichiarazione d’Indipendenza e la nuova forma di governo

Il 4 luglio 1776 il Congresso americano votò la Dichiarazione d’Indipendenza. Dopo un inizio difficile per gli americani, la guerra si risolse con la sconfitta inglese nel 1783 che sancì l’indipendenza delle tredici colonie. Gli americani scelsero una forma di Stato repubblicano e federale. Il potere esecutivo fu affidato a  un presidente eletto ogni quattro anni; il primo fu George Washington. Il potere legislativo venne assegnato al Congresso, composto dalla Camera dei Rappresentanti e dal Senato. Il potere giudiziario fu affidato alla Corte Suprema. Il sistema elettorale fu censitario, riservato ai maschi di una certa età e con una certa ricchezza; i neri e gli indiani furono esclusi dal voto. Si tradiva così il principio di uguaglianza, proclamato dalla Dichiarazione di Indipendenza.
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La Rivoluzione francese

La Rivoluzione francese, o prima rivoluzione francese, fu un periodo di radicale, e a tratti violento, sconvolgimento sociale, politico e culturale occorso in Francia tra il 1789 e il 1799. Le principali e più immediate conseguenze della rivoluzione francese furono l’abolizione della monarchia assoluta, la proclamazione della repubblica con l’eliminazione delle basi economiche e sociali del cosiddetto Ancien Régime (“antico regime”) e l’emanazione della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, il fondamento delle costituzioni moderne. La Rivoluzione francese, insieme a quella americana, segnò il declino dell’assolutismo, ispirò le rivoluzioni a connotazione borghese liberali e democratiche che seguirono nel XIX secolo (i cosiddetti moti rivoluzionari), dando definitivamente impulso alla nascita di un nuovo sistema politico, sotto il nome di Stato di diritto o Stato liberale, in cui la borghesia divenne la classe dominante.
Prima della Rivoluzione francese, non c’era mai stata una parità fra i tre ordini (nobiltà, clero e Terzo Stato). I nobili e il clero furono sempre privilegiati, infatti non pagavano le tasse e possedevano il 90% delle terre, al contrario del Terzo Stato che invece era sempre costretto a subire.
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La pallacorda

Fin dal ‘700 si affermò la convinzione che un po’ di movimento facesse bene al fisico e fosse utile a garantire un’educazione più completa ed equilibrata della persona.
La pallacorda è un gioco antico, che presenta alcuni aspetti simili alla pallapugno, praticato dal XVIII secolo, considerato il predecessore del tennis. Il suo nome è dovuto al fatto che la palla doveva essere lanciata con una mano nel campo avversario, superando una corda tesa a metà campo. In seguito si adottò la racchetta per imprimere un maggior rimbalzo alla palla. Si diffuse molto in Francia, tanto da diventare in breve il gioco più popolare e, in seguito, sport professionale.
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Napoleone Bonaparte

Napoleone Bonaparte nacque ad Ajaccio il 5 agosto 1769.
Egli dopo aver studiato nelle scuole militare nel 1793 aderisce alla Rivoluzione francese. Tuttavia, più che delle idee rivoluzionare, Napoleone era attratto dal potere.
Il 2 dicembre 1804 si fece incoronare imperatore da Pio VII, nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi, ma per simboleggiare la superiorità dello Stato sulla Chiesa, tolse la corona dalle mani del pontefice e se la pose sul capo.
L’anno seguente Napoleone si fece proclamare Re d’Italia.
Nel 1814 Napoleone fu costretto ad abdicare e a recarsi in esilio nell’isola d’Elba, ma nel 1815 riuscì a fuggire e a ritornare in Francia, tuttavia resistette solo 100 giorni, il tempo necessario alle potenze europee per riorganizzarsi e sconfiggerlo alla battaglia di Waterloo nel 1815.
Napoleone finì i suoi giorni in esilio nell’isola di Sant’ Elena, dove morì il 5 maggio 1821.
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La ghigliottina

Lo strumento innovativo della Rivoluzione Francese fu la ghigliottina, un attrezzo che permetteva di uccidere più velocemente. Era costituito da una base in legno sormontata da due assi laterali e una lama che, per gravità, veniva fatta cadere sul collo della vittima, così da decapitarla.
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La presa della Bastiglia

Le modalità di voto non furono condivise per cui l’assemblea si sciolse e i rappresentanti del Terzo Stato diedero vita all’ Assemblea Nazionale Costituente.
Il 14 luglio del 1789 il Terzo Stato assalì il carcere della Bastiglia, che segnava il potere della monarchia, dando così inizio alla Rivoluzione francese e alla fine dell’età contemporanea. L’Assemblea Nazionale Costituente, votò un provvedimento, atteso da secoli: la fine di tutti i privilegi del clero e dei nobili.
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La prima Rivoluzione Industriale

Tra Settecento e Ottocento, in Inghilterra, iniziò la prima Rivoluzione industriale: uno straordinario sviluppo dell’industria e del modo di produrre che stravolse tutti gli aspetti della vita umana. Era da molto tempo che non avveniva un cambiamento così grande, infatti la prima Rivoluzione industriale è paragonabile alla Rivoluzione neolitica. In questo periodo l’Inghilterra era il paese più ricco al mondo, principalmente per due motivi:
– era un’isola, quindi la navigazione permetteva facili collegamenti;
– era ricca di carbone e quindi poteva contare su una materia prima, fondamentale per produrre energia.
 La sua ricchezza era basata sull’agricoltura che si era evoluta a partire dal 1500 e sul commercio marittimo, soprattutto quello degli schiavi. Inoltre le colonie permettevano di avere abbondanti materie prime.
In seguito, la Rivoluzione industriale si diffuse in Belgio, Svizzera, Francia, Stati Uniti, Giappone, Russia e Italia.
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Invenzioni durante la prima Rivoluzione Industriale

Quest’epoca, dagli storici, è chiamata “ETÀ DELL’ORO”, per le innumerevoli invenzioni.
Nel 1769 James Watt inventò la macchina a vapore, che utilizzava il carbone come combustibile. Il carbone riscaldava le case e azionava i telai delle fabbriche tessili. Il settore in cui l’invenzione della macchina a vapore determinò straordinari cambiamenti, nella vita quotidiana, fu quello dei trasporti.
Si ottennero subito risultati positivi con lo sviluppo delle locomotive a vapore che, nel 1825, erano adibite soltanto al trasporto delle merci. Nel 1830 entrò in funzione la prima linea per il trasporto dei passeggeri. Più lenti furono, invece, i cambiamenti riguardanti il trasporto via mare.
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I velieri

Il mezzo più facile per viaggiare, nel 1700, era la nave. Le più comuni erano il veliero e la fregata. Il veliero era una nave che sfruttava il vento come mezzo di propulsione. La nave usata alla fine del 18° secolo veniva chiamata fregata. Si trattava di una nave lunga e bassa di bordo libero, fornita di non più di 40 cannoni, disposti sul ponte. Era molto veloce, poteva raggiungere i 12 nodi e stringere il vento fino a 60 gradi. Era usata principalmente per la caccia al nemico e per l’esplorazione. I primi costruttori sono stati i francesi che modificarono i vascelli, eliminando il ponte superiore ed aumentando la larghezza, rendendo la fregata una nave più stabile, più veloce e leggera. Gli Stati Uniti, appena costituiti, vedendo l’utilità della fregata, la imitarono, modificandola, per renderla più agile.
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Effetti della prima Rivoluzione Industriale

Con il diffondersi della Rivoluzione industriale, ben presto la situazione divenne paradossale, infatti alle terribili condizioni di vita dei lavoratori, si aggiungeva il licenziamento, perché le macchine lavorano più velocemente e a un minor costo. Dunque, più la Rivoluzione Industriale avanzava, più c’era gente disoccupata. Così la rabbia degli operai esplose contro le macchine e arrivò a distruggerle. Questa forma di protesta prese il nome di luddismo. Con il sorgere di grandi centri industriali, dense nuvole di fumo, prodotte dalle macchine a vapore, avvolsero ogni cosa, tanto che i contemporanei iniziarono a parlare di un “PAESAGGIO NERO”, in cui l’aria era irrespirabile. Esisteva poi il problema di come liberarsi degli scarti delle lavorazioni e si ricorse principalmente all’acqua: la conseguenza fu l’avvelenamento dei fiumi.
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La Rivoluzione Agricola

Un’altra grande Rivoluzione, quella agricola, sconvolgeva le campagne: in soli cinquant’anni, la produzione agricola raddoppiò. Vennero utilizzati anche quei terreni che prima erano abbandonati. Cambiarono le tecniche di coltura: la rotazione triennale fu sostituita da quella quadriennale e si iniziò la coltivazione di nuove piante. Nelle campagne comparvero le prime macchine agricole e le tecniche di irrigazione migliorarono sensibilmente. Si fece sempre più ricorso alla chimica, per la produzione di prodotti fertilizzanti. Prima della rivoluzione industriale e di quella agricola erano frequenti le carestie, inoltre la mortalità infantile era molto elevata. Le due rivoluzioni modificarono radicalmente la situazione. Le innovazioni scientifiche e tecniche vennero presto introdotte anche in medicina. L’igiene migliorò decisamente e la mortalità infantile diminuì.
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Neoclassicismo e musica

Tra il 1700 e il 1750  il Rococò, che è uno stile leggero e raffinato che consente un gusto particolare nei confronti degli ornamenti interni ed degli oggetti del mobilio, lascia il posto alla bellezza neoclassica. Il Neoclassicismo prende spunto dall’antichità, un’età dove il bello coincideva con il buono.
Anche nella musica si ricerca la perfezione formale, si definiscono regole strutturali per la composizione musicale. Il Settecento fu un secolo di massima diffusione del melodramma italiano. Accanto a compositori italiani, si distinsero alcuni stranieri tra cui Handel, Gluck e Mozart. Quest’ultimo fu un compositore, pianista, organista, violinista e clavicembalista austriaco. Egli già all’età di quattro anni, iniziò la carriera da musicista, con l’aiuto del padre che si occupava della sua educazione musicale.
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Camera Ottica e il Vedutismo

La veduta è un caratteristico souvenir per i viaggiatori del Grand Tour, un modo per ricordare i luoghi visitati e per collezionare importanti opere d’arte.
Il vedutismo è la tipica pittura settecentesca in Italia.
L’attenta scansione degli spazi e un’esatta identificazione dell’ombra e della luce era favorita dall’uso della camera ottica, uno strumento di visione con una lente e uno specchio che consente di osservare scorci riflessi su una superficie piana. Tra gli artisti del periodo si ricordano Canaletto e Bellotto.
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