by Caposano Kevin
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Capitolo 7 : LA VECCHIA UNO E L’ALBERO DI NATALE
Gli errori che non si aggiustano
Nel capitolo 7 del libro “L’arte di sbagliare alla grande” l’autore si sofferma nel narrare uno degli errori più stupidi che secondo lui potesse mai commettere. Ho scelto questo errore perché in qualche modo accomuna tutti i ragazzi e le ragazze che, in momenti di rabbia, commettono stupidaggini. Il capitolo si apre con lui che girovaga per le strade del suo paese in una notte fredda del 29 dicembre dopo aver passato la serata con gli amici a bere alcol. Camminando camminando, Enrico, L’autore e protagonista del libro, inizia a rammentare una scena di quattro giorni prima che, a detta sua, è stata la causa che lo avrebbe spinto a commettere quella bravata. Enrico non descrive la scena con molti dettagli, dice solamente che la sera del 25 dicembre la persona a lui più cara, considerata come una fortezza gli disse che voleva suicidarsi e questo rompe qualcosa dentro di lui. Senza sfogarsi con nessuno Enrico tiene tutto dentro, soffrendo di rabbia fino quando quella gelida notte del 29, non trova un momento di fuga dalla realtà.
L’autore del libro nel mentre che rimembra quella deprimente scena continua a percorrere le stradine del paese con alcol e rabbia nelle vene, quando giunge ad un carrozziere con una moltitudine di macchine abbandonate e sfasciate. Dentro di lui sente di voler compiere qualcosa di sbagliato e, seppur con sentimenti contrastanti, inizia a cercare una macchina che funzioni per rubarla. Prova ad aprire le portiere di differenti macchine ma senza risultati finché trova una vecchia Uno che si apre e si accende grazie alle chiavi trovate nella medesima macchina. Inizia a farsi un giro percorrendo le strade buie del Friuli fino ad arrivare in un night ad Udine. Enrico si sente poderoso, entra nel night e viene subito accolto da tre ragazze affascinanti che iniziano a sedurlo per poi farsi offrire dei drink e dileguarsi all’istante una volta finiti. Enrico, che sin dalla prima pagina del libro dice che non è mai stato capace di capire determinati comportamenti umani e doppi significati, viene ingannato dalle tre ragazze e messo in difficoltà nel pagare il conto. Dopo una breve discussione con barman e buttafuori viene graziato dai due e dopo aver dato tutto il denaro che aveva esce dal night e risale in macchina sempre più sconvolto. Riporta la macchina dal carrozziere e torna a casa da solo e ammutolito in quella rigida notte di dicembre.
L’autore dopo aver esposto il suo errore rispiega nuovamente la motivazione e quel dolore provato il 25 dicembre. Il capitolo viene concluso con Enrico che spiega come il dolore interno possa portare chiunque a commettere errori che potrebbero segnare la propria vita permanentemente e consiglia di parlare sempre con qualcuno per non perdere la testa.

TRA MITI, MOSTRI ED EROI L’errore di sottovalutarsi
<<Non è tanto chi sono, tanto quello che faccio che mi qualifica>> Bruce Wayne nei panni di Batman, Batman begins
Una peculiarità che accomuna la maggior parte, se non tutti, i bambini e ragazzi del mondo è la passione per supereroi, mostri ed eroi che nel più delle volte si sviluppa dopo aver visto o letto un film o fumetto su uno dei nostri amati eroi mascherati. Persone o esseri inter-dimensionali con capacità sbalorditive che compiono gesta eroiche non per denaro, ma per solo bene dell’umanità o dell’universo, rischiando la morte minuto dopo minuto, sono pane quotidiano per gli
appassionati che, per fuggire dalla realtà, si immedesimano nei panni dei loro eroi preferiti.
Io rientro in questa categoria e non mi vergogno di dirlo. Personalmente preferisco gli eroi come Batman e Arrow a dispetto dei supereroi perché, seppur senza poteri, solo indossando un costume e con l’ausilio di qualche arma, riescono a difendere in modo impeccabile il loro ideale e gli esseri umani. Ho sempre amato sin da bambino super eroi, miti, eroi che compiano gesta prodigiose, e la mia passione continua tutt’oggi ma a volte ho dei problemi con me stesso. Come detto da bambino mi piacevano queste storie ma a differenza dei miei personaggi preferiti, non ero sicuro di me e di certo non avevo cuor di leone, l’insicurezza continua a sovrastarmi anche adesso, bloccandomi, mentre il coraggio nel corso dei miei brevi anni lo sto imparando ad acquisire. Questi due aghi della bilancia a volte sbilanciano le mie emozioni e rendono difficile le mie convenzioni sociali e i rapporti con le altre persone. Ok, è vero che a me il 99% delle persone non piace, ma ho imparato a tollerarle e quando devo confrontarmi con loro mi metto in agitazione. Tendo a sottovalutare le mie capacità pensando che di fronte a chiunque altro sfigurerei, adolescenza, penso.
Questo mio sottovalutare le mie capacità porta anche ad una preoccupazione quando mi trovo in allenamento, non impegnandomi e, anche se poi vinco, dentro di me nascono nuove preoccupazione. Faccio un esempio: Partiamo dal presupposto che amo le armi, principalmente le armi bianche (coltelli, pugnali, spade etc..) per questo a casa ammiro in continuazione sempre quelle lame affilate. Se io fossi ad allenamento e combattessi con qualcuno e perdessi, touche, complimenti, palla al centro e apprendo da dove ho sbagliato ma, se al contrario vincessi ecco che mi vengono in mente le stesse domande. “Ora mi verrà a cercare? Dovrò difendermi da più persone? Devo iniziare ad uscire con una delle mie tante amiche di metallo o ha capito che era solo una allenamento e deve migliorare?”. Nello stesso istante inizio a fare viaggi mentali contrapposti tra loro, in uno uccido tranquillamente chi mi è venuto a cercare senza ricevere nemmeno un graffio, nell’altro invece mi blocco e non riesco ad uccidere ma solo a ferire dopo che anche loro mi hanno dato la stessa medicina. A volte penso proprio che io non abbia ancora una mia identità o carattere ben definiti.
Pensieri che mi tengono sveglio giorni e giorni, “Chi era quel tizio che mi ha guardato per strada? Saprei difendermi da lui?” “Perché mi blocco davanti ad un gruppo di miei coetanei?” “Perché sento notizie dove nella mia città gente picchia gente senza motivo?” Vorrei fare qualcosa ma ANCORA non ci riesco…
Torno a casa mi stendo sul letto e ritrovo serenità e sicurezza dopo aver visionato le mie serie preferite della DC e della Marvel. Siamo da sempre stati indirizzati da genitori e adulti nel pensare che i mondi immaginari dove super eroi combattono il crimine non abbiano un rapporto con il vero, si sbagliano. Non dico che ci sia gente stra miliardaria che si mette un costume da pipistrello e combatte di notte i criminali, ma persone come soldati e forze dell’ordine sono l’esempio più vicino, per questo se non diventerò un giustiziere *ironia, voglio arruolarmi in qualche forza speciale.
Quando mi trovo in momenti difficili ho un mio segreto per superarli e questo segreto (che non rivelerò) che tra parentesi mantiene anche stabile la mia mentalità, è proprio legato al mondo che amo, il mondo disprezzato da molti, i molti che deridono chi ci si rispecchia senza sapere che è proprio grazie ad esso che non infilo una lama dentro i loro occhi. Per epilogo se come nel libro dovessi concludere il capitolo con un consiglio da dare, darei questo : L’umanità continua a sviluppare sempre più tecnologie ma fa regredire il proprio cervello sotto molti aspetti. Avere paura di qualcosa è normale ma non affrontarla e rimanere nell’oscurità è sbagliato. Trova il tuo scoglio, la ragione che ti fa aprire gli occhi e capire che tu sia destinato a qualcosa di grande, costruisci mattone dopo mattone la tua identità, concentrati su quello che ami e fai tutto ciò che ti senti con coscienza, ricorda di trovare ispirazione in qualcuno ma non di diventare come lui, imponiti di superarlo e prima o poi in qualche modo vedrai che cambierai il mondo e il mondo riconoscerà il tuo nome perché, come disse Jim Gordon al giovane Bruce : “Per quanto buio e spaventoso sembri il mondo ora, tornerà la luce.”


Published: Mar 16, 2021
Latest Revision: Mar 16, 2021
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