Omicidio al CFP

by Denise Bernardi

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Omicidio al CFP

  • Joined Mar 2021
  • Published Books 1

OMICIDIO AL CFP

Nella scuola di Monte Olimpino (cfp) c’è stato un omicidio.

Tutto è successo durante l’ora di matematica quando io e i miei compagni di classe stavamo salendo nell’aula 101 per fare lezione, ma, arrivati, non abbiamo trovato il professore Acierno. Tutti noi abbiamo pensato fosse in ritardo, però dopo aver aspettato circa un’oretta, ci siamo preoccupati.

Abbiamo incominciato a fare domande a tutti gli altri professori, interrogandoli, ma nessuno di loro aveva riuscito a darci informazioni che servissero a spiegare perché il professore fosse così in ritardo. Nessuno di noi sapeva nulla, chissà cosa gli fosse successo. Così ritornammo in classe. Ad un tratto entra lo chef Molteni, pieno di sugo, o forse sangue, ma comunque non ci eravamo fatti ipotesi. Incomincia a fare domande a noi ragazzi, i minuti diventano ore, poi si mostra preoccupato, ci dà dei consigli ed esce sbattendo la porta. Seguiamo i suoi consigli ed incominciamo a spargerci per l’intera scuola. Il consiglio più importante che ci aveva dato era di non far entrare ne uscire nessuno. Noi però volevamo più indizi e riandammo a cercare lo chef, ma non c’era! Se ci aveva detto che nessuno poteva uscire e nessuno poteva entrare, perché lui era uscito? Incominciavamo a sospettare di lui.

Ritornammo in classe e trovammo una lettera caduta a terra, abbiamo subito pensato fosse dello chef perché era l’ultimo, oltre a noi, che era entrato nell’aula 101, quindi, presi dalla curiosità, ci siamo messi a leggerla e c’era scritto: “Ho ucciso io il professore Acierno perché mi stava antipatico e mi davano fastidio i suoi atteggiamenti.”

 

 

 

 

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Io e i miei compagni non trovavamo nessuno indizio né impronte ma ci ricordammo che lo chef aveva macchie di sugo o di sangue sulla sua  casacca.  Stanchi di investigare, andammo direttamente in cucina per porre fine a questa storia, e trovammo il cadavere steso a terra con di fianco il coltello dello chef. Il cadavere aveva una coltellata alla schiena. L’omicidio però non aveva senso: perché lo chef avrebbe lasciato l’arma del delitto di fianco al cadavere?

Questa storia doveva finire. Entrati in cucina però notammo che la stanza era tutta in disordine, questo vuol dire che il colpevole non conosceva per niente la cucina e che soprattutto stava incolpando lo chef, ma perché?  Quando avevamo interrogato i professori ci eravamo accorti che la professoressa Rossini, in particolare, ci aveva detto che odiava la cucina, odiava cucinare e soprattutto non sopportava lo chef Molteni. Andammo di nuovo in aula 101 perché dovevamo fare lezione con la professoressa Rossini. Entrammo in aula arrabbiatissimi con lei, e lei preoccupata e impaurita ci chiede cosa avessimo. Noi le avevamo chiesto cos’era successo e lei stanca di nascondere tutto e stanca di questa indagine, confessò. Disse che era stata in 101 con il professore Acierno perché stava facendo un lavoro sul computer con lui. Poi andarono in cucina dallo chef, perché era l’ora di pranzo, per chiedere cosa ci sarebbe stato per pranzo, lo chef gli rispose che ci sarebbero stati gli gnocchi al sugo ma alla professoressa non gli stava bene che c’erano in menù gli gnocchi però non ribattè e rimase in silenzio andando a sedersi al tavolo con il professore Acierno che cercò di calmarla. Lo chef gli aveva portato il pranzo, lei si rifiutò di mangiarlo. Aggiunse che, una volta finito di mangiare, stava andando in cucina  a prepararsi qualcos’altro di semplice, il professore Acierno cercò di fermarla ma lei non ne voleva sapere nulla così fece di testa sua.

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Tagliò le verdure e le cucinò, il professore invece continuò a cercare di fermarla. Così, dato che continuò ad infastidirla lo uccise e ci scrisse, appunto, la lettera.

Diceva che aveva incolpato lo chef di aver ucciso il professore Acierno perché non gli aveva preparato il cibo che le piaceva. Riguardo la lettera, invece, gliel’aveva messa nella tasca della casacca per incolparlo e la casacca era sporca di sugo, e non di sangue, come pensavamo.

Ecco svelato il mistero! La scuola rimase chiusa per una settimana in segno di lutto.

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