Vendetta e rovina….rivisto
by clarissa armenante
Copyright © 2021
Vendetta e rovina
Il 14 gennaio, all’inizio della penultima ci radunarono fuori come in una prova antincendio, solo che la tensione dei professori era mille, gli si leggeva in faccia che non era una semplice prova. Non abbiamo fatto in tempo a capire cosa stesse succedendo che iniziarono ad arrivare in fretta e furia ambulanze e carabinieri, essi infatti uscirono con una barella di salvataggio, con l’unico professore mancante nonché il prof Vitiello. Non si poteva realmente sapere se era davvero lui, dato che era coperto da un telo bianco pallido quindi era impercettibile. Dopo che fu portato via il cadavere e dopo svariati pianti da vari studenti e professori, la maggior parte furono rimandati a casa, tranne due classi, ovvero la 2°A e la 2°C; Che secondo le forze dell’ordine dato che le ultime ore con la vittima. Ci hanno riunirono aula magna compresi insegnanti e docenti, tutti i ragazzi compreso me con la pelle d’oca che per alcuni portava all’attacco d’ansia, il brivido che toccava le spalle e la paura sgranata negli in ognuno di noi. Il capo carabiniere con aria dispiaciuta e seria disse: <con molto dispiacere do le mie onoranze al povero defunto.>
le prof di tutto punto risponderono in coro con voce tremante <g-gra-zie mille>. Il capo carabiniere prese le impronte di tutti i ragazzi e professori, e con molta calma ci avverto che ci avrebbe divisi in gruppi per poi interrogarci. Eravamo dieci ragazzi misti io per di più ero con ragazzi della C;
Ovviamente nel momento di panico ho pensato molto alla domanda:<cosa gli sarà successo?>,lo avrò ripetuto così tante volte in quei dieci minuti fino a dirlo ad alta voce, il mio migliore amico preoccupato mi disse: <oi calmati, statti tranquillo, sono sicuro tu non hai fatto nulla> quella voce alla prima sillaba mi tranquillizzò, lui è tessa uno dei pochi di cui mi fido cecamente.
In quel momento fu il mio turno per l’interrogatorio è ci furono le solite generalità da scrivere per identificarsi, mi diedero un foglio e una penna, e inizia a scrivere le risposte come se stessi rispondessi a questionario solo che domande erano orali e pressanti, ma alla ce la feci e rispose e in modo completo e discreto e pieno di dettagli. Hai carabinieri interessava la discussione un po’ accesa col la vittima, il nucleo centrale della litigata era per il mio modo di esprimere il mio stile, accusandomi di averlo tolto di mezzo per una oppressione di diritto e di stile con queste esatte parole: <secondo me mettendogli i cavi al collo solo per una questione di EGO> Io di tutto canto gli dissi: <che se avessi voluto uccidere il prof avrei preferito qualcosa di più leggero e meno manuale ad esempio il veleno,non crede?>
il carabiniere sconvolto dalla mia risposta sincera e pacata, semplicemente mi invitò ad uscire.
2
Interrogavano tutti uno dopo l’altro, e poi l’altro ancora e ancora fino ad avere tutti gli alibi delle due classi, io in tutto questo ero rimasto nell’angolino, a pensare e ripensare a quelle mie parole: <avrei usato il veleno>.
Passarono i giorni, esattamente tre, le forze dell’ordine ebbero anche gli alibi dell’intera scuola, decisero di chiuderla per poco giusto il tempo di sistemare questa faccenda.
Alla fine i ragazzi e le persone coinvolte furono: <il mio migliore amico tessa, col movente di essere preso di mira e bullizzato dal prof stesso.> <la prof.ssa frontini, insegnante di scienze e qualità, è la persona che ritrovò il cadavere.>
Ma soprattutto c’ero anch’io, anche se per una discussione inutile, potevano risparmiarsi sta sceneggiata di mettermi nei sospettati, pensai. Tanto sarà tutto inutile e una perdita di tempo.
Nei giorni seguenti venne riaperta la scuola e messo da parte il caso per mancanze di prove e ci assicurarono che per questo caso le nostre fedine sarebbero rimaste in macolate. Però l’area della scuola si appassì, erano tutti impauriti e poco senno, solo che io notavo dei comportamenti strani sia da parte di Tessa che del prof Moriani, avevo la sensazione che da una parte mi stesse nascondendo qualcosa ed dall’altra di farne parte, ci diedi poca attenzione poiché pensavo che fosse normale dopo quello che era successo, ma non pensai che potesse succedere.
6 settimane dopo il fatidico incidente, ce ne fu un altro e sta volta invece che essere indifferente, morii dentro, visto che a finirci secco era proprio lui, Tessa.
3
Era stato accoltellato tra la terza e la quarta costola con
perforazione al polmone, questa fù l’unica informazione che mi diedero.
Secondo le testimonianze era rimasto a scuola per un recupero di informatica per quello la vittima era sul luogo del delitto.
Ero rimasto da solo a pensare a quelle domande idiote dei carabinieri, per poi scoppiare in una crisi per mancanza di una parte di me.
Il corpo era stato trovato del prof Moriani, uno dei pochi professori di non aveva un abili nel precedente omicidio, è nemmeno per questo lo aveva, e hai carabinieri gli era sembrato strano poiché aveva dei segni di lotta.
Però i primi sospetti caddero sullo chef, visto che l’arma del delitto era un trinciante di sua proprietà, ma alla fine c’è sempre un ma, dato che aveva un alibi.
Passano le ore, iniziò a piovere, la scuola chiuse per una settimana, nel computer di Tessa dove fù ritrovato il file dove confessava di aver ucciso il prof, perché non poteva più sopportare un altro atto di bullismo, che lo avrebbe ucciso.
invece il prof di informatica anche lui confessò di aver ucciso l’allievo, per vendetta, perché fu proprio Tessa a minacciare il prof Moriani che se avesse detto una mezza parola avrebbe fatto la stessa fine dell’insegnate di italiano.
Sono passati anni è ancora mi chiedo come il prof oramai condannato all’ergastolo, abbia scoperto che fu proprio Tessa l’assassino.
4
Published: Mar 30, 2021
Latest Revision: Mar 30, 2021
Ourboox Unique Identifier: OB-1093316
Copyright © 2021