Era una mattina di dicembre, lì al cfp; tutti gli alunni nelle proprie aule ad aspettare la campanella delle 9.15 (seconda ora).
Ore 9.45 scoppia un incendio piuttosto ampio che riempie la scuola di fumo.
Tutti gli alunni con l’avviso della campanella, iniziano ad evacuare la scuola di fretta.
Tutti preoccupati perché all’appello della classe 2a mancavano: Diego Karaboja, Federico Schifino, Giuseppe Larosa, Nars Doulane e Paolo Lanfranconi.
Ad un certo punto la prof. Ssa Barbara Rossini vide una strana figura sotto la statuetta della madonna posta all’esterno della struttura, decise di avvicinarsi, guardò con occhi ben aperti e riuscì ad individuare il corpo di Diego Karaboja…
Il corpo di Diego viene trovato con sette colpi di arma da fuoco, e le scarpe inzuppate di benzina.
Mancavano ancora quattro persone all’elenco, tre professori decisero di entrare nella scuola ormai in fiamme con tute anti fiamma e uno estintore a testa, tutto questo per cercare quei quattro.
Lungo il corridoio del piano terra viene trovata una tanica di benzina da 15 lt, uno zippo e gli occhiali del povero Diego.
Al piano superiore viene trovato uno zaino pieno di trappole per topi, a quanto pare ancora non si sa bene cosa voleva fare il killer.
Al secondo piano ancora nessuna traccia dei ragazzi o comunque del presunto killer, ma in lontananza una calibro 9 tutta illuminata dalle fiamme e dal loro riflesso, attirano uno dei professori che con forza e coraggio la raccolse con dei guanti e la mise insieme alle altre cose.
Quella calibro 9 ha un caricatore massimo di 14 colpi e in quel caricatore ne mancarono proprio 7.
Ora l’unica cosa che si poteva pensare è che quei quattro ragazzi mancati fossero tutti complici dell’omicidio, fino a che ad un certo punto i tre professori videro l’ascensore aprirsi ed uscire uno dei quattro ragazzi, era Paolo Lanfranconi, tutto tremolante e con le lacrime agli occhi corse fino ai tre professori, finché uno dei professori prese l’arma trovata a terra che fu usata dal presunto killer e la puntò in testa a Paolo per farsi dire tutta la verità e chi fosse realmente stato.
Il prof che puntò la calibro 9 in testa a Paolo era il Professore Tettamanti.
All’appello ne mancavano ancora tre, i professori decisero di scendere ed uscire dalla scuola per raggiungere gli altri, ovviamente portandosi con loro il ragazzo Paolo.
Arrivati giù paolo mostra le prove che lui non avrebbe mai potuto fare una roba del genere.
Nel frattempo che si cercava di capire dove fossero i tre ragazzi, Paolo disse “guardate che l’ultima volta li ho visti in direzione”.
Tutti allarmati, fecero rientrare i tre professori e una volta arrivati in direzione trovarono i tre ragazzi svenuti a terra per colpa del fumo prodotto dalle fiamme alte.
Il professore Tettamanti prese un dei ragazzi in spalla e lo portò fuori, così anche per gli altri professori che portarono fuori anche gli altri due ragazzi.
Fuori i ragazzi incominciarono a riprendersi e con l’intervento di una squadra mobile fu fatta un’indagine completa a tutta la struttura,
arrivati al termine le impronte digitali sull’arma da fuoco erano identiche alle impronte del professore Tettamanti, il professore disse: “ci sono su le mie impronte perché sono stato l’unico a raccoglierla da terra al momento del ritrovamento”.
un altro professore interviene e dice: “però vogliamo ricordate che lui quella calibro l’ha toccata con i guanti?”.
Sulla tanica di benzina sempre le stesse impronte, fino a che il Prof Tettamanti si inginocchiò davanti a tutti con le mani alzate e chiese scusa per l’omicidio e la copertura non riuscita che ha posto pur di uccidere il povero Diego.
La storia si concluse con l’arresto del professore Tettamanti e il funerale del povero Diego.
Federico schifino
Published: Mar 31, 2021
Latest Revision: Mar 31, 2021
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