Leo è un ragazzo di 16 anni con tanti desideri, tanti progetti e altrettanti sogni da realizzare, ma non riesce a realizzarne neanche uno. È un ragazzo abbastanza timido, alcune volte però si sente bianco, lui lo descrive come un vuoto, un silenzio: come il nulla. Nelle prime pagine del libro racconta della fermata dell’autobus, davanti scuola, che raggiungerà solo per vedere una ragazza, Beatrice. La descrive come la ragazza perfetta e le associa il colore rosso, come quello dei suoi capelli. Inoltre, dice che se a Beatrice non sarebbero andati bene i suoi capelli tra loro non ci sarebbe stato nulla.
Racconta anche del migliore amico, dice che si salvano la vita ogni volta a vicenda e lo aiuta sempre nei suoi momenti di “bianco”. Racconta della scuola e di come la vive, parla di un supplente che racconta una storia che gli era rimasta molto impressa, quella di suo nonno, e con ciò voleva far capire ai
ragazzi che la libertà è una bellissima cosa e devono realizzare i propri sogni mettendoci tanta volontà.
Leo si fa avanti e scrive a Beatrice, che non risponde e lui era disperato. Così chiama la sua amica Silvia, essa è una super amica: ha sempre il consiglio giusto da darti, è sempre disponibile e ti sa ascoltare. Intanto riprova con Beatrice, ispirandosi a Dante ma lei continua a ignorarlo e si sente come se Beatrice volesse cancellarlo dalla faccia della terra. Dopo alcuni giorni che Beatrice si assenta da scuola, Silvia confessa a Leo che Beatrice ha la leucemia, Leo dopo pochi giorni entra in ospedale per cercare Beatrice e la vede con gli occhi chiusi insieme ad una donna con i capelli rossi, presume sia la madre. Poco dopo corre alla reception e dice di voler donare sangue per lei, ma la segretaria glielo nega per vari motivi.
Alcuni giorni dopo Leo parla con suo padre e vanno insieme all’ospedale dove esaminano il gruppo sanguigno di Leo e gli comunicano che è lo stesso di quello di Beatrice, dopo varie domande, dona il sangue a Beatrice.
Il pomeriggio Leo va a giocare una partita con la sua squadra e pareggiano per tutti gli errori che fa, dato che non si sentiva molto bene a causa della donazione. Il giorno successivo volle scrivere una lettera a Beatrice, fatta la lettera, dato che non aveva l’indirizzo di Beatrice, andò da Silvia. Nel tragitto con la moto fece un incidente e si ruppe un polso, dovette mettere il collare, oltre, anche, ad essersi inclinato una vertebra e a dover stare dieci giorni fermo. All’arrivo di Silvia nell’ospedale, da Leo gli comunica che Beatrice era di nuovo lì per la chemio. Allora Leo, dopo che Silvia va via, corre a cercare Beatrice. Entra nella sua stanza e vede che dorme, la descrive come una rosa poggiata sulla neve, poco dopo entra
l’infermiera, Leo fa una carezza a Beatrice e torna nella sua stanza. La notte Leo ha il desiderio di tornare a trovare Beatrice, ma non a mani vuote, mentre camminava vede in una stanza di due vecchiette delle margherite, entra ne prende una e la porta a Beatrice. Lasciato il fiore sul comodino, senza vergogna, le canta una canzone e poi torna nella sua stanza. Il giorno dopo torna nuovamente nella stanza di Beatrice per portarle la lettera, ma non la trova, entra un’infermiera e dice che Beatrice era andata via, Leo lo stesso giorno viene dimesso dall’ospedale e finalmente torna a scuola. Decide di riscrivere la lettera a Beatrice, perché era diventata stropicciata e sporca, aveva ancora il braccio ingessato e quindi le serviva l’aiuto di Silvia, va da lei le riscrive nuovamente la lettera, finito ciò Silvia da a Leo l’indirizzo dell’ospedale di Beatrice, torna a casa fa una doccia si veste e va lì, la cerca più di un ora ma alla fine è un’infermiera a dirgli dove si trova.
Arrivato nella stanza non la riconosce, non aveva più i capelli era magrissima e aveva la faccia scolpita. Leo scappa, esce dall’ospedale e va a sedersi su una panchina davanti al fiume, dove solo Silvia sa. Tutti si spaventano e lo cercano finché, arriva, appunto, Silvia con un carabiniere e lo portano a casa. Il pomeriggio Silvia chiede a Leo se vogliono studiare insieme, ma involontariamente lui scrive “no paura” invece di “no scusa” , ma è vero, lui aveva paura di tutto. Silvia da appuntamento a Leo al parco ma non si presenta, si sente un vigliacco, dice che Silvia era l’unica persona che voleva aiutarlo e lui se la prende con lei. Il giorno dopo Leo vede Silvia e la prende dal braccio ma Silvia gli dice che era delusa e va via, Leo la rincorre ma nulla da fare, si ritrova nel bagno delle femmine e poco dopo in presidenza, convocano anche i suoi genitori. Ad un certo punto sente il campanello, pensando fosse Silvia scende di corsa, ma non era lei, era il suo prof con cui parla.
Il giorno dopo Leo compra delle rose bianche e va da Silvia chiedendole scusa, lei accetta e aiuta a studiare Leo. Dopo un po’ tira fuori un diario dove dentro c’era la vecchia lettera che Leo aveva fatto per Beatrice. Dopo aver finito di studiare Leo torna a casa e il giorno dopo va all’interrogazione, prendendo il suo primo nove. Leo viene a sapere che Beatrice era tornata a casa e che il trapianto di midollo non era andato bene. Il pomeriggio va a giocare una partita con la sua squadra, torna a casa sperando di non essere stato scoperto dai suoi genitori, perché era in punizione, ma il suo cane inzia ad abbaiare come un matto, arriva sua madre che le chiese dov’era, Leo dice di aver portato il cane a fare pipì e di aver approfittato per farsi una corsetta. Il giorno dopo Leo non va a scuola e fa filone, arriva Silvia che l’aveva visto scappare da scuola e chiede a Leo se voleva andare da Beatrice e così vanno da lei.
Sua mamma li accoglie e poco dopo entrano nella stanza di Beatrice, Silvia esce per un momento e restano soli, Leo le confessa che la ama, Beatrice lo ringrazia ma gli spiega che lei sta per morire, ma Leo dice che è ingiusto. Una volta usciti dalla stanza ringraziano la mamma di Beatrice e uscendo si tengono per mano con gli occhi pieni di lacrime. Tornato a casa Leo trova i suoi genitori a tavola e lo invitano a sedersi, dicendogli che sarà in punizione per il resto dell’anno. Leo sale in camera e poco dopo arriva il papà, parlano e fanno un patto, Leo potrà uscire solo per andare a trovare Beatrice. Quindi non gli rimane che andare a scuola, andare da Beatrice, studiare e leggere libri. Leo va da Beatrice con la sua chitarra e la aiuta a suonare, dato che lei voleva imparare, ma poi gli chiede di suonare e lui lo fa mentre Beatrice con la sua voce fragile e leggera canta. Dopo aver finito Beatrice piange e nello stesso tempo sorride, erano lacrime di gioia.
Leo torna a trovare Beatrice ogni volta che lei, o la mamma, gli dicono che si sente meglio, ogni volta porta qualcosa da farle fare, prepara dei power point con vari posti del mondo per farla “viaggiare”, le porta la chitarra per farla suonare, la aiuta a scrivere sul suo diario ,etc… . Leo nota che sul suo diario ci sono tutte piccole lettere indirizzate a Dio. Mentre Leo scrive, la interrompe chiedendole se era felice e lei risponde di si e si addormenta improvvisamente. Leo le fa una carezza sul viso e rimane a guardarla. Giorni dopo, torna nuovamente da Beatrice e la trova sempre più debole, magra e stanca, tanto stanca da non riuscire a stringere la penna. Chiede a Leo di raccontarle qualcosa e mentre parla di Silvia, Beatrice gli dice che gli brillano gli occhi, ma lui sa di non essere innamorato della sua amica
Leo da appuntamento a Silvia al parchetto e parlando, Silvia gli confessa che quando gli aveva chiesto il numero di telefono di Beatrice, glielo aveva dato sbagliato perchè era gelosa, Leo si alza improvvisamente e va via. Tornato a casa c’è la mamma di Leo che lo abbraccia forte, dicendogli che Beatrice è morta. Leo rimase sconvolto e passo tutta l’ estate a pensare a Beatrice e rimase triste e sconvolto per molto tempo. Dopo le vacanze estive Leo decide di perdonare Silvia, va sotto casa sua e l’aspetta che torna da danza, tornata si abbracciano e lei gli dice che lo ama.
Leo è un ragazzo di 16 anni, con tanti desideri, tanti progetti e sogni da realizzare ma che non riesce a realizzarne uno. Lui è un ragazzo abbastanza timido, ha dei capelli liberi e maestosi, non li pettina mai. Leo è un ragazzo che sa dare tanto amore ed è un amico presente, una persona dolce, ma secondo me un pò insicuro. Non ama la scuola ma gli piace molto giocare con la sua squadra a calcio, gli piace la musica, fare le sfide con il suo migliore amico con il motorino ed è appassionato di stelle, stessa passione del suo papà
Secondo me in amore, ma anche nella vita come Leo si deve sempre lottare, anche quando le cose non vanno nel verso giusto ci si deve sempre sperare fino in fondo perchè si sa, la speranza è l’ultima a morire. Nella vita si deve essere, o almeno provare ad essere forti, perchè non si sa mai ciò che ti riserva e Leo secondo me vuole rappresentare la forza, la tanta buona volontà, l’affetto che dobbiamo dare alle persone a noi care, non dobbiamo mai smettere di credere nei sogni che abbiamo e non dobbiamo mai abbatterci, dobbiamo sempre esternare i nostri sentimenti e i nostri pensieri senza nasconderli per paura o vergogna. Un altro punto che si vuole toccare in questo libro, è la donazione del sangue. La donazione del sangue oggi in Italia è possibile farla autonomamente solo quando si raggiunge la maggiore età, secondo me i ragazzi che, a 16/17 anni vogliono donare il sangue, dopo vari controlli della salute, dovrebbero farlo e poterlo far fare anche senza permesso, perchè non si sta facendo nulla di male se non salvare una vita.
Published: Apr 4, 2021
Latest Revision: Apr 4, 2021
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