Il Razzismo

by Lorenzo de Ferrariis

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Il Razzismo

  • Joined Mar 2021
  • Published Books 3

Il termine razzismo nella sua definizione più semplice si riferisce a un’idea, spesso preconcetta e comunque scientificamente errata, come dimostrato dalla genetica delle popolazioni, che la specie umana possa essere suddivisibile in razze Biologicamente distinte, caratterizzate ognuna da delle diverse particolarità, in capacità intellettive, valori, etiche e molto altro, instaurando delle gerarchie. Quindi grazie a quest’ultimo, si tende a discriminare le diverse popolazioni del mondo, particolarmente quelle considerate “inferiori”, per le proprie usanze, culture, religioni ecc. Quindi tutte le continue oppressioni da parte delle popolazioni cosiddette “superiori”, venivano giustificate da questa definizione, che si dimostro in seguito un falso, quando nel 1950 l’Unesco lo smentì.

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Importantissimo è però sapere, perché L’UNESCO smentì questa teoria, perché La genetica lo dimostrò, spiegando dei punti importanti. Le popolazioni, sviluppandosi nelle varie zone del mondo, dovettero adeguarsi all’ambiente, con la conseguenza di delle mutazioni nel loro corpo, che sono passati da essere caratteri acquisiti a caratteri ereditari, per esempio in Africa, nelle zone tropicali la popolazione ha la pelle di colore più scura per proteggersi meglio dalle radiazioni del Sole e sopportare il caldo afoso di quelle zone. Infatti una popolazione è caratterizzata da tutti i caratteri della sua specie, più “un Pool genetico”, infatti tutte le differenze fra una popolazione e l’altra le troviamo in quest’ultimo.

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Nella storia purtroppo troviamo tanti segni di esso in molteplici forme, dalla discriminazione della popolazione della pelle scura, fino a perseguitare una intera nazione, quella ebraica. La Bibbia narra di come il popolo ebraico, che secondo la Bibbia era schiavo degli egizi, sarebbe stato liberato da Dio per mano del profeta Mosè da lui inviato. Abbandonato l’Egitto, gli ebrei avrebbero vagato nel deserto del Sinai per 40 anni per poi giungere nella terra di Canaan, dove si sarebbero insediati.
Oppure l’adozione della politica dell’Apartheid. L’apartheid era la politica di segregazione razziale istituita nel 1948 dal governo di etnia bianca del Sudafrica, e rimasta in vigore fino al 1991, con l’adozione anche di delle vere e proprie leggi contro la popolazione nera del Sudafrica. Il suo precursore fu Daniel François Malan, mentre un grande oppositore fu Nelson Mandela, che in seguito fu incarcerato e poi liberato dopo 27 anni quando Frederik de Klerk, finalmente pose fine a questa assurda politica.

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Tornando a Parlare degli Ebrei, essi non furono perseguitati solo dagli Egiziani, ma anche in tempi più vicini ai nostri; infatti durante la seconda Guerra mondiale, il regime Nazista istituito da Adolf Hitler varava proprio all’estinzione della Razza Ebraica, perché definita inferiore, perché i Tedeschi erano definiti Ariani, una razza Nobile da cui si dice derivino. Uno che ricorda queste Persecuzioni, è stato Primo Levi, uno scrittore Italiano che ricorda le stragi ebraiche durante la seconda guerra Mondiale, avendole vissute in prima persona. Esso pubblico il libro “Se Questo è un uomo” dove spiega tutta la vita nei campi di concentramento, purtroppo però egli arrivato a circa l’età di 60 anni si suicidò non potendo sopportare lo strazio di essere sopravvissuto e 6 milioni di internati no.

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Anche nella musica troviamo dei segni di discriminazioni razziali, per esempio il genere musicale “Jazz”. Il Jazz è un genere musicale nato agli inizi del XX secolo come evoluzione di forme musicali già utilizzate dagli schiavi afroamericani. Inizialmente aveva la forma di canzoni di lavoro nelle piantagioni e durante la costruzione di ferrovie e strade negli Stati Uniti e serviva a ritmare e coordinare i movimenti con ritmo binario. I primi musicisti suonavano musica “a orecchio”. Nel jazz ci sono due forme principali il blues e la canzone. l jazz arriverà a Chicago con Louis Armstrong e poi in Europa dove avrà un successo grandissimo.

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