Storie delle bambine ribelli
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STORIE DELLE RAGAZZE RIBELLI

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Artwork: Asia Berio

  • Joined May 2021
  • Published Books 1

COCO CHANEL

C’ era una volta, nella Francia centrale, una bambina che viveva in un convento, circondata da suore vestite di bianco e nero.

Si chiamava Gabrielle Chanel.

In convento le bambine imparavano a cucire, ma non avevano molti colori a disposizione. Usavano la stoffa degli abiti delle suore , perciò anche tutte le loro bambole erano vestite di bianco e nero!

Una volta cresciuta, Gabrielle cominciò a lavorare come sarta di giorno e come cantante di notte. I soldati che assistevano i suoi spettacoli la chiamavano Coco , e fu questo il nome che le rimase per il resto della sua vita. Coco sognava di avere un negozio tutto suo a Parigi. Un giorno , un amico ricco le prestò i soldi necessari per realizzare il suo sogno.

I vestiti di Coco erano bellissimi , anche se la stoffa era semplice

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” Dove  l’hai comprato ” , le chiedevano le parigine più eleganti  e raffinate . ” L’ ho fatto io ” , rispondeva lei.” Venite nel mio negozio e ne faro uno anche a voi.” Gli affari crebbero in  fretta e ben presto Coco poté restituire il prestito al suo amico.

Il suo modello di maggiore successo era il classico ” tubino nero”. Trasformò il colore che era sempre stato associato con i funerali in qualcosa di perfetto per uscire la sera .

La forma degli abiti che oggi indossiamo è molto influenzata da Coco  Chanel, la  stilista che mosse i suoi primi passi vestendo le bambole  con gli scampoli degli abiti delle suore.

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STORIE DELLE RAGAZZE RIBELLI by Asia Berio - Illustrated by Asia Berio - Ourboox.com

Rita Levi Montalcini

Quando la sua tata morì di cancro , Rita 2di diventare una dottoressa.

Era particolarmente affascinata dai neuroni ( ciò di cui è fatto il nostro cervello ) , così , dopo la laurea , cominciò le sue ricerche in questo campo insieme a uno straordinario professore Giuseppe Levi e un gruppo eccezionale di scienziati.

Erano nel bel mezzo di u’ importante ricerca quando un crudele dittatore promulgò una legge: gli ebrei non potevano lavorare all’ università.

Rita fuggì in Belgio insieme al professore  ,che era ebreo come lei. Ma quando i nazisti invasero il Belgio, dovette  fuggire di nuovo tornò in Italia. è  difficile lavorare  come scienziata quando devi nasconderti in continuazione e non hai accesso a un laboratorio , ma Rita non si arrese.

 

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