CONTENUTO
Il percorso, prendendo spunto dall’analisi delle opportunità e dei rischi della Rete, è incentrato sul cyberbullismo, del quale vengono indagati soprattutto gli attori coinvolti e il ruolo di ciascuno nella prevenzione e nel contrasto del fenomeno, a partire dall’analisi di quanto viene postato online e del linguaggio utilizzato.
Il percorso è stato strutturato come segue:
– Cittadinanza digitale, ha consentito alla classe di confrontarsi con il peso e le conseguenze delle parole dette o scritte;
– Sostenibilità, focalizzato sull’importanza di uno stile di vita all’insegna dell’ecologia, tanto nei gesti quanto nella comunicazione;
– Costituzione, che ha consentito alla classe di scoprire il ruolo della Costituzione nella costruzione di una società inclusiva e a misura di tutti.
LA COSTITUZIONE ITALIANA
La Costituzione della Repubblica Italiana è considerata come la legge fondamentale che è alla base dello Stato Italiano. È composta da 139 articoli; il testo è diviso in quattro sezioni: i principi fondamentali; i diritti e i doveri dei cittadini; l’ordinamento della Repubblica, ovvero come funziona e come è organizzato lo Stato; e infine le disposizioni transitorie finali che servirono nei primi anni della Repubblica per passare dal nuovo al vecchio sistema. Il testo costituzionale è nato per ricostruire lo Stato dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la caduta del fascismo. Per farlo, il governo provvisorio, il 2 giugno 1946, chiese ai nostri nonni e bisnonni di scegliere se far rimanere l’Italia una Monarchia o se farla diventare una Repubblica.
Gli Italiani scelsero la seconda e nella stessa occasione elessero anche un’Assemblea costituente con il compito di fissare le regole e i diritti fondamentali del nuovo Stato: la Costituzione.
L’Assemblea il 22 dicembre 1947 approvò il testo definitivo che passò al Capo provvisorio dello Stato Enrico De Nicola per la promulgazione, il processo di approvazione finale. La Costituzione entrò definitivamente in vigore il primo gennaio del 1948.

L’articolo 3,enuncia il principio di uguaglianza. La Costituzione infatti impone allo Stato, attraverso il sostegno e l’assistenza alle persone meno fortunate, di preoccuparsi di garantire le stesse possibilità a tutti i suoi cittadini.
L’art. 3 introduce i principi di uguaglianza formale (ciascun cittadino ha pari dignità di fronte alla legge) e di uguaglianza sostanziale (ovvero, l’uguaglianza effettiva fra i cittadini). Poiché nella realtà quotidiana esistono numerosi fattori di disuguaglianza, l’art. 3 affida alla Repubblica il compito di ridurre le disparità sociali tra i cittadini. In sostanza, la Costituzione dice che per uguaglianza non si può intendere solamente quella formale davanti alla legge, ma anche l’equa distribuzione dei diritti (questi devono avere uguale valore per ciascun cittadino, a prescindere dalla sua posizione sociale).

King’s Cross
E’ uno dei capitoli finali de “i Doni della Morte”, un libro definito dal fatto che Harry scopre che Albus Silente non era l’uomo che credeva fosse.
Albus Silente era amato nella Pietra Filosofale, quando consolò Harry per la perdita dei suoi genitori; era amato nell’Ordine della Fenice, dove affrontò Lord Voldemort; era amato nel Principe Mezzosangue, in cui egli si sacrificò per il bene maggiore. Eppure, non ci siamo resi conto di una cosa: abbiamo mai conosciuto Silente? O lo avevamo appena incontrato? Certo, noi conoscevamo Silente e Harry conosceva Silente: come il gentile, saggio e barbuto preside, come una delle figure più famose del mondo magico, come mago di incredibile potenza e prestigio. Ma lo conosceva? Lo conoscevamo?
Per conoscere veramente qualcuno, devi andare oltre quello che è e scoprire chi è veramente: il passato che li ha modellati, le esperienze e le decisioni che hanno fatto sì che diventasse com’è.
Prima di parlare è bene prendersi del tempo per pensare attentamente a quello che si vuole dire dal momento che le parole, una volta pronunciate, non possono essere ritirate e hanno conseguenze, piccole o grandi.
DOMANDE FONDAMENTALI
• Ho mai pensato che le parole hanno conseguenze?
• Scelgo con cura le parole che dico?
• Mi sono mai pentito/a delle parole che ho usato?
Equity vs. Equality: What’s the Difference?

LETTERA ENCICLICA FRATELLI TUTTI DEL SANTO PADRE FRANCESCO SULLA FRATERNITÀ E L’AMICIZIA SOCIALE
«Fratelli tutti», scriveva San Francesco d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo. Con queste poche e semplici parole ha spiegato l’essenziale di una fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita. Questo Santo dell’amore fraterno, della semplicità e della gioia, che si sentiva fratello del sole, del mare e del vento, sapeva di essere ancora più unito a quelli che erano della sua stessa carne. Dappertutto seminò pace e camminò accanto ai poveri, agli abbandonati, ai malati, agli scartati, agli ultimi. C’è un episodio della sua vita che ci mostra il suo cuore senza confini, capace di andare al di là delle distanze dovute all’origine, alla nazionalità, al colore o alla religione. È la sua visita al Sultano Malik-al-Kamil in Egitto, visita che comportò per lui un grande sforzo a motivo della sua povertà, delle poche risorse che possedeva, della lontananza e della differenza di lingua, cultura e religione. Tale viaggio, in quel momento storico segnato dalle crociate, dimostrava ancora di più la grandezza dell’amore che voleva vivere, desideroso di abbracciare tutti. La fedeltà al suo Signore era proporzionale al suo amore per i fratelli e le sorelle. Senza ignorare le difficoltà e i pericoli, San Francesco andò a incontrare il Sultano con lo stesso atteggiamento che esigeva dai suoi discepoli. Ci colpisce come, ottocento anni fa, Francesco raccomandasse di evitare ogni forma di aggressione o contesa e anche di vivere un’umile e fraterna “sottomissione”, pure nei confronti di coloro che non condividevano la loro fede.
SOSTENIBILITA’
Il percorso è incentrato sul tema della responsabilità individuale nella salvaguardia dell’ambiente e della comunità, non solo attraverso parole e gesti, ma anche attraverso la comunicazione. Lo scopo era quello di rendere studenti e studentesse cittadini/e consapevoli dell’importanza di uno stile di vita all’insegna dell’ecologia: non solo nei gesti, ma anche nella comunicazione.
DOMANDE FONDAMENTALI
• Mi sento un/una cittadino/a responsabile?
• Cosa faccio per il Pianeta?
• Posso realmente fare la differenza e aiutare la Terra?
“Non si è mai troppo piccoli per fare la differenza” questo motto è stato utilizzato da noi alunni per affrontare il concetto di responsabilità nei confronti del Pianeta, e più
specificatamente nei confronti del riciclo. I Rotary Club del territorio del bacino idrografico del fiume Sarno hanno bandito un concorso di idee a premi sulle tematiche inerenti il riciclo creativo. Ecco i nostri lavori ….
I principi della comunicazione di classe, offline e online.
DOMANDE FONDAMENTALI
• Facciamo attenzione al nostro modo di comunicare online?
• Rispettiamo delle regole quando interagiamo in Internet?
La prima netiquette fu redatta nel 1995 dall’IETF. Etimologia
della parola: network-etiquette. Si tratta di una serie di principi che regolano il comportamento di cittadini e cittadine digitali e le loro interazioni: come nella nostra vita di tutti i giorni, anche per vivere nel mondo online è
importante rispettare delle regole. Queste regole non sono poi diverse dalle regole di buona educazione che conosciamo.
Ad esempio: quando entriamo in classe, diamo il buongiorno; esattamente allo stesso modo, quando scriviamo all’interno di un gruppo o di una chat per prima cosa salutiamo interlocutori e interlocutrici.
Tantissime cose nel mondo di Internet sono cambiate, ma l’importanza di comunicare in un modo chiaro, sincero e rispettoso no.
Semplici regole per imparare a usare bene il proprio smartphone, in primo luogo la chat di classe.
DOMANDE FONDAMENTALI
• Che linguaggio usiamo nella nostra chat o in classe?
• Come riusciamo a rispettare i diversi punti di vista?
• Come rispettare libertà, dignità e unicità di ciascuno?
• Come gestiamo i conflitti online e offline?
• Può essere utile avere delle regole? E quali regole vogliamo darci?
Tutto quello che viene scritto in chat è come se fosse detto dal vivo: non dobbiamo mai dimenticarci che dietro lo schermo del cellulare ci sono delle persone, che possono essere felici -o dispiaciute- per quello che scriviamo.
Internet è virtuale, ma le persone che si incontrano e che comunicano grazie a Internet sono vere, reali. Ciò che scrivi, dici o fai in Internet con il tuo telefono e che arriva a persone reali, è tutto reale.
“Virtuale è reale”
A volte però non ci rendiamo conto che tutto ciò che diciamo ha delle conseguenze, quasi ce lo dimentichiamo.
Sia che le diciamo sia che le scriviamo, le nostre parole hanno un effetto sugli altri: possono far sorridere, rendere felici, oppure possono far diventare tristi o arrabbiati. Quindi è importante riflettere bene su ciò che vogliamo dire, altrimenti potremmo ferire gli altri. Anche se stai scherzando, potresti rendere triste chi legge il tuo messaggio. Sicuramente avrai già sentito questa parola: cyberbullismo. Ma cosa vuol dire? Questa parola viene usata per descrivere comportamenti che feriscono e offendono qualcuno attraverso post. Magari inizia per scherzo, come se fosse un gioco, ma poi fa male lo stesso.
“Le parole hanno conseguenze”
A volte il silenzio è la strada migliore da seguire: ci permette di ascoltare attentamente, di prendersi del tempo prima di esprimersi, di rispondere senza usare parole.
ANCHE IL SILENZIO COMUNICA
Published: May 26, 2021
Latest Revision: May 29, 2021
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