“La minaccia della discarica abbandonata”
Racconto breve con il quale la classe ha partecipato al concorso “Scrittori di classe” Conad per la scuola
«Frittelle, siete così belle! Tutto il tempo io vi penso e con questa canzone mi sento un po’ melenso!» cantava Trio dalle sue tre bocche in coro mentre solcava l’universo a bordo della propria navicella. «Volo nello spazio stando attento a mostri e meteoriti evitando di finire in un mare di… detriti! Oh, no!»
In quel momento, Trio si accorse di essersi incagliata in mezzo a un immenso oceano di rifiuti spaziali. Trio è sempre stata una tipa un po’ distratta, però anche un pilota più abile avrebbe faticato a fare lo slalom fra tutti quei rifiuti: sembrava quasi di essere in una discarica a cielo, o meglio, a spazio aperto. L’atmosfera era davvero tetra e lugubre, da brividi! Trio aveva la netta sensazione che qualcosa la stesse osservando.
«Ehm… c’è nessuno?» balbettò rivolta a quel mare di spazzatura. Le sembrò di scorgere persino un orrendo mostro tentacolare quando…
«Ciao!» esclamò una voce petulante proveniente da una bocca linguacciuta posta su una coda arancione e rosa che spaventò la povera Trio. Sulla sua astronave era salito, senza farsi notare, un buffo alieno che la fissava con il suo solo occhio. «Mi chiamo Scorpio!»
«Da dove… aspetta, tu vieni da fuori!» esclamò Trio. «Non hai paura del mostro?»
«Ma quale mostro? È solo immondizia. Puzzy!»
«Come ti permetti?» reclamò l’aliena blu.
«No, non “puzzi”. Puzzy! È il nome che la mia gente ha dato a questo mare di rifiuti. Lo abbiamo creato noi! È un piccolo scherzetto che facciamo per far giocare le astronavi di passaggio che devono evitare i detriti! Ma non te la prendere, non sei la prima a rimanere incastrata!» spiegò ridacchiando Scorpio.
«CHE?!» domandò stupefatta Trio.
Scorpio aveva ragione: guardandosi attorno, Trio notò che c’erano altri alieni nelle sue condizioni… che disastro!
Dopo un infinito numero di manovre, Trio riuscì finalmente a disincagliarsi e disse: «Tutto questo è troppo pericoloso! Avete riempito lo spazio di spazzatura con questo stupido gioco! Dobbiamo sbarazzarci di tutti i rifiuti e liberare le altre navicelle intrappolate!»
[Fine incipit]
Osservando quel disastro a Trio venne in mente il modo in cui era arrivata lì. In fase di avvicinamento, la sua astronave aveva rivelato dei segnali luminosi che servivano a regolare il traffico di astronavi in quella zona. Quando aveva visto il segnale verde, lo aveva interpretato come via libera, quindi aveva aumentato la velocità della sua navicella. Troppo tardi si era accorta dell’immenso ammasso di rifiuti. Aveva provato un testa-coda, quando ormai era troppo tardi.
«Immagino che anche i segnali luminosi al contrario, siano un vostro scherzo.»
«No, quelli fanno parte del nostro codice spaziale.» e qui il buffo alieno si lanciò in una serie di irripetibili offese
«Sei un gran maleducato, lo sai?»
«Al contrario, secondo il nostro uso ti ho accolto nel migliore dei modi. Vorrei invitarti a visitare il nostro pianeta. Il mio pianeta è molto strano, guarda lì che bel divano! É così vecchio, brutto e puzzolente, ormai considerato il trono del reggente. Il nostro re ne va tanto fiero, che lo mostra al mondo intero. Chi ci viene a visitare, un po’ di spazzatura deve portare. Ci sono tante altre cose strane, legate ad altre abitudini marziane. Cara Trio, quella del divano è la migliore, continuando il viaggio ti dirò la peggiore!»
Non sapendo se si trattasse o meno di uno scherzo, Trio recuperò un po’ di spazzatura che non era stata ancora triturata e la mise un sacchetto, quindi seguì la nave di Scorpio fino all’area di atterraggio di un pianeta, che si trovava nel bel mezzo dell’ammasso di spazzatura e che scoprì chiamarsi Scorpius.
Gli alieni di questo pianeta mangiavano a colazione lumache fritte con zucchero a velo e spremuta di cactus. A pranzo scorpioni, alghe e a cena rane e lucertole. L’unica volta che mangiavano una cosa golosa era quando preparavano un dolce fatto di patate mischiate a una crema acidissima. Scoprì con piacere che spesso parlavano in rima, ma anche che facevano sempre la linguaccia, non salutavano, rubavano le cose degli altri, urlavano e litigavano continuamente.
Avevano delle abitudini decisamente strane: se accendevano il fuoco sentivano freddo, giocavano con la spazzatura, vivevano nel disordine, mangiavano sottosopra nei bicchieri, bevevano nei piatti, dormivano in piedi, dicevano offese quando passava qualcuno, rispondevano male sempre e comunque e rompevano più cose possibili.
«Spazzatura, spazzatura, sei sempre così dura. Quando ti sento puzzare, non riesco a respirare. Sei così abbondante, che assomigli a un gigante. Con un abito nero, sei sempre un dispero. Tu sai solo inquinare e poi ti vedo sgocciolare. Sei brutta da vedere e qualcuno ti può temere.»
Cantava qualcuno per le strade con una voce così stonata che Trio ne rimase affascinata!
«Mi piace la spazzatura addirittura, anche se a differenziarla è una scocciatura. Ma per il mio pianeta è un bene così non ci son pene. Sul mio pianeta i bambini non giocano al parco inquinato, fanno tutti nuoto spaziale sincronizzato.» cantò Trio con una bocca più stonata delle altre
«Quell’odorin, di spazzatura, è bello perché dura. Dai si riprende a giocare e si continua a scaricare. Si arriva di gran volata e si butta all’impazzata. Ma attenti bisogna stare e con il verde ti devi fermare. Se poi c’è il rosso, però segui il percorso. In quel mare ti puoi trovare, in mezzo ai rifiuti per alcuni minuti si può stare a respirare. Quell’odorin di spazzatura, che è bello perché dura.» ribattè Scorpius
«No, penso che questo, invece, sia sbagliato.» disse allora Trio
«Ma le cose qui funzionano, così! Ora dal vecchio reggente ti accompagno, arrì, arrì.»
Trio fece tre rumorosi sospiri e si costrinse a seguire il linguacciuto alieno, fino a una dimora un po’ più grande delle altre.
«Se hai la carta sotto il banco, non buttarla nel bidone bianco. Se la plastica devi buttare all’intervallo, non buttarla nel cestino giallo. Se sulla buccia di banana vuoi scivolare, nel cestino marrone non la devi buttare. Se non vorrai essere sgridato, il fazzoletto nell’indifferenziato non va buttato.»
Cantava il reggente a squarciagola.
«Piove tanta spazzatura fuori dalle mura. È tutto divertente e molto sorprendente. Questo non è un gioco, facciamo un trasloco. Rendiamo tutto più pulito e il vostro pianeta sarà arricchito. Via tutti i rifiuti e saremo tutti benvenuti.» ribatté Trio
Il reggente la fissò stupito e fu talmente colpito che la invitò a unirsi agli imminenti festeggiamenti per la fondazione del pianeta.
La festività della faccia buffa cadeva una volta l’anno, il giorno della fondazione del pianeta Scorpius. A quei tempi, non sapendo cosa farne, gli alieni erano soliti accumulare la spazzatura in alte montagne. Un giorno, un alieno di passaggio, si incastrò con la sua navicella in una di queste montagne e, quando scese, si sporcò tutta la faccia. I netturbini si misero a ridere e da lì nacque la tradizione di mascherarsi il giorno della fondazione.
L’anniversario della fondazione era diventato col tempo l’occasione per liberare il pianeta dai rifiuti. Era un’esperienza molto eccitante organizzare una grande festa, che aveva il suo momento più importante nel trasporto della spazzatura del pianeta sul monte più alto. Qui atterravano delle navicelle dove venivano caricati i rifiuti che poi venivano gettati nello spazio. Gli alieni restavano con gli occhi sempre fissi a guardare la spazzatura che ogni giorno si allontanava un po’ di più fino a scomparire. In quel giorno i bambini non andavano a scuola e aiutavano a liberare il pianeta dai rifiuti.
«La spazzatura è carina, viene gettata sulla collina e da lì in alto va, su nel cielo se ne sta. Tutta sporca e colorata e c’è anche un ammasso di insalata. Da quaggiù si vede poco, ma sembra quasi che prenda fuoco. Noi alieni festeggiamo, ecco una canzone poi balliamo.» cantavano gli alieni in coro
Trio rimase meravigliata nel vedere come sul pianeta Scorpius si tenesse così tanto alla spazzatura. Assolutamente rapita da quelle voci e dall’allegria che si respirava in quel posto, Trio decise di lanciarsi in un’esibizione: «Io sono nella spazzatura, in una difficile avventura. Poi ho incontrato Scorpio, che mi ha fatto vedere il pastrocchio. Ci sono navicelle intrappolate e io le voglio vedere liberate. Io le aiuterò e poi me ne andrò!»
Cantò a squarciagola, dopo essersi impossessata di uno dei microfoni. Gli alieni ammutolirono di colpo, quindi seguirono minuti di agghiacciante silenzio. Alla fine scoppiò un fragoroso applauso che diede a Trio il coraggio per il passo successivo.
«Quell’ammasso di spazzatura è molto pericoloso per le navicelle che sono in viaggio! Deve essere eliminato e, se non lo fate, non ci sarà nessun futuro per il pianeta Scorpio! Vivere senza essere circondato dai rifiuti porta molti benefici al pianeta: strade pulite, libera circolazione, navicelle libere. Gli abitanti possono respirare un’aria diversa in un mondo più pulito e ordinato. Non bisogna aspettare l’anniversario della fondazione per ripulire il pianeta e non bisogna buttare nello spazio i rifiuti, ma separare tutto e utilizzare le cose vecchie per crearne di nuove. Ad esempio, dallo scarto del cibo si può ricavare energia per le navicelle e farle andare più veloci. Se l’insalata, la frutta che mangiate, la mettete sottoterra il terreno sarà più buono per piantare altre cose. Le cose di plastica possono essere riciclate e usate per fare giochi per i bambini come dondoli, piscine, ecc. Con i vecchi ferri e metalli, fondendoli, si possono fare delle nuove navicelle con tante finestre ricavate dai vetri riciclati, così chi vi viaggerà potrà vedere la bellezza dello spazio. Il pianeta deve essere rispettato e non deve essere rovinato. Tutti si devono impegnare a separare e recuperare. I rifiuti vanno eliminati per poter vivere in un luogo amato e cantare tutti insieme un nuovo slogan “Se la differenziata fai premiato sarai, il pianeta verrà salvato il tuo cuore tutelato”!»
La festa della Faccia Buffa, tuttavia, era qualcosa di troppo bello per poter essere abolita. Così il reggente decise di conservare i festeggiamenti, ma di moltiplicare il rituale del trasporto della spazzatura nello spazio, dove Trio selezionò e sistemò alcune lattine giganti a cui furono dati dei nomi specifici per poter differenziare “Puzzy”:
Schifidus – organico
Cartina – carta e cartone
Vision – vetro
Plastmet – plastica
Tutt qua – indifferenziata
Tutti gli alieni, compreso il reggente, si convinsero e si misero a riciclare. Quest’ultimo disse che se fossero riusciti a raccogliere abbastanza vetro avrebbero costruito una fontana per ricordare che si può festeggiare senza sporcare. Dopo alcuni giorni faticosi e impegnativi, nello spazio non rimase più nemmeno un rifiuto e le navicelle intrappolate poterono riprendere il loro viaggio.
Trio se ne andò felice di aver aiutato un pianeta a rinascere, canticchiando tra l’una e l’altra bocca: «Il tuo profumo mi piace sempre un sacco, quando io ti vedo sono sempre in scacco. Quando ti ho vicina mi sento piccolina. Se vedo una vecchia cartella, mi sembra sempre bella. Se vedo un cartone vado in adorazione. Se nessuno ti butta mi sento distrutta, grazie a te mia cara spazzatura io mi sento sempre più matura.»
“Caro diario…”
Sull’esempio del libro “Cappuccetto rosso – Esercizi di stile” di David Conati i bambini si sono cimentati in esercizi di scrittura creativa
Caro diario
Oggi una volpe e un gatto mi hanno truffato.
Io avevo tante monete d’oro, ma ho incontrato per strada la volpe e il gatto. Loro mi hanno che se mettevo l’oro sotto terra, sarebbe cresciuto un albero di monete d’oro. Io gli ho creduto allora l’ho fatto.
Il giorno dopo non c’erano più le monete d’oro! Adesso devo andare il mio papà Geppetto mi sta chiamando.
Tanti saluti da Pinocchio
p.s: mi riprenderò le monete d’oro che mi hanno rubato
Davide
Caro diario,
mi è successa una cosa strana: sono andato al paese dei balocchi con un mio amico di nome Lucignolo. Li c’erano giostre e moltissime cose da mangiare. Io e il mio amico Lucignolo ci siamo scatenati a giocare con tutti quei giochi che c’erano. Con noi a giocare c’erano tanti bambini.
PINOCCHIO
P S Il paese dei balocchi è sempre aperto.
Emiliano
Caro diario,
oggi è successa una cosa bellissima: ho baciato la Bestia che all’improvviso è diventata un bellissimo principe.
Come tu sai vivevo nel suo castello prigioniera e facevo la domestica anche se sapevo che lui provava qualcosa per me ed io per lui. Avevo deciso tempo fa di restare con la Bestia per liberare mio padre. Ed è stato da quel momento che capii che aveva bisogno di aiuto.
Ciao caro diario, ti riscriverò presto le mie avventure con il principe di cui mi sono innamorata.
Bella
Martina
Caro diario,
sono io Ariel. Oggi ho incontrato un bel ragazzo, però era un umano. Ora te lo descrivo: era alto, moro, occhi azzurri e aveva anche un bel cane. Dopo si è scatenata una tempesta la nave è affondata insieme a lui. Era troppo bello per non salvarlo e quindi l’ho salvato. Appena l’ho portato a riva ho visto che era ancora più bello di quando stava sopra alla barca. Poi il cane l’ha svegliato e io mi sono dovuta tuffare.
Mio padre mi sta chiamando.
Scusa diario, ma devo andare via. Ti finisco a raccontare un altro giorno.
A presto caro diario un bacio.
Ariel
Federica
Caro diario ,
oggi ho trovato una casetta piccola con dentro dei nani che ogni giorno andavano in caverna a lavorare, così io mi sono messa a cucinare per loro. Un giorno è arrivata una strega cattiva che voleva darmi una mela. Io allora l’ho presa e le ho detto che andavo a prendere un coltello per sbucciarla. Sono entrata in casa, ho preso un’altra mela e quella sua l’ho frullata. Tornata da lei le ho detto: “Intanto che io mangio la mela, tu bevi questo fresco frullato”. Lei lo ha bevuto e quando sono tornati i nani, abbiamo festeggiato il suo funerale.
Ciao diario.
Biancaneve
Francesca
Caro diario,
oggi mi è successa una cosa incredibile: sono stato catturato da Mangiafuoco il burattinaio! Sono scappato dalla paura. Per sbaglio sono caduto in acqua, ma riuscivo a galleggiare. Poi sono stato mangiato da una grossa balena e ho visto mio padre. Quando la balena ci ha fatto uscire dal suo buco sul dorso, siamo tornati felicemente a casa.
P.S : è stata un’ esperienza davvero spaventosa.
Pinocchio
Ferdinando
Caro diario,
ieri mi è successa una cosa incredibile: sono stata avvelenata da una strega che mi ha dato una mela! Mi ha avvelenata, mentre stavo raccogliendo fiori nel bosco.
Mi ha detto che se davo un morso alla mela mi avrebbe mostrato un posto con dei fiori bellissimi… Appena ho avvicinato la mela alla bocca sono svenuta… non so per quanto tempo ma appena mi sono svegliata sono scappata…
E’ stata una giornata bruttissima.
Ora devo andare.
P.S. ti giuro che mi vendicherò.
Biancaneve
Elisa Maria
Caro diario,
oggi è successa una cosa incredibile!
Dopo il ciclone, quando la mia casa è atterrata, ho subito notato che non ero nel Kansas perché c’erano aiuole con alberi giganti carichi di frutti maturi, un piccolo ruscello di acqua fresca, uccellini con le piume variopinte… mentre mi guardavo attorno ho visto quattro tipi strani che si avvicinavano: erano tre ometti e una donnina alti poco più di me e vestiti in modo assai bizzarro. La donnina alla fine si è avvicinata a me e mi ha detto: “Benvenuta nel nostro paese fata nobilissima! Hai ucciso la malvagia strega dell’est”.
Io non capivo nulla e le ho detto: “Io non sono una fata, sono una bambina e non ho ucciso nessuno”.
Ma lei ha risposto: “Lo ha fatto la tua casa, ora grazie a te il nostro paese è libero dalla terribile strega che ci comandava”. Poi si è diretta verso le gambe della strega che sbucavano da sotto la casa, ha preso le sue scarpette rosse e me le ha date dicendo: “Io sono la strega del nord e insieme a quella del sud siamo le streghe buone. Ora rimane da sconfiggere solo una strega cattiva nel regno di Oz: quella dell’ovest”.
Caro diario, mi sono spaventata molto, ma credo che mi tuffero’ in questa avventura
Un saluto Dorothy
Maria
Caro diario,
qualche tempo fa ho perso mio padre, che mi ha lasciato in eredità solo un gatto, ma non sapevo che farmene.
Un giorno il gatto mi chiese in regalo un paio di stivali e tanta pazienza. Andava sempre a caccia il mio gatto e le prede le portava al Re.
Un giorno il gatto, mentre il Re e sua figlia, facevano una passeggiata in carrozza, mi fece spogliare e buttare in mezzo al fiume, facendo credere che stavo annegando ed ero un marchese che era stato appena derubato di tutto.
Il Re allora mi fece salire sulla carrozza, io e la principessa ci piacemmo subito al primo sguardo.
Il gatto per fare credere del mio titolo da marchese ci fece accompagnare in un castello abitato da un grande orco che sconfisse con astuzia prima dell’arrivo della carrozza, facendo credere al Re che quello fosse il castello del marchese di Carabas, cioè io.
Dopo aver visto il castello il Re, mi offrì la principessa come sposa e così la storia si concluse felicemente e anche il mio gatto diventò un gran signore.
Il padrone del Gatto con gli stivali
Elena P.
Caro diario,
l’altro ieri. mentre stavo andando a caccia nel bosco ho sentito degli strilli che provenivano da una casetta. Sono entrato nella casetta e ho visto il lupo steso sul letto che dormiva. Ho capito subito che si era mangiato qualcosa di grosso, cosi ho preso il coltello e gli ho tagliato la pancia. Ho tirato fuori Cappuccetto Rosso e la nonna, poi ho messo delle pietre nella pancia e la nonna l’ha ricucita. Poi l’abbiamo cacciato fuori di casa a calci nel sedere
P.S. Un altra volta che vedo quel lupo gli sparerò
Il Cacciatore
Mario
Caro diario,
i nostri genitori hanno deciso di abbandonarci nel bosco perché non hanno abbastanza cibo. Come faccio a saperlo? Mi ero nascosto sotto al letto. Questa mattina mi sono alzato presto e sono andato a prendere un po’ di sassolini, perché potevo fare una stradina così potevamo ritrovare la strada di casa. Quando siamo arrivati a casa, mamma e papà stavano piangendo e poi ci hanno visto e ci hanno abbracciato uno ad uno e ci hanno chiesto scusa. Sono molto stanco e vado a dormire, ci sentiamo presto.
Pollicino
Mattia
Caro diario,
sono Cenerentola e amo il principe azzurro. Mi ha chiesto di sposarlo e io ho detto di sì. Lui mi ha fatto vedere il ritratto di sua madre con un vestito azzurro e una lunga collana al collo.
Arjana
Caro diario,
Oggi è stata una giornata diversa dalle altre. La mia matrigna mi ha impedito di andare al ballo al castello del principe e ha deciso di farci andare solo Genoveffa
e Anastasia, mentre io dovevo pulire il camino. Ad un certo punto è arrivata la fata madrina che mi ha convinto ad andare al ballo di nascosto così mi ha cambiato il vestito in uno da ballo e mi ha avvisato che allo scoccare della mezzanotte dovevo
tornare a casa, perché dopo la mezzanotte tutto sarebbe tornato come prima. Caro diario, tu non lo sai ma mentre scappavo mi si è persa la scarpetta di cristallo, però adesso devo andare. spero che la mia scarpetta si ritroverà.
Ciao caro diario
Giulia
Caro diario
oggi mi è successa una cosa terribile. Quando dicevo una bugia mi si allungava il naso. Non mi era mai successo prima ďora. Adesso ti racconto come è successo. Mio padre mi ha comprato un abbecedario per andare a scuola. Ho imboccato la via per la scuola, ma non volevo andarci perché volevo andare al teatrino dei burattini. Quando sono tornato a casa, mio
padre mi ha chiesto se ero andato a scuola e io ho risposto di sì. Subito mi si è allungato il naso e poi, piangendo, gli ho detto la verità. Così mi ha accorciato il naso con la carta vetrata. Bene questo è tutto.
P.S. Da oggi in poi andrò sempre a scuola
Emanuele
Cosa succederebbe se la mamma si dovesse cimentare in una gara di cucina contro un alieno presso un’osteria per il posto da chef?
Scopriamolo insieme agli alunni che si sono cimentati in questi racconti dedicati alla Festa della Mamma.
Metodo: “Lotteria inventastorie” tratta dal testo “Esercizi di stile” di David Conati
Protagonista: la mamma
Nome protagonista: ________
Dove: Osteria
Cosa fa: ordina
Che cosa? Salmone
perché? Esamina
Come? Assaggiandolo
Antagonista: Alieno
Nome antagonista: Italuk
Evento di partenza: lottano per il posto di chef
La mamma Marcella in una Osteria ordina del salmone per esaminarlo, assaggiandolo. L’alieno Italuk arriva e insieme lottano per il posto di chef. Si danno calci pugni e altro, ma alla fine l’ultimo pugno lo dà la mamma Marcella e vince. Ma il padrone del locale si arrabbia tantissimo per tutti i danni provocati e disse loro:” Per ciò che avete combinato dovrete ripagare tutto e il posto di chef non sarà di nessuno dei due, perchè bisogna rispettarsi e collaborare insieme”. A quel punto l’alieno e la mamma si guardarono e iniziarono a sistemare tutto e poi fecero un patto.
Così lavorarono insieme tutto il giorno e il padrone cambiò idea, assumendoli entrambi.
Davide
Dopo tre giorni di università Gabriella si laureò chef di un’osteria. Quando arrivò un alieno per cercare un posto di lavoro in quella osteria, mamma si mise a urlare: “Ah! Una persona verde!”
L’alieno rispose: “ Ehi! Stai calma sono un alieno non una persona verde“
E mamma si mise a urlare ancora di più:”Ah! C’ è un alieno!” E l’ alieno disse: “Comunque vattene perchè, adesso il posto di lavoro è mio”
Mamma rispose: ”Neanche per sogno ti darò il mio posto di lavoro“ e i due si misero a litigare.
Dopo un poì arrivò il proprietario dell’osteria e disse: “Che succede?”
Mamma rispose: ”Lui vuole prendere il mio posto di lavoro”
E il proprietario chiese: ”E a te alieno che ti succede ?“
“Lei mi ha dato uno schiaffo”
“Ehi! Non dire bugie”
L’alieno disse: “Comunque levatevi devo andare a cucinare”
Mamma allora lo bloccò: “Fai un passo passo indietro! Il posto di lavoro è mio!“
E i due ricominciarono a litigare.
”Mi è venuta un idea.” intervenne il proprietario “Perché non vi sfidate in una gara, così vedremo chi sarà lo chef? Io sarò il giudice!” entrambi accettarono e il proprietario aggiunse:” Mi dovrete preparare le polpette al sugo.”
Si misero a lavorare e, dopo un po’ erano pronte. Il proprietario assaggiò e a mamma diede 8 e all’ alieno 3. Mamma diventò chef e l’alieno se ne ritornò al suo pianeta.
Emanuele
La mamma Raffaella in una osteria ordinó del salmone per esaminarlo ed assaggiarlo. L’alieno Ichtan arrivò ed insieme lottarono per il posto da chef.
L’alieno lanció una gara che la mamma accettó, perché era una professionista che avrebbe fatto di tutto per vincere ed essere una chef.
La mamma Raffaella usò tutte le sue forze per vincere la gara, invece l’alieno si rilassava perché con i suoi poteri telepatici poteva fare di tutto. La mamma Raffaella chiamó la sua assistente personale, mentre all’alieno non serviva nessuno, avendo la sua telepatia. Ľassistente della mamma era sua figlia Federica. Poi arrivò il proprietario dell’osteria, prese i piatti e li assaggió. La sua faccia era così seria che non si capiva se gli piacevano o no. Alla fine parlò e disse che aveva vinto mamma Raffaella. Ľosteria diventó sua e l’alieno, triste, se ne andò per sempre. La mamma con sua figlia e suo marito vissero felici e contenti.
Federica
C’era una volta una mamma di nome Simona che lavorava in un’osteria. Lavorava ogni giorno da sola ed era molto stanca, però, un giorno, mentre la mamma stava riordinando le scatole di salmone sullo scaffale, arrivò un alieno tutto verde che voleva a tutti i costi prendere il suo post da chef e iniziò a farle dispetti.
Un giorno la mamma si addormentò, mentre stava cucinando allora l’alieno chiamato Ichtaluk se ne approfittò e mise tanto sale nella pentola.
Quando la mamma si svegliò, il salmone era pronto e così lo fece subito assaggiare al capo del ristorante che si arrabbiò tantissimo perchè era immangiabile e propose una gara tra l’alieno e Simona per il posto da chef.
Il giorno dopo la gara ebbe inizio. L’alieno, non abituato a cucinare i cibi terrestri, si trova in difficoltà così la mamma che aveva un cuore immenso e generoso decise di aiutarlo e insieme cucinarono un piatto delizioso.
Quando il capo l’assaggiò rimase a bocca aperta e decise di assumere entrambi. Da quel momento la coppia alieno-mamma riuscì a cucinare sempre piatti straordinari e il ristorante ogni giorno era pienissimo di gente e tutti vissero felici e contenti.
Elisa Maria
Una mattina, mentre la mamma Elena stava ordinando il salmone in un’osteria, arrivò un alieno e il capo glielo presentò. Le disse che si chiamava Ictalk e disse anche che entrambi stavano per fare lo chef quindi a Elena venne un’idea: fare una gara per il posto di lavoro. Il giudice sarebbe stato il capo e avrebbero cucinato un piatto che conteneva il salmone .
Dopo un po’ i piatti furono pronti. La mamma aveva cucinato le mezze maniche allo scoglio, invece Ictaluk aveva cucinato il salmone affumicato. Il giudice decisero che le più buone erano le mezze maniche allo scoglio, i due si diedero la mano e Ictaluk se ne andò in cerca di un’altra osteria in cui lavorare.
Mario
La mamma Paola in un’osteria ordinò del salmone per esaminare assaggiandolo. L’alieno Ichtaluk arrivò e insieme lottarono per il posto di chef.
I due decisero di chiedere aiuto al proprietario dell’osteria e lui rispose: “Propongo una gara di cucina!”
I due accettarono e il proprietario diede loro tre ricette: un antipasto, un primo e un dolce.
Il signore disse: “Per la prima prova dovrete cucinare un antipasto a base di salumi disposti a distanza regolare.“
Appena ebbero finito, il proprietario prese il metro e misurò correttamente i centimetri usati perchè era pignolo) e scoprì che Ichtaluk aveva sbagliato di un centimetro, quindi vinse la mamma Paola.
“Il secondo round consiste nel preparare un brodo di fagioli perfetto”.
Si misero all’opera, ma mentre cucinavano Ichtaluk non si accorse di una piuma che silenziosamente entrò nella sua pentola, perciò quando il giudice l’assaggiò prese anche la piuma e rimase schifato, così ovviamente vinse Paola. Anche se Ichtaluk era in gran svantaggio non si abbatteva, perciò andò ai suoi fornelli pronto per preparare la torta di fragole . Siccome Ichtaluk era incapace di cucinare dolci, scambiò le fragole con l’aglio e la torta venne più schifosa bel brodo per non parlare dello stomaco del giudice che si sentì malissimo. Si rimise in piedi grazie alla torta di Paola perciò vinse proprio lei e diventò il nuovo chef e Ichtaluk perse il suo quindi se ne andò via furioso.
Elena D.G.
La mamma Dina in una osteria, ordina del salmone per esaminarlo assaggiandolo . L’alieno Ichtaluk arrivò e insieme lottarono per il posto di chef. Il proprietario dell’osteria decise che dovevano fare tre sfide, la prima sfida consisteva nel cucinare spaghetti ai pipistrelli, una specialità del pianeta di Ichtaluk. L’ alieno andava spedito, invece Dina aveva qualche problema, così vinse Ichtaluk.
La seconda sfida consisteva nel cucinare pasta al forno. Dina era molto veloce, mentre Ichtaluk aveva qualche problema. La mamma Dina vinse la seconda sfida.
L’ultima sfida era la più impegnativa, perché dovevano cucinare salmone alle spezie spaziali. Erano in parità, ma Dina non mollò e vinse il posto di chef. Fece fare da assistente a Ichtaluk e cucinarono i piatti più buoni e gustosi della galassia.
Ferdinando
L’osteria “pesce” era famosa per il salmone cucinato dal vecchio chef di nome Carlo. Siccome Carlo era prossimo alla pensione il proprietario doveva cercare un altro chef. Melissa si propose ma davanti a lei trovò un alieno che era pronto a conquistare il posto dello chef. Il proprietario presentò ai due un piatto a base di salmone e chiese loro di indovinare gli ingredienti che aveva usato il vecchio chef. I due si misero ad elencarli ma le due teorie non erano giuste. Ci provarono di nuovo ma ancora una volta fu un tentativo inutile. I due tornarono a casa e per tutta la notte pensarono ad una teoria di ingredienti. Il giorno dopo tornarono preparati. La mamma disse le sue e l’altro anche però non erano giuste. La mamma e l’alieno pensarono che la loro si avvicinava. Melissa siccome era furba fece un altro tentativo dicendo che c’era anche un ingrediente segreto, azzeccò l’ingrediente segreto e ottenne il posto da chef. L’alieno si congratulò, diventarono amici e vissero tutti felici e contenti.
Emiliano
C’era una volta una mamma che si chiamava Cecilia, era un’ottima cuoca e tutti i clienti erano soddisfatti. Un giorno dopo aver cucinato un minestrone, vide che i piatti tornavano
indietro pieni. Era arrivato un piccolo alieno di nome Ichtaluk che voleva prendere il suo posto, così approfittando di un momento di distrazione della mamma Cecilia, mise tanto sale
nel minestrone. Il capo del ristorante rimproverò Cecilia e propose una gara per nominare un
nuovo chef tra Cecilia e l’alieno. Quando venne il momento della gara, Ichtaluk non riusciva a capire bene come mischiare gli ingredienti terrestri così, la mamma decise di cucinare insieme a lui senza pensare più alla gara. Il loro piatto piacque tanto al padrone dell’osteria che decise di
assumerli entrambi. Da quel giorno il ristorante con i due nuovi chef raggiunse il massimo livello di gradimento. Fu così che da tutti i paesi e tutte le galassie vennero a mangiare all’osteria della mamma e dell’alieno.
Francesca
Avete mai pensato di telefonare, scrivere una lettera o intervistare il vostro personaggio preferito?
Loro l’hanno fatto!
“Ciao, come ti chiami?”
“Pinocchio.”
“Come si chiama tuo padre?”
“Geppetto.”
“Raccontaci la tua storia.”
“Un giorno mio padre Geppetto mi ha inventato con il legno. Dopo mi voleva portare a scuola però io non ci volevo andare. Andando verso scuola, ho visto uno spettacolo di burattini e mi sono intrufolato di soppiatto. Salito sul palco, però, venni rapito dal capo dei burattini che si chiamava Mangiafuoco. Un giorno decise di liberarmi e mi diede anche delle monete d’oro. Io camminai e camminai, fin quando non trovai una locanda dove incontrai il gatto e la volpe. Sembravano bravi, ma mi dissero di seppellire le monete d’oro così sarebbe cresciuto un albero di monete d’oro. Lo feci, ma il giorno dopo non trovai più le monete d’oro. Continuerò la prossima volta.” ” Ciao, Pinocchio.”
Davide
L’intervistatore chiede a Pinocchio: ” Dove vai?
Pinocchio risponde: “Al teatrino dei burattini.”
“Ma non hai paura che Mangiafuoco ti mangi?”
“No”
“Hai paura che il babbo si arrabbi perchè non sei andato a scuola?”
“No, non si arrabbia perchè lui è buono.”
“Ma non è meglio ascoltare il Grillo Parlante?”
“No, non voglio ascoltare quel brutto grillo.”
Emanuele
Cara matrigna,
sono Biancaneve, come stai? Io una favola.
So che oggi verrai a trovarmi e mi farai assaggiare una delle tue mele speciali, quelle rosse rosse e lucide che solo a vederle ti mettono l’acquolina in bocca.
Ti volevo chiedere se per favore ne potevi portare tante anche per i nani e, se avanzano, ci farò una torta deliziosa.
Non vedo l’ora di vederti arrivare e, per favore, non farmi uno dei tuoi soliti scherzi dove ti travesti da nonnina malata e amabile.
Tanto lo so che sei tu.
Ci vediamo presto ti aspetto
Saluti
Biancaneve
P.S. mi raccomando porta tante mele.
Elisa Maria
Come ti chiami?
Geppetto
Cosa fai nella vita?
Il falegname
Cosa costruisci?
I burattini
Hai figli?
Sì
Come si chiama?
Pinochio
Ti fidi di tuo figlio?
Poco
Tuo figlio va a scuola?
Sì e adesso devo andare a riprenderlo, ciao.
Mario
Wonder Woman: Hey Supergirl, che fai di bello?
Supergirl: Niente mi sto ingozzando di patatine. Tu invece che stai facendo?
Wonder Woman: Mi sto allenando
Supergirl: Perchè?
Wonder Woman: Per affrontare i criminali!
Supergirl: D’accordo, ma che ne dici di andare allo Sweet Justice e mangiarci qualcosa?
Wonder Woman: Mi sembra un’ottima idea, allora a dopo.
Supergirl: Ciao!
Wonder Woman: Ah! Sai che Zatanna organizza uno spettacolo?
supergirl: Sì, ma secondo me è un po’ noioso.
Wonder Woman: No vedrai che sarà bellissimo.
Supergirl: Se lo dici tu allora vengo.
Wonder Woman: Evviva!!!!! Ciau!
Supergirl: Ciao a dopo!
Elena D.G.
Ciao Tommy,
sono Francesca, la tua amica terrestre. E’ un po’ che non
vieni a prendermi per fare delle lunghe passeggiate sulla
scia delle stelle. Spero che vada tutto bene e che presto
possiamo tornare a guardare insieme l’universo.
Con affetto
La tua amica Francesca
Pinocchio oggi cosa farai?
Andrò a vedere lo spettacolo delle marionette.
Dove prenderai i soldi ?
Userò quelli che mio padre mi ha dato per i libri.
Tornerai a casa ?
Sì’, dopo essere uscito dalla balena.
Ok a presto!
Ferdinando
INTERVISTA A FRANKESTEIN
-vuoi bene all’uomo che ti ha creato?
Sì, certo.
-Perché gli uomini sono cattivi con te?
Perché ho un brutto aspetto.
-Hai provato a far capire che invece sei buono?
Sì, ma loro appena mi vedono scappano spaventati
-Sei felice?
No, mi sento solo.
-Cosa ti piacerebbe fare?
Vorrei una donna da sposare.
-Perché hai ucciso tutte quelle persone?
Perché volevano farmi del male.
-Hai provato ad uccidere il tuo creatore?
Sì!
-Perché?
Perché lui ha ucciso la mia compagna, che lui stesso aveva creato.
-Quando è morto ti è dispiaciuto?
Sì, ho pianto tanto
-Cosa hai fatto dopo?
Mi sono rifugiato, perché avevo paura che gli uomini mi uccidessero.
Mattia
Published: Jun 12, 2021
Latest Revision: Jun 21, 2021
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