by Cristina
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Innanzitutto vorrei dire che questa storia è ispirata una parte della mia vita, ma nonostante ciò non sono io la protagonista, infatti mi sono ispirata a una mia compagna delle medie che per una questione di privacy non dirò il nome. Ho deciso di scrivere codesto libro per far si che tutte le persone che hanno provato le stesse emozioni della protagonista possano come curare un cuore spezzato e che non sono sole.

capitolo 1
Le parole feriscono
Le parole feriscono il cuore, io ho provato molte volte questa sensazione. Io sono una ragazza normale ho capelli non troppo lunghi, castani e gli occhi marroni. Sono sempre stata circondata da molte persone ma nonostante ciò riuscivo a sentirmi molto sola, perché molte di quelle persone erano false, questo lo capii all’età di dieci anni in questo modo incominciai a non fidarmi più così tanto delle persone che mi circondavano molte anche se involontariamente mi ferivano, ma non era un dolore a livello fisico e capii che le parole fanno più male delle botte. Le persone parlano spesso senza pensare e così ho imparato a fregarmene di quello che pensava la gente, non mi importava più di nulla neanche della mia stessa vita, per me vivere o morire era la stessa cosa. Spesso venivo trattata male a volte mi insultavano mi dicevano che ero una stupida ma io non ci facevo caso perché sapevo che sarebbe stato inutile controbattere, non ne valeva la pena, ma ogni volta che mi dicevano qualcosa di poco gentile qualcosa dentro di me si spezzava ma ciò nonostante io sapevo che il tempo guarisce tutte le cose. Le mie “amiche” spesso mi lasciavano da sola, ma a me andava bene così un po’ ero rammaricata ma sapevo che era la cosa migliore per loro, stare con me comportava avere problemi e non era la cosa che volevo, io volevo solo proteggere tutti non mi importava se in questo modo mi sarei ferita da sola perché ormai avevo molte crepe sul cuore ( in senso figurato ovviamente). Sapevo che ero sola al mondo io non potevo appoggiarmi a nessuno, non potevo dare problemi a nessuno o meglio dire che non volevo. Sono sempre stata in grado di arrangiarmi in un modo o nell’altro così non ho mai chiesto aiuto anche se ne avevo un disperato bisogno. Io consiglio di chiedere sempre aiuto ma solo a qualcuno di cui ci si fida cecamente. Anche io imparai a fidarmi, ma mi fidavo solo di tre persone, il mio BFF e due mie amiche grazie a loro iniziai a uscire più spesso di casa dato che stavo molto spesso chiusa in casa a fare l’asociale e a deprimermi loro mi rendevano felice anche se solo momentaneamente, ma loro mi davano la speranza che un giorno anche io sarei stata felice e non solo per un fugace momento ma per un lungo periodo, anche se appena tornata a casa capivo che per me sarebbe stato impossibile. Non ho mai capito a pieno le persone che mi circondavano perché io non ero come loro io ero diversa, molte persone mi dicevano che io ero strana e io non sapevo se lo dicevano in senso positivo o negativo, ma anche se non lo sapevo davo per scontato che lo dicessero in senso negativo, così a volte passavo intere giornate a chiedermi cosa ci fosse qualcosa di sbagliato in me. Ma alla fine capii che e diversa mi dava la possibilità di distinguermi dagli altri e che anche se non mi importava di quello che mi dicevano io gli davo troppa importanza, le parole che mi dicevano la gente non avevano più nessun peso sul mio cuore, ero finalmente liberà dall’influenza delle parole degli altri, ero libera di sentirmi me stessa.

Capitolo 2
L’amore può far star male
A me non interessavano i giudizi della gente almeno finche in seconda media non mi innamorai. Ero innamorata persa di un ragazzo della mia stessa classe ma appena gli conobbe una mia conoscente ( ovviamente non di persona) dopo pochi giorni si fidanzarono e dopo due giorni si lasciarono solo dopo un po’ di settimane scoprì che quella bambina aveva dieci anni ovvero tre anni in meno di lui, ma questo non è importante, quando si erano messi insieme mi si è spezzato il cuore e quando mi sono dichiarata l’ultimo giorno di terza media mi ha respinto e il mio cuore si è spezzato un altra volta per via dello stesso ragazzo. L’amore sarà anche cieco ma io sono stata una stupida e sono stata anche troppo impulsiva. Quando mi sono dichiarata sapevo che lui non mi avrebbe mai ricambiata eppure qualcosa mi ha spinto a dirgli ciò che provavo, ma ho fatto del male solo a me stessa e al mio cuore. Quando mi ha spezzato involontariamente la prima volta il cuore sono diventata introversa (introverso: Portato a chiudersi nel proprio mondo interiore per timidezza o per egoistico ed esclusivo interesse verso la propria persona; diffidente o addirittura ostile nei riguardi dei contatti umani e dei rapporti sociali) in quel periodo mi sono focalizzata sulla ricerca di me stessa, la vera me perché per molto tempo ho finto di essere chi non sono davvero e quando lo capii ormai era troppo tardi così imparai a convivere con due personalità la vera me e la parte che ho sempre recitato.
Avrei potuto chiedere aiuto ma sono sempre stata testarda e quando decido un cosa non c’è modo di farmi cambiare idea.
Quando il cuore mi si è spezzato la seconda volta ho trattenuto le lacrime ma non fa bene infatti piangere fa bene, perché ti aiuta a sfogare le tue emozioni. Affrontare quello che provi è l’unico modo non solo per uscirne, ma anche per usare questa esperienza per trasformare in meglio la tua vita.
Pensare a quello che è stato, ti porta solo a rimuginare e a sguazzare nel tuo dolore. Concentrarti sul presente ti permette, invece, di apprezzare quello che hai e farti sentire meno quello che manca. Come metterlo in pratica? Tirando fuori gratitudine, per tutte quelle piccole e grandi cose bellissime che ci sono nella tua giornata. Queste sono solo alcune cose che avrei dovuto fare ma che non ho fatto per guarire il mio cuore.

Capitolo 3
Essere soli fa male
Stare costantemente da soli a volte fa male e io lo so bene perché per la maggior parte della mia vita sono stata sola non volevo causare problemi a nessuno non volevo farli sprofondare in un mare di dolore, infelicità e oscurità li ho sempre voluti proteggere da me, volevo proteggere tutti quelli che mi circondavano, non mi importava se alla fine sarei rimasta sola l’importante era che tutti rimanessero nella luce e che non cadessero nell’oscurità a causa mia. Dopo molto tempo che stavo completamento sola o quasi era come se non avessi più un cuore ma dovevo comunque fingere con tutti di stare bene e di essere felice anche se non era così, per farla breve dentro stavo male ma esteriormente facevo vedere un falso sorriso facevo il così detto ” sorriso a cattivo gioco”. Non sono nata con tutte queste cicatrici, sono state le persone che mi circondavano e il tempo che trascorrevo con loro le ho viste spezzarmi dentro e continuare a vivere come se niente fosse “le persone ferite feriscono le persone” questo è quello che pensavo quando piangevo di nascosto. Preferirei non avere un cuore piuttosto che avere il mio a pezzi. C’è una tempesta che si agita nella mia testa, sono rimasta qui in piedi per niente così sono caduta per tutto quello che mi hanno detto.
Published: Jun 12, 2021
Latest Revision: Sep 6, 2021
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