CRISTIAI Vs ISLAMICI by Federica Gesuele - Ourboox.com
This free e-book was created with
Ourboox.com

Create your own amazing e-book!
It's simple and free.

Start now

CRISTIAI Vs ISLAMICI

  • Joined Nov 2021
  • Published Books 2
2

LA GIUSTIFICAZIONE TEOLOGICA DELLE  CROCIATE, JEAN FLORI

La crociata predicata da Urbano II nel 1095 segna l’inizio di una vera rivoluzione dottrinale. [.] Il suo diretto rivale, l’islam, non ha avuto bisogno di una simile rivoluzione. […] Il jihad[1], anche dove si voglia intendere questo termíne nel senso lato di «impegno nella via di Dio», sin da principio comporta sicuramente un aspetto militare, quello della guerra santa. [..] Il messaggio di Gesù era fondamentalmente pacifista, come il suo comportamento: egli pro- clama l’amore verso il prossimo e verso il nemico, rinuncia ad ogni potere mondano, predica la nonviolenza, rifiuta di difendersi, vieta ai suoi discepoli l’uso della spada; si lascia infine crocifiggere e prega per quelli che lo inchiodano alla croce. Come Gesù, i primi cristiani so- no pacifisti e nonviolenti. […] Non sono però dei cattivi cittadini […] e ritengono che sia giu- sto obbedire all’autorità romana, salvo che le pretese dell’imperatore non contrastino con la legge divina.Ora, uno dei punti principali di contrasto è rappresentato dal servizio militare. I primi cristiani sono renitenti; e in molti scritti si sostiene che il Cristianesimo sia incompatibile col servizio militare prestato nell’esercito romano. […] La situazione però cambia con barbari che premono ai confini dell’impero, allorché s’impone l’obbligo del servizio militare. Sono molti i cristiani che lo rifiutano, subendo il martirio. La conversione di Costantino cambia la situazione [.], Il concilio di Arles (314) sancisce questo […] cambiamento:i cristiani che si rifiutano di portare le armi in tempo di pace saranno scomunicati anche se la guerra non viene ancora giustificata sul piano morale; i soldati che in battaglia uccidono il nemico commettono peccato e devono fare penitenza. Un nuovo orientamento dottrinale appare durante le invasioni barbariche. […] Sant’Agostino [2] pone[…] le basi del concetto dottrinale di “guerra giusta” e fuga così alcuni timori: si può essere in grazia di Dio pur facendo il soldato. La fine dell’Impero romano d’Occidente provoca un nuovo cambiamento [..]. I barbari ] impongono di fatto la loro mentalità e spiritualità, che riconosce l’importanza del sen- timento guerriero: il Cristianesimo cerca di attenuare questo sentimento, ma è costretto poi ad accoglierlo […] Gli invasori, comunque, sono stati in larga parte convertiti. […]. Nel X secolo, comincia a nascere il concetto di cristianità, e nasce dalla consapevolezza che è la religione ad unire gli abitanti dell’Europa occidentale [.…..]. Da ogni parte essi subiscono gli assalti e le invasioni di avversari che non hanno le loro stesse credenze e che [–] sono considerati “pagani” e nei testi vengono chiamati “nemici del nome cristiano” “nemici della fede”, “nemici di Cristo”, o con nomi simili. In questo modo, l’avversario viene demonizzato, ed è riconosciuta una dignità sacra a colui che lo combatte armi in pugno.

(J. Flori, crociate, il Mulino)

[1] Jihād significa “sforzo”, individua lo slancio per raggiungere un dato obiettivo e può fare riferimento allo sforzo spirituale del singolo individuo per migliorare sé stesso. Nella dottrina islamica indica tanto lo sforzo di miglioramento del credente ,soprattutto intellettuale, rivolto per esempio allo studio e alla comprensione dei testi sacri o del diritto,ossia per l’espansione dell’islam al di fuori dei confini del mondo musulmano.

[2] Sant’Agostino: teologo e filosofo vissuto tra il IV e il V secolo, considerato fra i più importanti Padri della Chiesa, cioè quegli autori che hanno definito la filosofia cristiana dei primi secoli.

3

Ibn al-Ahitir

LE CROCIATE VISTE DAGLI ARABI

 

  La cosa cominciò così. Il loro re Baldovino [non si sa a chi il cronista si riferisca], parente di Ruggero il Franco che aveva conquistato la Sicilia, fece una gran radunata di franchi e mandò a dire a Ruggero: «Ho fatto una grande adunata di gente e vengo ora da te per andare a conquistare dalle tue basi in Sicilia, la costa dell’Africa e diventare là tuo vicino». Ruggero adunò i suoi compagni e si consigliò con loro a tale proposito. «Per il Vangelo – dissero quelli – ecco una cosa buona per noi e per loro; così quei paesi diventeranno cristiani». Ma il conte, alzata una gamba, fece un suono di spregio, e disse: «Questo vostro parere lo ritengo una sciocchezza, perché se quelli vengono qui da me – questi franchi del nord – avranno bisogno di un grande apparecchio e di navi che li trasportino in Africa e di truppe anche da parte mia; poi se conquistano il Paese [si parla dell’Africa Settentrionale] quello sarà loro, e l’approvvigionamento dovranno averlo dalla Sicilia, venendo io qui a perdere il denaro che frutta ogni anno il prezzo del raccolto; e se invece non riescono, faranno ritorno qui al mio paese, e mi daranno degli imbarazzi, e Tamìm dirà che l’ho tradito e ho violato il patto con lui, e si interromperanno i rapporti e le comunicazioni tra di noi; ma l’Africa è sempre lì per noi, e noi quando avremo la forza la prenderemo». Chiamato quindi il messo di Baldovino, gli disse: «Se avete deciso di far guerra ai musulmani, la cosa migliore è di andare a conquistare Gerusalemme, che libererete dalle loro mani e di cui avrete il vanto; ma per l’Africa ci sono giuramenti e patti che mi legano a quelli là». Così i franchi si apparecchiarono e mossero contro la Siria.

Secondo un’altra voce furono i Fatimidi [1]d’Egitto che, quando videro la forza dei selgiuchidi impiantarsi e impadronirsi della Siria fino a Gaza, senza che più alcuna provincia si interponesse tra essi e l’Egitto, impauriti, invitarono i franchi a muovere contro la Siria per impadronirsene e fare da cuscinetto fra loro e i musulmani. Dio poi ne sa di più.

 

(da F. Gabrieli, Le crociate viste dall’Islam, in V. Branca (a cura di), Concetti, storia, miti e immagini del Medio Evo, Sansoni, Firenze 1973)

[1]Fatimidi (in arabo: فاطِميّون‎, Fāṭimiyyūn) costituirono la dinastia sciita ismailita più importante di tutta la storia dell’Islam. Devono il loro nome alla presunta discendenza da Fātima bt. Muhammad, figlia del profeta Maometto

4
This free e-book was created with
Ourboox.com

Create your own amazing e-book!
It's simple and free.

Start now

Ad Remove Ads [X]
Skip to content