by Riccardo Cavadini
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Cavadini Riccardo 2^B 2021/2022
Eravamo in 4, io altri due ragazzi e una ragazza che non conoscevo, ed eravamo in cerca di un’avventura in un luogo abbandonato così entrammo in un bar/osteria, fuori stava piovendo a dirotto e ed era sera, chiedemmo al proprietario delle camere per noi 4 e se qualcuno conosceva un luogo abbandonato nelle vicinanze, era un tipo un po’ rozzo con un barba un po’ lunga di colore marrone scuro e con i capelli un po’ crespi e lunghi e di colore nero. Il proprietario ci diede le chiavi e lo pagammo e ci indicò una donna giovane dai capelli ricci e rossi che stava davanti a un caminetto a leggere uno strano libro ,ed era molto minuta. Andammo a chiedere a lei se conosceva un posto abbandonato e ci disse che c’era un manicomio che dopo la fine sua funziono lo trasformarono in una scuola, ma fu chiuso subito dopo ad un anno perché dissero che si sentivano strani rumori e strani versi venire dai corridoi e dalle aule, ma ci disse che la strada sarebbe stata un po’ lunga e che per raggiungerla bisogna andarci a piedi. Ci mettemmo in accordo e decidemmo che l’indomani mattina ci saremmo preparati per andare al luogo verso sera, così da dare un pizzico di brivido in più all’esplorazione. l’indomani mattina ci dividemmo e andammo a fare le faccende che ci eravamo divisi, io andai a prendere le torce, le pile e delle bende nel caso qualcosa fosse andato storto, finito di fare tutte le faccende aspettammo fino alle 18.00 per andare dalla donna per dirle che noi eravamo pronti.

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Così andammo all’entrata dell’osteria e la trovammo lì ad aspettarci, ci chiese se eravamo pronti ad andare e noi rispondemmo di sì, così ci avventurammo accanto ad una strada per poi andare dentro al bosco che la costernava la strada dopo 5 minuti uno di noi cadde a causa di un pezzo di un ramo che non aveva visto anche se c’era ancora la luce del sole, cadendo si era stortata la caviglia e gliela fasciai con ciò che avevo, intanto la donna che ci accompagnò disse di proseguire andando sempre avanti così che potevamo raggiungere il luogo abbandonato, la ragazza che era con noi disse che voleva andare avanti per vedere quanto ancora mancava, dopo neanche 5 minuti trovò il luogo che stavamo cercando, ci mettemmo un po’ troppo tempo per fasciarla e la ragazza non vedendoci arrivare decise di iniziare ad entrare siccome iniziò a sentire un po’ di freddo, nell’entrare trovò un annunciò con sopra scritto apertura CFP, mentre era dentro vide davanti all’entrata delle scale e decise di sedersi lì sopra, ma una figura la ferì e la portò portò via. Noi che avevamo appena finito di fasciare la gamba del ragazzo e che gli avevamo appena chiesto se riusciva a camminare e ci rispose di sì, fu a quel punto che sentimmo tutti e tre un urlo provenire verso il luogo abbandonato così iniziammo a corre verso quella direzione, quando ci arrivammo notammo che la porta principale era aperta e che non c’era la ragazza così entrammo nel luogo abbandonato e vedemmo d’avanti a noi una scala con sopra una striscia nera, quando ci avvicinammo per vedere meglio e ci avevamo puntato sopra una luce e notammo che era del sangue che proseguiva fino a sopra l’altro piano e la sua attrezzatura sulle scale, sentimmo delle urla che provenivano dai due corridoi ai nostri fianchi e da sopra le scale, decidemmo di legare dei fili che avevamo all’entrata e di utilizzare i walkie talkie per comunicare, così decidemmo di dividerci per far prima. Intanto la ragazza riuscì ad afferrare un tubo di metallo e a liberarsi dalla presa della bestia, scappò verso la direzione del sangue che aveva perso, ma dopo un po’ che era buio si perse nei corridoi della scuola. Io andai a sinistra mentre gli altri due si divisero uno andando a destro e l’altro sopra, avevamo tutti dei karambit (sono dei coltelli ricurvi a forma di mezzaluna che utilizzano i militari); la ragazza intanto riuscì a capire che era al secondo piano nell’ala ovest dell’istituto nella parte interna del giardino scolastico, dopo 5 minuti che camminava riuscì ad arrivare nell’ala nord dell’istituto dove si trovava l’entrata, quando alzando gli occhi vide una creatura dai peli bianchi che era alta circa 2m che stava mangiando la signora che ci aveva portato lì, quando la vide si mise a fare un passo indietro ma calpesto dei vetri e la bestia si girò, e la vide perfettamente grazie alla finestra rotto che faceva entrare i raggi lunari verso la bestia aveva occhi rossi iniettati di sangue, lunghe braccia pelose e gambe corte, il viso era simile a quello di una scimmia ma con dei tratti simili a quelli di un orso o di un lupo, la bestia gli corse incontro e l’unica cosa che riuscì a fare era urlare dalla paura alla vista di quella bestia che si avvicinava a lei, quando sentii l’urlo dissi a tutti e tre di ritornammo all’entrata e di parlare di ciò che avevamo visto o sentito io iniziai a raccontare dell’urlo che avevo sentito, uno di aver trovato delle impronte di fango e di aver visto delle impronte di artigli sulle pareti e l’ultimo di aver trovato dei fascicoli di giornale che parlavano di un esperimento fatto dalle persone del manicomio che era scappato e che attaccò la scuola, ma nessuno riuscì mai a trovare la creatura, vidi dei piccoli fogli sotto le scale mentre stavano parlando, così decisi di raccoglierlo e iniziai a leggerlo ad alta voce: “4 gennaio 1974 sono Massimo Tettamanti e sono uno scienziato psicologo tedesco che sta lavorando su un super uomo, anche se la Germania ha perso la battaglia nel 1945 la vera guerra è ancora da decidere i miei generali mi mandarono qui prima che perdessimo e nessuno sa che lavoro ancora per loro, oggi inizieremo a incrociare il DNA di un uomo, il DNA di una scimmia e il DNA di un lupo in un unico individuo. 7 giugno 1974 gli esperimenti non stanno andando tanto bene, ogni singolo individuo continua a morire quasi subito dopo che abbiamo iniziato a cambiare il suo DNA. 1 marzo 1975 siamo riusciti a trovare un individuo che non è ancora morto dopo aver cambiato il suo DNA. 21 settembre 1975 l’individuo è cambiato fisiologicamente il muso si è allungato, su tutto il corpo hanno iniziato a spuntare lunghi peli bianchi color neve ed è nata un’alta aggressività in confronto di ogni essere vivente.1 ottobre 1975 la creatura è riuscita ad evadere e ora sta distruggendo ogni singola cosa che guarda, ha un grande appetito, ha ucciso tutto il mio staff e ogni altra persona che c’è nell’edificio, io sono riuscito a nascondermi sotto la scrivania del mio ufficio non so se altri si siano riusciti a salve,
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Così andammo all’entrata dell’osteria e la trovammo lì ad aspettarci, ci chiese se eravamo pronti ad andare e noi rispondemmo di sì, così ci avventurammo accanto ad una strada per poi andare dentro al bosco che la costernava la strada dopo 5 minuti uno di noi cadde a causa di un pezzo di un ramo che non aveva visto anche se c’era ancora la luce del sole, cadendo si era stortato la caviglia e gliela fasciai con ciò che avevo, intanto la donna che ci accompagnò disse di proseguire andando sempre avanti così che potevamo raggiungere il luogo abbandonato, la ragazza che era con noi disse che voleva andare avanti per vedere quanto ancora mancava, dopo neanche 5 minuti trovò il luogo che stavamo cercando, ci mettemmo un po troppo tempo per fasciarla e la ragazza non vedendoci arrivare decise di iniziare ad entrare siccome iniziò a sentire un po di freddo, nell’entrare trovò un annunciò con sopra scritto apertura CFP, mentre era dentro vide davanti all’entrata delle scale e decise di sedersi lì sopra, ma una figura la ferì e la portò portò via. Noi che avevamo appena finito di fasciare la gamba del ragazzo e che gli avevamo appena chiesto se riusciva a camminare e ci rispose di sì, fu a quel punto che sentimmo tutti e tre un urlo provenire verso il luogo abbandonato così iniziammo a corre verso quella direzione, quando ci arrivammo notammo che la porta principale era aperta e che non c’era la ragazza così entrammo nel luogo abbandonato e vedemmo d’avanti a noi una scala con sopra una striscia nera, quando ci avvicinammo per vedere meglio e ci avevamo puntato sopra una luce e notammo che era del sangue che proseguiva fino a sopra l’altro piano e la sua attrezzatura sulle scale, sentimmo delle urla che provenivano dai due corridoi ai nostri fianchi e da sopra le scale, decidemmo di legare dei fili che avevamo all’entrata e di utilizzare i walkie talkie per comunicare, così decidemmo di dividerci per far prima. Intanto la ragazza riuscì ad afferrare un tubo di metallo e a liberarsi dalla presa della bestia, scappò verso la direzione del sangue che aveva perso, ma dopo un po che era buio si perse nei corridoi della scuola. Io andai a sinistra mentre gli altri due si divisero uno andando a destro e l’altro sopra, avevamo tutti dei karambit (sono dei coltelli ricurvi a forma di mezzaluna che utilizzano i militari); la ragazza intanto riuscì a capire che era al secondo piano nell’ala ovest dell’istituto nella parte interna del giardino scolastico, dopo 5 minuti che camminava riuscì ad arrivare nell’ala nord dell’istituto dove si trovava l’entrata, quando alzando gli occhi vide una creatura dai peli bianchi che era alta circa 2m che stava mangiando la signora che ci aveva portato lì, quando la vide si mise a fare un passo indietro ma calpesto dei vetri e la bestia si girò, e la vide perfettamente grazie alla finestra rotto che faceva entrare i raggi lunari verso la bestia aveva occhi rossi iniettati di sangue, lunghe braccia pelose e gambe corte, il viso era simile a quello di una scimmia ma con dei tratti simili a quelli di un orso o di un lupo, la bestia gli corse incontro e l’unica cosa che riuscì a fare era urlare dalla paura alla vista di quella bestia che si avvicinava a lei, quando sentii l’urlo dissi a tutti e tre di ritornammo all’entrata e di parlare di ciò che avevamo visto o sentito io iniziai a raccontare dell’urlo che avevo sentito, uno di aver trovato delle impronte di fango e di aver visto delle impronte di artigli sulle pareti e l’ultimo di aver trovato dei fascicoli di giornale che parlavano di un esperimento fatto dalle persone del manicomio che era scappato e che attaccò la scuola, ma nessuno riuscì mai a trovare la creatura, vidi dei piccoli fogli sotto le scale mentre stavano parlando, così decisi di raccoglierlo e iniziai a leggerlo ad alta voce: “4 gennaio 1974 sono Massimo Tettamanti e sono uno scienziato psicologo tedesco che sta lavorando su un super uomo, anche se la Germania ha perso la battaglia nel 1945 la vera guerra è ancora da decidere i miei generali mi mandarono qui prima che perdessimo e nessuno sa che lavoro ancora per loro, oggi inizieremo a incrociare il DNA di un uomo, il DNA di una scimmia e il DNA di un lupo in un unico individuo. 7 giugno 1974 gli esperimenti non stanno andando tanto bene, ogni singolo individuo continua a morire quasi subito dopo che abbiamo iniziato a cambiare il suo DNA. 1 marzo 1975 siamo riusciti a trovare un individuo che non è ancora morto dopo aver cambiato il suo DNA. 21 settembre 1975 l’individuo è cambiato fisiologicamente il muso si è allungato, su tutto il corpo hanno iniziato a spuntare lunghi peli bianchi color neve ed è nata un’alta aggressività in confronto di ogni essere vivente.1 ottobre 1975 la creatura è riuscita ad evadere e ora sta distruggendo ogni singola cosa che guarda, ha un grande appetito, ha ucciso tutto il mio staff e ogni altra persona che c’è nell’edificio, io sono riuscito a nascondermi sotto la scrivania del mio ufficio non so se altri si siano riusciti a salve,
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l’unica cosa che riesco a sentire è il suo passo e il suo respiro pesante che si avvicinano verso di me, non so per quanto tempo riuscirò a restare ancora in vita, ma nel caso qualcuno riuscisse a trovare questi fogli spero che riusciate a scappare e che non troviate la mia stessa fine, oramai sento che lui è qui e sente l’odore di sangue che sto perdendo dal braccio”. Una volta letta la storia notammo una foto di tre persone, e dietro c’erano scritti, Massimo Tettamanti, Carlo Acierno e Alessia Buzzi, dopo aver visto la foto notammo che erano l’uomo era lo stesso dell’osteria/bar e che la donna era la stessa che ci aveva accompagnato lì, decidemmo che dovevamo trovare la nostra amica e di fermare quelle persone ad ogni costo, andammo al primo piano e cercammo le scale per il secondo piano; riuscimmo a trovarle dopo tre minuti di ricerca salimmo per le scale e verso la sinistra vedemmo il suo dito tagliato con attaccato il suo anello, grazie al dito perso riuscimmo a trovare delle gocce di sangue che ci potessero condurre verso dove si trovava lei, seguimmo le gocce di sangue per poi arrivare all’ala ovest al piano terra, ci trovavamo in una biblioteca interna della scuola e le tracce di sangue si fermavano davanti a dei scaffali, pensammo subito ad un passaggio segreto così cercammo di spostare i libri, ma non successe niente poi vidi due lampade sui lati e le tirai entrambe le quali rivelarono una scala dietro la libreria, c’erano delle luci attaccate ai lati le quali si accesero di colpo e decidemmo di seguire le scale illuminate, ci portarono a una segreta della struttura, era un laboratorio, era pieno di ragnatele e su alcuni scaffali c’erano cose davvero strane come teste o di organi di animali messi nei barattoli, seguimmo il corridoio e mentre ci avvicinavamo ad una stanza molto illuminata iniziammo a sentire una voce, vedemmo la nostra amica ancora viva la quale era legata ad un tavolo, e riuscimmo a vedere anche una persona che stava preparando qualcosa da iniettarle dentro, noi tre decidemmo di preparare le corde per legare il losco individuo che non si riusciva a vedere in faccia era alto circa 180 cm con capelli grigi, indossava un completo da scienziato di colore grigio chiaro con la parte finale tutta distrutta, riuscimmo a girare intorno all’individuo e ad accerchiarlo, intanto vidi un costume di una bestia pelosa appesa, ci fiondammo sull’individuo e lo riuscimmo a legarlo e a catturarlo, in un piccolo lato della stanza c’era un piccolo passaggio, mentre gli altri slegavano la nostra amica e cercavano di svegliarla, io andai verso la direzione di quel passaggio il quale mi condusse in una stanza dalla quale usciva un odore di morte e di sangue decisi di accendere la luce e vidi molti cadaveri di animali morti e di una persona, mi avvicinai a quel cadavere per vedere di chi fosse e appena lo girai vidi che era quello della donna che ci aveva accompagnato fin lì; dissi di uscire di corsa e portammo con noi l’individuo appena usciti chiamammo la polizia e un’ambulanza per la nostra amica, aspettammo 45 minuti prima che riuscirono ad arrivare le forze dell’ordine e l’ambulanza, i poliziotti arrestarono l’individuo e ci dissero che era Massimo Tettamanti il quale era ricercato per cannibalismo, tortura e sperimentazione su animali e persone vive. Guardai verso ad una collina lì vicina e vidi una creatura ululare che era uguale al costume che aveva il dottore, ma vidi che un poliziotto aveva già in mano il costume della creatura, quindi cos’era la bestia che avevo visto su quella collina…
Alcune volte si dice che sotto ogni storia c’è una storia vera
Published: Dec 7, 2021
Latest Revision: Jan 5, 2022
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