Era un giorno come tutti gli altri e Natasha, dopo aver salutato il marito, andò al lavoro. Natasha aveva 45 anni e da 20 anni lavorava come operaia in una tessitura.
In pausa pranzo il marito la chiamò chiedendole a che ora sarebbe tornata a casa; Natasha rispose che sarebbe rientrata la sera per cena.
Dopo questa lunghissima giornata di lavoro Natasha decise però di passare a trovare il marito a scuola, in quanto non l’aveva ancora visto.
Il Signor Tettamanti, prof. del cfp di Como, insegnante di inglese, aveva appena finito il consiglio di classe, ma si era intrattenuto per sistemare alcune cose al computer.
Prima di entrare a scuola, lo chiamò più volte, ma lui non rispose.
All’ingresso incontrò l’inserviente e le chiese: “ Sa dove si trova il prof. Tettamanti?” E lei rispose: è in aula 202”.
Raggiunse l’aula e trovò il marito steso a terra senza vita, allora lei molto agitata chiamò subito l’ambulanza, ma purtroppo, l’uomo era privo di vita, la polizia iniziò subito l’indagine, ma le prime ora era quasi certi che si trattava di suicidio, ma Natasha, molto scossa, con un filo di volce disse che il marito non avrebbe mai fatto una azione del genere, allora la polizia le diede fiducia è iniziò una ricerca più sofisticata.
Dopo mesi e mesi di ricerca erano riusciti ad individuare 5 sospetti, due erano i vicini di casa, uno era il datore di lavoro di Natasha, uno era un vecchio amico del marito, e l’ultimo era la prof.ssa Buzzi.
Dopo aver individuato i sospetti Natasha rivelò ai poliziotti incaricati del caso, che il marito aveva un conto in sospeso con la prof.ssa Buzzi, perchè il prof. Tettamanti doveva restituirle ancora gli output di mid e inglese da circa 3 mesi; ma il prof. non riusciva a restituirli perchè gli mancava quello di Kevin Bruni.
Valutando la situazione il capo dei poliziotti, il sergente Moriani interrogò subito la prof.ssa Buzzi, che negò tutto senza esitazione. Natasha non demorse e allora si mise alla ricerca di alcune possibili tracce di impronte, ma non trovò nulla. Un giorno le venne un’idea e chiese alla prof.ssa Buzzi se potesse andare a casa sua a prendere un caffè, e allora l’insegnate le disse che non c’erano problemi.
Quella domenica di settembre dopo una lunga strada arrivò a casa, Natasha si era messa d’accordo con una sua amica, che doveva suonare al campanello, cosi’ Natasha avrebbe potuto avere un po’ di tempo per cercare delle prove, davanti a lei vide una porta chiusa con il lucchetto, ma subito dopo vide una chiave, la provo ed era proprio quella giusta, c’era un corridoio buio, senza ombra di luce, tutta sporca, e dopo questo corridoio c’era una porta chiusa, Natasha la apri’, accese la luce, è molto spaventata, vide un coltello da cucina pieno di sangue in una busta, e la fede del marito; a quel punto Natasha trovò le prove che avrebbero chiuso il caso, la prof entrò nella stanza e vide natasha distrutta dal dolore, la chiuse nella stanza.
Dopo giorni e giorni i vicini allarmati avvisarono la polizia che Natasha non era tornata a casa da giorni, allora la polizia iniziò un’indagine, ma dopo mesi e mesi non si trovava ombra di Natasha, la polizia rintracciò il telefono di Natasha è andò subito al posto che distava circa 70 km dalla centrale di polizia, arrivarono al posto, e videro un cartone chiuso con lo scotch, lo aprirono e c’era il telefono di Natasha e un indirizzo di una villa, i poliziotti erano riusciti a scoprire dove si era cacciata Natasha, arrivarono ad una villa, la aprirono ma di Natasha non c’era nulla, i poliziotti capirono che la prof Buzzi, molto furba, aveva portato Natasha da un’altra parte.
E allora rintracciarono il telefono della prof, erano certi che la donna era in quel posto, arrivarono in un luogo molto scuro, non si vedeva nulla, ma videro solo che c’erano 5 vie, dovevano scoprire quale era quella giusta, accesero una torcia e videro delle impronte di scarpe, erano fresche, e allora seguirono le trace che portarono a una porta, la aprirono, e c’era Natasha addormentata e ferita, non la uccise perchè la prof Buzzi non voleva lasciare tracce di sangue,c’erano altre due porte, le aprirono, nella prima c’erano diverse persone senza vita, e nell’altra c’era il la prof Buzzi seduto alla scrivania intenta a correggere le verifiche della 2^B. la prof venne accusata di omicidio multuiple.
Usci’ dal carcere 50 anni dopo a 95 anni.
Published: Jan 26, 2022
Latest Revision: Jan 26, 2022
Ourboox Unique Identifier: OB-1270958
Copyright © 2022