by Marco Trombino
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Motore elettrico
Un motore elettrico è una particolare macchina elettrica, di solito rotante, che trasforma l’energia elettrica in ingresso, applicata ai morsetti di alimentazione, in energia meccanica in uscita resa disponibile sull’asse del motore. Questa tipologia di macchina elettrica è fondata, a quanto accade nel generatore elettrico, sulle forze elettromagnetiche che intervengono nell’interazione tra un sistema di correnti e un campo magnetico.
Il termine motore elettrico si definisce una macchina elettrica in cui la potenza di ingresso è di tipo elettrico e quella di uscita è di tipo meccanico, assumendo la funzione di attuatore.Questa tipologia di macchina elettrica è fondata, analogamente a quanto accade nel generatore elettrico, sulle forze elettromagnetiche che interagiscono tra un sistema di correnti elettriche ed un campo magnetico.
La prima macchina elettromagnetica rotante conosciuta, è stata inventata da
Michael Faraday nel 1821: consisteva in un filo conduttore tenuto fermo
verticalmente alla sua estremità superiore in modo che l’estremità inferiore fosse
immersa in un piatto contenente mercurio.

Rotore
Il rotore, in una macchina che ha parti in movimento, è l’insieme delle parti rotanti. E di uso comune nelle macchine rotanti, quali i motori elettrici, le turbine o altre macchine, in quanto contrapposto al cosiddetto statore.
Il rotore avvolto ha un avvolgimento trifase, realizzato in filo o piattina di rame, analogo a quello dello statore e con lo stesso numero di poli.
L’avvolgimento viene collegato a stella o a triangolo ed i capi liberi delle fasi sono collegati agli anelli del collettore ( tre anelli uno per ogni fase ) sui quali strisciano delle spazzole.
In funzionamento normale gli anelli vengono chiusi in cortocircuito e il rotore si comporta in modo identico al rotore a gabbia.
All’avviamento invece si introducono nel circuito rotorico, mediante le spazzole e gli anelli, delle resistenze che poi vengono gradatamente escluse a mano a mano che il rotore accelera
Queste resistenze costituiscono il reostato di avviamento e servono a limitare la corrente di spunto e a modificare la caratteristica meccanica del motore, traslandola lungo l’asse delle ascisse fino a fare coincidere la coppia massima con quella di spunto.
Nei motori a rotore avvolto, attualmente utilizzati soprattutto nelle macchine di sollevamento e di traslazione, si impiegano, oltre ai tradizionali reostati, dei sistemi di regolazione statici.
In essi la resistenza rotorica anziché fissa o a gradini è variata con continuità per mezzo di un ponte trifase di tiristori e diodi posti in serie alle resistenze rotoriche.
Le possibilità del sistema permettono: la regolazione continua della velocità tra lo 0 e il 30% della velocità di sincronismo, sia in salita che in discesa, indipendentemente dal variare del carico; manovre di posizionamento dolci, frenatura temporizzata.
Le principali applicazioni sono: gru da porto, carroponti d’acciaieria, da centrale elettrica, da montaggio industriale.
Nei motori asincroni con rotore avvolto si usano collettori ad anelli normalmente di bronzo con superficie rettificata.
Le spazzole sono di vari materiali: senza e con contenuto di metallo, grafite naturale, elettrografite, metallografite con rame e grafite in diverse percentuali.


Published: Dec 19, 2022
Latest Revision: Dec 19, 2022
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