FRANCESCO ALBERTI – ZOMBIE A PARIGI

CAPITOLO 1

L’INIZIO DELL’EPIDEMIA

Nizza, 10 gennaio 1960

E’ una tranquillissima sera di gennaio e la famiglia Johnson sta cenando: è una famiglia formata da mamma Mary, papà Gerry e i tre figli Clare, Anna e Michael, rispettivamente di 13, 9 e 11 anni; Clare è una ragazza allegra e felice, ama aiutare le persone in difficoltà e la sua passione più grande è il giardinaggio, proprio come sua madre, ed è molto affezionata al fratello Michael. Anna è una bambina molto vivace, le piace giocare con la sorella e la sua passione principale è la musica, infatti suona il violino, come il padre. Michael è un ragazzo molto sensibile, crede molto in Dio ed è convinto che la presenza di Gesù sia in lui e la sua passione più grande è il mondo dei motori, infatti gli piace molto andare in giro in Vespa con il padre nel fine settimana.

La cena va avanti tranquillamente e senza problemi, ma ad un

certo punto Michael, il più piccolo della famiglia, sente dei rumori provenire dalla cantina, e quindi decide di andare da solo a controllare. Pian piano si avvicina alla porta dello scantinato, la apre e inizialmente non vede nulla, ma quando guarda dietro la porta vede una sagoma nera enorme, che gli dà una coltellata; l’urlo del povero Michael allerta tutta la famiglia che, dalla cucina, scende come un fulmine giù in cantina e vedono il corpo del figlio senza vita, con un taglio sulla pancia ed un lago di sangue attorno a lui… non capivano chi potesse essere stato a fargli questo, ma era troppo tardi… Michael era morto.

Al suo funerale, che fu celebrato il 12 gennaio, il dolore di amici e famigliari è immenso e indescrivibile, in particolare la sorella Clare, a cui Michael era molto affezionato, sembrava la più addolorata di tutti gli invitati alla cerimonia, piangeva moltissimo e non smetteva.

Tornati a casa distrutti dal funerale, accendono la radio e sentono una notizia terribile:” Una terribile epidemia si sta diffondendo in tutto il paese, che rende le persone che mangiano cibo avariato, chiamate “Zombie”, potenzialmente pericolose e aggressive: il cibo avariato rende la pelle verde cactus e fa aumentare al massimo il livello di rabbia nel cervello, provocando comportamenti estremamente aggressivi; si raccomandano i cittadini di preparare enormi quantità di provviste e di chiudersi in casa, e di uscire soltanto in caso di estrema necessità, ad esempio per fare la spesa, e di non andare mai in giro da soli. E’ tutto dal ministero della salute.”

La famiglia Johnson, preoccupata, decide di organizzare un piano per fuggire dalla loro città e di andare in un posto in cui l’epidemia sia meno diffusa, ovvero Parigi. Gerry decide di preparare, assieme alla famiglia, tutti i bagagli con lo stretto indispensabile (vestiti, lenzuola, prodotti per l’igiene ecc…) e di pianificare una data per la partenza, e decisero di partire il giorno dopo; gli unici due mezzi di trasporto a disposizione della famiglia erano due Vespe VNA2T 125 del 1959, una di Gerry e una della moglie Mary: non sarà facile per loro riuscire a tenere tutte le valigie sulle vespe, ma era l’unica soluzione per poter fuggire da Nizza.

Le due ragazze sono molto dispiaciute di lasciare Nizza, perché lì hanno la scuola e degli amici e non vorrebbero andarsene, ma sapevano che anche dei loro amici si sarebbero trasferiti a Parigi per lo stesso fatto.

CAPITOLO 2

IL TRASFERIMENTO

Nizza, 13 gennaio 1960

Sono le 5 del mattino, la famiglia Johnson è già in piedi per il grande viaggio che dovranno affrontare: Clare e Anna stanno aiutando la loro madre a portare le valigie fuori dalla casa e a chiudere tutte le porte e le finestre, invece Gerry le sta man mano caricando sulle due vespe, e le sta anche facendo rifornimento di miscela. In questo viaggio non saranno soli, infatti Gerry, il giorno prima della partenza, contattò il fratello Louis per chiedergli se fossero disposti a partire con loro; la famiglia di Louis è formata da lui stesso, la moglie Tiffany e le figlie Chloe e Giulia, rispettivamente di 10 e 14 anni. Così la mattina della partenza Louis e la sua famiglia si presentarono a casa del fratello Gerry, e anche loro avevano due Vespe “faro basso” 125. Finito di caricare

tutte le valigie e le scorte di provviste, le due famiglie finalmente partirono, in sella alle loro vespe, per Parigi.

Quando le due famiglie erano quasi arrivate a destinazione, si bucò la ruota anteriore della Vespa su cui stavano viaggiando Gerry e la figlia Clare; egli scese per riparare la ruota, ma nel frattempo stavano arrivando di corsa 5 Zombie ad assalirli; Clare mise in allarme tutti, e il padre aveva finito di riparare la ruota: misero in moto le Vespe e partirono alla velocità della luce, mentre venivano rincorsi da quelle brutte e ripugnanti bestie; fortunatamente riuscirono a seminarli e dopo dieci minuti di strada arrivarono alla loro casa dove avrebbero dovuto viverci fino a quando l’epidemia non sarà rallentata.

La “dimora” era veramente grande, specialmente il cortile: c’erano 6 camere da letto al primo piano, due bagni (uno al piano terra e uno al primo piano), la cucina, un salotto (non troppo grande), una soffitta, una cantina e una lavanderia, e all’esterno c’era un garage dove avrebbero potuto mettere le

vespe. Le 4 ragazze erano contentissime della nuova casa, soprattutto Clare, perché avevano un giardino pieno di fiori colorati e a cui lei si sarebbe dedicata con passione