I processi cognitivi sono quei processi mediante i quali si può ricevere, analizzare e immagazzinare le informazioni.
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Quali sono i processi cognitivi?
I processi cognitivi (da me studiati) sono: pensiero, linguaggio, memoria e intelligenza!
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Qual’ è la loro funzione?
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pensiero e linguaggio
Linguaggio- il linguaggio è la capacità dell’ uomo di comunicare attraverso un sistema di simboli che, se formulati correttamente, rimandano a qualcosa di concreto.
Fonemi-morfemi-sintagmi
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Pensiero- il pensiero è l’ attività mentale più elevata.
Quando pensiamo adoperiamo contenuti simbolici, rappresentazioni di oggetti ed eventi che possono essere assenti o presenti infatti, Il pensiero elabora, collega, rappresenta e riconosce le informazioni provenienti dalle sensazioni.
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Memoria
La memoria è quel processo cognitivo che ha la funzione di ricevere, immagazzinare e riutilizzare le informazioni.
Per molto tempo si è creduto che la memoria fosse un processo statico, dal quale recuperare all’occorrenza le informazioni riposte al suo interno.
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Nei giorni odierni invece sottolineiamo l’aspetto dinamico della memoria, mettendo in luce gli stretti legami tra processi cognitivi e processi mnestici
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Più tipi di memoria!
MS- può contenere un numero elevato di informazioni, ma per tempi brevissimi. (0.25 secondi circa per un immagine visiva e 2 secondi per le informazioni acustiche)
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Le informazioni sono ritenute per una breve durata “MBT”(30 secondi circa), le informazioni ripassate entro questa durata di tempo, si trasferiscono nella MLT per poi diventare permanenti.
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Intelligenza
Il tentativo di definire l’intelligenza è una delle prove più complicate che deve affrontare la psicologia, infatti non si può dare una singola definizione, perché ha varie caratteristiche (Gardner parlava di intelligenze al plurale).
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-Capacità di risolvere i problemi
-capacità di adattamento a situazioni nuove
-relazionarsi con altre persone
-capacità verbale ecc…
probabilmente tutte le capacità che abbiamo, per questo motivo non può avere una singola definizione.
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Misurare l’ intelligenza
Lo psicologo Francese Binet con l’ aiuto di Simon fu il primo a elaborare una scala per l’ intelligenza, allo scopo di misurare quella dei bambini in età scolare.
Stern fece un ulteriore passo in avanti, introducendo il Q.I.
EM
Q.I = —– x 100
EC
Vantaggio di spiegare lo sviluppo progressivo dell’ intelligenza durante la crescita
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Wechsler a differenza dei creatori del QI che lo impiegano per misurare l’ intelligenza degli scolareschi decide di elaborare il primo metodo di valutazione rivolto agli adulti, calcolato in base a metodi statistici.
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Published: Feb 8, 2018
Latest Revision: Feb 8, 2018
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