NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI

by Eleonora Vezzoni

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NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI

  • Joined Oct 2018
  • Published Books 7

Legge la mia storia: vi farà capire

quanto voi bambini italiani siete

fortunati. Perché tante volte

lo dimenticate: ma ci sono

bambini là fuori, superati

i vostri confini, che lottano

per qualcosa che non è uno

zaino  fucsia o un vestitoall

’ultima moda…ma lottano per

la vita. E tutti– senza nessuna

distinzione –

abbiamo il diritto di viverla.

2

Mi chiamo Enaiat, sono un ragazzo

e sono afgano. In questo viaggio

disperato ho conosciuto anche

amici e persone buone che

mi hanno aiutato…un po’ di

conforto in tanta  disperazione.

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/styles/large/public/foto/2012/11/25/2012-11-barcone-2.jpg

3

Ho incontrato trafficanti di uomini

che, dietro pagamento di lauti

compensi,mi hanno permesso di

fare questo viaggio della speranza…

in condizioni a volte disuman:

tinchuso in un camion, senza

potermi muovere, morto di sete,

viaggiando su strade dissestate

x ore e ore…che tortura! Oppure…

stipatosu un un gommone, senza

saper nuotare, con altri disperati

come me, con addosso un piccolo

giubbotto di salvataggio…in mezzo

ad un mare grande, grande…che

sembrava volesse inghiottirmi

4

Durante questo viaggio

Ho lavorato tanto facendo

di tutto: ho lavorato come

uno schiavo ripulendo fogne,

vendendo accendini e gomme

da masticare, scaricando sabbia

e pietre,  ho fatto di tutto… pur

di salvarmi la pelle e per cercare

di guadagnarmi un posto per dormire

e qualcosa da mettere sotto i denti.

5

Così ho cominciato a viaggiare,

x 5 lunghissimi anni, tra Afghanistan

, Iran, Grecia, Turchia e alla fine, Italia,

alla disperata ricerca di un posto dove

poter smettere di lottare per salvarmi

la pelle e cominciare finalmente a vivere

come un bambino. Si, un bambino…xk avevo

10 anni quando sono partito

6

Sono dovuto crescere.

Da solo. E in fretta.

Ed è così che che per me

ha avuto inizio la lunga traversata

verso la libertà.

Libertà che non sapevo neanche

cosa fosse.

Si, perché in un paese

dove ad una certa ora non

Si può più mettere il naso fuori casa,

dove le scuole possono chiudere da

un giorno all’altro,

dove non si può tenere il copricapo fuori

posto solo perché i talebani regnano sovrani,

beh.. è dura capire il significato di libertà

7

Mi chiamo Enaiat, sono un ragazzo e sono afgano.

Mia madre mi ha abbandonato: mi ha lasciato DA SOLO Meglio lontano dalla mamma ma VIVO, che vicino a lei ma in serio pericolo

8

Ciao, mi chiamo Enaiat, sono un ragazzo e sono afgano. La mia è una storia simile a quella di tanti altri disperati che cercano la salvezza nei barconi maledetti…che a volte sono anche le loro tombe.

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