Le sofferenze della guerra provocano un’ondata rivoluzionaria
Siamo nel 1917 in Russia, dopo la Rivoluzione del 1905 sembrava impossibile che la Russia si sarebbe ribellata di nuovo, a causa della situazione in cui si trovava dopo la guerra: l’esercito si ritirava, i soldati non avevano più proiettili, a Pietrogrado il freddo aveva spaccato i tubi dell’acqua, il combustibile mancava e non si poteva cucinare e riscaldarsi. Fuori dei mercati, c’erano lunghe file di persone ma i prodotti che arrivavano dalle campagne riuscivano a sfamare solo metà della popolazione. Il popolo russo ebbe l’occasione che aspettava: scatenare un nuovo movimento rivoluzionario.
La rivoluzione di febbraio insedia un governo provvisorio
Il 16 febbraio 1917 ci fu una grande disperazione, le autorità di Pietrogrado imposero il razionamento del pane (limitazione) perchè le provviste di farina stavano finendo. Il 20 febbraio, la più grande fabbrica di armi dovette licenziare migliaia di operai, perchè non aveva né ferro né carbone per continuare la produzione. A causa di questa situazione il popolo di Pietrogrado entrò in agitazione. Il governo pensò che si trattasse di uno dei soliti disordini che colpivano quel centro operaio, ma nessuno sapeva che presto ci sarebbe stata una rivoluzione.
Il 23 febbraio molte fabbriche scioperarono e tutti gli operai si ritrovarono nell’immensa Prospettiva Nievski (La strada più grande lunga e larga della capitale) .Gli operai cominciarono a scontrarsi con l’ esercito, ma il 27 di febbraio la guarnigione di Pietrogrado si rifiutò di sparare sulla folla e si unì ai manifestanti. Insieme, operai e soldati, saccheggiarono l’arsenale e si impadronirono delle armi. Il Parlamento impose allo zar di abdicare, lo mise agli arresti con tutta la sua famiglia ed elesse un governo provvisorio borghese. Fu abolita la censura e la pena di morte, proclamata la fine dei privilegi aristocratici e l’ uguaglianza di tutte le religioni e furono stabilite le elezioni di una assemblea costituente, incaricata di elaborare una costituzione liberale.

Gli eventi precipitano e si discute di pace e di guerra
Intanto i Soviet, cioè le organizzazioni formate dai rappresentanti degli operai, prendevano iniziative e facevano proposte al governo. Gli operai chiesero l’orario di otto ore che ottennero subito, la previdenza sociale e la sicurezza del lavoro. I soldati che volevano un allentamento della disciplina e la fine degli abusi e delle prepotenze degli ufficiali, ottennero anch’essi un’immediata soddisfazione. I contadini pretesero la distribuzione delle terre dei latifondi lasciate incolte e il Parlamento istituì una riforma agraria sulla quale non riuscì a prendere una decisione . Presto si incominciò a parlare solo del problema della guerra. Il governo era deciso a proseguirla fino alla vittoria finale invece il popolo aveva l’intento di concludere la pace, però senza concedere al nemico né territori né penali in denaro.

Lenin rientra dall’esilio e stabilisce le tesi d’Aprile
Il 4 Aprile arrivò a Pietrogrado Lenin, un dirigente rivoluzionario, che dopo la rivoluzione del 1905 era fuggito in Svizzera. Il partito socialdemocratico russo al suo interno era composto interamente da marxisti bolscevichi e menscevichi.
I menscevichi, guidati da Kerenski, avevano fatto la rivoluzione insieme a tutte le forze antizariste, ora, dopo aver abbattuto la monarchia, volevano dare alla Russia un governo liberale basato sulle elezione a suffragio universale.
I bolscevichi, guidati da Lenin, definivano questa soluzione un tradimento e volevano procedere alla seconda fase prevista da Karl Marx: abbattimento dello stato borghese.
Arrivato a Pietrogrado Lenin pubblicò un programma noto come Tesi d’Aprile:
- rovesciare il governo parlamentare e instaurare la “dittatura del proletariato”
- concludere immediatamente la pace con la Germania, ponendo fine a una guerra voluta dai capitalisti;
- additare l’esempio della Russia ai lavoratori delle altre nazioni , scatenando una rivoluzione proletaria in tutta l’Europa
Dalle Tesi d’Aprile derivarono comizi infuocati che terminavano con queste parole d’ordine: “Nessuna fiducia al governo borghese”, “Tutto il potere ai soviet”,”La terra ai contadini”,”Pace immediata”.
Published: Dec 29, 2018
Latest Revision: Jan 9, 2019
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