LA VITA DI GESU’ by Marco - Illustrated by Marco Boarina - Ourboox.com
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LA VITA DI GESU’

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Artwork: Marco Boarina

  • Joined May 2020
  • Published Books 1

CHI E’ GESU’???

Gesù è la figura centrale del cristianesimo, religione che lo riconosce come il messia, figura ancora attesa dalla tradizione ebraica(per loro era solo un importante profeta). Durante gli ultimi anni della sua vita, Gesù ha svolto l’attività di predicatore,  in Galilea e nella provincia romana della Giudea, nella regione storica della Palestina.

Gesù è venuto sulla terra per fare conoscere agli uomini peccatori che Dio è amore e giustizia.

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IL PERSONAGGIO STORICO

Gesù nasce a Betlemme di Giudea intorno all’anno 748 di Roma (6 a.C.). 

Ben presto alcuni dei suoi uditori accoglieranno l’invito a seguirlo; sono i Trascorre l’infanzia e la giovinezza a Nazaret con la sua famiglia, lavorando come artigiano .

Verso i trent’anni lascia la sua casa e il suo paese e inizia come maestro itinerante a percorrere le strade della Palestina.

Pur ricollegandosi alla tradizione ebraica si distingue subito per l’autonomia della sua dottrina e per l’indefinibile autorevolezza della sua persona.discepoli ai quali rivolge spesso un insegnamento particolare.
All’inizio le folle si entusiasmano anche per i prodigi che egli compie e incominciano a vedere in lui il restauratore che avrebbe liberato Israele dal giogo romano. Gesù pero’ non accetta mai questo ruolo e in ogni occasione cerca di far capire che non è quella la sua identità.

Presto però sorgono conflitti tra lui e l’autorità religiosa ebraica che culminano nella cattura e in un processo alquanto sommario. Viene condannato al supplizio della crocifissione probabilmente il 7 aprile dell’anno 30 (784 di Roma).

Con la morte di Gesù questa vicenda si direbbe ormai conclusa per sempre. Eppure non è stato così. Dopo tre giorni, i suoi discepoli, al di là di ogni speranza, hanno l’incredibile ventura di rivederlo vivo.
Scrive un noto studioso:

“Gesù ha una sorte non riconducibile ad alcuna regola umana. I suoi discepoli sperimentano un suo ritorno a quel dialogo che aveva preceduto la sua uccisione, incontrandolo con tutte le caratteristiche proprie di un uomo autentico, ivi compresa la dimensione corporea, ma al di là dei limiti comuni dell’esperienza ordinaria della vita umana, come in una vita nuova”.

E’ a questo punto che i suoi sentono il bisogno di testimoniare la figura e il messaggio del Maestro, dando così l’avvio a un processo di trasmissione prima orale e poi scritta da cui avranno origine i vangeli e gli altri scritti del Nuovo Testamento. È ad essi dunque che ci dobbiamo rivolgere se vogliamo conoscere meglio “chi” è Gesù.

 

GESÙ PERSONAGGIO STORICO

Mettere in dubbio l’esistenza storica di Cesù non è seriamente possibile.
Oltre ai numerosi scritti cristiani tra i quali eccellono i vangeli, esistono anche se in minor numero documenti non cristiani, ossia pagani e giudaici. Sebbene questi risultino scarsi di notizie e siano stati scritti da autori indifferenti o addirittura ostili a Gesù, sono tuttavia importanti perché ci informano sul modo in cui i contemporanei avevano reagito di fronte al fenomeno del cristianesimo e su ciò che essi sapevano del suo fondatore, un certo Cesù di Nazaret soprannominato il Cristo.

 

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I DOCUMENTI SU GESÙ

Fonti pagane 

Possediamo notizie su Gesù nelle opere di alcuni scrittori latini. Oltre a particolari propri, tutti ci attestano che egli è veramente esistito.

 Quando era governatore della Bitinia, in una lettera inviata all’imperatore Traiano nel 112 d.C. domanda come debba comportarsi nei confronti dei cristiani. Brevemente riferisce che alcune persone, una volta cristiane, ma poi si sono allontanate  dalla Chiesa perché l’imperatore aveva proibito le associazioni , avevano fatto delle rivelazioni sui loro servizi religiosi.

“Affermavano inoltre che tutto il loro crimine o errore sarebbe consistito nel fatto che volevano  riunirsi in un giorno determinato della settimana, prima del sorgere del sole, e cantare un inno a Cristo come a un Dio…”.

Traiano risponde in modo tollerante: non ricercare i cristiani, ma se denunciati non con lettera anonima, bisogna punirli se non accettano di sacrificare agli dei
Un secolo più tardi Tertulliano rimprovererà all’imperatore la illogicità di questa strana sentenza affermando: se ritieni colpevoli i cristiani, perché non vai anche a cercarli? Se non li ritieni colpevoli perché condanni quelli che vengono denunciati?

Publio Cornelio Tacito. Verso il 116 Tacito, grande storico romano, scrive la storia dell’impero tra gli anni 14 e 68 d.C. servendosi anche delle Storie di Plinio il Vecchio, testimone della caduta di Gerusalemme. Nei suoi Annali descrive tra l’altro l’incendio di Roma verificatosi nell’anno 64. Incendio che il popolo attribuì a Nerone il quale, per scagionarsi non trovò di meglio che accusare i cristiani.

CAIO SVETONIO TRANQUILLO (75-150 d.C.). In qualità di segretario privato sotto l’imperatore Traiano e Adriano, aveva libero accesso agli archivi imperiali. Scrisse verso il 120 la Vita dei dodici Cesari nella quale a proposito di Claudio.

“Che vantaggio trassero gli ateniesi dal condannare a morte Socrate?… gli uomini di Samo dal bruciare Pitagora?… i giudei dal giustiziare il loro sapiente Re? Fu proprio dopo tale  che il loro regno fu distrutto. Dio giustamente vendicò questi tre uomini saggi: gli ateniesi morirono di fame; gli uomini di Samo furono sopraffatti dal mare; i giudei, rovinati e cacciati dalla loro terra, vivono in completa diaspora. Ma Socrate non morì per i buoni; continuò a vivere nell’insegnamento di Platone. Pitagora non morì per i buoni; continuò a vivere nella statua di Hera. Né morì per i buoni il Re sapiente; continuò a vivere nell’insegnamento che aveva impartito”. A differenza dei precedenti documenti, qui il riferimento a Gesù è indiretto, tuttavia il testo che presenta Socrate e Pitagora quali personaggi storici, pone accanto a loro come figura storica anche il “saggio Re” dei Giudei. Questi non può essere che Gesù di Nazaret, il quale fu giustiziato e con il suo messaggio dette “nuove leggi” all’umanità.

 

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Betlemme – Situata a  777  metri sul livello del
mare, con le sue abitazioni in pietra bianca e rosata, si adagia
su due colline della Giudea ricoperte di vigne, fichi, mandorli,
melograni ed ulivi. Qui, in una grotta naturale che serviva da
rifugio per i pastori e da stalla per gli animali, nacque Gesù.

 

Nazaret è chiamata il fiore della Galilea per la
delicatezza del suo paesaggio naturale. E’ meta
ininterrotta di pellegrini perchè in questo luogo Gesù è
vissuto per circa 30 anni. Proprio a Nazaret, Maria
ricevette la visita dell’angelo Gabriele che annunciò la
nascita di suo figlio Gesù.

 

Gerusalemme, in Giudea, è una città antichissima, già abitata
in epoca preistorica. Lungo il corso dei secoli Gerusalemme,
la città santa per eccellenza, fu più volte distrutta e ricostruita.
Ebbe un’importanza fondamentale nella vita di Gesù perchè
qui venne crocifisso e risorse.

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