by Susy Lanticina
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In una mattina di una domenica di maggio di quattro anni fa, un flebile e disperato miagolio usciva dalla mia auto posteggiata davanti il cancello di casa. Tutta la famiglia si mise in movimento per scoprire chi fosse e dove si trovasse esattamente la creatura che stava emettendo questi richiami. Mio figlio guardò all’interno dell’auto, mio marito scrutò tra le ruote mentre io controllavo lì intorno….nulla! Ma la vocina continuava a produrre dei…miiiii miiiii miiiii e seguendo questi suoni ci portò a capire che dovevamo aprire il cofano. All’interno del motore ci apparve un gomitolo peloso tutto nero, sporco, impaurito, tremante e con due occhietti gialli: era un piccolissimo gattino finito chissà come tra gli ingranaggi della mia macchina! Fu amore a prima vista e fu così che lo chiamammo Pepe, perchè era piccolo e nero come un granello di pepe. Diventò il nostro secondo gatto di casa: eh sì perchè avevamo adottato da poco una giovane gatta abbandonata, bionda e aristocratica, che nostro figlio ci aveva portato per aiutarci a colmare il dolore per la perdita recente di Pistacchio, il nostro gattone finito sotto le ruote di un auto di passaggio….che dolore ripensare a quel momento! Ma Nespola, la gatta adottata e Pepe, il piccolino appena arrivato, ci riempirono di gioia e di allegria! Con un po’di pazienza e qualche consiglio di esperti riuscimmo a convincere Nespola ad accettare il nuovo arrivato, che invece si innamorò subito di lei, seguendola dappertutto appiccicato fino all’esasperazione: la considerava la sua sorellona maggiore.
E così passarono gli anni e i due mici ora sono cresciuti: Nespola entra ed esce di casa perchè ha un carattere indipendente e ha esperienza degli spazi esterni mentre Pepe, per nostra scelta, per paura che si metta nei guai e in pericolo, vive in casa. Appena la sua sorellona rientra, però, iniziano a giocare insieme correndo sù e giù per le scale, saltando sui tavoli, talvolta anche litigando ma poi, nei momenti di relax e di notte, dormono vicini leccandosi a vicenda.Pepe, da bravo gatto casalingo, è diventato un po’ cicciottello e inutili sono gli sforzi per tenerlo a dieta ma è il gatto più dolce che io abbia mai avuto! Sa aprire le porte e viene a svegliarmi ogni mattina dandomi dei piccoli colpi col suo musetto sul mio viso; se non mi alzo dal letto, si accoccola vicino a me e torna a dormire. Sa anche accendere le luci di casa perchè ha scoperto che, saltando, può sentire il…clic dell’interruttore che scatta sotto le sue zampe….peccato che non sappia spegnerle, o forse non gli interessa farlo. E’ un gatto super coccoloso, le carezze non gli bastano mai e nonostante stia distruggendo i divani e i tappeti del salotto con le sue unghie e abbia divelto con il suo peso una grata di legno, lo perdoniamo sempre e cerchiamo di distrarlo con giocattoli e bocconcini prelibati.
Ci segue per tutta la casa, accoglie gli ospiti quando sente il campanello di ingresso, non è mai stato aggressivo con nessuno, anzi, si spalma sul pavimento per farsi accarezzare da tutti. Gli piace da impazzire quando lo accarezzo con l’aspirapolvere e aspiro il pelo che perde! In casa ha tutto ciò che vuole: cibo, amore, giochi, compagnia ma…..quando guarda dalla finestra Nespola che corre in giardino, mi sembra che i suoi occhi diventino tristi………è come se vivesse in una gabbia dorata!
Per questo ho scritto la sua storia, perchè mi sento in colpa per averlo privato della sua libertà ma so anche che Pepe non saprebbe difendersi dai pericoli esterni, non ha l’esperienza e nemmeno la consapevolezza che non tutti, al di fuori di casa, possano amarlo e aiutarlo come lui si aspetta.
E tu, cosa faresti al mio posto?
Published: Jun 26, 2020
Latest Revision: Jun 26, 2020
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