by Chiara
Artwork: Chiara Esposito
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Le abitazioni romane possono essere suddivise in tre categorie principali: domus, insulae e villae
DOMUS
Abitazioni riservate alle famiglie patrizie, composte in genere da un unico piano e strutturate attorno a due corpi centrali: l’atrium (cortile aperto) e il peristylium (giardinetto). L’atrium è un locale centrale quadrato o rettangolare che presenta un’ampia apertura sul soffitto (impluvium), alla quale corrisponde sul pavimento una grande vasca (compluvium) che serve a raccogliere l’acqua piovana. Attorno all’atrium sono dislocate le altre stanze, ognuna delle quali ha un’unica funzione: il tablinum era la stanza principale di soggiorno utilizzata come sala di rappresentanza; i cubiculua servivano solo come camere da letto; gli alea, la cui funzione è incerta. Attraversando un corridoio (andron), si accede alla seconda parte della domus, il peristylium, un giardinetto circondato da portici e decorato con colonne, piante, statue e fontane. Intorno al peristylium si aprono altri ambienti: il triclinium, cioè la sala da pranzo, altri cubicula, la cucina, il bagno e le latrine.

INSULAE
Case date in affitto alla piccola e media borghesia e al proletariato. Si tratta di grandi palazzi alti dai tre ai sei piani, dislocati lungo un intero isolato. In epoca augustea il limite in altezza era stato fissato in 60 piedi (circa 20 metri), ma con l’incremento della popolazione le insulae diventarono anche più alte. La costruzione di questo tipo di abitazioni era molto lucrosa. Gli imprenditori edili approfittavano della loro condizione privilegiata per realizzare strutture spesso deboli e suddivise in stanze sempre più piccole, in ognuna delle quali viveva un’intera famiglia. Se talvolta piccola borghesia e proletariato condividono la stessa insula (abitando, tuttavia, in piani diversi e con diverse condizioni: in abitazioni a più stanze e ben illuminate i primi, in stanzette spesso buie e senza areazione i secondi) , ben presto le due classi cominciano a vivere in strutture e condizioni diverse e vengono a crearsi insulae per la borghesia, strutture decenti fornite di acqua e servizi, e insulae per il proletariato, dalle condizioni fatiscenti e senza alcun tipo di servizio.

VILLAE
Alla fine del periodo repubblicano, al di fuori della città cominciano a sorgere le villae, bellissime case di campagna utilizzate come centri di aziende agricole e luogo di riposo e di svago dalle classi più abbienti. In genere sono costituite da un insieme di edifici, ognuno dei quali è adibito ad una funzione: abitazione, locali di rappresentanza, fienili, granai, giardini e – soprattutto in età imperiale, luoghi di svago come terme, biblioteche, teatri, ippodromi e così via. L’abitazione del proprietario, dove alloggiano i padroni e i loro ospiti, di solito è distaccata dal complesso e costituisce un edificio a parte.

La maggior parte delle testimonianze pittoriche romane provengono da un’area piuttosto limitata, che comprende essenzialmente gli scavi delle città Ercolano e Pompei, sempolte dall’eruzione del Vesuvio avvenuta nel 79 a.C.

Si tratta dei dipinti murali che decoravano le belle case delle classi più elevate, dal cui studio si è cercato di ricavare un quadro più generale della pittura romana dall’età repubblicana a quella di Tito. Alla fine dell’Ottocento, gli affreschi pompeiane furono classificati in quattro stili diversi, secondo una successione cronologica.

Il primo stile cosiddetto a incrostazione, era puramente decorativo, risolvendosi in un motivo a riquadri che imitava un rivestimento in marmo pregiato, come nella Casa Sannitica a Ercolano.

Il secondo stile, detto prospettico, era caratterizzato dalla raffigurazione di architetture dipinte, che simulavano con l’uso della prospettiva aperture su spazi immaginari, come nella Casa dei Vettii a Pompei

Con il terzo stile detto pompeiano l’architettura dipinta divenne un’esile cornice decorativa che inquadrava le riproduzioni di quadri celebri su sfondi monocromi. Lo stile pittorico acquistò toni sempre più riassuntivi e le immagini furono per tocchi di colore e rapide pennellate, come dimostra il celebre affresco Primavera di Stabia, tanto che questa tecnica è stata definita “impressionistica” o “compendiaria”

La pittura del quarto stile, detto illusionistico, si mostra particolarmente ricca di elementi di fantasia. Essa riprende, infatti, le prospettive architettoniche del secondo e del terzo stile, utilizzando però decorazioni molto cariche, immagini scenografiche e teatrali. La cosiddetta Prospettiva architettonica di Ercolano

Le statue greche e le statue romane differiscono l’una dall’altra in termini di stili e caratteristiche.
I greci usavano il bronzo principalmente per la realizzazione delle statue. D’altra parte, i romani furono principalmente influenzati dai Greci nell’uso del bronzo, ma oltre al bronzo usarono anche il marmo e il porfido nella creazione di statue. Questa è un’altra importante differenza tra le statue greche e romane.
Gli artisti greci, d’altra parte, si concentrarono maggiormente sulla loro mitologia nella creazione delle statue. Questo non è il caso degli artisti romani. I Greci diedero maggiore importanza all’atletismo e produssero con successo statue idealistiche. D’altra parte, i romani credevano nel realismo. Non credevano molto nella mitologia, ma davano importanza al realismo e quindi mostravano un enorme interesse nel creare le statue di persone reali.I romani crearono statue di occasioni storiche oltre a creare persone reali. D’altra parte, gli artisti greci non hanno creato troppe statue di persone reali. Questo è principalmente il motivo per cui i busti romani sono diventati un riflesso così popolare della loro statua che crea stile. Queste statue busto hanno reso molto popolari anche gli artisti romani.
È interessante notare che gli scultori greci all’inizio si concentrarono solo nella creazione di piccole statuette. A poco a poco hanno progredito per creare le statue di personaggi mitologici. Si sono anche evoluti come creatori di sculture in marmo.
Busto Romano in gesso

Nike di Samotracia di Pitocrito
(GRECA IN BRONZO)

Published: Oct 27, 2020
Latest Revision: Nov 9, 2020
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