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 ARTE

  • Joined Oct 2020
  • Published Books 1

                          SCULTURA ROMANA 

I romani principalmente utilizzavano, per creare sculture, il marmo bianco, anche se, a differenza dei greci, loro non le dipingevano.

Sebbene molte sculture romane siano copiati dai greci, si presentano lo stesso diverse differenze: I romani preferivano rappresentare gli imperatori in un contesto naturalistico, l’immagine, quindi, è più verosimile.

Questo popolo rappresentava, dunque, una realtà più naturale e ostentata, nonostante l’ambiente più decorato.

 

-Augusto Iorico (Marmo bianco), musei dei Vaticani, a Roma

 

   

 

 

 

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                             SCULTURA GRECA

I greci nella prima parte dell’età classica, per le sculture, utilizzavano il bronzo, successivamente venne poi “scoperto” e utilizzato il marmo bianco. La scultura greca consisteva, principalmente, nelle raffigurazioni di divinità, o comunque di soggetti mitologici, dove c’è un chiaro esempio di nudità e idealizzazione maschile.
I greci, dunque, rappresentano le versioni idealizzate del corpo umano, nonostante la precisa simmetria e l’assenza di emozioni, che rendono l’opera calma.

 

-Prassitele, Hermes con Dioso, museo archeologico di Olimpia

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   LE ABITAZIONI ROMANE

LA DOMUS: La Domus è un edificio unifamiliare, dove abitavano le famiglie più nobili di Roma.

È costituita da 2/3 piani, dotata di un giardino esterno o di un cortile. Si poteva trovare un ingresso (VESTIBULUM) che immetteva, tramite un corridoio (FAUCES), in un cortile in parte scoperto (ATRIUM), il quale aveva una apertura al centro, sostenuta da quattro colonne, raccoglieva l’acqua piovana in una vasca sottostante (IMPLUVIUM).
Sull’atrio si affacciavano le camere da letto e uno spazio aperto che fungeva da studio (TABLINUM).
Le case più antiche avevano sul retro un piccolo giardino (HORTUS), che venne sostituito, poi, con un grande cortile (PERISTILIUM), il quale affacciava su cucine, sale da pranzo e sale per ricevere gli ospiti.

 

-La Casa Dei Vettii, a Pompei.

 

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L’INSULA: Vi abitavano le persone di classi sociali inferiori, rispetto alle Domus.

Erano edifici plurifamiliari, costruite in legno. Esse avevano 4/5 piani, ma a differenza di oggi, erano più importanti le persone che abitavano al piano terra, rispetto alle persone che vi abitavano i piani più alti.

Erano appartamenti piccoli e poco illuminati, dotati di balconi. Non erano dotati, però, di riscaldamenti, acqua corrente o scarichi fognari, mentre avevano bracieri,  che permettevano il riscaldamento e l’arte della cucina.

L’arredamento di una casa romana, sappiamo come era fatto, grazie alle descrizioni pittoriche, letterarie e archeologiche. Le pareti erano decorate con ricchi mosaici, i mobili veri e propri erano pochi:

-Letti

-Tavolini (MENSA) e sedie, dove si banchettava semisdraiati, su dei lettini 

-Casse

-Candelabri

-Armadi, anche se raramente.

Ai piani superiori, delle Insule, troviamo le abitazioni, mentre i negozi e botteghe li troviamo ai piani inferiori, i quali avevano un’entrata principale ed entrata secondaria.

 

-LA Casa Diana

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LA VILLA: La villa romana era principalmente una casa di campagna. Si era sviluppata in Italia, nell’Età tardo repubblicana.
Nasce come casa del padrone, dove vi erano anche edifici basati sulla produzione agricola.

Secondo vari storici c’erano due tipi di vile:

1)VILLA URBANA, ovvero, una casa di vacanze. Essa non era vicinissima a Roma e ci si recava per trascorrere 1/2 notti.

2) VILLA RUSTICA, o FATTORIA, ovvero, la villa che serviva per produzioni agricole e per l’uso di schiavi.
Essa si divideva in:

-Una parte costituita dalla casa del padrone, ovvero LA RESIDENZA. 

-LA TENUTA, ovvero, una parte dedicata allo sfruttamento degli schiavi e alla produzione agricola.

 

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LA PITTURA ROMANA
La pittura Romana possiamo dire che è un po’ un misto della pittura Greca ed Etrusca, si utilizzava, inizialmente, per decorare le pareti, noi ad oggi, lo sappiamo grazie a ritrovamenti avuti ad Ercolano e a Pompei, essi erano, principalmente , affreschi datati tra il secondo secolo a.C. al 79 d.C.
Abbiamo diversi tipi di tecniche legate alla pittura:

-Pittura parietale

-Pittura su tavola

-Pittura compendiaria

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I QUATTRO STILI

Noi conosciamo 4 stili Romani:

-STILE AD INCROSTAZIONE, dal II secolo a.C. al I secolo d.C.
Esso vedeva l’imitazione del marmo.

-STILE DELL’ARCHITETTURA IN PROSPETTIVA, dal I secolo a.C. al I secolo d.C., si rappresentavano scene figurative ispirate a quadri classici ed ellenistici.

-STILE POMPEANO, dal I secolo d.C., si vedeva la rappresentazione di un’immagine, utilizzando una tecnica simile a quella di un acquerello, quindi, con poche pennellate che delineavano i personaggi.
-STILE ILLUSIONISTICO, che va dal 69 al 79 d.C.,  si mostra ricco di fantasia, effettuando, quindi, decorazioni caotiche.

Si presentano immagini scenografiche e teatrali, utilizzando la tecnica dell’affresco e della tempera.

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LA BASILICA

Per basilica si intende l’edificio pubblico che nell’antica Roma veniva utilizzato come luogo per trattare gli affari e sanare la giustizia.

Questo termine indicava una costruzione con una navata (ovvero la suddivisione interna di un grande edificio, per mezzo di una fila di colonne o di pilastri separati da arcate o architravi) centrale rialzata, sulla cui parte superiore potevano essere ricavate finestre, permettendo di risolvere i problemi di illuminazione tipici dei grandi edifici.

Essa normalmente aveva una pianta rettangolare, interamente suddivisa da tre o cinque navate, e presentava uno o due absidi, i quali erano sempre messi al lato opposto dell’entrata.

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DIFFERENZE TRA LA BASILICA ROMANA E CRISTIANA

Nella basilica romana le entrate sono generalmente situate nei lati più lunghi, in quella cristiana, invece, vengono sostituite dalla porta trovata in uno dei lati minori, così da rendere evidente il percorso che il Cristiano doveva effettuare, per arrivare a pregare il suo Dio.

Nella basilica cristiana, per la prima volta voluta da Costantino, intorno al 310 d.C., la quale derivava da quella romana, vi si riunivano i cristiani, in quanto il loro culto era proibito nella Roma antica.

La navata trasversale tagliava quelle longitudinali, creando, in pianta, il disegno simbolico della croce. Davanti alla facciata della chiesa, vi era uno spazio riservato a chi non aveva ancora ricevuto il battesimo: Si trattava di un cortile quadrato o rettangolare…Cosa che invece nella basilica romana manca.

Le differenze tra le basiliche, tuttavia, sono molte, in quanto a culti diversi nascevano esigenze architettoniche differenti.

 

-Basilica Romana —>

 

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Basilica cristiana

L’ARTE A RAVENNA

Con Arte Ravennate si intende la produzione artistica che ebbe come fulcro  Ravenna, nel periodo in cui fu capitale dell’ Impero Romano d’Occidente dal 402 al 751 d.C.

Le testimonianze artistiche a Ravenna pervenute a noi oggi, mostrano uno stile proprio dell’architettura, della scultura su avorio e dell’arte del mosaico.

Ravenna si differenzia in 3 momenti diversi, quando tale città era il centro del potere: Tre periodi raccolti in circa due secoli – dal IV e al VI secolo d.C. – in cui la città viene riempita di bellissime architetture, monumenti e splendidi mosaici.

Ciascuna delle tre epoche lascia in eredità opere eccelse.

“La bellezza di Ravenna è soprattutto una bellezza criptica, di affascinanti interni. In nessun luogo del mondo, nemmeno in Oriente, l’arte del mosaico si spiega in un ciclo così completo e con tale perfezione”(Guido Piovene).

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PRIMO PERIODO–>PERIODO IMPERIALE 

  • il Mausoleo di Galla Placidia.

Galla Placidia era la figlia di Teodosio, ultimo imperatore unitario dell’impero Romano.

Il Mausoleo è una costruzione piuttosto piccola ma di una infinita grazia architettonica, caratterizzata da un interessante contrasto tra l’esterno e l’interno.

All’esterno, questa architettura commemorativa è l’esaltazione di una semplicità assoluta.

All’interno, però, l’opera cambia radicalmente.

Ogni centimetro quadrato è occupato da scintillanti mosaici, dove predominano le tonalità del blu e del verde.

Si ammirano le decorazioni della cupola: su uno sfondo blu intenso campeggia al centro una croce splendente, con attorno  una serie innumerevole di stelle dorate e i 4 simboli degli evangelisti, posti agli angoli.

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SECONDO PERIODO–>PERIODO OSTROGOTICO

Qualche anno dopo è un altro barbaro a prendere il potere: Teodorico – re degli Ostrogoti – che nel 488 d.C. instaura un regno romano-barbarico sempre con base a Ravenna.

Senza dubbio, i barbari erano portatori di culture e suggestioni diverse da quelle imperiali, anche se seppero riutilizzare nel migliore dei modi le tecniche costruttive tipiche romane.

  • il Mausoleo di Teodorico,

E’ un monumento funebre che il re barbaro fece costruire per ospitare le sue spoglie mortali. Alcune modalità costruttive sono quelle usuali del mondo romano ma le rarefatte e geometriche decorazioni, che troviamo sul Mausoleo sono un elemento nuovo che la tradizione architettonica romana sicuramente non conosceva.

A differenza dei semplici e delicati mattoncini del Mausoleo di Galla Placidia; qui predomina la pietra bianca e massiccia.

Il mausoleo è costituto da tre pezzi principali:

  • il basamento a dieci lati
  • il corpo principale
  • la cupola, costituita da un unico blocco di pietra.
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TERZO PERIODO–>PERIODO GIUSTINEO

Siamo nel VI secolo d.C. e Giustiniano – imperatore d’Oriente – decide di riprendersi le terre italiane in mano agli Ostrogoti, esplode, così, la guerra gotico-bizantina,  intorno alla metà del VI secolo d.C.

Il monumento simbolo del nuovo dominio bizantino è senza dubbio:

  • la Basilica di S. Vitale

All’esterno della chiesa, ritroviamo la semplicità del Mausoleo di Galla Placidia: il ripetersi continuo dei mattoni a faccia vista, l’incastro di figure geometriche elementari.

Studiando la pianta dell’edificio è possibile ammirare la bellezza dello spazio centrale.

All’interno, invece, precisamente nell’abside che si conserva il principale mosaico.

Alla fine del profondo abside si scorge il Cristo Redentore seduto sul globo e con attorno gli Arcangeli Michele e Gabriele, S. Vitale a cui Gesù porge la corona e il vescovo Ecclesio che regge in mano un modellino della basilica stessa.

Sui lati dell’abside sono raffigurate due spettacolari processioni, ambientate nel giorno della consacrazione della basilica con i regnanti bizantini che offrono rispettivamente il pane ed il vino:

  • da un lato l’imperatore Giustiniano 
  • dall’altro  lato l’imperatrice Teodora – moglie di Giustiniano – con la sua corte.

Ma c’è un retroscena curioso dietro la raffigurazione di questi mosaici: le due processioni sono un vero e proprio…

L’imperatore Giustiniano e sua moglie Teodora – rappresentati durante la celebrazione inaugurale della basilica mentre portano il pane ed il vino – in realtà non si recarono mai a Ravenna durante la loro vita, men che meno il giorno della inaugurazione di San Vitale.

 

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