PTIMO CAPITOLO
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DIFFERENZA TRA DOMUS-INSULA-VILLA
DOMUS
La domus era un tipo di abitazione utilizzata nell’antica Roma. Era un domicilio privato urbano ed era l’abitazione delle ricche famiglie patrizie.
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INSULA
L’insula era un tipo edilizio che costruiva il condominio dell’antica Roma tardo-repubblicana e poi imperiale.
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VILLA
La villa era una casa di campagna. Sviluppata in Italia a partire dall’età tardo-repubblicana, sorgeva come residenza padronale al centro di un complesso di edifici e di terreni destinati alla produzione agricola oppure come luogo per il riposo dalle attività e dagli affari praticati in città. Secondo Plinio il vecchio e Vitruvio vi erano due tipi di villa, la villa urbana e la villa rustica:
–La villa urbana era una residenza di campagna che poteva essere facilmente raggiunta da Roma per una o due notti.
–La villa rustica era la residenza con funzioni di fattoria occupata da servi e dagli schiavi che lavoravano per i padroni.
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SECONDO CAPITOLO
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LA PITTURA ROMANA
La pittura romana è una delle scuole pittoriche che meglio si sono tramandate tra quelle della pittura antica. I romani assimilarono in larga parte la pittura greca, imitandone i modelli e le tecniche e creando innumerevoli copie che in maniera analoga alla scultura, hanno permesso di conoscere, con una certa approssimazione, gli originali perduti.
La conoscenza della pittura romana è dovuta soprattutto alle uniche condizioni di preservazione delle città vesuviane di Pompei, Ercolano e Stabia, dove sono stati ritrovati enormi quantitativi di pitture, soprattutto affreschi parietali. Le pitture pompeiane sono databili tra il II secolo a.C. e la data dell’eruzione, il 79 d.C.
Un altro grande serbatoio di pitture romane sono i ritratti su tavola delle mummie del Fayyum in Egitto, databili tra la fine del I secolo a.C. e la metà del III secolo d.C.
Roma ha preservato alcuni notevoli esempi di pitture, come quelli delle case del Celio, spesso analoghe agli esemplari pompeiani ma più antiche, confermando come i modelli venissero elaborati nella capitale a da qui si diffondessero nelle provincie.
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I 4 STILI DELLA PITTURA ROMANA
La pittura romana ebbe 4 stili:
1)Lo stile ad incrostazione o stile strutturale dal II al I secolo a.C. ed era l’imitazione marmorea ellenistica con l’aiuto dello stucco. Molto simile al greco.
2)Lo stile dell’architettura in prospettiva o stile architettonico, dal I a.C. al I d.C. ed era una specie di trompe l’oeil. Dal 50 al 25 a.C. la casa prosegue con prospettive allargate o paesaggi con personaggi.
3)Lo stile della parete reale o stile ornamentale, erano le famose grottesche su fondo nero del I secolo d.C. Sembra un acquarello, con poche pennellate ma perfette che delineano figure e paesaggi.
4)Lo stile dell’illusione architettonico o stile fantastico o ultimo stile, è come il secondo, ma con maggior colore, movimento e architetture articolate e fantasiose.
Questa suddivisione fu in seguito estesa a tutta la pittura romana anteriore al 79 d.C.
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TERZO CAPITOLO
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LA SCULTURA ROMANA
La scultura romana si sviluppò in tutta la zona dell’Impero romano con il suo centro nella metropoli tra il VI secolo a.C. e il V secolo d.C. Roma ebbe una propria arte e scuola autoctona e indipendente anche se era inserita nei continui rapporti e traffici in tutto il bacino del Mediterraneo e oltre. In origine si ispirò alla scultura greca principalmente attraverso la mediazione etrusca e poi direttamente attraverso il contatto con le colonie della Magna Grecia e con la Grecia continentale nel periodo ellenistico.
La tradizione greca continuò ad essere un riferimento costante durante tutto il corso dell’arte scultorea a Roma e ora si riconosce che non furono solo capaci di assimilare e sviluppare le loro fonti con maestria ma anche di apportare un contributo originale e importante a questa tradizione visibile specialmente nel ritratto, genere che godette di prestigio e che lasciò esempi di grande perizia tecnica e alta espressività e nella scultura decorativa dei grandi monumenti pubblici, dove si sviluppò uno stile narrativo di grande forza e carattere tipicamente romano.
Dopo il consolidamento dell’Impero romano, altre influenze straniere, soprattutto orientali, determinarono una separazione dal canone greco verso una semplificazione formale di tendenza astratta che stabilì le basi dell’arte bizantina, paleocristiana e medievale. Questo processo si intercalò con vari periodi di recupero del classicismo, che oltre a rafforzare il vincolo simbolico con il passato furono utili per il mantenimento della coesione culturale e politica del vasto territorio.
Oltre al grande merito intrinseco della produzione scultorea romana, dobbiamo a Roma buona parte della nostra conoscenza della cultura e dell’arte della Grecia antica e in più la scultura romana insieme a quella greca ebbe un’importanza fondamentale nella formulazione dell’estetica del Rinascimento e del Neoclassicismo che sono considerati oggi come uno dei corpi artistici più importanti della cultura occidentale come provano l’immensa quantità di studi specializzati e il fascino che ancora esercita sul grande pubblico.
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LA SCULTURA GRECA
La scultura è l’aspetto più conosciuto dell’arte greca. Ciò è dovuto al maggior numero dei reperti archeologici pervenuti ad oggi, ad esempio, a quelli della pittura che ha una minore resistenza dei materiali impiegati. Tuttavia, solo una piccola parte della produzione scultorea greca è giunta fino a noi. Molti dei capolavori descritti dalla letteratura antica sono ormai perduti, gravemente mutilati o ci sono noti solo tramite copie di epoca romana. A partire dal Rinascimento, molte sculture sono inoltre state restaurate da artisti moderni a volte alterando l’aspetto e il significato dell’opera originale.
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Published: Nov 12, 2020
Latest Revision: Nov 12, 2020
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