by andrea pedrazzoli
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Il Sandwich
La comparsa del primo sandwich risale nella metà del 1700 in Gran Bretagna dal conte John Montagu. Esso era un uomo a cui piaceva godersi la vita, aveva 2 mogli e molti figli.
Un giorno a pranzo il suo cuoco cucinò del roast beef, il conte, essendo occupato in una partita di carte, chiese se potesse mangiarlo con una sola mano. Lo chef cosi decise di mettere il Roast beef in 2 fette di pane imburrate, con aggiunta di salse

Fiocchi di mais
Il 14 Aprile 1894 un medico di un sanatorio di Battle Creek in Michigandi nome John Kellog, stava preparando della minestra di mais per i suoi pazienti, dovette abbandonare la minestra sul fuoco acceso per un emergenza, al suo ritorno trovò il mais raffermo così decise di schiacciarlo con dei rulli, ed uscirono tanti pezzettini che ricordavano delle foglie, lo chiamarono Flakes.

La storia del caffè
La scoperta del caffè fu scoperta dal pastore Kaldi, era nell’altopiano di kaffa in Etiopia (Africa) dove faceva pascolare le sue capre. Kladi vide mangiare le sue capre delle bacche rosse, e dopo 5 minuti le vide diventare più vispee agitate, allora il pastore decise di prendere le bacche e di scaldarle in acqua calda, cosi facendo il primo caffè della storia

Cesar Salad
Essa è una insalata composta da lattuga condita con pane fritto, maionese, salsa Worcester, aceto, pepe e parmigiano. Alcune volte la ricetta originale viene rivisitata, e vengono aggiunte acciughe, pancetta fritta, pollo e gamberi.
La Cesar Salad è nata in Messico nel 1924 da Cesare Cardini, cuoco che nacque in piemonte nel 1896 che poi si trasferì in America per aprire un ristorante a san diego.
Cesare girando per le strade di tijuana notò che i locali erano sempre pieni e affollati di gente, perciò decidi di spostare il suo ristorante in quelle zone, esso ebbe subito un successo perchè il cibo italiano era rinominato in tutto il mondo.
Una sera del 1924, il locale era molto affollato e le scorte di cibo stavano scarseggiando, ad un certo punto entrarono un gruppo di persone importanti in quella zona, e cesare per non deludere prese le ultime scorte e creò la Cesar Salad (Cesare-Cesar ), i clienti contenti tornarono più volte a mangiarla finchè non si sparse in tutta america.

Le patatine fritte
Le patate arrivarono in Europa nel 1492, ma vennero mangiate per la prima volta due secoli dopo (1700) perchè nessuno sapeva cucinare.
Gli spagnoli provarono a mangiarle crude, ma con risultati pessimi. Verso la metà del 1700 iniziarono a friggerle, prima tagliate a fette sottili poi a bastoncino e fritte nello strutto bollente.

L’origine delle Chips
Nella metà dell’800 negli stati uniti il Cuoco di un ristorante vide che un cliente continuò a mandarle indietro perchè erano troppo spesse, così il cuoco George Crum decise di tagliarle in foglie finissime e cospargerle con una quantità importante di sale, pensando di rovinare il piatto al cliente. Il cliente invece apprezzò molto il piatto a tal punto che divenne il piatto forte del locale.

La Coca-Cola
Nell’8 maggio 1886 il farmacista Pemberton completa la sua formula di wine coca, convinto di aver creato uno sciroppo per il mal di testa e contro la stanchezza.
Questo sciroppo era composto da vino e le foglie di coca, dopo averlo messo in vendita scoprì che alla gente dava fastidio l’alchool del vino, perciò lo sostuì con un estratto dalle noci di cola, una pianta tropicale, e aggiunse acqua frizzante diventando una bevanda.
Il nome deriva dai 2 ingredienti principali, si vendeva solamente nei chioschi, sfusa in dei bicchieri, si comprava lo sciroppo in farmacia e si aggiungeva acqua frizzante al momento. Per rendere trasportabile la bevanda crearono la bottiglia di vetro, 1916.

La birra
La birra è una bevanda molto antica nata 5000 anni fa in Mesopotamia dai Sumeri. Venivano coltivati cereali come l’orzo con cui si produce la birra, era anche la bevanda più diffusa anche in Egitto, il vino era poco diffuso per problemi climatici.
Nel medioevo aggiunsero il luppolo alla produzione della birra per dare un gusto amaro oltre che per conservarla.

Est Est Est
Il nome di questo vino deriva da una leggenda, secondo la quale nell’anno 1111 Enrico V di Germania stava raggiungendo Roma con il suo esercito per ricevere dal Papa Pasquale II la corona di Imperatore del sacro Romano Impero. Al suo seguito si trovava anche un vescovo, Johannes Defuk, intenditore di vini.
Per soddisfare questa sua passione alla scoperta di nuovi sapori, il vescovo Defuk mandava il suo coppiere Martino in avanscoperta, con l’incarico di precederlo lungo la via per Roma, per assaggiare e scegliere i vini migliori in ogni luogo in cui passavano. I due avevano concordato un segnale in codice: qualora Martino avesse trovato del buon vino in una locanda, avrebbe dovuto scrivere “Est” (c’è), abbreviazione di “est bonum”, ovvero “c’è vino buono“, vicino alla porta della locanda. Se il vino era particolarmente buono, avrebbe dovuto scrivere “Est Est”. Il servo, una volta giunto a Montefiascone e assaggiato il vino locale, ne notò l’eccezionale qualità e, per comunicarlo, decise di ripetere per tre volte il segnale convenuto e di rafforzare il messaggio con ben sei punti esclamativi: “Est! Est!! Est!!!”
Il vescovo, arrivato in paese, condivise il giudizio del suo coppiere e prolungò la sua permanenza a Montefiascone per tre giorni. Addirittura, al termine della missione imperiale vi tornò, fermandosi fino al giorno della sua morte (avvenuta, pare, per un eccesso di bevute). Venne sepolto nella chiesa di san Flaviano, dove ancora si può leggere, sulla lapide in peperino grigio, l’iscrizione: «Per il troppo EST! qui giace
morto il mio signore Johannes Defuk».

Filu e Ferru
Il nome risale a qualche secolo fa e deriva dal metodo utilizzato per nascondere gli alambicchi quando l’acquavite veniva prodotta clandestinamente. I contenitori con il distillato e gli alambicchi venivano nascosti sottoterra e, per poterne individuare la posizione esatta in momenti successivi, venivano legati con uno o più fili di ferro con un capo che sporgeva dal terreno.
Donna Fugata
La leggenda di Donnafugata: la regina intrappolata e il crudele conte di Cabrera. La leggenda vuole che Cabrera avesse fatto imprigionare nel castello Bianca di Navarra, regina che, rimasta vedova, avrebbe assunto il ruolo di vicaria del Regno di Sicilia.

Il gallo nero del Chianti
L’origine di questo simbolo deriva da un’antica leggenda. Si narra che al tempo delle lotte medievali Firenze e Siena, da sempre in guerra per il possesso di questo preziosissimo angolo di Toscana ed entrambe stanche di battaglie sanguinose, decidessero di regolare la questione con un singolare arbitrato.
Le due città decisero infatti di affidare la definizione del confine ad una prova tra due cavalieri, uno con i colori di Firenze ed uno con i colori di Siena. Il confine fiorentino-senese sarebbe stato fissato nel punto dove i due cavalieri si fossero incontrati partendo all’alba dalle rispettive città, al canto del gallo. I senesi scelsero un gallo bianco e lo rimpinzarono di cibo, convinti che all’alba questo avrebbe cantato più forte, mentre i fiorentini scelsero un gallo nero che lasciarono a stecchetto. Il giorno della prova, il gallo nero fiorentino, morso dalla fame, cominciò a cantare prima ancora che il sole fosse sorto, mentre quello bianco, senese, dormiva ancora beato perché ancora sazio.
Il cavaliere fiorentino, al segnale convenuto, si mise subito al galoppo, mentre il collega senese dovette aspettare ancora molto prima che l’altro volatile si decidesse a cantare: il risultato della pacifica tenzone fu che i due cavalieri si incontrarono a soli 12 km dalle mura di Siena e così la Repubblica Fiorentina poté annettersi tutto il Chianti.
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Il vino degli abissi
I vini Bisson nascono agli albori del 1978 quando Pierluigi Lugano, maestro d’arte e sommelier affermato, conscio delle potenzialità che intuiva esser nascoste negli aspri vini dei contadini liguri, decide di tentare “l’avventura” di valorizzazione delle uve della Riviera Ligure del Levante.
Si inizia ad acquistare piccole partite d’uva dai contadini sparsi sul territorio ed a vinificarle nella propria cantina portando avanti, con tecniche moderne di vinificazione, numerosi esperimenti per capire come trattare le uve locali


Il vino in alta quota
Un vino per essere definito “d’alta quota“ deve venire elaborato a partire da uve provenienti da vigne situate a una certa altitudine: di norma, dagli 800 m fino alla quota in cui il clima consente di coltivare le vigne e maturare l’uva.

Negroni
Fu ideato a Firenze nel 1919-20 dal conte Camillo Negroni. Negli anni ’20 il conte era solito frequentare l’aristocratico Caffè Casoni in Via de’ Tornabuoni a Firenze (locale in cui verrà trasferita in seguito l’attività del già esistente Caffè Giacosa e successivamente passato fra le proprietà di Roberto Cavalli) e, per variare dal suo abituale aperitivo Americano, chiese al barman Angelo Tesauro (secondo altri autori però pare che fosse Fosco Scarselli) di aggiungere un po’ di gin in sostituzione del seltz, in onore degli ultimi viaggi londinesi. Il nuovo cocktail divenne noto come l'”Americano alla moda del conte Negroni”, ovvero un Americano con un’aggiunta di gin, e in seguito prese il nome del conte stesso
Ingredienti:
3 cl di gin
3 cl di Campari
3 cl di vermut rosso
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Negroni sbagliato
Il Negroni Sbagliato è nato a Milano fra la fine degli anni 60 e l’inizio dei 70, nel bar Basso, storico bar di quartiere ancora oggi in voga. A inventarlo fu il bartender Mirko Stocchetto: pare che durante la preparazione di un classico Negroni, Mirko confuse la bottiglia di gin con quella di Prosecco. Il successo fu immediatamente assicurato, proprio per la presenza dello spumante, che rende questo cocktail meno complesso e più beverino grazie alle sue bollicine.
Ingredienti
3 cl di spumante brut
3 cl di Vermouth rosso (Carpano originariamente)
3 cl di Campari
Fetta di arancia

Published: Nov 24, 2020
Latest Revision: Mar 2, 2021
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