LA PROFESSIONE DEL OPERATORE DI SALA

by Federico rossi

Artwork: FEDERICO ROSSI

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LA PROFESSIONE DEL OPERATORE DI SALA

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Artwork: FEDERICO ROSSI

  • Joined Nov 2020
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STORIA DEL SANDWICH

Nella metà del ‘700 nella città di Sandwich in Britannia, il conte di John Montagu che amava giocare a carte e a golf chiese di inserire delle fettine di carne in un pane morbido per mangiare velocemente.

Lo chef creò un panino con ottimo Roast Beef cioè carne arrostita e salse speziate.

Il nome viene proprio dalla città dove è stato inventato.

L’idea venne apprezzata dagli amici del conte di Sandwich, tanto che molti cominciarono a ordinare “lo stesso piatto che sta mangiando Sandwich”

Oggi il panino più famoso è il Club Sandwich a base di tacchino.

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STORIA DELLA CAESAR SALAD

 

Questa famosa insalata è a base di lattuga con formaggio, pollo arrostito, pane abbrustolito, salsa Worcester e maionese viene condita con aceto e pepe e a volte con acciughe, pancetta e gamberetti.

E’ stato inventata nel 1927 da un chef piemontese che si era trasferito in Messico a Tijuana. aveva capito che poteva servire anche alcolici che erano vietati negli Stati Uniti a causa del proibizionismo e li accompagnava con piatti veloci come l’insalata. 

Nel suo ristorante andavano a mangiare anche le star di Hollywood che volevano poter bere alcolici liberamente.

Da lì l’insalata Caesar si è diffusa tra tutti gli stranieri che volevano mangiare “italiano”.

La Caesar Salad divenne in poco tempo uno dei piatti più famosi al mondo.

Nel 1948 inventò e brevettò il suo condimento la “Cardini’s Original Caesar Dressing Mix” ancora oggi in vendita.

 

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PATATINE FRITTE

Le pattatine fritte sono uno sfizioso piatto salato

fatto con olio di semi di girasole fritti in padella a fuoco vivace.

Molto utilizzate in fast food e anche in alcuni bar/bar pub come Aperidrink; molto utilizzate insieme ad salse spezziate es: maionese, ketchup, barbecue, salsa rosa (maionese + ketchup.

Molto consigliate con panini con hamburger, pollo, wurstel, salamella, pizza e con una bibita fresca es: Coca cola, Fanta, Sprite, birra.

Molto buone e deliziose.

Molto utilizzate dai ragazzi.

Patatine fritte alla belga croccanti |RicetteDalMondo.it

 

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COCA COLA

La Coca-Cola fu inventata dal farmacista statunitense John Stith Pemberton l’8 maggio 1886 ad Atlanta, Georgia, inizialmente come rimedio per il mal di testa e per la stanchezza. Il primo nome che venne dato alla bevanda fu “Pemberton’s French Wine Coca”. Quella di Pemberton era una variazione del cosiddetto “vino di coca” (o Vin Mariani), una miscela di vino e foglie di coca che aveva avuto largo successo in Europa quando era stata creata dal farmacista còrso Angelo Mariani.

L’alcol venne in seguito sostituito con un estratto delle noci di cola, una pianta tropicale reputata non dannosa per la salute. Dall’uso combinato dei due ingredienti principali, la coca e la cola, la bibita acquisì il nome attuale. Quando anche la coca venne bandita (dalla pianta si estrae infatti la cocaina), venne scartato l’alcaloide dagli estratti dalle foglie di coca, mentre la cola (in noci) continuò a essere utilizzata.

Nonostante la scoperta, Pemberton accumulò forti debiti e per 2 300 dollari vendette formula e diritti della Coca-Cola ad Asa Candler, uomo d’affari che aveva intuito il potenziale della bevanda e compreso l’importanza della pubblicità per diffonderla e per sbaragliare la concorrenza. Dopo la quotazione in borsa dell’azienda nel 1919, la Coca-Cola cominciò la sua diffusione mondiale negli anni venti, trasformandosi in un ‘business’ di grandi dimensioni, gestito dalla The Coca-Cola Company con sede a New York, e che comprende ulteriori bibite (meglio note col nome di bevande gassate) come la Fanta e la Sprite.

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Lattine 33 cl. Coca Cola – Primavera Express

Ha colore nero che diventa marrone gassato appena viene inserito in un bicchiere o tazza. Fatta anche senza caffeina, senza zuccheri, senza zuccheri al limone, senza caffeina life , ci solo moti altri gusti.

molto consigliata con molti piatti, menù Mc Donald’s, pizza, kebab,è anche per rifrescarsi dal caldo o dal sudore.

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BIRRA GUINNESS

La birra si presenta scura, quasi nera. Nonostante ciò la sua colorazione è in realtà ufficialmente nota come “Rubino scuro” ovvero bruno carico. La schiuma è bianca, molto compatta e cremosa. Il gusto è decisamente amarognolo, poco corposo e facilmente riconoscibile.

Prodotta con acqua, orzo maltato, orzo non maltato torrefatto, luppolo e lievito, prende il colore e il sapore tipico da un particolare procedimento di tostatura dell’orzo. La birra inoltre è pastorizzata e filtrata, per un procedimento di produzione e fermentazione che dura circa 10 giorni.

Altra caratteristica fondamentale è che tale birra è spillata tramite carbo-azoto anziché in anidride carbonica: l’azoto non si disperde nel liquido, rendendo la Guinness una birra “ferma”, con meno bollicine e creando la caratteristica schiuma compatta.

È servita nel tipico bicchiere dal design a campana rovesciata, da una o mezza pinta.

È venduta anche in lattine, acquistabili nei supermercati. Le lattine contengono una piccola sfera di materiale plastico che consente la formazione del cappello di schiuma al momento del riempimento del bicchiere, come avverrebbe se fosse spillata da una spina. Si può trovare un meccanismo analogo anche nelle bottiglie, dove invece di esserci una sfera, è contenuto un piccolo oggetto a forma di “razzetto” con delle piccole alette ai lati, in modo tale che, una volta inserito in fase di produzione, non possa uscire accidentalmente. Alette di cui non necessitano le sfere usate nelle lattine, poiché inserite a lattina ancora non dotata di coperchio

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Arthur Guinness incominciò a produrre birra a Leixlip per poi trasferirsi alla celebre St. James’s Gate Brewery, a Dublino nel 1759. Tale sito era abbandonato ed affittato a Arthur Guinness per 45 sterline all’anno per un contratto lungo 9000 anni. Per quanto la Guinness sia la birra nera per eccellenza e quantomeno la più conosciuta, il particolare procedimento stout di tostatura non fu inventato da Arthur Guinness, ma è risalente ad almeno 50 anni prima della sua nascita. Il nome Guinness dei primati deriva dalle “Birrerie Guinness”, di cui sir Hugh Beaver, inventore del celebre libro, era amministratore delegato; da molti anni il libro e l’industria non sono più associati, tuttavia i nuovi editori hanno deciso di mantenere il nome per consolidare i legami col passato, mentre le birrerie non hanno protestato perché lo hanno visto come un modo vantaggioso di farsi pubblicità senza essere sponsor del libro

 

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CAFFE’

Fino al XIX secolo non era certo quale fosse il luogo di origine della pianta del caffè e, oltre all’Etiopia, si ipotizzava la Persia e lo Yemen. Pellegrino Artusi, nel suo celebre manuale La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, sostiene che il miglior caffè sia quello di Mokha (città nello Yemen), e che questo sarebbe l’indizio per individuarne il luogo d’origine.

Esistono molte leggende sull’origine del caffè. La più conosciuta parla di un pastore chiamato Kaldi che portava a pascolare le capre in Etiopia. Un giorno queste incontrando una pianta di caffè cominciarono a mangiarne le bacche e a masticarne le foglie. Arrivata la notte, le capre, anziché dormire, si misero a vagabondare con energia e vivacità mai espressa fino ad allora. Vedendo questo, il pastore ne individuò la ragione e abbrustolì i semi della pianta come quelli mangiati dal suo gregge, poi li macinò e ne fece un’infusione, ottenendo il caffè.

 

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CORN FLAKES

I corn flakes, o fiocchi di mais, sono un alimento costituito da mais cotto con zucchero e vitamine. La pasta è arrotolata e tostata a formare dei fiocchi, che sono consumati normalmente a colazione, serviti con il latte. Furono inventati nel 1894 in Michigan dai fratelli Kellogg per riciclare del grano raffermo da servire ai pazienti della propria clinica. I fratelli Kellogg decisero così di aggiungere i corn flakes al latte già versato per renderne più facile l’assunzione ai pazienti della loro clinica

La storia dei corn flakes ha origine nel tardo XIX secolo, quando un gruppo di avventisti del settimo giorno iniziò a sviluppare un nuovo cibo che rispettasse le regole della loro severa dieta vegetariana. I membri di questo gruppo sperimentarono molti cereali diversi, tra cui grano, riso, avena e, ovviamente, mais. Nel 1894 il dottor John Harvey Kellogg, soprintendente di un sanatorio a Battle Creek (Michigan), e avventista, usò questa ricetta nella dieta vegetariana imposta ai suoi pazienti, che escludeva anche alcolici, tabacco e caffeina

 

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CREPE SUZETTE

Farina integrale 90 g Uova (circa 1) 60 g Latte intero a temperatura ambiente 170 g Burro 40 g Sale fino q.b

Nonostante la tradizione incoroni la Francia come patria della crepe suzette, in realtà questa prelibatezza è una produzione monegasca.
Legate alla nascita della crepe suzette ci sono due versioni: la prima versione narra che sia nata dallo sbaglio di un giovane apprendista di nome Henry Charpentier , al servizio del grande chef Auguste Escoffier, al “Cafè de Paris”, di Montecarlo.

 

Crepe Suzette Fun Facts | Mobile Cuisine

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CHIPS

Le patatine, inventate oltre 160 anni fa, sono da tempo uno degli snack salati più amati al mondo. La ricetta per le classiche patatine fritte è cambiata poco nel corso dei decenni e, anche se oggi il processo è automatizzato e su una scala molto più grande, le patatine sono ancora oggi ottenute fondamentalmente patate fresche È ampiamente riconosciuto che le patatine fritte sono state prodotte per la prima volta nel 1853 da uno chef indiano americano, George Crum, nell’elegante hotel Moon’s Lake House a Saratoga Springs, New York.

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Plate With Tasty Fried Fish And Chips On Table Stock Photo, Picture And Royalty Free Image. Image 98077380.

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Vino SESSICAIA BOLGHERI

 

  • Annata: 2017
  • Denominazione: Bolgheri Sassicaia DOC
  • Vitigni: cabernet sauvignon, cabernet
  • Alcol: 13.5%
  • Formato: 0.75l
  • Temperatura di servizio: 16/18 °C
  • Tipologia: Rosso
  • Abbinamenti: Secondi di carne rossa, Selvaggina
Tornato dalla Grande Guerra, il giovane marchese Mario Incisa della Rocchetta si iscrive alla facoltà di Agraria di Pisa e non smette mai di studiare e documentarsi sul mondo del vino. Il suo sogno è realizzare un vino toscano che ricordi le migliori bottiglie di Bordeaux. Un bordolese della Maremma. Qualcosa di impensabile prima.
Nel 1930, a Bolgheri (frazione di Castagneto Carducci), Mario Incisa della Rocchetta sposa Clarice della Gherardesca, erede della celebre famiglia patrizia. E proprio la sposa gli porta in dote la tenuta di San Guido, oggi consacrata al mito per tutti gli amanti del vino.
E’ stato eletto  miglior vino dell’anno dalla giuria internazionale del Biwa – Best Italian Wine Awards.

 

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Vino EST EST EST

  • Denominazione: Est Est Est Montefiascone
  • Vitigni: il Trebbiano toscano, localmente detto Procanico, il Trebbiano giallo, localmente detto Rossetto, la Malvasia bianca lunga e la Malvasia del Lazio.
  • Alcol: minimo 11°C
  • Formato: 0.75l
  • Temperatura di servizio: 10 °C
  • Tipologia: Giallo paglierino
  • Abbinamenti: primi piatti con sughi senza pomodoro, pietanze a base di carni bianche e ad antipasti e piatti a base di pesce di lago
Nel 1111 Enrico V di Franconia, allora re Germania, si stava recando a Roma per ricevere da Pasquale II la corona di imperatore del Sacro Romano Impero. Al suo seguito si trovava anche il vescovo tedesco di Augusta, Johannes Defuk (o forse Deuc, De Fugger, Fugger). Appassionato del buon vino, il prelato aveva ordinato al servo Martino di precederlo lungo la strada, in modo da individuare le taverne con il vino migliore e segnarle con la scritta “est” (ossia: “c’è”, sottinteso “il vino buono”). Così il servo si comportò, anticipando il suo signore sul percorso; arrivato nella cittadina di Montefiascone, nel Lazio settentrionale, trovò del vino talmente buono che ripeté per tre volte il segnale convenuto con l’aggiunta di sei punti esclamativi. Così, accanto alla porta dell’osteria, scrisse a grandi lettere: “Est! Est!! Est!!!”
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Vino CHIANTI DOCG

 

Gallo Nero: the Legend behind the Symbol of the Consortium | Villa La Pagliaia

  • Denominazione: Gallo nero del Chianti DOCG
  • Vitigni: Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano, Malvasia bianca, Sauvignon e Merlot.
  • Alcol: minimo 12°C
  • Formato: 0.75l
  • Temperatura di servizio: 16-18 °C
  • Tipologia: colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento
  • Abbinamenti: giovane, si accompagna particolarmente bene con carni rosse alla griglia; mentre il Riserva (invecchiato), più corposo e complesso, è perfetto con selvaggina e formaggi stagionati.
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La leggenda narra che nel periodo medievale, Firenze e Siena combattevano, il territorio del Chianti, proprio perché a metà strada, fosse oggetto di dispute pressoché continue. Per porre fine alle contese e stabilire un confine definitivo, venne adottato un singolare sistema.
Si convenne di far partire dai rispettivi capoluoghi due cavalieri e di fissare il confine nel loro punto d’incontro. La partenza doveva avvenire all’alba e il segnale d’avvio sarebbe stato il canto di un gallo. Nei preparativi dell’evento doveva pertanto essere decisiva la scelta del gallo, più che quella del destriero e del cavaliere.
I senesi ne scelsero uno bianco, mentre i fiorentini optarono per uno nero, che tennero chiuso in una piccola e buia stia pressoché digiuno per così tanti giorni da indurlo in un forte stato di esasperazione.
Il giorno fatidico della partenza, non appena fu tolto dalla stia, il gallo nero cominciò a cantare fortemente anche se l’alba era ancora lontana. Il suo canto consentì quindi al cavaliere di Firenze di partire con grande vantaggio su quello senese, che dovette attendere le prime luci del giorno, quando il suo gallo, cantando regolarmente, gli permise di partire. Ma dato il notevole ritardo che aveva accumulato nei confronti dell’antagonista, il cavaliere senese percorse solo dodici chilometri in solitudine, poiché a Fonterutoli incontrò l’altro cavaliere.
Fu così che quasi tutto il Chianti passò sotto il controllo della Repubblica Fiorentina, molto tempo prima della caduta di Siena stessa.
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Vino ALTA QUOTA ETNA

  • Denominazione: Alta Quota Etna Rosso DOC
  • Vitigni:Nerello Mascalese 100%
  • Alcol: 14 °C
  • Formato: 0.75l
  • Temperatura di servizio: 18-20 °C
  • Tipologia: Vino Rosso
  • Abbinamenti: carni rosse, selvaggina, formaggi stagionati.

 

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NEGRONI

 

Il Negroni è nato a Firenze nel 1919, dove è stato ideato dal conte Camillo a cui deve il nome. UN COCKTAIL STORICO, NATO A FIRENZE NEL 1919Il nobile cosmopolita di origine fiorentina aveva vissuto a Londra, nel Wyoming e a New York e conosceva bene la miscelazione tipica dei paesi anglosassoni. Di sicuro nella Grande Mela aveva avuto occasione di assaggiare l’Americano, di cui il Negroni è in un certo senso la versione rinforzata con il gin al posto della soda. Fu il conte, tornato a Firenze, ad avere la felice intuizione di proporre un cocktail all’americana: nasceva così il Negroni a base di gin, Campari e vermouth rosso. Un drink conosciuto universalmente e sinonimo di made in Italy, con un’allure di gran lunga maggiore rispetto allo Spritz e una popolarità seconda solo all’Old Fashioned.

RICETTA NEGRONI

  • 1 oz | 3 cl Gin
  • 1 oz | 3 cl Campari Bitter
  • 1 oz | 3 cl Vermouth Red

BICCHIERE
old fashioned

TECNICA DI PREPARAZIONE
stir

GUARNIZIONE
fetta di arancia

PROCEDIMENTO
Versare gli ingredienti nel bicchiere con ghiaccio, mescolare delicatamente e guarnire con la fetta di arancia.

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