IL DIRITTO ALLA LEGALITA’

La legalità è il rispetto e la pratica delle leggi.

Ma anche delle regole condivise, i valori, i comportamenti, le idee.

Solo seguendo le regole si può vivere serenamente insieme altrimenti a prevalere saranno sempre i rapporti di forza e i privilegi, cioè gli interessi particolari di qualcuno.

La legalità è il pilastro della convivenza civile e riguarda tutti gli aspetti di un’unica realtà che vive l’individuo; ogni persona ha diritto a vivere in una società dove vi sia la legalità.

Óscar Arnulfo Romero y Galdámez

arcivescovo cattolico che a causa del suo impegno nel denunciare le violenze della dittatura militare del suo paese, fu ucciso da un sicario degli squadroni della morte.

Nato a Ciudad Barrios il 15 agosto 1917 e morto a San Salvador il 24 Marzo 1980, arcivescovo di San Salvador, sede metropolitana della chiesa di El Salvador.

Proclamato santo da papa Francesco il 14 Ottobre 2018.

Giovanni Salvatore Augusto Falcone

Nato a Palermo il 18 maggio 1939 e morto a il 23 maggio 1992

Magistrato italiano,  vittima di Cosa Nostra in Italia  insieme alla moglie, i tre uomini della scorta.

Nel marzo 1984, inizia il progetto “pool antimafia” per restituire la città ai palermitani e la Sicilia ai siciliani onesti.

Viene assassinato nella strage di Capaci, il 23 maggio 1992.

Lea Garofalo nata il 24 aprile 1974 a Milano e morta il 24 novembre 2009.

E’ stata una testimone di giustizia italiana, vittima della ndrangheta.

E’ stata sottoposta a protezione dal 2002, quando decise di testimoniare sulle faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno.

Paolo Borsellino

Nato a Palermo nel 1940, fu il più giovane magistrato d’Italia forma con Falcone il famoso pool antimafia, un gruppo di giudici istruttori il cui lavoro di gruppo sarebbe stato dedicato solo ai casi di mafia. Ucciso il 19 luglio 1992 nella strade di via D’Amelio

I due giudici istituiscono un maxi-processo a Palermo e ci furono 342 condanne.

In via D’Amelio, mentre sta andando a trovare la madre, un’auto imbottita di tritolo esplode al suo arrivo. Insieme a lui muoiono cinque agenti della sua scorta.

Rita è una ragazza siciliana appartenente a una famiglia mafiosa.

A 17 anni diventa testimone di giustizia e inizia a collaborare con il giudice Paolo Borsellino facendo arrestare molti mafiosi.

La morte del giudice Borsellino sconvolge anche la vita di Rita: a una settimana esatta dalla morte di Paolo, il 26 luglio 1992, Rita si lancia nel vuoto dalla casa dove viveva, al settimo piano di viale Amelia 23, a Roma.