by luca
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La donna è da sempre una figura a partire dalla quale si sono animati tanti dibattiti e che è stata sempre oggetto di controversie.
Fin dall’antichità la donna ha ricoperto i ruoli più infimi della società e veniva considerata inferiore all’uomo. Anche nella preistoria i compiti tra uomo e donna erano ben definiti, la donna doveva cucinare, scuoiare le pelli, accendere il fuoco e così via, mentre l’uomo aveva solo il compito di cacciare.
In un periodo più recente, l’Ottocento, la donna era vista come l’angelo del focolare che doveva badare alla casa e al marito, tra queste convinzioni si diffuse un senso di amarezza tra loro, arrivando addirittura a maledire Dio per averle fatte nascere donne.
Come si può dedurre, la donna non era considerata “in grado” di lavorare e le poche donne che avevano il coraggio di farsi avanti venivano quasi sempre respinte; certamente ci furono anche donne che trionfarono nella loro missione, mi viene in mente a titolo esemplificativo Marie Curie.
Marie Curie nasce a Varsavia dove inizia a studiare da autodidatta insieme al padre e mostra sin da piccola una gran predisposizione per le materie scientifiche che poi la porterà a laurearsi in matematica e fisica. Prima di iscriversi all’università, essendo la famiglia molto povera, strige un patto con la sorella: Marie la avrebbe aiutata a sostenere gli studi dandole un contributo economico e poi la sorella, una volta terminati gli studi,
avrebbe ricambiato il favore e così avvenne. Dopo essersi laureata, Marie avviò gli studi sulla radioattività, inizialmente da sola, successivamente subentrò il marito che diede una svolta alla sua ricerca che la portò, nel 1903, a ricevere il premio Nobel per la fisica, mai prima di lei una donna era stata insignita del Nobel. Nel 1911 ricevette il suo secondo Nobel, questa volta per la chimica.
Spesso non è solo l’uomo a sentirsi al di sopra della donna ma anche la donna a sentirsi inferiore all’uomo o meglio questo è quello che l’uomo vuole farle credere; da qui si generano gravi piaghe sociali quali il femminicidio, la violenza domestica ed altre.
In Italia e in tutti gli altri paesi più sviluppati economicamente la situazione è idilliaca rispetto ai paesi sottosviluppati. Le donne in Italia, in linea di massima, hanno facoltà di scegliere cosa studiare e di svolgere la professione a loro più confacente, resta però critica la condizione a livello lavorativo in quanto circa 3 datori di lavoro su 4 preferiscono, a parità di competenze culturali, un uomo a una donna per un principale motivo: se la donna è in giovane età e quindi potenzialmente fertile potrebbe costituire un problema per via dell’astensione dal lavoro per maternità e dei successivi impedimenti a seguito della nascita della creatura.
Altra problematica che caratterizza il nostro paese è la differenza d salario tra uomini e donne che spinge spesso molte lavoratrici a scioperare e a combattere per i propri diritti: sin dalla prima rivoluzione industriale la differenza di salario è una procedura che viene applicata alle donne; a quel tempo, si pensava addirittura che visto che la donna aveva una massa corporea inferiore a quella dell’uomo avesse diritto ad una paga inferiore. Al giorno d’oggi invece questa procedura ha delle basi del tutto infondate perché non ci sono motivazioni reali per cui una donna dovrebbe guadagnare di meno di un uomo, tutto continua ad avvenire a causa di un retaggio consolidato a cui ci si ribella ancora troppo poco.
Ci sono paesi orientali che sono messi molto peggio di noi: prendiamo, ad esempio, le realtà asiatiche in cui le donne non sono libere neanche di mostrare il proprio volto in pubblico, coperte da un velo o, nella peggiore delle ipotesi, dal burqa. Questo rappresenta un modo di annullare completamente la figura femminile e subordinarla agli uomini.
Ancora più gravi le condizioni delle donne che subiscono in tenera età la mutilazione degli organi genitali oppure delle bambine date in sposa a uomini molto più grandi dei quali diventano delle vere e proprie schiave, sia a livello fisico che psicologico.
Tornando alla nostra nazione, a tutt’oggi, la donna che ha libertà di scelta lavorativa e che potrebbe ambire a delle cariche molto prestigiose, di fatto non riesce ad occuparle perché queste “poltrone” restano appannaggio degli uomini come, ad esempio, la carica di presidente della Repubblica. Esiste anche una sorta di pregiudizio verso le donne, ad esempio nell’ambito sanitario molte persone sono portate a riporre più fiducia in un chirurgo uomo rispetto a una donna.
Nonostante gli innumerevoli ostacoli la donna sta riuscendo ad emergere sempre di più, cito ad esempio l’astronauta Samantha Cristoforetti oppure la grande Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina, ed ancora Nilde Iotti, la prima presidente della Camera dei Deputati, o Maria Montessori che ha rivoluzionato il mondo della scuola con il suo metodo.
In particolare si ricorda Rita Levi Montalcini perché, negli anni cinquanta, scoprì il fattore di crescita delle fibre nervose più noto come NGF (nerve growth factor), esso è una piccola proteina segnale coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso nei vertebrati, ed è composta da due unità di 118 aminoacidi. Indirizza e regola la crescita degli assoni, tramite meccanismi di segnalazione cellulare, è inoltre prodotta nei momenti rigenerativi e per questo è molto utile nelle prime fasi dello sviluppo embrionale permettendo la creazione del cervello. Questa scoperta le consentì, nel 1986, di vincere il premio Nobel per la medicina. La proteina è studiata ancora oggi per trovare la cura ad alcune delle più gravi malattie che colpiscono il sistema nervoso, come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e la malattia di Alzheimer. Grazie alla scoperta dell’NGF, sono stati individuati altri fattori di crescita
oggi studiati per la cura dei tumori, in quanto è stato dimostrato che accrescono il tumore stesso. Il 1° gennaio del 2001 fu nominata senatrice a vita dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi con la seguente menzione “aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”.
Durante gli anni della seconda guerra mondiale, essendo donna di origine ebrea, dovette andarsene in Belgio e lì fu ospitata dall’ università di Bruxelles dove continuò gli studi sul sistema nervoso.
Qualche anno dopo fece ritorno a Torino dove si creò un laboratorio “artigianale” nella sua camera da letto e lì proseguì i suoi studi.
Successivamente fu invitata a proseguire i suoi studi in America da vari studiosi, lei andò certa di restarci solo per pochi mesi ma questo non successe e restò lì per molti anni.
Dopo aver scoperto il fattore di crescita nervosa la scienziata devolvette una parte dell’ammontare del premio alla comunità ebraica, per la costruzione di una nuova sinagoga a Roma. Nel 1987 ricevette dal Presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan la National Medal of Science, l’onorificenza più alta del mondo scientifico statunitense.
Citiamo anche Diana Frances Spencer, conosciuta anche come Lady Diana, moglie di Carlo, erede al trono d’Inghilterra. A partire dalla metà degli anni ottanta, divenne madrina di un numero sempre maggiore di enti di beneficenza. Come principessa di Galles, e secondo il protocollo reale, era tenuta a fare regolari apparizioni pubbliche in ospedali, scuole e altre strutture, partecipando a innumerevoli eventi per raccogliere fondi, ben 191 nel 1988 e 397 nel solo 1991.La principessa sviluppò un forte interesse per alcune cause tradizionalmente ignorate dal resto della Famiglia Reale, tra cui l’AIDS e la lebbra, destando sempre più stupore nel mondo giornalistico in quanto lei non era tenuta a fare operazioni benefiche essendo di famiglia reale. Fu un’instancabile operatrice benefica, visitando malati in tutto il mondo, appoggiando campagne per la difesa degli animali, sulla prevenzione dell’AIDS e contro l’uso delle armi.
Storica fu una foto di Diana in visita ad un centro di cura per l’AIDS dove strinse la mano ad un malato, contribuendo ad eliminare lo stigma sociale secondo cui chi soffriva della malattia poteva trasmetterla semplicemente con il tatto. Ricoprì il ruolo di madrina e portavoce per numerose associazioni benefiche che lavoravano con i senza tetto, i giovani, i tossicodipendenti e gli anziani, e fu presidente, dal 1989, del Great Ormond Street Hospital for Children di Londra. Dal 1991 al 1996 fu rappresentante di Headway, un’associazione per il supporto alle vittime di danni cerebrali, oltre che madrina del Museo di storia naturale di Londra e presidente della Royal Academy of Music.
Dal 1984 al 1996 appoggiò l’associazione di carità Barnardo’s, fondata dal dott. Thomas Barnardo nel 1986 per garantire aiuto ai giovani e ai minori. L’enfasi e la dedizione verso le associazioni che coinvolgevano i bambini, e sulle quali si era sin da subito concentrata, rimasero uno degli elementi più importanti del suo impegno sociale. Nel 1988 divenne madrina della sezione giovani della Croce Rossa britannica, estendendo il suo coinvolgimento alle stesse organizzazioni in Australia e Canada. La Principessa di Galles era inoltre una sostenitrice della Chester Childbirth Appeal, uno dei primi enti di beneficenza del paese a sostenere i servizi di maternità negli ospedali del servizio sanitario nazionale (NHS). L’ospedale generale venne inaugurato proprio da Diana nel 1984 e prese il nome di Contessa di Chester, dal suo titolo come moglie del conte di Chester.
Diana divenne la madrina principale dell’associazione nel 1992, e da allora contribuì aiutando a raccogliere oltre un milione di sterline. Oltre ad essere ricordata per tutte le sue opere di beneficenza Diana viene anche ricordata per essersi distinta da tutti gli altri reali per il suo modo di essere vicina alla gente comune e fuori da tutti i protocolli reali.
Come personaggio contemporaneo, si può citare l’ottima direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, una donna così giovane che però è riuscita a realizzare il suo sogno e a dirigere orchestre di tutto il mondo. Sono così poche le direttici d’orchestra al giorno d’oggi che lei, per non sentirsi sminuita, ha deciso di farsi chiamare direttore d’orchestra; questo mette ancora una volta in risalto la sudditanza psicologica verso gli uomini poichè lei, pur essendosi guadagnata sul campo quel ruolo, teme che possa sempre essere giudicata inferiore ad un uomo.
E ancora citiamo Frida Kahlo, pittrice di fama mondiale. La sua vita è sempre stata segnata da numerose disgrazie che poi hanno anche caratterizzato ed inspirato le sue opere. Ha iniziato facendo degli autoritratti, che ha dipinto quando era a letto dopo un terribile incidente, e dipingendo i suoi compagni di studio. Successivamente, iniziò a dipingere il ragazzo che le piaceva. Dopo il matrimonio con Diego Rivera, anche lui pittore, iniziò a far conoscere ad altri pittori le sue opere, caratterizzate molto anche dal suo forte spirito messicano in quanto lei era legatissima alla sua terra ed altresì fiera di essere nata nel 1910, anno della rivoluzione messicana. Le opere sono anche caratterizzate da un forte surrealismo in quanto lei non si limita a fare dipinti solo sulla sua forma esteriore ma parla del suo stato interiore e del suo modo di rapportarsi con il pianeta, spesso fuori dagli stereotipi correnti.

Federica Pellegrini è una nuotatrice italiana specialista nello stile libero. In questa specialità è la primatista mondiale in carica nei 200 m ed europea nei 400 m.
Considerata la più grande nuotatrice italiana ed una delle più forti e longeve di sempre, in carriera ha preso parte a quattro rassegne olimpiche: la prima nel 2004 quando, solo sedicenne, conquistò la medaglia d’argento nei 200 m stile libero divenendo all’epoca la più giovane atleta italiana a salire su un podio olimpico individuale. Quattro anni dopo, ai Giochi di Pechino, vinse in quella stessa gara la medaglia d’oro regalando all’Italia il primo oro olimpico femminile nella storia del nuoto.
Ai mondiali di Melbourne 2007 infranse il primo degli 11 record del mondo da lei stabiliti in carriera.
Fu campionessa iridata dei 200 m e 400 m stile libero sia nel 2009 sia nel 2011, diventando la prima nuotatrice capace di vincere consecutivamente il titolo in entrambe le distanze in due diverse edizioni della manifestazione. Ai campionati del mondo è anche l’atleta più vincente in una stessa gara grazie a 4 ori, 3 argenti e 1 bronzo conquistati in otto diverse edizioni: dalla rassegna di Montréal 2005 a quella di Gwangju 2019, infatti, è sempre salita sul podio nei 200 m stile libero.

Grande esempio di donna del ventesimo secolo è certamente Madre Teresa di Calcutta che nasce a Skopje in una famiglia benestante. Nei primi anni della sua vita deve affrontare la morte del padre che fece trovare la famiglia in gravi difficoltà economiche. Sin dalla tenera età, si dedico alle attività parrocchiali: il coro e il teatro. Appena compiuti diciotto anni, prese i voti e fece una serie di viaggi per completare la sua preparazione, da ultimo, un viaggio ai piedi della catena montuosa himalaiana dove si dedicò allo studio dell’inglese e dell’albanese e dove fece volontariato come infermiera. Ciò le fece comprendere la condizione precaria dei malati e dei poveri. Una volta completata la sua preparazione Madre Teresa si dedicò alla cura dei malati e di quelle persone “dimenticate da Dio” vivendo anche in condizioni molto precarie.
Fondò anche un “ordine” a cui potevano aderire tutte quelle persone che volevano dedicarsi ai malati e che aveva intenzione di occuparsi dei “più poveri dei poveri”. Il suo lavoro instancabile tra le vittime della povertà di Calcutta l’ha resa una delle persone più famose al mondo e le è valso numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio Nobel per la Pace nel 1979. È stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II il 19 ottobre 2003 e Santa da papa Francesco il 4 settembre 2016.

Personalmente non credo nella superiorità dell’uomo rispetto alla donna e ritengo che un mondo in cui regni la parità di genere possa solo portare dei vantaggi e rompere degli schemi per creare nuovi e più solidi equilibri. Inoltre sopra ogni cosa è d’obbligo tenere sempre in grande considerazione le donne e portare loro rispetto…citando William Shakespeare:
“In piedi,
in piedi, signori, davanti a una donna,
per tutte le violenze consumate su di lei,
per le umiliazioni che ha subito,
per quel suo corpo che avete sfruttato
per l’intelligenza che avete calpestato
per l’ignoranza in cui l’avete tenuta
per quella bocca che le avete tappato
per la sua libertà che le avete negato
per le ali che le avete tarpato
per tutto questo
in piedi, Signori, in piedi davanti a una Donna”.
Published: Mar 14, 2021
Latest Revision: Mar 14, 2021
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