by Pesenti Nicolò
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Racconto giallo
DI
Pesenti Nicolò 2° A
La prima vittima al CFP
Era un giorno come tutti gli altri al CFP di Monte Olimpino, il solito assembramento fuori dal supermercato in attesa della sua apertura delle 8:00 per il giretto quotidiano per gli scaffali del nuovo supermercato. C’era chi prendeva la merenda per l’intervallo e chi entrava solo per un giretto tranquillo con gli amici scambiandosi notizie e chiacchere o per scaldarsi dopo la solita attesa al freddo inverno. La 2° A classe di cuochi quel giorno doveva salire tre rampe di scale prima di raggiungere la classe di informatica la ( Info 3 ). I ragazzi si facevano pregare come al solito per entrare in classe, perché si fermavano sempre a parlare con i loro amici che in quelle occasioni erano nelle aule di informatica essendocene ben tre. Quel giorno Il Signor Sergio Morini niente meno che una persona molto studiata e molto ben preparata su quello che riguarda tutta l’informatica e ogni tipo di cosa che la riguardasse fece l’appello, partì dal numero 1 e arrivò al numero 24, tutti presenti. Nella classe come in tutte principalmente tutti ridevano e scherzavano appena il professore smetteva un attimo di spiegare, ma c’era un gruppetto di 475 ragazzi che scherzava, giocava, mangiava e si alzava tutta l’ora a volte anche prendendo in giro il professore che metteva tutto il suo impegno per inculcare nelle menti dei ragazzi ogni suo studio e segreto sull’informatica studiata ai suoi tempi, quando studiava per diventare professore. La classe sembrava più interessata ad andare a farsi un giro in bagno che ad imparare, il professore come ogni volta faceva andare tutti in bagno pur essendo stufo di queste stupide richieste e della disattenzione di quel gruppo di ragazzi che venivano a scuola solo per fare baldoria come se fosse una discoteca
Moriani rispose alle richieste per i servizi dei ragazzi, ma era talmente stufo che solo i ragazzi che stavano attenti alle lezioni potevano capire quando era veramente incavolato. Ad un certo punto uno dei ragazzi del gruppo casinista si alzò e senza nemmeno chiedere si diresse verso il fondo della classe dove c’era una porta che accedeva direttamente al bagno, il Signor Sergio Moriani cercò di fermare il ragazzo con la scusa che avrebbe chiamato la presidenza e lo avrebbe fatto sospendere, ma Nasr il ragazzo non gli diede retta anzi gli disse: dai prof faccia il bravo e mi lasci andare in bagno, o per caso dovrei farla nel cestino? Moriani rimase pietrificato era abituato ai termini dei giovani senza rispetto, ma una risposta del genere non l’aveva proprio mai ricevuta e preferì non rispondere e lasciar dileguare Nasr. Il professore disse alla classe: Ragazzi vado in presidenza un attimo state buoni arrivo. I ragazzi fecero quello che il professore ordinò, tranne quel piccolo gruppo di casinisti. Sergio Moriani con la scusa della presidenza fece una telefonata con il suo telefono privato al collega Massimo Tettamanti e Carlo Acierno. Massimo era l’insegnate famoso del CFP di inglese inconfondibile come un bravo insegnate simpatico, alto, pochi capelli anzi proprio zero con una folta barba nera come la pece e uno sguardo simpatico ma altrettanto molto astuto, il signor Carlo chiamato anche IL MAESTRO in generale sulla matematica ma anche maestro di vita e di molte esperienze era non moto alto, barba ben curata anche lui pochi capelli sempre tenuti rasati e con l’accento del sud. I due si travestirono la uomini delle pulizie e delle sanificazioni per il Covid 19 così salirono lungo le scale che collegano il secondo piano dove ci sono le estetiste e le parrucchiere entrarono nel bagno dove Nasr era andato e lo uccisero con dei pugni, lo presero lo buttarono nel carrello delle pulizie e scesero le scale facendo finta di niente e lo buttarono nel cassonetto nella spazzatura avvolto da dei sacchi di plastica e da coperte. Il professore rientrò andò in bagno a cercare Nasr e non trovandolo fece scattare l’allarme di scomparsa, tutti lo cercarono per la scuola e niente non lo trovarono. Subito la preside fece indagini con il signor Luca Molteni lo chef di laboratorio della classe in discussione.
Lo chef era alto con pochi capelli e dall’aria investigativa e determinato a cercare il colpevole. Dal corridoio si vede un uomo non molto alto che corre e balbetta cercando aiuto, nessuno capì niente quindi decisero di farsi accompagnare, l’uomo Si chiama Corrado, li conduce verso un cassonetto nel retro della scuola dove ha scoperto dei capelli che escono da un sacco, decisero quindi Corrado, la preside e lo chef di aprire questo sacco dove effettivamente trovarono il ragazzo. La preside si trasformò in un detective tirò fuori un kit di liquidi da una valigetta e cercò subito se ci fossero delle impronte digitali ma nulla il gesto si rivelò inutile. Decisero quindi di cercare gli alibi dei professori: Acierno e Tettamanti facevano lezione in aule diverse ed erano usciti solo 10 minuti di numero per andare in bagno e gli alunni confermarono tutto, Moriani era andato in presidenza e nel giro di 8 minuti era già nella sua classe e anche questa volta gli alunni confermarono, allora decisero di verificare gli alibi anche degli altri professori che avevano quella classe e ognuno di loro avevano sia un alibi che qualcuno pronto a confermarlo, il caso non era facile da risolvere. Nell’istituto non erano presenti telecamere per guardare le registrazioni. La preside che era una donna che a tutti metteva paura, persino ai professori controllò ogni telefono e scopri un giro di chiamate dei tre professori i quali presi alle strette uno alla volta confessarono che tutti i professori della 2° A erano d’accordo sulla sua uccisione e successivamente sulla sterminazione di tutto il gruppo di ragazzi ma solo dopo Massimo, Carlo e Sergio che dovevano essere loro quelli a sporcarsi le mani, successivamente si scoprì che l’alunno prendeva in giro, scherzava con gli amici in classe a lezione, non faceva i compiti di nessun professore e non aveva rispetto per nessuno in quella scuola. La preside capì cosa provavano i professori per avere ucciso il ragazzo e decise di fare finta di niente e ricattò tutti quelli che erano in quell’istituto che se solo qualcuno avesse detto una parola li avrebbe ammazzati con le proprie mani e poi gettati nel lago senza alcun ripensamento. Qualche settimana dopo la preside sentendosi in colpa dopo notti insonne e incubi per aver fatto finta di niente sull’uccisione del ragazzo decise di incarcerare personalmente nelle cantine del CFP i professori ( Moriani/Acierno e Tettamanti) essendo stati loro a sporcarsi le mani, mentre con gli altri professori decise di licenziarli e mai più rivederli mentre l’arma del delitto non venne mai più ritrovato essendo stato un pugno.
Published: Mar 19, 2021
Latest Revision: Mar 19, 2021
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