Lettera VII

La politica non è mai stata di mio particolare interesse, l’ho sempre considerata troppo complessa per essere capita da noi giovani e non ho mai realmente riflettuto su quanto essa possa influenzare la vita quotidiana di ciascun cittadino. 

Quando però, ormai un anno fa, mi sono ritrovato confinato in casa, a causa della pandemia, le cose sono cambiate. 

Il Covid-19 si è diffuso molto velocemente nel mondo: da un piccolo virus presente solo in Cina è diventato un virus globale. Tutta l’Europa ha inizialmente ignorato il problema,  poi però la situazione è peggiorata, facendo dichiarare il lockdown alla maggior parte delle nazioni. 

In queste circostanze critiche mi sono ritrovato a seguire molto di più il telegiornale e i politici incaricati di gestire la situazione. Sentendomi doveroso di informarmi e approfondire questo tema, ho iniziato a conoscere le dinamiche della politica attuale e le varie ingiustizie presenti al suo interno.

Il governo odierno è frammentato in un numero eccessivo di partiti con ideologie che differiscono assai tra loro. Proprio questa mancanza di unità ha reso le condizioni del Paese sempre più gravi: i politici anziché provvedere alla risoluzione dei molteplici problemi inerenti allo Stato si concentrano unicamente su faide personali e sull’ottenere successo e riconoscimento.

Attualmente infatti le diverse problematiche presenti in Italia, riguardanti la pandemia e non solo, vengono ignorate da personaggi che pur di prendere un gran numero di voti concentrano tutta la loro dottrina politica su questioni di minore importanza, approfittando dell’ignoranza su determinati argomenti per diffondere false informazioni e promuovere ideali discriminatori. 

Ciò che più mi ha deluso è stata però la caduta del governo orchestrata da Renzi, il quale in un momento di piena crisi, invece che trovare un accordo comune su come agire per limitare i contagi e i danni economici del Paese, ha provveduto a rendere la situazione ancora più critica, portando alle dimissioni di Conte, che, in quanto Presidente del Consiglio, ha rappresentato una guida per gli italiani durante tutta la pandemia. 

Conte, al contrario di molti altri, ha usato tutti i mezzi a sua disposizione per sollevare l’Italia dall’imminente crisi, facendo del suo meglio davanti a una situazione senza precedenti, subendo continue critiche da parte del popolo e degli avversari politici, i quali invece che unirsi davanti a questo nemico comune, hanno attaccato in tutti i modi i partiti avversari per salire al potere.

Assistendo a tutto ciò mi sono reso conto di quanto il nostro governo sia compromesso e i politici ipocriti, rimanendone, senza dubbio, alquanto amareggiato.

Speravo di trovare un governo unito, organizzato, dove la varie parti si coordinano tra di loro per un bene comune. Un governo guidato da sani principi, con l’obiettivo di giungere alla realizzazione di una società senza eccessive disuguaglianze economiche e sociali, all’interno della quale ognuno possa trovare il proprio ruolo e possa perseguire i propri obiettivi, indipendentemente dalla propria cultura, nazionalità e identità di genere. 

Tutto ciò sarebbe realizzabile solo se a capo del Paese ci fossero individui onesti, competenti e proiettati verso il futuro,  aperti alle nuove mentalità e ai continui cambiamenti.  

Fino a quando non ci saranno persone così ad amministrare la repubblica, l’Italia non potrà che degenerare mostrandosi come un Paese sempre più debole e instabile.