Presentazione della città

Nel punto più occidentale della Sicilia continentale sorge Marsala, città legata all’omonimo vino, allo sbarco dei Mille e alla vicina laguna dello Stagnone che con le sue saline è considerata uno degli scenari più suggestivi di tutta l’isola.

Insomma, una località da non perdere e da gustare…anche se siete astemi!

Cosa vedere in centro a Marsala

Il centro di Marsala è piuttosto raccolto e si può visitare a piedi all’incirca in un paio d’ore. Le principali attrazioni sono:

L’elegantissima piazza della Repubblica, cuore della città, in cui si affaccia il palazzo Comunale con il suo loggiato e la maestosa Chiesa Madre.

PORTA GARIBALDI, da cui sono passati G.Garibaldi e i Mille l’11 maggio 1860, e Porta Nuova, ossia le due porte rimanenti della città.

La principale via XI Maggio, comunemente detta il Cassero, la Chiesa del Purgatorio, la Chiesa dell’Addolorata,Villa Cavallotti, il museo degli Arazzi Fiamminghi, l’Ipogeo di Crispia Salvia.

Uscendo dal centro storico e percorrendo il lungomare si arriva davanti al Baglio Anselmi, ex stabilimento vinicolo convertito in Museo archeologico nel 1985. Qui si può ammirare un relitto di una nave punica e conoscere la storia di Lilibeo, la città che guarda la Libia, fondata dai superstiti della colonia fenicia di Mozia e poi passata in mani romane, arabe e spagnole.

Dal museo si può accedere al parco archeologico, un’area che si sviluppa nella fascia di terra tra il centro storico e il mare, dove si trovano numerosi reperti storici, come resti di mosaici di epoca romana.

La laguna dello Stagnone

E’ considerata uno degli scenari più suggestivi della Sicilia e dal 1984 è riserva naturale. Si tratta di uno specchio d’acqua in cui emergono quattro isole – l’isola Grande, San Pantaleo, Santa Maria e Schola – dove fanno da sfondo le saline con i mulini a vento. L’unica visitabile è quella di San Pantaleo, dove un tempo sorgeva la città fenicia di Mozia, presa e distrutta intorno al 400 a.C. dal tiranno di Siracusa Dioniso I. Oggi l’isola è quasi interamente occupata dalle rovine dell’antica città.

Lì si trova anche il piccolo Museo Whitaker dove si trova il famoso Giovinetto di Mozia, una statua risalente al V secolo a.C.

Alle origini del Marsala

Siamo nel 1773 e nel porto di Marsala approda una nave mercantile inglese. In realtà l’imbarcazione era diretta a Mazara del Vallo, ma una tempesta l’ha costretta a fermarsi nel primo porto lungo la rotta per trovare riparo. Fu in questa circostanza che John Woodhouse, ricco mercante inglese, assaggiò il vino del luogo e ne rimase affascinato. Egli ne volle subito caricare un grosso quantitativo da portare in Inghilterra, addizionandolo con dell’alcool per evitare che durante il viaggio potesse subire alterazioni. Il vino Marsala si rivelò subito un successo e ben presto si assicurò il mercato inglese prendendo il posto dei vini spagnoli e portoghesi. Lo stesso Woodhouse ritornò in Sicilia per avviare una sua produzione e commercializzazione e altri inglesi lo seguirono come Benjamin Inghman e successivamente Vincenzo Florio che fonda il suo baglio per la produzione e riesce a trasportare il Marsala fino in Sud America.

Dopo un periodo di crisi è solo grazie all’impegno di produttori illuminati che il Marsala riesce a recuperare nel mercato e nel 1969 vede la luce la DOC Marsala che ne vincola e protegge la produzione.

Gli alunni della classe 1E dell’Istituto Comprensivo “Alcide De Gasperi” hanno contribuito alla produzione di questo e-book con la composizione di poesie e la realizzazione grafica di rispettive illustrazioni che rappresentano il Museo Lilibeo, la Nave punica, la Nave di Marausa e altri reperti storici.

RACCOLTA DI POESIE

La Nave punica

Tanto tempo fa la Nave punica è affondata,

nella profondità del mare è rimasta bloccata,

alla luce è stata riportata, anche se un pò rovinata,

e nel Museo Lilibeo è beatamente conservata.

Alunni: Francesca Parrinello e Giuseppe Bilardello

Nel mar delle Egadi…

Nel mar delle Egadi è stata trovata

una nave “ausiliaria” che era affondata

dopo che una punta affilata l’ha speronata.

Gli archeologi l’hanno ritrovata,

e in salvo l’hanno portata.

Ora viene visitata nel Museo Lilibeo

che la sua casa è diventata.

Alunna: Miriam Marino

La battaglia punico-romana

C’è una nave tra i ritrovamenti

una delle navi non recenti

Nel mar di Sicilia è stata trovata

e a terra è stata riportata.

Poi è stata ricostruita con forza e fatica,

e così dopo tanto lavoro

al Museo Lilibeo è in mostra un capolavoro.

E’ la Nave punica, la più bella fra tutte

che ancor oggi ci fa ricordare

la battaglia tra Puni e Romani.

Alunni: Antonino Zichittella – Mauro Laudicina – Flavio Foderà

La Nave di Marausa

Un giorno nel litorale di Marausa una nave fu ritrovata

ma l’acqua del mare l’aveva già rovinata.

Aveva la cambusa piena di tegami,

anfore, vasellame, coperchi, lucerne

per far da mangiare a tutta la gente.

E’ stato trovato anche del materiale organico

come pinoli, nocciole, pesche, fichi,

vino, salsa di pesce e reperti ossei di animali

probabilmente utilizzati per commerciare.

Alunno: Sammartano Vincenzo

Una Nave ritrovata

Con il sole negli occhi e chiara la via

nel fiume di Birgi una Nave appariva.

Tra spigole e anguille, saraghi e seppie,

riaffiorava una storia di legno di querce.

Portata alla luce e ricostruita

un velo bianco l’ha custodita.

Oggi un baglio antico le fa da culla

nella Marsala bella come una fanciulla.

Alunna: Alessandra Anselmi