LA TRADIZIONE ORALE
Il termine “epica” deriva dalla parola greca épos, che significa “narrazione”.
L’epica, che si sviluppò a partire dal III millennio a.C. presso culture diverse e in varie aree geografiche, è un’ampia narrazione in versi delle imprese degli eroi, influenzate dall’intervento diretto degli dèi. I canti epici vennero tramandati oralmente di generazione in generazione.
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AÈDI E RAPSODI
I cantori di miti e leggende erano gli aèdi e i rapsodi, che li tramandavano a memoria di generazione in generazione presso le corti regie e aristocratiche; avevano un ruolo importante nella società in quanto depositari della memoria collettiva.
Durante i banchetti nei palazzi reali l’aèdo cantore, accompagnandosi con uno strumento a corde, la cetra, cantava le imprese degli eroi e i miti religiosi degli dèi. In seguito, le vicende del passato, arricchite di elementi fantastici, vennero raccontate nelle piazze, in occasione di feste popolari; così gli aèdi rielaborarono i loro canti, rivolgendosi a un pubblico desideroso di ascoltarli e applaudirli.
Con il tempo agli aèdi si sostituirono i rapsodi, cucitori di canti, che imparavano a memoria frasi e formule fisse con le quali costruivano il racconto. Furono loro a determinare il passaggio dal canto alla recitazione degli episodi narrativi, a raccogliere le canzoni sparse degli aèdi e a creare i primi brevi poemi.
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Uno dei più grandi scrittori della letteratura greca è Omero, che la maggior parte ricorda per essere stato l’autore dei due poemi epici “Iliade” e “Odissea“. Sulla sua vita e le origini non si hanno notizie certe, in quanto la realtà si confonde con la leggenda
Per questione omerica si intende il dibattito nato tra gli studiosi intorno alle modalità della composizione dell’Iliade e dell’Odissea.
In particolare, ci si è chiesto se i due poemi siano opera di uno stesso autore o di uno o più autori diversi; se questo autore possa essere identificato o meno con Omero; e, infine, se Omero sia effettivamente esistito o se non sia piuttosto una figura leggendaria
È questo il grande interrogativo della questione omerica, la più antica questione letteraria di ogni tempo, dal momento che essa conta oltre duemila anni di vita. Non si sono mai raggiunte conclusioni definitive e forse non sarà mai possibile stabilirle con piena certezza.
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L’Iliade narra le vicende del decimo anno della guerra tra i Greci e la città di Troia, in Asia Minore, e celebra l’eroismo in battaglia, il duello, la pietà funebre. L’eroe per eccellenza è Achille, figlio del re Peleo e della ninfa Teti, guerriero valoroso, sempre pronto a sostenere duelli e battaglie estenuanti, prova sentimenti e passioni degli uomini, ira, dolore, amore e soprattutto desiderio di fama.
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L’Odissea narra del lungo viaggio di Ulisse, re di Itaca, che dopo la distruzione di Troia si mette in mare insieme ai compagni per fare ritorno in patria. È il racconto di dieci anni di navigazione nel Mediterraneo in cui l’eroe affronta terre e acque inospitali, inganni e sfide, battaglie e magie, uomini e dèi, avventure e disavventure. Con astuzia Ulisse riesce a non farsi ammaliare dal canto delle Sirene; dimostra finissimo ingegno quando fugge dalla grotta di Polifemo, profonda lealtà verso i compagni quando li salva dall’incantesimo della maga Circe, fedeltà verso Penelope, sua moglie, quando Calipso gli promette l’immortalità pur di tenerlo con sé, e coraggio quando sconfigge i pretendenti al suo trono. “L’Odissea” è il viaggio di tutti i viaggi, l’avventura di tutte le avventure.
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Guardate ora il video che mette a confronto poemi omerici Iliade e Odissea ed Eneide, il poema per eccellenza del mondo latino scritto da Virgilio Publio Marone.
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Esercitatevi e divertitevi, provando ad abbinare epiteti e immagini degli eroi omerici.
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Published: May 12, 2021
Latest Revision: May 12, 2021
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