by Cristina
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Prima di tutto vorrei dire che i fati che vi sto per raccontare sono realmente accaduti e che quando sono successi la maggior parte delle volte eravamo in pubblico e quindi io e le mie amiche abbiamo fatto delle figuracce perché non siamo normali. Per una questione di privacy non userò i loro veri nomi ma userò i nomi dei fiori, il mio nome da fiore sarà Iris. Detto questo possiamo incominciare.
storia 1: 2 sceme, un gelato e una bici
Era un venerdì come tanti quando io e Viola decidemmo di andare in gelateria dopo catechismo per prenderci un gelato.
Lei era a piedi mentre io ero in bicicletta, sfortunatamente dopo aver preso il gelato Viola ebbe la geniale idea di iniziare a camminare verso il parco. Dato che io ero instabile mentre camminavo perché dovevo sia mangiare il gelato che portare la bici cosi lei con una mano teneva il gelato e con l’altra la mia bici io feci lo stesso dall’altro lato. Facendo ciò sembravamo due sceme che camminavano con una bicicletta e un gelato e inoltre barcollavamo quindi sembravamo pure ubriache. Ma la storia non finisce qui perché il venerdì dopo successe la stessa cosa solo che invece di essere due sceme con un gelato eravamo due sceme con un frappè e con me e Viola c’era anche Dente di Leone (mio migliore amico) che sicuramente avrà pensato che ci mancasse qualche rotella perché ogni volta che io e Viola andiamo in gelateria non sembriamo persone normali. Ma nonostante le figuracce che facciamo insieme mentre siamo in giro ci divertiamo un mondo.
storia 2: L’ombrello rotto di Girasole
Era una mattina piovosa quella di quel martedì e come ogni settimana dovevamo andare a scuola. Dieci minuti prima che suonasse la campanella di inizio lezione arrivarono quando arrivarono Camelia e Girasole. Inizialmente Girasole non sapeva di aver rotto il suo ombrello e neanche Camelia provo a chiuderlo ma ottennero solo una figura da sceme quando chiesero a me di provare a chiudere quel maledetto io con le mie doti deduttive ipotizzai che si fosse rotto perché Girasole l’aveva aperto in modo sbagliato e infatti avevo ragione ( perché io ho sempre ragione. . . no non è vero scherzavo. . .).
Girasole allora decise che era una cosa forte avere un ombrello rotto e Camelia fu d’accordo. Ma la cosa non finisce qui perché si misero a giocherellare con quel maledetto ombrello ed io ero li a pensare se fossero sceme o cosa, ora non voglio criticare le mie amiche soprattutto perché a loro voglio un mondo di bene ma ogni volta che sto con loro faccio figuracce vabbè che ci divertiamo ma per una volta volevo avere una conversazione normale con normali adolescenti e invece. . .(eh. . . invece ti ritrovi in un’altra conversazione senza senso; no scherzo le conversazioni che faccio con le mie amiche sono molto divertenti anche se insensate)
storia 3: 2 sceme che giravano in tondo con un frappè in mano
Venerdì, uno dei giorni più belli della settimana, io e Viola decidemmo di incontrarci prima dell’inizio di catechismo. Giravamo intorno e io dopo poco mi stufai quindi proposi di fermarci in gelateria dove prendemmo un frappè ovviamente prendemmo gli stessi gusti, vanitella e fior di latte. E dopo aver preso il frappè che io tanto bramavo ricominciammo a camminare in tondo senza una meta parlando del più e del meno. Ma mentre giravamo ci fermammo al parco che era deserto e lì ho fatto da supporto morale a Viola perché aveva avuto problemi con una persona. Poi dopo averla consolata e fatta morire dal ridere mettendomi a parlare di struzzi e lama ci siamo decise ad andare in oratorio per catechismo. Sarebbe stato bello se fosse finita così, eh in vece no perché qualche ora prima del mio incontro con Viola ero a scuola e lì ho fatto una figuraccia davanti a tutti i miei compagni ( in quel momento o perso la mia dignità e la mia reputazione…) perché involontariamente avevo fatto un errore grammaticale niente di grave ma in quel momento sarei voluta sparire, comunque, alcuni miei compagni erano a catechismo e si ricordavano quel mio minuscolo errore che io stessa per non piangere avevo messo sul ridere ( perché volevo ristabilire la mia dignità…, no non è vero l’ho fatto perché sono deficiente). La storia finisce qui ma tante altre vi attendono nelle prossime pagine perché faccio molte azioni da idiota, perché io non sono normale d’altro canto la normalità secondo me è noiosa
storia 4: Le stupidaggini che diciamo in classe mentre c’è lezione
Era un normale male lunedì, non è vero perché era uno stupendo lunedì dato che ho avuto quattro ore di supplenza, comunque in queste ore io e Camelia insieme a Girasole, Rosa e Margherita ci siamo a messe a chiacchierare e Camelia diceva di essere un prete e diceva tante di quelle cavolate che per poco non mi mettevo a piangere un po’ per la disperazione e un po’ dal ridere ma non è l’unica cosa da deficiente che fece quel giorno infatti credeva di aver dimenticato l’astuccio e solo alla quinta ora si rese conto di avercelo ( e io per poco non le lanciavo un banco in faccia, no non è vero perché non sono una persona violenta) e ci siamo messe a discutere su un problema di geometria perché io le dicevo come doveva fare per far venire giusto il risultato e lei continuava a credere che come dicessi io fosse sbagliato e quindi decise di lasciarlo in sospeso la stessa cosa fece con la verifica di un equazione e io mi stavo innervosendo per il suo modo di fare da menefreghista.
Ma la cosa più divertente è successa poco prima della fine dell’ultima ora quando mi sono messa a scrivere con la penna bianca sulla mano di Margherita, dove ho scritto una frase di uno dei miei personaggi preferiti di “my hero academia”, la frase diceva: ” io non odio tutti odio solo il 60 % delle persone che respirano la mia stessa aria, il 20 % delle persone che mi parlano e il restante % delle persone che mentre mi parlano mi toccano” questo era quello che ho appreso dal grande maestro Bakugou Katsuki ed è diventato il mio stile di vita.
storia 5: Io e la mia amica che cantiamo per strada
Era un altro venerdì (perché io esco solo il venerdì per via dei miei impegni a casa e per lo studio, e perché non ho una vita sociale emozionante…), quel venerdì è stato stupendo per varie ragioni la prima è che sono andata a comprare i manga a “fumettolandia” con alcuni miei compagni, ovviamente ero l’unica ragazza perché alle mie compagne non interessano queste cose, mentre per me sono quasi un ossessione, ad ogni modo dopo essere stata in quel posto che io oserei definire magico e sbalorditivo sono andata a catechismo per l’ultima volta. In seguito sono andata in giro co Viola e Dente di Leone, sfortunatamente lui ci abbandonò dopo solo un quarto d’ora circa per andare con sua sorella e suo fratello ( tutti e due più piccoli di lui) a casa. Io e Vola andavamo in giro come due fesse e a un certo punto io e lei ci siamo messe a cantare per strada mentre camminavamo e le persone li intorno mi sembrava che ci guardassero male ma a noi non ce ne importava e continuammo a camminare e a cantare finche non ci fermammo al parco dove anche i bambini ci guardavano in modo strano come se non avessero mai visto due ragazze sulle altalene, anche al parco cantavamo e ci scambiavamo pareri in fatto di musica. Quella è stata una delle giornate più belle della mia vita e so che non la scorderò mai.
storia 6:
Published: May 13, 2021
Latest Revision: Jun 6, 2021
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