Ping Pong

by Gloria Pizzo

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Ping Pong

  • Joined May 2021
  • Published Books 3

PING PONG 

Il tennis tavolo più popolarmente conosciuto come ping pong, è uno degli sport di maggior diffusione nel mondo ed è una specialità olimpica, inventato nel 1884.

Può essere svolto a scopo ricreativo a qualsiasi età e si può giocare in luoghi ristretti, al chiuso e all’aperto. Per la pratica agonistica sono necessari luoghi attrezzati e spaziosi al chiuso. Richiede, inoltre, un’opportuna preparazione psicofisica a causa delle sollecitazioni, sia fisiche che di concentrazione mentale, espresse nei brevi tempi di ogni scambio. Per questo l’atleta di tennistavolo esprime in genere doti fisiche di coordinazione, rapidità di movimento e di esecuzione, ottimi riflessi e una certa sensibilità nel tocco.

Storia 

Il tennis tavolo trae origine, come il tennis, dall’antico gioco conosciuto come Jeu de Paume o pallacorda, divenuto popolarissimo dal 1880 in Francia, Inghilterra e Stati Uniti come Lawn Tennis.

Come molti altri sport, il tennis tavolo è nato come gioco di svago. Con l’impossibilità di giocare il tennis all’aperto nei periodi invernali per la mancanza di strutture al coperto, in Inghilterra durante gli ultimi 20 anni del XIX secolo si sviluppò la moda di un tennis “casalingo” che veniva giocato dopo cena all’interno dei famosi circoli dell’alta società londinese con materiali ed attrezzature improvvisate.

I fabbricanti di giochi dell’epoca capirono l’importanza commerciale che si stava sviluppando e formularono svariate e fantasiose idee per riprodurre al meglio il gioco del tennis da praticare al coperto, molti furono gli esperimenti per produrre dei kit “casalinghi” poi finalmente ultimati.

Nel 1884 si incontra per la prima volta il termine “tennis tavolo” in un catalogo commerciale del venditore inglese di articoli sportivi F.H. Ayres. L’anno successivo l’elettricista inglese James Devonshire brevetta il gioco del “tennis tavolo” all’ufficio brevetti di Londra. Ad oggi James Devonshire viene considerato universalmente come l’inventore del tennis tavolo.

Il primo set da tennis indoor somigliante al tennis tavolo moderno venne costruito da un certo David Foster nel 1890, sempre in Inghilterra, con il nome di “Parlour Table Games”.

Un anno dopo nel 1891 la famosa azienda produttrice di giochi Jaques of London di John Jaques lanciò sul mercato il suo Gossima game.

Nel 1900 con l’avvento della plastica e della celluloide furono introdotte nuove palline, lo stesso John Jaques rinnovò il suo vecchio Gossima Game cambiandole nome in “Ping Pong”, termine onomatopeiche derivato dal suono emesso dal rimbalzo delle palline in celluloide.

Il nuovo gioco così concepito ebbe uno straordinario successo diventando in breve tempo popolarissimo in tutto il mondo con nomi diversi ed originali, tra cui “Ping Pong”, “Gossima”, “Table Tennis”, “Whiff Waff”, “Parlour Tennis”, “Indoor Tennis”, “Pom-Pom”, “Pim-Pam”, “Netto”, “Royal Game”, “Tennis de Salon”.

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Il ping pong nel 1900 era divenuto un marchio registrato dai fratelli Hamley insieme a John Jaques, gli stessi quindi imposero le proprie regole ed attrezzature, insieme ai fratelli Parker, che acquistarono i diritti del marchio per la commercializzazione negli USA.

Nel 1922 le due associazioni rivali “Ping Pong” e “Table Tennis” unificarono le regole di gioco. In particolare vennero decise le dimensioni del tavolo la superficie e la sua altezza, l’altezza della rete ed il diametro delle palline, tutto questo in preparazione dei primi campionati del mondo svoltisi 4 anni dopo.

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La gara

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Nelle competizioni locali è prassi comune giocare le partite alla meglio di 5 set, mentre nei tornei internazionali, come campionati del mondo ed olimpiadi, gli incontri si disputano in alla meglio di 7 set.

Un giocatore vince un set quando raggiunge 11 punti mentre l’avversario ne ha realizzati meno di 10. Se nella partita i giocatori raggiungono entrambi 10 punti vince chi riesce per primo a conquistare 2 punti di vantaggio sull’avversario.

All’inizio di un incontro si effettua un sorteggio e il vincitore ha il diritto di scegliere se servire o ricevere per primo o il lato del tavolo preferito, all’altro giocatore rimane l’altra scelta. Chi inizia a battere effettua 2 servizi consecutivi, poi toccherà all’avversario, la sequenza di due battute si alterna sino alla fine della partita.

Il gioco ha inizio quando la pallina lascia la mano del giocatore che effettua il servizio, quindi se il battitore non colpisce la pallina dopo averla lanciata è punto dell’avversario.

Il servizio deve rispettare alcune fondamentali regole: all’inizio del servizio, la pallina dev’essere posta sul palmo della mano in modo da essere visibile dall’avversario. Il battitore deve  lanciare la pallina verso l’alto prima di essere colpita in fase discendente dal battitore. La pallina deve essere colpita oltre e al di sopra della linea di fondo del tavolo.

Se le regole del servizio non vengono rispettate dopo 2 ammonimenti l’arbitro chiama il fallo al battitore, assegnando un punto all’avversario.

Il servizio consiste nel colpire la pallina con la racchetta per farla rimbalzare una volta nel proprio campo e, superando la rete, farla ricadere nel campo avversario. Se durante il servizio la palla tocca la rete si commette un fallo senza penalità e il servizio deve essere ripetuto.

Una volta che la palla è stata servita, l’altro giocatore deve effettuare un “rinvio” . Per compiere un rinvio il giocatore deve colpire la pallina, con la racchetta o con la mano che la tiene, dopo che essa ha colpito una volta il proprio campo e prima lo colpisca una seconda. Dopo che il giocatore ha colpito la pallina, questa deve arrivare a colpire il campo avversario.

La pallina è considerata “in gioco” quando lascia la mano del giocatore che effettua il servizio. 

Si ottiene un punto nei seguenti casi:

  • l’avversario effettua un servizio sbagliato o manca di effettuarlo dopo che ha messo in gioco la pallina
  • l’avversario manca o sbaglia un rinvio
  • l’avversario commette un fallo:
    • la pallina rimbalza due o più volte nel suo campo
    • l’avversario colpisce senza che essa abbia rimbalzato una volta nel proprio campo
    • l’avversario colpisce o tocca la pallina con qualcosa di diverso della sua racchetta o dalla mano con cui la tiene
    • l’avversario colpisce la pallina deliberatamente due volte di seguito

Un fallo è commesso nei seguenti casi:

  • il giocatore o la sua racchetta tocca la rete
  • il giocatore tocca il tavolo con la mano libera
  • il giocatore sposta il tavolo di gioco
  • il giocatore parla durante lo scambio
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Il “Let”

Chi inizia il gioco e serve deve far rimbalzare la palla nel proprio campo da gioco e poi in quello avversario e ha una sola possibilità prima che il punto venga assegnato al suo avversario. Se la pallina tocca il nastro bianco che delimita la superficie della rete e cade nel campo avversario, il servizio deve essere ripetuto, mentre se cade fuori il punto va all’avversario.

Molti definiscono erroneamente “net” il primo caso, ma termine corretto è invece “let”, che deriva dalla frase inglese “Let’s play again” cioè “rigiochiamo”.

Il doppio

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Nel tennis tavolo si disputano anche incontri di doppio. Le regole sono le stesse previste per il singolo, a parte le seguenti eccezioni:

  • il campo è diviso in due parti da una linea lungo il lato lungo del tavolo, utile solo in occasione del servizio di battuta
  • è obbligatorio battere il servizio dalla parte destra del proprio campo inviando la pallina nella parte destra del campo avversario.
  • i giocatori di ciascuna coppia devono alternarsi in uno scambio ribattendo la pallina una volta per uno

In un incontro di doppio assumono un diverso rilievo alcune considerazioni generali sulla forza dei singoli giocatori. È infatti importante in questa specialità che i due membri della coppia si integrino vicendevolmente e siano affiatati. Nel doppio risulta essenziale il movimento sincronizzato dei giocatori, che devono essere sempre nella posizione migliore per colpire senza ostacolarsi a vicenda.

La composizione ideale del doppio è considerata quella formata da un giocatore mancino e da un destro, in quanto in questo modo è necessario un minor movimento per raggiungere la posizione ideale per colpire la pallina.

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Gara a squadre

Alle olimpiadi la gara a squadre ha sostituito il doppio dal 2008. Le squadre sono composte da due giocatori e l’incontro inizia con due singoli seguiti da un doppio; nel caso nessuna delle due squadre abbia ottenuto tre vittorie, vengono disputati i due singoli che non erano stati giocati in precedenza. Vince la squadra che riesce a ottenere tre vittorie.

Impugnatura

Esistono due differenti modi di impugnare la racchetta e quindi due diversi stili:

  • Lo stile occidentale consiste nel tenere il manico della racchetta con 3 dita, l’indice sulla gomma di un lato della racchetta, il pollice sulla gomma dell’altro lato della racchetta. Questa impugnatura consente di colpire la pallina sia col dritto che col rovescio.
  • Lo stile cinese, o a penna consiste invece nel tenere il manico della racchetta nell’incavo della mano tra pollice e indice. Viene chiamato così perché ricorda il modo di stringere una penna durante la scrittura.

L’impugnatura europea è, al momento, la più diffusa tra i professionisti, perché permette l’utilizzo di entrambe le facce della racchetta e consente di eseguire colpi sia di dritto che di rovescio, mantenendo una posizione centrale rispetto al tavolo e senza dover fare eccessivi spostamenti. Per queste ragioni negli anni novanta i giocatori orientali e in particolare la scuola cinese si sono avvicinati all’utilizzo dell’impugnatura all’europea e del lato rovescio della racchetta con l’impugnatura a penna cinese, specialmente per i colpi di attacco.

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Colpi

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I colpi sono, insieme agli spostamenti del giocatore, uno dei due elementi fondamentali del tennistavolo e sono stati classificati da molti studi sulla tecnica del gioco. Possono essere divisi:

  • Servizio o battuta
  • Scambio, o drive
  • Palleggio, o push
  • Difesa tagliata o chop
  • Topspin, abbreviato top
  • Blocco o block
  • Topspin contro topspin abbreviato contro-top
  • Flip o flik
  • Schiacciata, o smash
  • Difesa alta o lob
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Postura e spostamenti

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Nel tennistavolo ogni colpo richiede che il giocatore che lo esegue sia in una certa posizione rispetto alla pallina; migliore è la sua posizione, maggiori sono le possibilità che il colpo riesca bene. In generale, mentre l’avversario sta colpendo la pallina la postura deve essere volta a raggiungere efficacemente e in brevissimo tempo la posizione necessaria a effettuare qualsiasi colpo diventi necessario.

In particolare è stata a lungo studiata la posizione di partenza del giocatore che riceve il servizio e che dovrebbe ricercare anche durante uno scambio, tra un colpo e il seguente. In questa posizione il giocatore è leggermente piegato in avanti col busto sulle gambe divaricate e anch’esse piegate. Il piede sinistro è pochi centimetri avanti a quello destro e la racchetta è puntata verticale verso l’avversario. Durante tutto lo scambio, per ottenere un gioco migliore e potersi spostare più velocemente il pongista deve mantenere le gambe piegate e il busto sempre leggermente in avanti mantenendo l’equilibrio sugli avampiedi.

Il tennis tavolo in Italia 

In Italia il tennistavolo si costituì come disciplina sportiva e apparato il 15 novembre 1945 con il nome di GITeT, aggregato alla FIT. Nel 1960, quando si svolse la prima Assemblea Generale delle società, cambiò il nome in FITeT (Federazione Italiana Tennistavolo) e divenne federazione aderente. In seguito, nel 1979, il CONI riconobbe formalmente la Federazione Italian Tennistavolo (FITeT) al pari di federazioni sportive più popolari.

In Italia il tennistavolo, pur essendo conosciutissimo, è assai poco popolare: al 30 settembre 2018 vi erano 7.500 iscritti alla Federazione, di cui 6697 maschi e 636 femmine. Le ragioni della mancanza di sviluppo del tennis tavolo in Italia sono da ricercarsi in motivi culturali ormai radicati; infatti la maggior parte degli italiani considera erroneamente il tennis tavolo come un gioco o passatempo da circolo e non come uno sport vero e proprio.

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Componenti del gruppo: Federico Gabriele Accardi, Sofia Angileri, Enrico Causi, Sara Ingoglia, Gloria Pizzo7, Gloria Pizzo12

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