by giovanni battista
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La musica nel cinema
La musica nel cinema
parto dicendo che la musica è a tutti gli effeti un linguaggio comprensibile da tutti infatti se noi andassimo in inghilterra o in francia e sentissimo una melodia noi riusciremo ad ambientarci .la musica è anche una delle forme d’arte più importante e più diffusa, la musica consiste nel creare una melodia piacevole a l’orecchio tramite degli strumenti appositi oppure se si è dotati anché con la voce. la musica più tecnicamente è un’insieme di note e di silenzi che l’autore affinché esca una melodia piacevole deve rispettare. La musica può anche esprimere ciò che l’autore prova in quel momento. Il generare suoni avviene tramite il canto o tramite l’uso di uno strumento musicale che attraverso i principi dell’acustica generano la percezione uditiva. L’invenzione della pellicola cinematografica risale circa al 1885, mentre la prima ripresa cinematografica è ritenuta essere Man Walking Around a corner. Man Walkin Around a corner è un cortometraggio di 3 secondi realizzato il 18 Agosto del 1887 da Augustin Le Prince. Mentre la prima ripresa cinematografica in sala di fronte ad un pubblico pagante risale circa al 28 Dicembre 1895 grazie ad un’invenzione dei fratelli Lumière i quali mostrano per la prima volta la loro invenzione in un bar di Parigi il nome di questa invenzione è cinematographe. Questo apparecchio era in grado di proiettare su schermo bianco una sequenza di immagini che danno il senso di movimento. Poi nel 1889 Thomas Edinson realizzo una cineripresa chiamata Kinetograph e anche una macchina da riprese chiamata Kinetoscopio la prima invenzione aveva il compito di scattare in rapida successione una serie di immagini su una pellicola 35 millimetri. La seconda consentiva ad un solo spettatore per volta tramite un visore di vedere l’alteranza delle immagini impresse sulla pellicola. Essi non intuirono subito il potenziale di queste invenzioni come mezzi per fare spettacolo, essi li consideravano solo a fini documentaristici. Dopo un paio di anni loro decisero di iniziare a vendere le loro invenzioni. Ciò determino la nascita di molte creazioni. Negli stessi anni Edison iniziò un’aspra battaglia giudiziaria per impedire l’uso in America delle invenzioni Francesi. Dopo circa 500 cause il mercato fu comunque liberalizzato. Nel 1900 i fratelli Lumière cedettero i diritti di sfruttamento della loro invenzione a Charles Pathé. Il cineatografo si diffuse immediatamente in Europa e poi nel resto del mondo. Il cinema registrò alcuni clamorosi successi di pubblico fra cui:
The great trein robbery dell’Americano Edwin Porter, il viaggio sulla luna del Francese George Mèliés, Poi vennero sperimentati anche i primi affetti speciali cioè i trucchi di montaggio. Il cinema iniziò a smettere di produrre film liberi ed inizio a produrre film di propaganda fascista perché Nel 1922 Mussolini salì al potere. Durante i primi anni del fascismo, il duce iniziò a dare importanza al cinema come mezzo di comunicazione di massa dichiarandolo l’arma più forte dello stato. Il primo film di propaganda fascista, è il grido dell’aquila prodotto dalla fiorentina Montalbano film nel film la figura del due veniva esaltata associandola alla figura di Garibaldi nel film le sue imprese vengono più volte citate. Nel 1924 l’anno della breve crisi dovuta alla morte del deputato socialista Giacomo Matteotti venne costituita l’unione cinematografica educativa, conosciuta col nome di istituto luce. Di cui i vari ministeri si servivano per la realizzazione di cinegiornali e documentari a fini propagandistici. Nel 1934 venne istituito il sottosegretario di stato per la stampa e la propaganda poi il nome venne cambiato in ministero per la stampa e la propaganda. La funzione principale del ministero consisteva nel controllare la pubblicazione e la censura dei documenti considerati pericolosi per il regime, poi lavorava anche in ambito cinematografico promuovendo la realizzazione di film propagandistici. Altri “motori” che aiutarono a sviluppare il cinema fascista fu l’inaugurazione nel 1932 della mostra del cinema di Venezia e la nascita della direzione generale della cinematografia. Poi nel 1935 nacque l’ente nazionale delle industrie cinematografiche.
Le caratteristiche dei film a regine fascista
A livello estetico il cinema di propaganda era virile, eroico, rivoluzionario secondo i canoni fascisti e celebrativo del regime e dei suoi ideali.
Fra i principali film a propaganda fascista ricordiamo camicia nera di Giovacchino Forzano, vecchia guardia di Alessandro Blasetti, e in fine ricordiamo lo quadrone bianco di Augusto Genina.
Le caratteristiche principali raffigurate nei film di propaganda sono:
Raffigurate solamente i cambiamenti positivi e no quelli negativi durante il fascismo.
Celebrare i valori del fascismo.
Celebrare l’ascesa del fascismo in Italia.
Esaltare il mondo rurale.
Le immagini in movimento sono la componente fondale di quella straordinaria finzione che è il cinema, ma certo non l’unica. Altrettanto importanti sono le parole, la musica e i rumori i quali tutti insieme danno vita alla colonna sonora. Se i rumori hanno il compito di rendere più realistica la scena alla musica e riservato il compito di creare l’atmosfera emotiva che avvolge lo spettatore durante il film. Effettivamente anche grazie ai progressi tecnologici relativi alla registrazione e alla diffusione del suono, la musica va conquistando spazi sempre maggiori nelle pellicole più recenti: essa è già presente nei titoli di testa cioè le scritte che in apertura indicano il titolo, il nome del regista, degli attori principali e in fine dello compositore.
In seguito ogni sequenza o quasi e accompagnata da un commento sonoro, che contribuisce in modo determinante alla narrazione.
Cominciamo dall’inizio: la musica dei titoli di testa ci immette gia nel clima del film chiarendo allo spettatore a che genere appartiene la pellicola del film. La musica ci fa capire anche l’ambientazione storica e geografica del film. La musica ha il compito di commentare le immagini che vengono proiettate sullo schermo, ad esempio se sullo schermo viene proiettata una scena tranquilla ma la musica di sottofondo è inquietante lo spettatore capisce che sta per succedere qualcosa di brutto.
Le funzioni della musica nei film non sono solo queste, le altre funzioni sono: sottolineare le emozioni suscitate dalla scena o seguire il ritmo degli avvenimenti per far entrare lo spettatore nell’atmosfera del film. Contestualizzare l’immagine fornendo ulteriori indizi sul luogo e sul tempo in cui si svolge il film.
Esprimere i sentimenti dei personaggi ad esempio se i personaggi non osano ancora dichiarare il loro amore l’uno per l’altra la musica tenera e affettuosa che accompagna il loro incontro chiarisce allo spettatore tutti i dubbi.
Definire il carattere di un personaggio. É il caso delle musiche epiche che accompagnano un eroe oppure il contrario cioè una musica ironia che accompagna un personaggio sbadato.
Contrastare le immagini dicendo cioè con la musica qualcosa di diverso da quello che si vede nella scena per sollecitare lo spettatore ad indagare per trovare il senso nascosto del film.
La musica del film può nascere dentro la scena oppure può essere del tutto estranea ad essa. Se l’immagine mostra una banda che suona e contemporaneamente si sente anche il suono vuol dire che la musica è in cioè nata dentro la scena. Se invece la musica e fuori dalla scena ci accorgeremo subito che la musica non ha alcun riferimento realistico con la scena in questione. Mettendo tutte queste funzioni in atto si ha una propria e vera colonna sonora. Negli anni ci sono stati molti film con colonne sonore premiate a gli oscar fra cui:
one of the most recent english films awarded an oscar for best soundtrack is la la land. The composer of this soundtrack is Justin Hurwitz, Justin Harwitz is one of the better contemporany composers. Music plays a great role in this film, in this film the music is important because as Justin Harwitz said the film is a musical. Harwit born in california from a family of artists, his sister played the violin his mother was a dancer and his dad was a writer. Harwitz started playing the piano at the age of six years and at the age of ten he already composed his first melody. During adolescence he loved classical music but his uncle Ronn made him listen to a record for the first time jazz by oscar peterson. He studied at nicolet high school and then continued his studiesat harvard university. Thanks to his passion for jazz music he met Damien Chazzelle. With him I started playing around Boston in the chester french band with theirs friendship and the reciprocated passion for music led to many collaborations the first collaboration they have done has been with jazz musical guy and madeleine. In 2014
composed the soundtrack for the film whiplash. In 2016 he composed the soundtrack for the film la la land with this soundtrack he qualifies in the area for the most beautiful and most original soundtrack. Then in 2018 he composed the soundtrack for the film first man a biography on Austronaut Neil Armstrong.
Oppure la vita è bella: la vita è bella, è un film del 1997.
Guido Orefice è un uomo italiano di origine ebraica che, trasferitosi dalla campagna toscana, si reca dallo zio ad Arezzo con l’amico Ferruccio. Durante il tragitto, dove viene scambiato per il re Vittorio Emanuele terzo, incontra una giovane maestra elementare di nome Dora, a cui subito dà il soprannome di principessa, innamorandosene. Arrivato in città, viene ospitato da suo zio Eliseo, Maitre del Grand Hotel, dove Guido inizia a lavorare come cameriere. Quello stesso giorno, in municipio, avviene un litigio con Rodolfo, Rodolfo era un arrogante e pomposo burocrate fascista, in seguito al quale entrambi si danno il nome di “scemo delle uova”, perché Guido appoggia alcune uova nel cappello di Rodolfo che, quando lo indossa, gli si rompono sulla testa.
Un giorno Guido, incontrando nuovamente Dora, scopre che è fidanzata con Rodolfo. Intanto, all’hotel, il cameriere fa anche amicizia con il dottor Lessing, un medico tedesco appassionato, come lui, di indovinelli. Saputo che un ispettore scolastico ospite dell’hotel è convocato il giorno dopo in una scuola elementare per una lezione antropologia a favore della razza ariana, trova uno stratagemma per sostituirsi a costui pur di incontrare Dora che insegna nella stessa scuola. Il vero ispettore arriva quando la lezione ha già ormai ridicolizzato l’obiettivo iniziale e Guido, fuggito poi da una finestra, ha raggiunto il suo scopo. Una sera Dora va a teatro con Rodolfo e i suoi amici: Guido la segue e, con un altro stratagemma, la porta via dal fidanzato e fanno una passeggiata insieme. Mentre la accompagna a casa sua, Guido le confessa infine il proprio amore per lei. Qualche sera dopo, proprio al Grand Hotel, Rodolfo è in procinto di festeggiare il fidanzamento ufficiale con Dora, la quale non è mai stata veramente innamorata di lui, ma costretta al connubio dalla madre: la donna quindi decide di contraccambiare i sentimenti di Guido e, al termine della serata, va via con lui, che entra nel ristorante sul cavallo bianco dello zio Eliseo, incurante che sul dorso dell’animale ignoti avessero scritto “cavallo ebreo”, è già incominciata infatti la discriminazione razziale. A Rodolfo non rimane che incappare nell’ennesimo uovo, stavolta un grande uovo di struzzo etiope coloniale, che si rompe sulla sua testa. Guido e Dora si sposano e dal loro amore nasce Giosuè.
Nel 1944 la seconda guerra mondiale è nel pieno delle persecuzioni contro gli ebrei. Nonostante questi eventi, che segnano irrimediabilmente la storia dei protagonisti, la famiglia sembra vivere un periodo abbastanza felice: Guido è riuscito ad aprire una propria libreria, nonostante quasi nessuno si presenti a causa delle persecuzioni, mentre Dora continua a lavorare nella sua scuola. Questo periodo viene bruscamente interrotto quando, il giorno del compleanno di Giosuè, Guido e suo figlio insieme allo zio Eliseo vengono catturati dai nazisti e caricati su un treno insieme ad altri ebrei per la deportazione in un lager. Dora, giunta a casa con la madre e trovati i segni del passaggio delle truppe nazifasciste, arriva in tempo alla stazione per chiedere ai soldati di guardia di salire anche lei sul treno, pur non essendo ebrea, per seguire il marito e il figlio. Guido rivedrà di sfuggita la moglie soltanto in una occasione, all’arrivo al lager. Lo zio Eliseo, troppo anziano per lavorare, viene invece destinato subito alla camera a gas. Negli spogliatoi mostra un’ultima volta il suo nobile contegno signorile aiutando una donna delle S S, a rialzarsi dopo che questa è scivolata, ricevendo in cambio un’occhiataccia di odio e rimprovero.
Pur di proteggerlo dagli orrori della realtà, sin dall’inizio del tragico viaggio in treno Guido racconta a Giosuè che stanno partecipando a un gioco a premi, in cui si dovranno affrontare numerose prove per vincere un carro armato vero. Quando il comandante tedesco si presenta nella baracca per spiegare il regolamento del lager, Guido si spaccia come interprete traducendo volutamente in modo sbagliato le sue parole, tra le perplessità degli altri prigionieri e il divertimento del piccolo. Col passare dei giorni Giosuè entra attivamente nel vivo del “gioco”, tra le cui “regole” c’era quella di rimanere nascosti nella camera riservata a suo padre e ad altri prigionieri, in realtà per evitare che in caso di cattura fosse destinato alla camera a gas.
Durante una visita medica, Guido incontra nuovamente Lessing, il medico tedesco del Grand Hotel, che sei anni prima era rientrato a Berlino proprio per prendere parte alla soluzione finale nei confronti degli ebrei. Questi, ora membro del partito, lo risparmia dalla camera a gas, offrendogli un lavoro come cameriere ai tavoli di una cena degli ufficiali tedeschi: Guido riesce a farvi partecipare anche suo figlio per sfamarlo dignitosamente, confuso tra gli altri figli di ufficiali nel tavolo a loro riservato, illudendosi che il medico voglia mettere una buona parola per lui e per sua moglie. Grande sarà la sua delusione quando, quella stessa sera, il dottore lo chiamerà a sé soltanto per sottoporgli un assurdo indovinello a cui non trovava soluzione e per il quale era disperatissimo. Terminata la cena, Guido e il bambino addormentato sulle sue braccia tornano alla baracca, non prima di aver visto una montagna di cadaveri ebrei destinati al forno crematorio.
Una notte, all’improvviso, con la fine della guerra e dell’occupazione nazista, i soldati tedeschi cominciano freneticamente ad abbandonare il campo dopo aver fatto strage dei deportati rimasti. Guido, dopo aver nascosto Giosuè in una cabina dicendogli di giocare a nascondino e promettendogli di ritornare, si mette alla ricerca di Dora travestito da donna. L’uomo tenta di raggiungere il camion delle detenute ma viene scoperto dalle SS: dopo aver fatto un’ultima volta l’occhiolino a Giosuè, viene condotto in un vicolo da un soldato tedesco e lì viene fucilato da quest’ultimo. Dopo l’evacuazione notturna del campo Giosuè esce dall’armadietto in cui era nascosto e vedendo il carro armato di un soldato americano che entra nel campo di concentramento vuoto esclama: “Abbiamo vinto!”. Poco dopo il bambino si ricongiunge alla madre e si riabbracciano. Questo film non è famoso soltanto per la trama ma anche per la colonna sonore che accompagna il film. La colonna sonora è stata scritta da Nicola Piovani grazie a questa colonna sonora il film si è qualificato a gli oscar per la miglior colonna sonora. Le tracce sono:
Buon Giorno Principessa
La vita è bella
Viva Giosuè
Grand hotel valse
La notte di favola
La notte di fuga
Le uova nel cappello
Grand hotel fox
Il treno nel buio
Arriva il carro armato
Valsa Larmoyante
L’uovo di struzzo-Danza etiope
Krautentang
Il gioco di Giosuè
Barcarola
Guido e Ferruccio
Abbiamo vinto (titoli di coda)
A me è piaciuto molto approfondire l’argomento della tesina perché la musica è una parte molto importante nei film perché un film senza musica sarebbe bruttissimo.
Published: Jun 3, 2021
Latest Revision: Jun 3, 2021
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