Pulcinella…tra leggenda e realtà by Tommasina Passariello - Illustrated by Alunni classe quinta primaria Progetto Indivisibili Summer - Ourboox.com
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Pulcinella…tra leggenda e realtà

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Artwork: Alunni classe quinta primaria Progetto Indivisibili Summer

  • Joined Jun 2021
  • Published Books 1
Pulcinella…tra leggenda e realtà by Tommasina Passariello - Illustrated by Alunni classe quinta primaria Progetto Indivisibili Summer - Ourboox.com

Signore e signori fatevi avanti,

ecco a voi Pulecenella, simbolo della città di Napoli,

conosciuto da tutti per i suoi modi buffi e teatrali,

per le smorfie da napoletano DOC!!!

 

 

 

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Pulcinella è una maschera napoletana, all’inizio indossava un  camiciotto e dei calzoni bianchi da facchino, una cintura con daga,  un cappello biforcuto, una maschera nera che copriva gran parte del viso e dei baffi.

Successivamente il suo aspetto cambiò, non aveva più i baffi e la daga, il cappello biforcuto venne sostituito con quello a pan di zucchero.

Fu inventato dal napoletano Silvio Fiorillo nel 1620 circa.

Il nome Pulcinella sembra che derivi o dalla voce chioccia o dal suo naso a forma di becco.

 

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Durante questo percorso didattico abbiamo scoperto tante curiosità su Pulecenella, infatti forse non tutti sanno che ci sono diverse leggende legate alla sue origini…

Siete pronti a scoprirle insieme???

Dai forza scorrete le pagine

 

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PRIMA  LEGGENDA

Secondo questa prima leggenda popolare, che poi è la più accreditata, Pulcinella era un vignaiolo di Acerra, di nome Paolo Cinelli. Egli aveva sulla parte superiore del viso una voglia di vino che gli conferiva una faccia grottesca. Un giorno il vignaiolo incontrò lungo la strada dei saltimbanchi francesi che si misero a deriderlo per la sua bruttezza. Egli non si scompose e non si adirò, al contrario rispose alle battute cattive dei commedianti con lazzi arguti. I saltimbanchi meravigliati della sua prontezza di spirito invitarono Paolo Cinelli a seguirli e a girare il mondo con la loro compagnia. Il vignaiolo non se lo fece ripetere due volte e subito accettò. Egli cambiò il suo nome da Paolo Cinelli a Paul Cinell che poi diventò Pulcinella. Alla sua morte altri commedianti impersonarono Pulcinella e per ricordare le sue sembianze misero sul viso una mezza maschera di cuoio.

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SECONDA LEGGENDA

Questa seconda leggenda ha un carattere fiabesco.

Si racconta che delle streghe che abitavano alle falde del Vesuvio decisero di creare un essere umano. Questa loro opera non riuscì perfettamente, per cui crearono un essere buffo che al solo vederlo faceva ridere. Un giorno le streghe guardandolo si misero a ridere a crepapelle così forte da fare scoppiare il Vesuvio. Il vulcano catapultò quell’essere buffo fuori e lo fece andare nella città di Napoli, dove egli visse per molti anni e qui diventò famoso.

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NELLA MITOLOGIA invece…

 

Pulcinella è un piccolo pulcino, nato da un uovo!

 

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Insieme ai nostri amici abbiamo realizzato dei manufatti moooolto cariniiii, abbiamo letto e recitato alcune poesie, guardato sketch divertenti, ballato, cantato all’insegna della napoletanità!!!

 

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E adesso SHH SHHH vi raccomandiamo leggete ma non ditelo a nessuno, NON FATE COME PULCINELLA!!!

 

IL SEGRETO DI PULCINELLA

Pulcinella è noto anche per il suo parlare troppo, per non riuscire a mantenere i segreti: ancora oggi a Napoli si usa dire “il segreto di Pulcinella”.

Si tratta di uno dei modi di dire e proverbi più famosi e caratteristici della società partenopea e prende spunto dalla maschera omonima, nota per parlare sempre a sproposito e nei momenti meno opportuni, rivelando i segreti che qualcuno gli ha confidato.

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Pulcinella non è solo un simbolo di Napoli…Pulcinella è Napoli

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Filastrocca

L’INVENZIONE DI PULCINELLA

 

Signori e signore, fatevi avanti

più gente entra, più siete in tanti!

Correte a vedere la grande attrazione,

la formidabile invenzione.

Non sono venuto su questo mercato

per vendere il fumo affumicato.

Non sono venuto a questa fiera

per vendere i buchi della gruviera.

Il mio nome è Pulcinella

ed ho inventato la moz-za-rel-la!

Da questa parte signori e signore

son Pulcinella il grande inventore!

 

Per consolare i poveretti

ho inventato gli spaghetti.

Per rallegrare a tutti la vita

creai la pizza Margherita!

Olio, farina, pomodoro

nulla vale questo tesoro.

Ad ascoltarlo corre la gente,

si diverte…e non compra niente.

Gianni Rodari

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Poesia

PULCINELLA

 

La mia città del mondo

è la più bella;

c’è il Vesuvio, Sorrento,

il golfo, il mare…

fan le chitarre la serenatella,

i pescator si sentono cantare:

 

per me, quel che mi piace

e mi fa gola

son solo i ” maccheroni a’

pommarola! “

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Signori e signore, il nostro percorso progettuale termina qui, nel ringraziare la Dirigente Scolastica, dott.ssa Enza D’Agostino per l’opportunità di implementare l’offerta formativa, vogliamo lasciarvi con qualche riflessione…

Indivisibili Summer: Pulcinella…tra leggenda e  realtà 

ci ha permesso di scoprire la maschera napoletana goffa e molto astuta  che incarna lo spirito della napoletanità , caratterizzato da atteggiamenti  tipici dell’ essere napoletano; ebbene sì, la napoletanità è una filosofia di vita basata sull’ arte di arrangiarsi, ma anche di accontentarsi e godere delle piccole  cose che si hanno e che spesso, pur poche, vanno condivise. Il popolo napoletano, ancor oggi, viene etichettato come un popolo diverso, ravvisando la diversità nella generosità, nell’ allegria o nella leggerezza con cui si affronta la vita.

Proprio Pulecenella ci ha dato l’occasione di riflettere sul valore della diversità, lui viene deriso per il suo aspetto fisico e per la sua proverbiale ignoranza eppure queste caratteristiche lo hanno reso immortale.

Partendo da questo dato di fatto abbiamo affrontato conversazioni e riflessioni sulla diversità concludendo che essa non è altro che un valore aggiunto e che nella diversità dobbiamo individuare la ricchezza di una persona .

Il diverso non deve spaventarci ma deve essere motivo per cogliere quegli aspetti che rendono la vita colorata, differente, in poche parole, un dono da apprezzare.

W Pulecenella che ha conquistato il mondo insegnandoci che ognuno è diverso dall’ altro e che grazie alla diversità la vita  è meno noiosa.

 

…ma quante cose si imparano dalla diversità…e come sarebbe noiosa la vita senza di essa.

La diversità è nei colori, nelle stagioni e nella vita di ognuno di noi. Accoglila come un dono e lasciati stupire da lei…

Onora la diversità e vedrai che ti insegnerà ad amarti come non mai…perché il diverso è dentro di noi.

G.S.

                                                                                                                                                        

 

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POR – SCUOLA VIVA IV ANNUALITA’

 

Partecipanti: Ilaria, Francesca, Giusy D., Giovanna, Francesco Luigi, Francesco F., Biagio, Benito, Martina, Giusi F., Carola, Roberto, Francesco R., Raffaele, Giovanni, Marco.

 

Co-docente : D’Ascoli Marianna

Esperto: Passariello Tommasina

Tutor: Tammaro Pieranna

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