LA VITA COME UN’OPERA D’ARTE

La figura del Dandy
La figura del Dandy nasce in Inghilterra con il Romanticismo, impersonata da Byron. Si diffonde in Europa negli anni del Decadentismo, grazie soprattutto all’esempio di Oscar Wilde. Il dandy è l’eccentrico che si diverte a stupire e colpire l’attenzione del pubblico, con gli atteggiamenti, il modo di vestire e di vivere, con i gesti provocatori. Esibisce la propria “diversità” e, mentre ne fa spettacolo, cerca di imporla e di servirsene come trampolino per il successo. Si diverte dunque a scandalizzare e provocare, ma in realtà cerca il riconoscimento e il plauso del pubblico. La figura del dandy presuppone l’isolamento sociale dell’artista e la spinta della concorrenza che lo induce a differenziarsi con gesti clamorosi; ma rivela anche quanto sia ambiguo il suo anticonformismo: dietro la rivolta, si nasconde in realtà il desiderio di successo.

Il personaggio del dandy bene esprime, dunque, il destino dell’artista nella società che mercifica l’arte e in cui l’artista deve fare propaganda a se stesso per vendere le proprie opere.

L’ideale del Dandy

Wilde adottò l’ideale dell’estetismo, affermando in una delle sue più famose citazioni “La mia vita è un’opera d’arte”.
Visse il doppio ruolo di Dandy e Ribelle. Si deve distinguere il Dandy dal Bohemien: mentre il Bohemien si schiera dalla parte della classe proletaria, il Dandy resta un artista borghese che a dispetto della sua inquietudine, resta un membro della classe sociale.

Curiosità
In epoca vittoriana fu Oscar Wilde a
fare rinascere il dandismo
in Inghilterra: per Wilde
l’abbigliamento doveva stupire in nome
del bello e dell’arte, sempre con
un pizzico di ironia. Tra le sue
stravaganze c’era l’abitudine a
indossare abiti neri in occasione del suo
compleanno e dire che era a lutto per la
morte di uno dei suoi anni.

Lo stile dandy dei nostri giorni è molto diverso da quello del XIX secolo, ma vede come protagonista un uomo che ama se stesso e ancora di più i sui accessori.

Ci sono degli elementi che non possono poprio mancare per un abbigliamento dandy corretto:

-cravatta

-piega perfetta degli abiti

-gemelli presenti sui polsini della camicia e gilet

-cappello

-fazzoletto

-guanto

-scarpa stringata

-perfetto abbinamento di colori e varie tonalità

IL DANDY: DAL DECADENTISMO AL FESTIVAL DI SANREMO

-Michele Bravi: gli abiti di Sanremo:
Uno degli elementi che catalizza maggiormente l’attenzione in ogni edizione del Festival è sicuramente la scelta degli abiti dei big in gara e degli altri protagonisti. In tal senso, Michele Bravi ha parlato a Tv Sorrisi e Canzoni della scelta dei suoi look per le serate sanremesi, svelando che ogni abito ha un significato diverso e racconta una storia differente. Insomma, non saranno look indifferenti quelli che verranno sfoggiati da Michele Bravi, che si è già fatto vedere con bracciali e collane e con la maglia a catena. Sarà interessante capire le storie che i vari abiti del cantante racconteranno. D’altronde, Michele Bravi è uno dei protagonisti più attesi del Festival. Il cantante ha svelato su Instagram lo stilista che lo veste. Si tratta di Fausto Puglisi che ha ideato per lui capi del brand Roberto Cavalli.

Lo stesso Puglisi ha commentato con un cuore il post di ringraziamento di Michele Bravi che ha pubblicato uno scatto dalla sfilata di apertura del Festival di Sanremo. Lo stesso artista ha voluto rendere noto anche la sua fashion stylist: si tratta di Anna Pastore. Prima di svelare i nomi dei personaggi che hanno curato la sua immagine, Michele Bravi aveva lasciato qualche indizio ed aveva ammesso che si sarebbe affidato ad un grande nome nel campo, che ha vestito delle star assolute come Beyoncé e Lady Gaga. L’artista è in primis un grande appassionato di mode e i suoi look saranno, a sua detta, delle vere e proprie opere d’arte ispirate alle sue storie.
Sembra ridondante portare un brano dal titolo Inverno dei fiori al Festival dei fiori. Ma Michele Bravi gestisce bene rimandi e citazioni, e a Sanremo 2022 osa di più.
Dopo la giacca con maniche floreali della prima serata, Michele

Bravi nella terza di serata di Sanremo 2022 si presenta con un look ancora più estremo. Stavolta migra
sui toni del rosso vivo – forse per dare corpo a una canzone

che anche al secondo ascolto fatica a decollare – e punta tutto su una casacca di dubbio gusto. L’uscita di Michele Bravi, con una scenografica giacca a mantello e i caratteristici fiori ricamati sulla maglia aderente – richiamo alla sua canzone – è stata occasione per Amadeus di sottolineare l’attenzione per il look da parte degli artisti in gara. Bravi ha indossato per tutta la kermesse abiti disegnati per lui da Fausto Puglisi, designer di Roberto Cavalli.

-Mahmood e Blanco, gli eterei look bianchi degli enfants prodiges di Sanremo: oltre ad aver trionfato con Brividi, hanno fatto sognare il pubblico con i loro look eterei, moderni, genderless, glamour, diventando un simbolo di libertà. Mahmood ha sfoggiato un look total white firmato Ann Demeulemeester durante la terza
serata, trasformandosi nella parte “angelica” del duo al fianco di un Blanco che col suo mantello nero è diventato una sorta di “signore della notte. Il giovane Blanchito ha invece puntato sul total white per la finale: da sempre non ha mai considerato la nudità un problema e all’Ariston è riuscito a “spogliarsi” pur rimanendo vestito. L’impalpabile camicia di pizzo trasparente indossata per il trionfo ha lasciato intravedere il tatuaggio sul petto dell’angelo con la corona di spine, il simbolo della duplice

natura umana, che in sé fonde inferno e paradiso, luce e ombra. Blanco, così come Mahmood, sono “andati in bianco” e, nonostante il loro candore, sono riusciti a lasciare intravedere anche il lato più oscuro ma allo stesso tempo
affascinante del loro animo.

Sanremo 2022: il tailleur azzurro di Blanco è The Attico:
Cucito addosso, per Blanco, è anche il suo tailleur firmato The Attico. Non poteva che avere il colore del cielo, il completo composto da un paio di eleganti pantaloni sartoriali oversize, abbinato a un blazer a portafoglio con lacci che scendevano lungo il corpo e dettagli cut out che lasciavano il petto – e il tatuaggio, l’angelo, scoperto. Etereo e magnetico, l’outfit viene completato da un paio di boot neri con suola platform. Quando Riccardo si è seduto sui gradini con il braccio intorno al collo di
Mahmood, è stato «come se non ci fosse più niente, più niente al mondo», solo noi e lui vestito The Attico.