DANTE ALIGHIERI
2X.03.2023
─
Aliaga
Badino
D’Aversa
Yosifides
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Biografia dell’ autore
Durante Alighieri, noto anche semplicemente come Dante, è stato un poeta italiano nato a Firenze nel 1265 e morto a Ravenna nel 1321. È considerato uno dei maggiori poeti della letteratura italiana e mondiale.
La vita di Dante è stata segnata da molte sfide e difficoltà. All’età di nove anni ha perso la madre e, in seguito, il padre è stato esiliato dalla città di Firenze. Dopo questi eventi, Dante ha sposato Gemma Donati, all’età di dodici anni, e con cui ha avuto tre figli. Fra questi anni inizia i suoi studi di parole per rime, o poesia, facendo una piccola poesia conosciuta come “Il Fiore” e conosce Beatrice, la sua donna amata.
Firenze fu storicamente una città con un movimento político gigantesco, e Dante non restò indietro e partecipò anche alla vita politica della sua città natale, iniziando nel 1289. Sostieni la fazione guelfa, che era in contrasto con la fazione ghibellina, dentro di questa sostiene i guelfi bianchi prima dei neri, una parte che si potrebbe definire come religiosa moderata che andava incontro del papa. Nel 1302, a seguito di un conflitto politico, Dante è stato esiliato da Firenze e trascorse il resto della sua vita in diverse città italiane, tra cui, Verona, Venezia e Ravenna, dove morì nel 1321.
Dante iniziò la sua carriera letteraria con l’opera “Vita Nuova”(1292-1293), in cui descrisse il suo amore per Beatrice Portinari, una donna che incontrò da bambino, all’età di 9 anni, e che ammiro per tutta la vita. In seguito, scrisse l’opera “Convivio”(1303-1308), in cui descrisse la sua visione della cultura e della filosofia. Tra gli stessi anni del Convivio, scrisse “Di vulgari eloquentia” (1302-1305) parlando soltanto della lingua e facendo il suo impiego in questa di maniera diretta. Dopo si sa che scrisse “De Monarchia” , non si sa quando, ma si che scrisse nel essilio, parlando della monarchia e della politica. Ma, certo è che la sua opera più famosa è la “Divina Commedia”, un poema epico diviso in tre parti: l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso. In quest’opera, Dante descrive il suo viaggio attraverso l’aldilà, accompagnato dal poeta latino Virgilio e poi dalla sua amata Beatrice. La “Divina Commedia” è considerata una delle opere più importanti della letteratura mondiale e ha influenzato molti
autori successivi.
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La figura di Dante è stata celebrata in tutto il mondo per la sua poesia e per la sua influenza sulla cultura e sulla letteratura. In Italia, il 25 marzo è il “Dantedì”, una giornata dedicata alla memoria e alla celebrazione di Dante Alighieri.

Questione della Lingua
Dante Alighieri è stato uno dei primi scrittori italiani a sostenere l’importanza della lingua volgare rispetto al latino, e questa idea è stata rappresentata in modo esplicito nel suo lavoro del Convivio e del De Vulgari Eloquentia.
Nel Convivio, Dante sostiene che la lingua volgare italiana sia in grado di esprimere emozioni e idee in modo più naturale e spontaneo rispetto al latino. Egli credeva che la lingua italiana avesse la capacità di esprimere concetti complessi e sottili, ma allo stesso tempo di farlo in modo accessibile a tutti, anche a coloro che non avevano una formazione accademica.
Nel De Vulgari Eloquentia, Dante va ancora più in profondità sull’importanza della lingua volgare, sostenendo che la lingua italiana fosse così ricca da essere in grado di esprimere ogni tipo di concetto. Egli sottolinea anche l’importanza di utilizzare la lingua volgare per rappresentare la propria cultura e la propria identità nazionale.
All’epoca di Dante, c’era una grande diversità di volgari italiani, poiché non esisteva ancora una lingua nazionale italiana standardizzata. In Italia c’erano molti dialetti e varianti regionali del volgare italiano, ognuna con le proprie caratteristiche.
Dante aveva l’idea di una lingua sovranazionale che unisse tutte le varietà regionali del volgare, chiamata “lingua illustre” o “volgare illustre”. Egli riteneva che questa lingua potesse essere utilizzata per la comunicazione.dentro e fuori dell’Italia.
Dante pensava che il toscano, la variante regionale parlata nella sua città natale di Firenze, fosse la forma più pura e perfetta dell’italiano, e che avrebbe dovuto fungere da modello standarizzato. Tuttavia, Dante non intendeva eliminare le altre varietà regionali dell’italiano, ma piuttosto incoraggiare gli scrittori a utilizzare una forma di italiano più colta e comprensibile per tutti.
In sintesi, la visione di Dante per una lingua sovranazionale era quella di creare una lingua unitaria che potesse unire l’Italia e al contempo rappresentare l’Italia.
Divina Commedia
La divina commedia è l’opera più importante di Dante Alighieri, considerata come una delle opere più importante del medioevo viene chiamata “opera mundis” perché il poema rappresenta molto precisamente il mondo e la filosofia medioevale. È un poema allegorico che racconta il viaggio di Dante verso la salvezza e significa che il cammino di Dante è quello della società, e l’obiettivo è ritrovare la “dritta via”: la via di Dio.

I personaggi più importanti dell’opera sono Virgilio e Beatrice che guidano Dante attraverso i 3 regni dell´oltretomba, ma anche appaiono molti personaggi della mitologia classica e personaggi storici contemporanei a Dante o dell´epoca classica, per esempio il re Minosse e Catone.
È scritta in terzine di endecasillabe, in lingua volgare e ha un linguaggio che varia secondo il regno dell’oltretomba, mentre Dante si avvicina a Dio il suo linguaggio prende gradualmente un tono reverenziale e più educato. È strutturata in 3 parti chiamate cantiche: L’Inferno, Il Purgatorio e Il Paradiso, ognuna di queste cantiche ha 33 canti, e un proemio che forma parte dell´inferno, questo significa che sono 100 canti. Ognuna di queste cantiche è divisa in varie regioni geografiche:
-L´Inferno è diviso in un antinferno, 7 cerchi che rappresentano i peccati capitali, il primo cerchio per il limbo e un cerchio per gli eretici.
-Il purgatorio è diviso in 7 gironi, un antipurgatorio e un paradiso terrenale (Eden)
-Il paradiso è diviso in 9 cieli, 7 cieli rappresentano i corpi celesti del sistema solare e gli altri 2 rappresentano le stelle fisse e il primo mobile della filosofia aristotelica.
Dante anche fa una simbologia con i numeri, tutti quanti rappresentano la divinità, il 3 rappresenta la trinità, il 33 significa 2 volte 3, il 9 è un numero di ordine e saggezza perché è il risultato di 3 moltiplicato da 3, Il 7 rappresenta la plenitù (7 peccati capitali, 7 gironi e 7 corpi celesti) e il 100 rappresenta la perfezione di Dio. Ciascuno dei 3 regni dell´oltretomba hanno una funzione specifica:
– Nell’inferno vanno le anime che non si sono pentite dei loro peccati in vita. Queste anime sono punite per l´eternità per fare dei peccati in vita, ognun peccato a una tortura specifica legata al peccato

– Nel Purgatorio vanno le anime che sono morte dopo di pentirsi dei loro peccati ma non hanno potuto essere puniti in vita. Queste anime cercano di espiare i loro peccati attraverso la punizione divina e la preghiera per arrivare alla purificazione e al Paradiso
– Nel Paradiso vanno le anime che non hanno fatto peccati. Loro possono vedere Dio con i suoi angeli come ricompensa per la sua vita di pietà
I primi 2 regni dell ́oltretomba sono reali, ma Dante dice che il Paradiso è una creazione di Dio perché lui possa vedere le anime. In realtà, tutte le anime del Paradiso vedono a Dio dalla candida rosa. Gli altri 2 regni furono formati nell´espulsione di Lucifero del cielo, quando lucifero cade lui forma un bucco nella terra e lì si forma l’Inferno, e la terra tirata fuori per creare il bucco genera la montagna del Purgatorio nell’altro estremo del pianeta.

Le prime parti della Divina Commedia
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Inferno

L’Inferno di Dante venne descritto come una grande caverna circolare sotto Gerusalemme, che si approfondisce verso il centro della Terra, la quale si torna piú e piú fredda mentre uno discende. Questo inferno ha come principale obiettivo quello di punire i peccatori per tutta l’eternitá senza possibilitá di redimirsi, creato dopo la caduta di Lucifero verso la Terra.
L’Inferno è suddiviso in nove cerchi, ciascuno dei quali contiene le anime di peccatori che sono stati condannati a soffrire in modo specifico per i loro peccati. I peccati all’interno dell’Inferno seguono la cosidetta “Legge del contrapasso”, la quale atribuisce un punimento adeguato al peccatore secondo la gravitá del peccato.
Il primo cerchio è per coloro che non sono stati battezzati o che sono morti prima dell’avvento del cristianesimo, e qui essi vivono in una sorta di limbo.
Il secondo cerchio è per coloro che hanno peccato per la lussuria, e qui sono puniti dal vento infernale.
Il terzo cerchio è per coloro che hanno peccato per la gola, e qui sono immersi in una pozza di fango.
Il quarto cerchio è per coloro che hanno peccato per l’avarizia e la prodigalità, e qui sono divisi in due gruppi opposti che rotolano grandi massi l’uno contro l’altro. Il quinto cerchio è per coloro che hanno peccato per l’ira, e qui sono immersi nell’acqua bollente. Il sesto cerchio è per coloro che hanno peccato per l’eretica, e qui sono sepolti in tombe di fuoco.
Il settimo cerchio è per coloro che hanno peccato per la violenza, e qui sono divisi in tre sottocerchi. Il primo è per coloro che hanno commesso violenza contro il prossimo, e qui sono immersi nel fiume di sangue bollente. Il secondo è per coloro che hanno commesso violenza contro se stessi, e qui sono trasformati in alberi che vengono mangiati dagli Harpie. Il terzo è per coloro che hanno commesso violenza contro Dio, e qui sono immersi in un deserto di fuoco.
L’ottavo cerchio è per coloro che hanno peccato per la frode, e qui sono divisi in dieci bolge o pozzi. Il nono cerchio è per coloro che hanno peccato per la tradimento, e qui sono immersi nel ghiaccio. Nella parte più profonda dell’Inferno si trova Lucifero, il grande nemico di Dio, che ha tre teste e che sta masticando Giuda, Brutus e Cassio, i tre maggiori traditori della storia.
Durante il viaggio di Dante attraverso l’Inferno, lui incontra diversi personaggi con delle caratteristiche e storie:
Virgilio: è il poeta romano che viene scelto come guida da Dante nel suo viaggio attraverso l’Inferno. Virgilio è una figura saggia, colta e rispettata, ed è stato inviato per guidare Dante attraverso l’Inferno. Virgilio ha una conoscenza profonda dell’aldilà e dell’umanità, e ha un forte senso di giustizia e di pietà. Egli guida Dante attraverso i vari cerchi dell’Inferno e lo protegge dalle creature malevole che incontrano lungo il percorso.
Le 3 fiere: queste creature rappresentano i peccati principali che ostacolano Dante all’inizio del suo viaggio attraverso l’Inferno. La prima fiera è una pantera, che rappresenta la lussuria; la seconda fiera è un leone, che rappresenta l’orgoglio; e la terza fiera è una lupa, che rappresenta l’avidità. Queste creature sono ostacoli per Dante, e lo impediscono di progredire fino a quando Virgilio non arriva a salvarlo.

Minosse: è il giudice infernale, che viene incontrato da Dante nel secondo cerchio dell’Inferno. Minosse giudica le anime dei peccatori e le manda al cerchio appropriato, in base alla gravità dei loro peccati. Egli è descritto come un demone con la coda di un serpente, che avvolge le anime dei peccatori e le porta nel cerchio appropriato.
Paolo e Francesca: sono due amanti che si incontrano nel quinto cerchio dell’Inferno, dove sono puniti per la loro lussuria. Paolo e Francesca raccontano a Dante la loro storia d’amore, che ha portato alla loro morte. Il loro peccato è considerato grave, ma il loro destino finale è almeno in parte determinato dall’amore che provavano l’uno per l’altra.
Lucifero: è l’essere più potente dell’Inferno, e rappresenta il male supremo. È descritto come un gigantesco demone con tre teste, che è stato imprigionato nella parte più profonda dell’Inferno dopo la sua ribellione contro Dio. Le sue tre teste masticano i tre maggiori traditori della storia: Giuda, Brutus e Cassio. La sua presenza rappresenta l’orrore e il terrore dell’Inferno, ma anche la potenza di Dio sulla sua creatura ribelle.
In generale, l’Inferno di Dante è una rappresentazione vividamente immaginata dell’aldilà cristiano, e offre una visione orribile e spaventosa ma altamente strutturata della punizione divina per i peccati umani.
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Purgatorio

Il Purgatorio è la seconda parte della Divina Commedia di Dante, che segue l’Inferno. Si trova tra l’Inferno e il Paradiso, ed è descritto come una montagna che sale verso il cielo. Il Purgatorio rappresenta il luogo in cui le anime che hanno commesso peccati, ma che hanno anche pentendosi e cercato di correggere i loro errori, vengono purificate prima di entrare nel Paradiso.
L’obiettivo del Purgatorio è la purificazione delle anime attraverso la sofferenza volontaria, l’umiltà e la preghiera, con l’obiettivo di raggiungere la salvezza e l’eterna beatitudine nel Paradiso. Le anime che si trovano nel Purgatorio sono in attesa della loro purificazione e dell’entrata nel Paradiso. Il Purgatorio è diviso in sette terrazze, ciascuna delle quali rappresenta un peccato specifico che deve essere purificato. Le sette terrazze sono il peccato della superbia, dell’invidia, dell’ira, dell’accidia, dell’avarizia, della gola e della lussuria. Ogni terrazza è più alta della precedente e rappresenta una maggiore purificazione e una maggiore vicinanza al Paradiso.
In ogni terrazza, le anime incontrano personaggi che rappresentano le virtù opposte al peccato specifico che deve essere purificato. Ad esempio, nella terrazza della superbia, le anime incontrano personaggi che rappresentano l’umiltà, come Maria madre di Gesù e il patriarca Giacobbe. Nella terrazza dell’invidia, le anime incontrano personaggi che rappresentano la carità, come san Tommaso d’Aquino e santa Caterina da Siena. Il personaggio guida di Dante nel Purgatorio è Beatrice, la donna amata e idealizzata da Dante, che rappresenta la grazia divina. Beatrice guida Dante attraverso il Purgatorio e gli mostra la bellezza e la perfezione del Paradiso.
Il Purgatorio si conclude con il raggiungimento della vetta della montagna, dove Dante è purificato dall’ultima traccia di peccato e viene trasformato in un essere più vicino a Dio. Qui incontra l’imperatore romano Traiano, che rappresenta la redenzione dei pagani. Dopo questo incontro, Dante viene trasportato nel Paradiso da Beatrice. 
Published: Mar 27, 2023
Latest Revision: Mar 27, 2023
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