Relazione di Marcel

Marcel Gaina 3E

Le mie aspettative 

Da questo stage mi aspetto di imparare molto. Spero che l’ambiente di lavoro sia gradevole e divertente ma allo stesso tempo professionale e serio.

L’unica mia preoccupazione è che i colleghi non mi spieghino il perchè ciò si fa così e non cosi, ma mi dicano semplicemente fai questo fai quello senza darmi spiegazioni. Per sfruttare al meglio questo stage mi porto dietro quasi 3 anni di insegnamento che mi hanno arricchito e mi hanno fatto diventare sempre più sicuro in ciò che faccio.

Introduzione

Lo stage o Tirocinio Formativo è un periodo durante l’anno scolastico in cui lo studente ha l’opportunità di scoprire il mondo del lavoro e imparare molto del mestiere che sta studiando. Queste opportunità che la nostra scuola ci concede dal terzo anno in poi fino alla quinta hanno una durata dei supporti di 250 ore che quest anno abbiamo svolto nel mese di febbraio. Durante questo periodo siamo affidati ad una azienda che ha il compito di farci scoprire il mondo del lavoro concretamente portandoci in giro con loro, insegnandoci il contatto con il cliente, spiegandoci come si deve svolgere un lavoro pulito ed efficiente rispettando le normative.

Presentazione azienda

CARPILOCK è una società che si occupa di tutto ciò che riguarda la sicurezza passiva, come per esempio serrature di porte blindate, cilindri filo europeo, chiudiporta, lettori biometrici, automazione di ingressi, casseforti, cassette di sicurezza e copie chiavi. L’azienda conta ormai sei persone, il capo (Ugo Dotti), la signora Sara, e quattro dipendenti. Si muovono soprattutto nell’Emilia-Romagna ma fanno anche qualche scappata fuori Regione. L’azienda vanta molti clienti Importanti e conosciuti.

Descrizione dell’attività svolta

Durante questo mese di stage ho lavorato principalmente con un dipendente, Marco Cipolli, un ragazzo in gamba e che sapeva sempre come risolvere un problema accontentando il cliente. La giornata iniziava alle 8 davanti al loro negozio dove con il capo si decidevano gli interventi da fare durante la giornata, poi si caricava la macchina o il furgone e si partiva per la prima destinazione della giornata.

Verso mezzogiorno si cominciava la pausa pranzo di un’ora circa per poi ricominciare a lavorare fino alle 18 a volte anche fino alle 19 quando si tornava in magazzino per scaricare il furgone.

Dovevo andare al lavoro vestito decentemente perchè ogni giorno ero a contatto con persone a me sconosciute e l’aspetto visivo contava molto anche per l’immagine che si dava

dell’azienda.

Sono state settimane intense a partire dalla prima dove con il collega Marco siamo andati a casa di una signora perchè la sua cassaforte elettrica non si apriva, dopo un’ora e mezzo di duro lavoro siamo riusciti ad aprirla e a cambiare le pile. Poi ho svolto molti lavori di manutenzione (sopratutto sostituzione di cilindri) nella Bper Banca di Pievepelago e nell’Unicredit Banca di Osimo abbiamo cambiato tutte la serrature e quindi tutti i cilindri. Io e con il collega Marco ci dividevamo i lavori da fare io dovevo cambiare le serrature delle porte esterne e lui di quelle interne.

In tutti questi lavori che ho svolto due sono state le esperienze significative in cui mi sono sentito un vero elettricista: la prima quando con il mio collega Marco siamo andati in una casa comandata completamente dalla domotica dove dovevamo riprogrammare la funzione di alcuni pulsanti.

Dopo una piccola spiegazione il mio collega mi ha consegnato il pc lista delle nuove funzioni dei vari tasti e mi ha fatto riprogrammare il tutto in piena autonomia. Finito il lavoro il collega mi ha fatto i complimenti per ciò che avevo fatto e anche io ero pienamente soddisfatto.

La seconda esperienza mi è capitata a pochi giorni della fine dello stage quando il capo mi ha mandato con il mio collega a montare delle serrature elettriche per Unipol Banca di Mantova, arrivati lì il mio collega Marco mi ha fatto fare tutto a me. Quando ho finito ho realizzato che lo concluso solo io, mi sono entusiasmato tantissimo perchè era stata la mia unica occasione per dimostrare quello che sapevo fare, e non avevo fallito.

Commento a fine stage

Devo dire che quest’esperienza di stage ha rispecchiato molto le mie aspettative che avevo prima di iniziare perchè sono riuscito  a imparare molto, ho capito più o meno come funziona la domotica  e non dico che sarei in grado di progettare e realizzare un intero impianto di domotica ma me la caverei nella manutenzione.

L’ambiente di lavoro era favoloso e divertente, si scherzava molto ma allo stesso tempo professionale, infatti eravamo sempre concentrati sul lavoro finchè quella parte non era conclusa.

Mi sono trovato bene perchè i colleghi erano sempre disposti a spiegarmi e a farmi capire ciò che mi sfuggiva e da questo ho tratto vantaggio per arricchire il mio bagaglio professionale.

Le uniche note negative che ho riscontrato il fatto di poter essere stato d’intralcio a volte nel lavoro dei miei colleghi perchè non sapendo tanto come loro ho rischiato di dire cavolate che facevano perdere la concentrazione. Ho notato anche che è più difficile di quanto sembra restare in ordine durante il lavoro perchè si è sempre a contatto con il cliente al quale bisogna dare bell’impressione.

Infatti bisogna stare attenti a tante cose: non sporcare, non rompere nulla, dare sempre l’idea di essere attivi (non bisogna mai fermarsi mentre il tuo collega fa un lavoro, meglio far finta di mettere a posto la borsa dei ferri anche se è già in ordine).

Per concludere posso dire che in questo periodo di stage ho imparato molto e mi sono anche divertito a tal punto che alla fine dello stage non avevo voglia di tornare a scuola ma volevo continuare a lavorare, anche se studiare mi migliora e mi darà un futuro migliore.