Piaget: vita.
Jean Piaget è stato uno psicologo, biologo, pedagogista, filosofo svizzero. Nacque a Neuchâtel nel 1896 e morì a Ginevra nel 1980, nel 1918 prese la laurea in biologia e nello stesso periodo iniziò ad interessarsi di psicologia. Lavorò nel laboratorio di psicologia sperimentale di Binet e, su incarico di Simon, si occupò dei test di intelligenza. Piaget non rivolse il suo interesse alle risposte esatte dei vari test ma a quelle errate, per scoprire i meccanismi qualitativi del bambino.
Negli 40 Piaget fondò una nuova disciplina chiamata: epistemologia genetica.
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Epistemologia genetica.
Epistemologia = scienza che studia la scienza
Genetica = origine
L’epistemologia genetica studia le origini dello sviluppo cognitivo dell’uomo associandolo allo sviluppo cognitivo della natura umana.
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La teoria di Piaget.
L’intelligenza come adattamento:
L’intelligenza è una forma evoluta e complessa dell’adattamento, attraverso cui l’uomo conosce l’ambiente e interviene attivamente su di esso per modificarlo.
L’adattamento è un equilibrio tra assimilazione e accomodamento:
assimilazione: generalizzazione della conoscenza della realtà
accomodamento: modificazione della conoscenza della realtà in base a nuove esperienze e nuove informazioni
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I 4 stadi dello sviluppo cognitivo.
1) Lo stadio senso-motorio
2) Lo stadio preoperatorio
3) Lo stadio delle operazioni concrete
4) Lo stadio delle operazioni formali
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Lo stadio senso-motorio. 0-2 anni
Intenzionalità: l’infante percepisce se stesso come soggetto
pensiero rappresentativo: riesce a rappresentare mentalmente le azioni prima di compierle
animismo: l’infante da un’anima a tutti gli oggetti
imitazione differita: imita ciò che fanno gli adulti anche quando non sono presenti
permanenza dell’oggetto: un oggetto continua ad esistere pur non vedendolo.
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Stadio preoperatorio. 2 a 6/7 anni
pensiero rappresentativo, ma non reversibile
gioco simbolico: il bambino imita le attività degli adulti
egocentrismo: difficoltà a valutare oggetti e situazioni dal punto di vista altrui
Mediante lo scambio verbale con gli adulti, il bambino impara le prime regole morali. Se il bambino non riesce ad entrare in sintonia con il proprio interlocutore, il suo linguaggio è egocentrico.
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Stadio delle operazioni concrete. 6/7 ai 12 anni
pensiero reversibile: il bambino riesce a ricostruire i processi mentali messi in atto
classificazione: classifica gli oggetti comprende l’idea di seriazione
classificazione e seriazione aiutano a compiere le operazioni aritmetiche.
superamento dell’egocentrismo.
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stadio delle operazioni formali. 12 anni in poi
pensiero astratto: il ragionamento si basa su ipotesi.
i progressi realizzati nel pensiero comportano trasformazioni della personalità dell’adolescente che comincia a riflettere sul proprio futuro.
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il gioco.
è il lavoro del bambino.
Il gioco è quell’attività ludica finalizzata al piacere che essa produce e non per il raggiungimento di un fine o uno scopo.
natura del gioco = regole
aiuta lo sviluppo: motorio, intellettivo e la capacità di relazionarsi con gli altri.
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stadio 1: gioco d’esercizio
L’infante ripete delle azioni per il puro gusto di farlo ad esempio scuotere degli oggetti per vedere cosa succede; osservare il movimento delle proprie mani; toccare; mettere in bocca degli oggetti e giocare con la propria voce.
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Stadio 2: gioco simbolico
il bambino immagina e rappresenta, attraverso finzioni, situazioni che sono assenti. Per esempio: il bambino sale a cavalcioni di una scopa e si mette a saltellare come se corresse a cavallo.
funzione catartica: il bambino che gioca riproduce la propria vita ma correggendola a suo piacimento
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stadio 3: gioco di regole
inizialmente il bambino pensa che le regole siano eteronome, ossia imposte da adulti, successivamente diventano autonome.
il gioco di regole è un gioco in cui il bambino mette alla prova le sue abilità seguendo regole precise che tutti sono tenuti a seguire, sono giochi di regole molti giochi da tavolo. Tali attività ludiche richiedono il superamento dell’egocentrismo.
Favorisce la socializzazione dei bambini e pone le basi per la comprensione delle regole morali.
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stadio 4: gioco di costruzione
il gioco di costruzione è considerato da Piaget un’attività che fa da tramite tra il gioco fine a se stesso e le attività che hanno uno scopo pratico: si pone a metà strada tra il gioco e il lavoro. esso trae forza dal desiderio del bambino di superare la pura fantasia per realizzare qualcosa di concreto. Il bambino imita intenzionalmente le attività degli adulti.
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Published: Dec 1, 2017
Latest Revision: Dec 1, 2017
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