IL TRECENTO: uno sguardo alla storia e alla cultura.
LA STORIA
-età dei comuni:
conflittualità interna tra magnati (antiche famiglie aristocratiche), popolo grasso e popolo minuto (lavoratori salariati e piccola borghesia) che cercano di sostenere il potere politico nel governo dei comuni;
conflitti esterni tra Stati;
sviluppo economico e culturale.
-Età delle signorie:
affermazione di un solo uomo alla guida delle città;
pacificazione interna e riduzione delle libertà politiche;
creazione di stati regionali;
fioritura artistica e dei commerci.
-Crisi del Trecento:
crisi economica;
carestie;
epidemia di peste nera(1348).
-Crisi della Chiesa:
trasferimento della sede papale ad Avignone;
scisma;
Concilio di Costanza.
-La Cultura
intellettuali al servizio dei signori.
Affermazione del volgare fiorentino come lingua letteraria italiana

Gli autori e i testi:
DANTE ALIGHIERI
-La Vita Nova
-De Vulgari Eloquentia
-De Monarchia
-Il Convivio
–Divina Commedia: il racconto del viaggio immaginario nell’Aldilà che Dante compie nel 1300, durante la settimana Santa. Nell’Inferno e nel Purgatorio il poeta è accompagnato da Virgilio, in Paradiso è guidato da Beatrice. Nel suo percorso Dante incontra anime condannate per l’eternità, peccatori che stanno espiando le loro colpe e beati che sono stati premiati per la loro vita virtuosa. Questo viaggio rappresenta il processo di purificazione che tutti gli uomini devono affrontare per salvarsi l’anima. L’opera è scritta in volgare fiorentino.

FRANCESCO PETRARCA: Le Epistole, il De Africa, i Trionfi.
IL CANZONIERE: I temi principali sono la sofferenza provocata dall’ amore per Laura non corrisposto, la brevità della vita, il pensiero della morte e la descrizione della natura.
Altri temi presenti nel Canzoniere sono la condanna della corruzione della curia papale ad Avignone e l’esaltazione delle virtù italiche.
Anche il rapporto tra scrittore e pubblico è innovativo rispetto al passato in quanto nella sua opera il poeta si rivolge ad un pubblico universale, non preselezionato.

GIOVANNI BOCCACCIO: un borghese alla corte del Re.
Trasferitosi a Napoli con la sua famiglia, viene stimolato dal clima allegro e vivace della cultura napoletana e si inserisce nella corte del Re Roberto d’Angiò:qui il giovane borghese trascorre anni indimenticabili tra amori e divertimenti, conosce scrittori francesi, la poesia provenzale e grandi classici latini.
LE OPERE: tra le opere più annoverate ricordiamo “il Decameron“, una raccolta di 100 novelle che sette fanciulle e tre fanciulli si raccontano per passare il tempo in una villa fuori Firenze, dove si sono rifugiati per sfuggire all’epidemia di peste del 1348. I racconti del Decameron sono legati tra loro da storie allietanti e allo stesso tempo significative, perchè rappresentano sentimenti, comportamenti di vita quotidiana: furbizia, astuzia, beffa, inganno, amicizia…

QUATTROCENTO E CINQUECENTO
IL XV secolo, segna il massimo sviluppo degli stati regionali. I signori che governano le maggiori città si fanno concedere dall’imperatore il titolo nobiliare, trasformando le loro signorie in principati tra i più annoverati ricordiamo: i signori di Firenze “I Medici“. Rappresentativa è stata la figura di Lorenzo de’ Medici, signore di Firenze, consapevole del fatto che i contrasti favoriscono le ambizioni di conquista dei francesi e degli spagnoli, organizzati in monarchie nazionali. Il ‘400 è il secolo della riscoperta e della diffusione della cultura classica; l’uomo come il centro del mondo, ritenuto capace di comprendere la realtà che lo circonda, provando le leggi che la regolano e fissando norme di comportamento morali che prescindono da impostazioni religiose.

LORENZO DE’ MEDICI
Lorenzo di Piero de’ Medici, detto Lorenzo il Magnifico (Firenze, 1º gennaio 1449 – Careggi, 8 aprile 1492), è stato signore di Firenze dal 1469 alla morte, il terzo della dinastia dei Medici. È stato anche uno scrittore, mecenate, poeta e umanista, nonché uno dei più significativi uomini politici del Rinascimento, sia per aver incarnato l’ideale del principe umanista, sia per l’oculatissima gestione del potere. Il giovane Lorenzo condusse una politica interna volta a rinforzare da un lato le istituzioni repubblicane in senso filo-mediceo, dall’altro a sopprimere le ribellioni delle città sottoposte a Firenze (celebri i casi di Prato e Volterra). Sul fronte della politica estera, invece, Lorenzo manifestò il chiaro disegno di arginare le ambizioni territoriali di governi stranieri, in nome dell’equilibrio della Lega Italica del 1454.Le sue opere sono dei “canti carnascialeschi”, canzoni dai testi ironici e pieni di allusioni destinate ad un pubblico colto e raffinato.

NICCOLO’ MACHIAVELLI
Nasce a Firenze nel 1469. Eletto segretario della Repubblica di Firenze nel 1512, quando tornarono i Medici a Firenze, viene escluso dalle cariche politiche e condannato ad un anno di confino; l’anno dopo è arrestato e torturato perchè sospettato di aver partecipato ad una congiura anti-medicea. Ritiratosi in campagna, compone il Principe e numerose altre opere. Il Principe è un trattato politico che viene scritto nel 1513, dove Machiavelli mette in evidenza la figura del principe ideale; il Principe descritto da Machiavelli deve seguire le virtù, i valori morali, per esempio il rispetto delle leggi, e deve ricorrere alla crudeltà e l’astuzia. Machiavelli muore nel 1527.

LUDOVICO ARIOSTO
Ludovico ariosto nasce a Reggio Emilia nel 1474.Rimasto orfano e dovendo provvedere ai suoi nove fratelli,entra a servizio dei signori d’Este.Intanto la stesura delle sue opere gli procurarono molta notorietà.Trascorse i suoi ultimi anni a Ferrara e poi muore nel 1523.La sua opera più importante è l’Orlando Furioso pubblicato nel 1516,costituito da 46 canti. Il suo scopo è celebrare le origini dei sgnori d’Este,infatti uno dei personaggi è Ruggiero,capostipite della famiglia.

TORQUATO TASSO
Torquato Tasso nasce a sorrento nel 1544,figlio di un nobile al servizio del principe di Salerno.E’ ancora un ragazzo quando deve lasciare la madre per raggiungere il padre che,cacciato dal Regno di Napoli sotto l’accusa di essere un ribelle,si trova in esilio a Roma.Nel 1565 entra al servizio dei signori d’Este.Cominciano a manifestarsi segni di squilibrio mentale che causano il suo internamento in un manicomio nel 1579.Muore a Roma nel 1595.La sua opera piu importante è la Gerusalemme liberata che tratta dell’assedio di Gerusalemme durante la prima Crociata nel 1099,giudati da Goffredo di Buglione.

IL PERIODO BAROCCO, 1600.
La letteratura del Seicento si ispirò liberamente alla cultura tardo-rinascimentale del secolo precedente. Il Barocco si diffuse ben presto in tutta Europa. La concezione della poesia come gioco, ornamento, bella apparizione, bizzarria caratterizzarono l’arte e la letteratura del periodo. La cultura letteraria del Barocco doveva insistere su una costante rottura delle regole. Tra le caratteristiche del Barocco si distinse la trattazione di temi considerati insoliti quali il brutto, il grottesco, il deforme, il macabro. Nel Barocco l’intellettuale non può affrontare i temi a lui preferiti perché con l’avvento della Controriforma i temi adoperati si ridussero notevolmente.
I letterati di questo periodo si esprimono con un linguaggio così raffinato da fare questo il loro maggior pregio artistico. Data la riduzione dei temi il maggior intento degli intellettuali era quello di far recepire al lettore il vero significato dei loro testi. La letteratura barocca si distingue dalle correnti precedenti in quanto costituisce un genere letterario sperimentale, grazie al quale vengono impiegate per la prima volta forme di espressione artistica che apriranno la strada all’Illuminismo. Inoltre i letterati tendono sempre ad arricchire il contenuto del testo fino a renderlo un insieme di idee e fantasie. I maggiori esponenti del 1600 sono: Galileo Galilei, Giambattista Marino e Giambattista Basile.

PERIODO CLASSICO,1700.
Il 1700 è stato un secolo rivoluzionario, in tutti i campi: musica, arte, storia, e anche letteratura. Nascono i “Caffè”, luoghi dove si discute dei problemi della città, il fondatore, Pietro Verri. C’era l’esigenza di una lingua moderna, che sia adatta a tutti. La lingua Fracese era parlata in tutta Europa, come lingua di cultura comune, che sostituì anche il Latino. In campo letterario si reagisce agli eccessi barocchi, riportando la poesia alle norme di misura, e che abbia una certa musicalità, armonia e melodia. A Roma nasce un’accademia letteraria, l’Arcadia che deve esprimere in forme poetiche situazioni semplici. I maggiori esponenti del 1700 sono: Carlo Goldoni, Giuseppe Parini, Vittorio Alfieri e Cesare Beccaria.

IL NEOCLASSICISMO, 1770-1830.
Il Neoclassicismo, nuovo classicismo, è un movimento culturale ce nei primi decenni dell’ 1800 si esprime sia nelle arti sia sulle poesie. Il Neoclassicismo, è un ritorno all’epoca classica, ovvero rispecchia tutte le caratteristiche del classicismo. Gli artisti neoclassici si ispirano all’arte degli antichi Greci e Romani. Il poeta Ugo Foscolo rappresenta il momento di passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo. Ugo Foscolo nacque a Zacinto, oggi chiamata Zante, nel 1778. Egli era un sostenitore e ammiratore di Napoleone Bonaparte e addirittura combattè come ufficiale di cavalleria nell’armata Francese. Egli scrisse molte opere:
–Le Odi, in cui esalta la bellezza femminile e il valore della poesia rende eterno tutto ciò che canta;
-12 sonetti: tra i quali Alla sera, A Zacinto, In morte del fratello Giovanni;
–Dei Sepolcri: un breve poema in cui Foscolo celebra il ruolo delle tombe e dei monumenti funebri.
–Le Grazie: tre inni incompiuti dedicati alle dee: Venere, Veste e Pallade Atena.

IL ROMANTICISMO, 1800.
Il Romanticismo è un movimento culturale molto complesso. Il termine Romantico, era usato per indicare in modo dispregiativo il contenuto dei romanzi cavallereschi.I temi fondamentali del Romanticismo sono Dio, l’amore per la patria, gli ideali più alti della patria e dell’umanità. I maggiori esponenti del Romanticismo italiano sono: Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi, Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli.

ALESSANDRO MANZONI
Alessandro Manzoni nacque a Milano nel 7 Marzo 1785. Sua madre Giulia Beccaria figlia del noto Cesare Beccaria. Studiò per 16 anni in un collegio. A vent’anni raggiunse la madre a Parigi. Qualche anno dopo sposò Enrichetta Blondel, una giovane ginevrina di fede protestante convertitasi al cattolicesimo. Dopo un lungo periodo di riflessione del Manzoni si riavvicinò alla religione cattolica. Le sue opere più importanti sono:
–Gli Inni Sacri, cinque coomposizioni poetiche che celebrano le solennità della chiesa, il Natale, la Pentecoste;
–le Odi: tra cui le più famose Marzo 1821, il 5 Maggio.
–le Tragedie;
-il romanzo storico “I Promessi Sposi“, pubblicato nella prima volta nel 1827, e in una seconda versione tra il 1840 e il 1842.
Alessandro Manzoni morì nel 1873 a Milan ad 88 anni.

GIACOMO LEOPARDI.
Giacomo Leopardi nacque a Recanati nel 1798, nelle Marche. Egli nacque da una famiglia nobile e benestante. La sua vita venne segnata dalla sua infanzia da una profonda infelicità: il padre, il conte Monaldo, era un uomo colto ma conservatore e pieno di giudizi. La madre Adelaide Antici era severa e fredda. Giacomo era una persona destinata all’infelicità, infatti stava tutti i giorni a studiare e per questo motivo aveva anche problemi di salute alla schiena. Leopardi all’età di 8 anni sapeva tradurre in Greco,Latino,Ebraico,Inglese e Spagnolo. Era un bambino prodigio. Le sue opere più importanti sono:
–lo Zibaldone: il diario che Leopardi scrisse tra il 1817 al 1832;
–le Operette Morali: sono delle opere filosofiche in cui illustra la sua concezione pessimistica della vita;
–il Libro Dei Canti: una raccolta di poesie diverse tra loro, i Piccoli Idilli, di cui fanno parte l’Infinito e Alla Luna,e i Grandi Idilli di cui fanno parte A Silvia, Il Sabato Del Villaggio.

GIOSUE’ CARDUCCI
Giosuè Carducci nacque a Valdicastello il 27 Luglio del 1835,è stato uno scrittore e poeta italiano, ed è stato uno dei maggiori esponenti a cavallo tra ‘800 e il ‘900. Egli trascorse la maggiorparte della sua infanzia a Bolgheri, in Maremma. Il padre era un medico condotto, e dopo i moti del ’48 in Italia, trasferì la famiglia a Firenze, per paura delle rappresaglie. Qui Giosuè ha frequentato il liceo. Si laureò a Pisa in lettere e incominciò ad insegnare letteratura italiana nell’ università di Bologna, dove passò il resto della sua vita. Nel 1890 fu nominato senatore al governo italiano. Nel 1906 ricevette il Premio Nobel per la letteratura.Le sue opere più importanti sono:
–Giambi ed epodi, composte nel 1882;
–Rime Nuove, scritte tra il 1861 e il 1887;
–Odi Barbare, tra il 1877 e il 1889;
–Rime e Ritmi, composte nel 1899.
Giosuè Carducci morì il 16 Febbraio del 1907 a Bologna.

IL CONTESTO STORICO E CULTURALE TRA L’OTTOCENTO E IL NOVECENTO.
Negli ultimi decenni del 1800, trionfa la fede in un progresso continuo della tecnica, in questo periodo si diffondono nuove correnti di pensiero:
il Positivismo, un movimento filosofico, dove i positivisti affermano che la ricerca della verità deve essere condotta con il metodo scientifico-sperimentale;
il Naturalismo, è una corrente letteraaria francese che come massimi esponenti, èmile Zola, Guy de Maupassant e Goncourt;
-il Verismo, che trae le se radici dal naturalismo e dal positivismo, è un movimento letterario che si diffonde in Italia negli ultimi decenni del 1800 in Italia, e nei primi decenni del ‘900. Il Verismo ripresenta alcune caratteristiche del naturalismo francese ma, diverse e originali:
il regionalismo;
il pessimismo;
l’impersonalità;
il linguaggio.
–il Decadentismo, si diffonde in tutta Europa tra il 1870 e il 1920. E’ una corrente artistica, dove viene riconosciuto il fascino delle epoche storiche in cui la civiltà è in decadenza.

GIOVANNI VERGA
Giovanni Verga nacque a Catania, nel 1840, da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Partecipò alla Seconda Guerra d’Indipendenza, nel 1859. Con l’arrivo di Garibaldi in Sicilia, venne instituita la Guardia Nazionale e, lo scrittore si arruolò per 4 anni. Nel 1872 si stabilì a Milano, dove scrisse tutte le sue opere più conosciute e importanti. Nel 1893 tornò a Catania, dove restò lì fino alla sua morte. Le sue opere più importanti sono: la Vita dei campi, composta nel 1880 e le Novelle Rusticane, composte nel 1883;
i Malavoglia, scritta nel 1881 e Mastro Don Gesualdo, scritto nel 1889, ritenuti anche due romanzi capolavoro del Verismo.
Giovanni Verga morì a Catania del 1922, due anni dopo aver ricevuto la nomina a senatore.

Published: Jan 27, 2018
Latest Revision: Dec 14, 2018
Ourboox Unique Identifier: OB-418261
Copyright © 2018