I PROCESSI COGNITIVI: memoria, linguaggio e intelligenza

by martina rochi

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I PROCESSI COGNITIVI: memoria, linguaggio e intelligenza

  • Joined Jan 2018
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Cosa sono i processi cognitivi?

i processi cognitivi consentono di ricevere, analizzare, elaborare, trasformare e immagazzinare le informazioni. attraverso essi siamo in grado di rappresentare e conoscere la realtà.

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La memoria

per memoria si intende la capacità di elaborare, conservare e recuperare informazioni, esperienze ed eventi del passato, conoscenze e abilità apprese.

la memoria ha un ruolo fondamentale nella vita di tutti gli esseri umani, infatti senza di essa non ci potrebbe essere alcun tipo di apprendimento o pensiero e verrebbe meno anche quel senso di continuità nella vita di ognuno di noi.

in passato, la memoria veniva raffigurata come un contenitore statico dal quale si possono andare a recuperare le informazioni al suo interno; oggi, invece, le interpretazioni e i modelli descrittivi della memoria evidenziano lo stretto legame tra i processi mnestici della memoria e i processi cognitivi.

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Herman Ebbingaus

nel 1885 lo psicologo H.Ebbingaus formulò una legge in cui si afferma l’esistenza di uno stretto rapporto tra contenuto da memorizzare e tempo dedicato all’apprendimento.

egli, per poter studiare e capire al meglio i processi di memorizzazione, fece esperimenti che testò lui in prima persona: l’esperimento prevedeva di riuscire a memorizzare lunghe liste di parole senza senso formate da consonante-vocale-consonante (es. PEK, SIC,…);

grazie a questo esperimento, Ebbingaus, capì che:

                                           – il calcolo delle letture necessarie per recuperare le informazioni precedentemente acquisite (ri-apprendimento), costituiva la misura del ricordo del materiale appreso;

                                      – trovò il concetto di “effetto seriale”, cioè il ricordarsi meglio solo le prime ele ultime sillabe;

                                        – se si ripassa frequentemente ciò che si è memorizzato (sovrapprendimento), si ha l’effetto di attenuare l’oblio.

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Memoria a lungo e a breve termine

nella memoria sono stati trovati un insieme di processi attivi:

– MEMORIA A BREVE TERMINE: la memoria a breve termine è “incaricata” di immagazzinare momentaneamente un numero limitato di informazioni;

– MEMORIA A LUNGO TERMINE: la memoria a lungotermine consente il mantenimento prolungato delle informazioni codificate.

nel 1968,furono R.Atkinson, R.Chatan e R.Shiffrin a rappresentare un modello multi processo.

il modello multi processo rappresenta la memoria umana come un insieme di sistemi dediti all’elaborazione, all’immagazinamento e al recupero delle informazioni:

1. gli stimoli provenienti dal mondo esterno, quindi, gli imput acquisiti attraverso i sensi, vengono elaborati dalla memoria sensoriale ( che può matenere in numero elevato ma per poco tempo)

2. le informazioni selezionate vengono elaborate nella memoria a breve termine (dove sono tenute per un breve periodo se non vengono riprese e reiterate)

3. una volta raggiunta la memoria a lungo termine , le informazioni trasformate in tracce mnestiche attraverso processi di codifica, possono essere mantenute e recuperate.

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nel 1972, I.M.Craik e R.S.Locard formularono la teoria della profondità della codifica che studia la profondità con cui vengono elaborate le informazioniin entrata. secondo questa teoria la durata della traccia presente nella memoria, e quindi il suo insediamento nella memoria a lungo termine, dipende dalla profondità con cui lo stimolo è stato elaborato in fase di codifica.

ci sono tre livelli differenti in cui le informazioni possono essere elaborate:

– livello fonemico (relativo al suono);

– livello strutturale (relativo alla forma della parola);

– livello semantico (relativo al significato della parola).

secondo vari studi e dopo diversi esperimenti si è capito che il livello semantico garantisce un migliore apprendimento, perché i concetti vengono compresi.

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Endel Tulving, formulò la teoria della specificità della codifica secondo il quale il recupero delle informazioni della MLT può essere favorito dal ricorso a particolari “suggerimenti”, che forniscono l’informazione elaborata in fase di codifica.

Tulving trovò anche la distinzione tra due tipi di conoscenze:

– una relativa al “sapere come” eseguire azioni (memoria implicita procedurale) , rintrano in questa memoria anche le abilità che vengono messe in atto abitualmente quindi in modo automatico e inconsapevole;

– una relativa al “sapere che” determinate esperienze appartengono alla storia di un individuo (memoria esplicita o dichiarativa), questo tipo di memoria si suddivide in altre due memorie: memoria semantica (conoscenze generali) e memoria episodica (esperienze personali).

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