LA LOMBARDIA

by MAGNIFICAQUINTAE

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LA LOMBARDIA

  • Joined Apr 2018
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LA LOMBARDIA by MAGNIFICAQUINTAE - Ourboox.com

 I SIMBOLI                                                                                                                   I SIMBOLI DELLA LOMBARDIA  SONO ,AI SENSI DELLO STATUTO D’ AUTONOMIA  DELLA  REGIONE, LA BANDIERA LO STEMMA , IL GONFALONE E LA FESTA DI 29 MAGGIO. LO STEMMA UFFICIALE DELLA LOMBARDIA E’ COSTITUITO DA UNA ROSA CAMUNA,ANTICO SIMBOLO SOLARE , PRESENTE IN 94 DELLE CIRCA 140000 INCISIONI RUPESTRI DELLA VAL CAMONICA , IN PROVINCIA DI BRESCIA . QUESTE INCISIONI SONO STATE REALIZZATE DAL MESOLITICO ( VIII – VI MILLENNIO A.C. CIRCA ) ALL’ETA’ DEL FERRO       ( I MILLENNIO A. C.) DA DIVERSI ANTICHI POPOLI , TRA CUI I CAMUNI. LE INCISIONI REALIZZATE DA QUESTI ULTIMI, TRA CUI FIGURA L’ ONONIMA ROSA , SONO STATE ESEGUITE DURANTE L’ETA’ DEL FERRO . LA ROSA   CAMUNA ALLO STEMMA DELLA REGIONE E’ IN ARGENTO ,A SIMBOLEGGIARE LA LUCE . SULLO SFONDO IL COLORE VERDE RAPPRESENTA LA PIANURA PADANA . ADOTTATO UFFICIALMENTE AL GONFALONE CON LA LEGGE REGIONALE AL NUMERO 85 DEL 12 GIUGNO DEL 1975 , LO STEMMA E’ STATO INTRODOTTO SU PROPOSTA DELL’ALLORA ASSESSORE ALLA CULTURA SANDRO FONTANA ED E’ STATO DISEGNATO NELLO ANNO DA PINO TOVAGLIA  , BOB  NOORDA       ROBERTO SAMBONET E BRUNO MUNARI . IL GONFALONE E’ COSTITUITO DA UNA RIPRODUZIONE DEL CARROCCIO, GRANDE CARRO A 4 RUOTE RECANTE LE INSEGNE CITTAINE ATTORNO AL QUALE SI RACCOGLIEVANO E COMBATTEVANO LE MILIZIE DEI COMUNI MEDIEVALI DELL’ITALIA SETTENTRIONALE ,  DI CUI RAPPRESENTAVA L’AUTONOMIA E DALLO STEMMA DELLA REGIONE .LE DIMENZIONI DELLA GONFALONE DELLA LOMBARDIA SONO DI 3X2 m E I NASTRI E LA CRAVATTA SONO NEI COLORI NAZIONALI.LO STEMMA E IL GONFALONE SONO STATI ISTITUITI CON LA LEGGE REGIONALE n 85 DEL 12 GIUGNO 1975 .LA REGIONE LOMBARDIA NON HA UNA BANDIERA UFFICIALE,MA NEGLI UFFICI PUBBLICI E NELLE MANIFESTAZIONI VIENE UTILIZZATO LO STEMMA CON LA ROSA CAMUNA ADATTATO IN FORMA DI BANDIERA.

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LA FESTA REGIONALE DELLA LOMBARDIA ,CHE E’ STATA ISTITUITA CON LA LEGGE REGIONALE N.15 DEL 26 NOVEMBRE 2013, SI CELEBRA IL 29 MAGGIO IN RICORDO DELLA VITTORIA DELLA LEGA LOMBARDA SULLE TRUPPE IMPERIALI DI FEDERICO BARBAROSSA NELLA BATTAGLIA DI LEGNANO,SCONTRO ARMATO AVVENUTO IL 29 MAGGIO DEL 1176 NEI DINTORNI DELLA CITTA’ OMONIMA CON CUI VENNE POSTA LA FINE AL DISEGNO EGEMONICO DELL’IMPERATORE GERMANICO SUI COMUNI MEDIEVALI DEL NORD ITALIA. DOPO LA DECISIVA SCONFITTA DI LEGNANO,L’IMPERATORE ACCETTO’ UN ARMISTIZIO DI SEI ANNI (LA COSIDDETTA “TREGUA DI VENEZIA”),FINO ALLA PACE DI COSTANZA, IN CAMBIO DELLA PIENA GIURISDIZIONE LOCALE SUI LORO TERRITORI.HA IL SUO CAPOLUOGO NELLA CITTA’ DI MILANO E CONFINA A NORD CON LA SVIZZERA (CANTON TICINO E CANTON GRIGIONI),A OVEST COL PIEMONTE, A EST COL VENETO,IL TRENTINO ALTO ADIGE E A SUD CON L’EMILIA ROMAGNA.

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ORIGINE DEL NOME                                                                                                       IL TOPONIMO DERIVA DALLA PAROLA LONGOBARDIA ,UTILIZZATA NELL’ESARCATO D’ITALIA PER INDICARE L’AREA DELLA PENISOLA ITALIANA CHE SI TROVAVA SOTTO IL DOMINIO DELLA POPOLAZIONE DI ORIGINE GERMANICA DEI LONGOBARDI,OVVERO        LA LANGOBARDIA MAIOR (IT. LONGOBARDIA MAGGIORE ) , CHE COMPRENDEVA I DUCATI LONGOBARDI DELL’ITALIA SETTENTRIONALE E QUELLO DI TUSCIA, E LA LANGOBARDIA MINOR (IT. LONGOBARDIA MINORE ),CHE INCLUDEVA I DUE   DUCATI  LONGOBARDI        DELL’ITALIA CENTRO-MERIDIONALE OVVERO QUELLO DI SPOLETO E QUELLO DI BENEVENTO . LA RESTANTE PARTE DELLA PENISOLA ITALIANA , CHE ERA INVECE SOTTO IL DOMINIO DELL’IMPERO BIZANTINO,ERA CHIAMATA ROMANIA,TERMINE UTILIZZATO ANCHE PER DEFINIRE GENERICAMENTE QUESTO IMPERO:L’USO DEL TERMINE “BIZANTINO”E’ INFATTI RELATIVAMENTE RECENTE.DURANTE L’EPOCA CAROLINGIA IL TERMINE LONGOBARDIA VENNE INVECE USATO PER CHIAMARE LA MARCA DELL’IMPERO FONDATO DA CARLO MAGNO CHE AVEVA COME CAPOLUOGO MILANO E CHE AVEVA CONFINI CHE ERANO MOLTO PIU’ ESTESI DELLA MODERNA LONBARDIA.ANCHE NEI SECOLI SUCCESSIVI IL  TERMINE     “LOMBARDIA “CONTINUO’ A DEFINIRE UN VASTO TERRITORIO,TERRITORIO CHE CORRISPONDEVA ALL’INTERA ITALIA SETTENTRIONALE.IL NOME “LOMBARDIA” CHE SI RITROVA  NEL SAGGIO DEL 1553 “DESCRITTIONE DI TUTTA ITALIA” DI F.LEANDRO ALBERTI CON LA SUDDIVISIONE IN”LOMBARDIA DI QUA DAL PO'”,QUINDI ANCORA CON UN SIGNIFICATO CHE ANDAVA OLTRE AGLI ATTUALI CONFINI DELLA REGIONE,VENNE RIPORTATO  ALL’USO MODERNO DOPO LA GUERRA DI SUCCESSIONE SPAGNOLA QUANDO L’IMPERO AUSTRIACO,IMPOSSESSATASI DI QUESTA REGIONE NEL 1717,COMINCIO’ AD INDICARLA COME LOMBARDIA AUSTRIACA:QUINDI, DA QUESTO PUNTO IN POI,CON IL TERMINE “LOMBARDIA”SI INIZIO’ A DEFINIRE UN TERRITORIO PIU’ LIMITATO,CORRISPONDENTE ALL’INCIRCA ALLA MODERNA REGIONE ITALIANA.                              

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I FIUMI                                                                                                                        PER IL TERRITORIO LOMBARDO PASSANO CENTINAIA DI FIUMI E TORRENTI,IL PIU’ RILEVANTE E’ IL PO’ CHE CON I SUOI 652 km E’ IL PIU’ LUNGO D’ITALIA. PER UN LUNGO TRATTO COSTITUISCE IL CONFINE MERIDIONALE DELLA REGIONE E SCORRE SOLO NELLE PROVINCE DI PAVIA E MANTOVA.GLI ALTRI PRINCIPALI FIUMI PROVENGONO DALLA PIANURA PADANA E SON TUTTI AFFLUENTI DEL PO.IL FIUME PO E’ IL PIU’ IMPORTANTE,ALTRI SONO:ADDA-OGLIO-TICINO-MINCIO-CHIESE-AGOGNA-LAMBRO-SERIO-MELLA-TERDOPPIO-BREMBO-OLONA-STAFFORA-SEVESO-CHERIO.   

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 i laghi                                                                                                                         il lago di garda ( benaco ), di origine glaciale,è il più grande d’Italia con una superficie di 370 Km quadrati. E’ profondo 346 m. e ha una lunghezza di 51,6 km . La grande quantità  d’acqua del lago ha effetti significativi sul clima locale .Lungo le sue sponde si coltivano infatti  l’ulivo ,i limoni e i cedri, tipici del clima mediterraneo .                                          gli altri laghi più estesi sono:il lago di como , il lago maggiore e il lago d’Iseo . Quest’ultimo il lago d’Iseo vi è situata l’isola più grande d’Europa  ” MONTE ISOLA “che si estende per 4,3 km quadrati .altri laghi notati sono il lago di Lugano, il  lago d’idro , il lago di varese e il laghi di Mantova.

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IL TURISMO
In Lombardia ci sono molti turisti che viaggiano sia per lavoro sia per piacere.

Una grande attrazione sono le bellezze naturali come i laghi prealpini sulle cui sponde sono presenti borghi e ville antiche, terrazze e giardini che oggi ospitano anche personaggi di rilievo della finanza e del cinema, scrittori e capi di stato, star e cantanti, come per esempio Villa d’Este a Cernobbio.

Altre attrazioni turistiche della Lombardia sono le città storiche con i monumenti del Medioevo e del Rinascimento e le vallate alpine come la Valtellina.

Tra i luoghi maggiormente visitati bisogna ricordare la Pinacoteca di Brera, l’ Ultima cena di Leonardo da Vinci, il Museo Archeologico di Sirmione con le con le Grotte di Catullo, il Castello di Scaligero e Villa Carlotta.

 

 

 

 

 

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IL CLIMA

 

Il clima della Lombardia è variegato a causa delle diverse conformazioni naturali presenti sul territorio: montagne, colline, laghi e pianure.

Infatti in pianura ci sono estati calde e afose e umide, e inverni freddi, nevosi, nebbiosi con forti precipitazioni.

La Pianura Padana è una delle zone meno ventilate d’Italia, mentre il Lago di Garda contribuisce a regolare la temperatura delle zone circostanti, creando un microclima mediterraneo che rende possibile la coltivazione dell’ulivo e la produzione dell’olio di olivo.

In montagna il clima è tipicamente fresco con poche precipitazioni, mentre nelle città si verifica un innalzamento della temperatura dovuto alle attività dell’uomo.

 

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LA CUCINA

 

Per via delle diverse vicende storiche delle sue province e della varietà del suo territorio, la cucina lombarda presenta una tradizione culinaria molto variegata che va dai risotti tipici alla pasta ripiena, a brodi e zuppe. Mentre per i secondi piatti sono diffuse pietanze sia a base di carne che di pesce, e molto tipici sono: la polenta, la cotoletta milanese, la cassoeula (uno stufato di maiale e verze) e la busecca (trippa milanese).

Da non dimenticare sono il torrone, la colomba pasquale ed il panettone che sono diventati dolci tipici non solo della Lombardia ma di tutta l’Italia.

Infine, ogni territorio delle diverse province lombarde ha sviluppato nel tempo una sua tradizione tipica culinaria, in base anche ai prodotti tipici coltivati in ogni città.

 

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LE PROVINCE DELLA LOMBARDIA

 

La Lombardia è la regione d’Italia con più province, infatti ne ha ben 12: Milano che è anche il capoluogo; Bergamo e Brescia che sono le più popolose insieme a Milano; Como, Cremona, Lodi, Lecco, Mantova, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese.

 

MILANO

 

È Città metropolitana il cui nome deriva dal latino ‘Mediolanum’ che è una parola composta da Medio e Planum e che significa ‘in mezzo alla pianura’.

Milano è il maggior centro commerciale, industriale e finanziario del Paese, capitale dell’editoria, della cultura e della moda. Vi hanno sede alcuni dei maggiori giornali, il massimo teatro lirico Italiano (La Scala) e 6 importanti Università. Il territorio è suddiviso in 134 comuni: in quelli a nord si concentrano le produzioni industriali e le attività del terziario, mentre in quelli a sud è ancora importante la produzione agricola (Parco Agricolo Sud Milano).

Milano ospita abbazie, cascine e parchi all’interno dei quali si svolgono le attività di allevamento dei bovini e suini e di coltura di cereali e riso. Si ricorda il più importante parco che è il Parco agricolo Sud Milano.

Per quanto riguarda i prodotti e piatti tipici vi sono il Salame milanese, il gorgonzola DOP, il panettone di Milano ed il Risotto alla milanese con ossobuco.

I monumenti più noti della città sono: il Duomo che ne è anche il simbolo che regna sulla piazza omonima ed è uno storico monumento in stile gotico; il Teatro alla Scala, uno dei teatri lirici più famosi nel mondo; la Galleria Vittorio Emanuele II che è un passaggio coperto con strutture di ferro e vetro a vista; il Castello Sforzesco, originariamente costruito come fortezza militare, fu poi ridisegnato come elegante corte per i signori della città. Si ricordano anche la Basilica di Sant’Ambrogio e il Cenacolo leonardiano che è considerato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Bergamo

La città è suddivisa in Città Alta con il centro storico e Città Bassa con i borghi antichi resi moderni da recenti interventi di urbanizzazione. Bergamo è bagnata dai fiumi Oglio e Adda, e le attività principali sono quella industriale e terziaria. Prodotti culinari tipici sono il Salame della Bergamasca, la pasta detta Casoncelli della Bergamasca e la Polenta Taragna bergamasca.

 

Brescia

E’ la città più ricca di bellezze naturali, ospita infatti il Lago di Garda, d’Iseo e d’Idro. La presenza del lago di Garda con il suo clima dolce attrae molti turisti anche nella stagione invernale. Anche le costruzioni storiche come il Complesso monastico di San Salvatore a santa Giulia richiamano molti turisti ed hanno fatto ottenere alla città di Brescia riconoscimenti da parte dell’Unesco.

Anche la produzione del noto vino Franciacorta ha reso famosa la città di Brescia in tutta Italia.

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Como

 

La città di Como è situata in una piccola conca ed è dominata dal monte di Brunate e aperta verso il lago. Confina con la Svizzera ed offre ai turisti sia un bellissimo scenario naturale, sai un importante centro commerciale, ricco di negozi e boutiques situate nell’antico centro storico, ancora oggi circondato dalle mura medioevali. Conosciuta da secoli per la produzione della seta, oggi si è specializzata nel design dei preziosi tessuti, mantenendo la sua fama a livello mondiale.

 

 Cremona

 

La città si trova nel cuore della Pianura Padana, sulle rive del Po. Il grande fiume ha reso fertile la campagna circostante rendendo molto fiorente l’attività agricola e zootecnica, infatti il territorio cremonese è luogo di produzione di salumi e formaggi di eccellenza, del famoso torrone e della mostarda. Cremona è anche la capitale mondiale della liuteria, l’antica arte di costruzione del violino e degli strumenti a corda, la cui tradizione del “saper fare liutario” è stata riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, ed è infatti sede del Museo del Violino.

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Le altre province

 

Lodi ospita un patrimonio artistico storico ed architettonico tra i più ricchi della regione con chiese, abbazie, castelli e ville; ospita allo stesso tempo il Parco Tecnologico Padano, uno dei centri di ricerca più qualificati a livello europeo nel campo delle biotecnologie agroalimentari.

 

Lecco è da sempre città di grande richiamo per pittori, letterati e scienziati a partire da Leonardo da Vinci e Alessandro Manzoni. Tradizionalmente la città è legata alla lavorazione del ferro e della seta e vanta una propria tradizione artigiana e commerciale.

 

Mantova ha una storia millenaria di arte e di cultura, è sede di una delle Regge più ampie ed affascinanti d’Italia e dal luglio 2008 Mantova, con Sabbioneta, tra i principali centri del Rinascimento italiano ed europeo, è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO. Mantova offre anche itinerari naturalistici per apprezzare la natura, a tratti ancora selvaggia, la bellezza e la buona cucina. Tipica è la produzione del Grana Padano sulla riva sinistra del Po.

 

 

 

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Monza è situata nel cuore della Brianza, è ricca di monumenti testimoni della sua importante storia. Lo splendido Duomo custodisce la Corona di Ferro con cui furono incoronati Carlo Magno, Federico Barbarossa e Napoleone. Importante attrattiva turistica è anche l’Autodromo.  È famosa per le sue piccole e medie imprese specializzate in arredi: è uno dei principali “distretti del mobile” in Europa.

 

Pavia è una città “a misura d’uomo” da visitare a piedi. Il suo centro storico ha mantenuto l’impianto romano. Fu capitale del Regno Longobardo e fin dal Medioevo é sede di una delle più importanti Università italiane, mentre il Policlinico San Matteo, fondato nel 1400, é un istituto di ricovero e cura di livello europeo. Il suo fertile territorio provinciale, ricco di acque, favorisce l’agricoltura, in particolare la viticoltura e la risicoltura.

 

Sondrio è situata nel centro della Valtellina, ricca di palazzi, musei, un castello, un bellissimo centro storico e un’ottima tradizione enogastronomica. L’economia e la tradizione culturale si basano prevalentemente sulla coltivazione della vite, da cui si ottengono diverse varietà vinicole molto rinomate.

 

Varese ha un caratteristico appellativo di Città giardino che deriva dai suoi numerosi parchi e giardini, in gran parte pertinenze di ville edificate tra il XVIII secolo e l’inizio del XX. Nel territorio del varesotto si trovano laghi di varia grandezza, valli ed estese aree boschive. Importante è la produzione agroalimentare ma anche le industrie metallurgiche e meccaniche: vanno infatti ricordate l’industria aeronautica e quella motociclistica.

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IL CENACOLO LEONARDESCO

 

L’ultima cena di Gesù e i suoi apostoli rappresentata da Leonardo da Vinci su commissione di Ludovico il Moro che volle abbellire e ristrutturare la chiesa domenicana di Santa Maria delle Grazie di Milano.

 

L’opera è un capolavoro del Rinascimento Italiano che Leonardo realizzò con una tecnica sperimentale non compatibile con l’umidità dell’ambiente in cui si trova, infatti si trova in un cattivo stato di conservazione che ogni tanto richiede lunghi tempi di restauro come quello avvenuto dal  1978 al 1999.

 

 

La fama del Cenacolo vinciano è testimoniata, oltre che dalle fonti scritte, dalle numerose copie che se ne fecero, sia a grandezza naturale (affreschi, tele e tavole), sia su supporti leggeri, come disegni e incisioni o anche attraverso sculture. Queste copie appaiono oggi particolarmente preziose per capire come il dipinto dovesse figurare in origine vista lo stato difficile di conservazione dell’opera. Tra le copie a grandezza naturale spicca, per pregio e antichità,la copia del Giampietrino, assistente di Leonardo, proveniente dalla Certosa di Pavia.

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CARLO MAGNO E IL REGNO LONGOBARDO

 

I territori lombardi facenti parte del regno longobardo vennero conquistati dal re franco Carlo Magno nel 774, a seguito di una campagna militare avviata l’anno precedente che, dopo uno scontro decisivo avvenuto in Val di Susa, si concluse con la conquista di Pavia. Carlo Magno assunse quindi il titolo di rex Francorum et Langobardorum, inglobando il regno longobardo in quello franco. La conquista della Langobardia fu essenziale per i progetti espansionistici carolingi, costituendo una testa di ponte per il controllo di tutta la penisola italica, anche se rimasero escluse ancora una volte le terre dell’Italia meridionale.

Nella fase iniziale Carlo Magno preferì non sconvolgere troppo l’ ordinamento politico e amministrativo, lasciando duchi e funzionari longobardi al loro posto, e mantenendo come capitale Pavia, anche se gradualmente operò comunque la sostituzione del ceto dirigente.

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