LA SITUAZIONE NELL’ ATENE DEL TEMPO

Il “governo dei Trenta Tiranni” doveva lasciare il posto ad un nuovo governo democratico.

Atene ,in più, doveva far fronte all’ ascesa di Tebe e all’ espansione macedone.

In questo clima di instabilità politica e di sfiducia dei cittadini, PLATONE, allievo di Socrate, RIFLETTEVA PER UN’ EVENTUALE RINASCITA DELLO STATO.

C’era bisogno di una nuova concezione di educazione.

LE BASI FILOSOFICHE DI PLATONE

Egli era convinto che la REALTA’ si dividesse in 2 GRANDI REGIONI:

– mondo delle idee (perfezione), nell’ uomo corrisponde all’anima

      – mondo sensibile (copia imperfetta), nell’ uomo corrisponde al corpo

I SUOI PRINCIPI PEDAGOGICI

1. Era convinto che la conoscenza fosse reminiscenza, cioè “ricordo”. Infatti pensava      che l’ anima, prima di incarnarsi in un corpo, avesse vagato nel mondo delle          idee. Per lui l’ educazione era un percorso di introspezione.

2. Credeva che l’ anima si dividesse in 3 PARTI:

    – una concupiscibile (sede dei desideri)

    – una irascibile (sede dell’ impulsività)

    – una razionale (sede della ragione)

 IL FINE DELL’ EDUCAZIONE PER PLATONE

IL FINE DELL’EDUCAZIONE PER PLATONE CONSISTEVA NEL DOMINIO DELLA RAGIONE SUI SENSI E SULLE PASSIONI TERRENE.

L’anima per Platone è come un auriga che guida due cavalli, uno bianco che punta in alto verso la regione dell’essere e della verità, e uno nero che scalpita e punta al basso del divenire e della morte. Essa, guidata dall’auriga giunge a contemplare la verità, ma, se gravata da una colpa o da una dimenticanza del suo vero scopo, cede alla malvagità del cavallo nero, cade e si incarna in un corpo.