
GIOTTO
OPERA: la madonna in trono con il bambino (pala d’Ognissanti)
DATI: 1310 circa
MATERIALE: tempera su tavola
DIMENSIONE: 325 cm x 204 cm
COLLOCAZIONE: Uffizi di Firenze
ANALISI:
il chiaro scuro della sua evidenza evidenzia le forme del suo corpo per renderle più reali.

OPERA: Fuga in Egitto
DATI : 1303-1305 circa
MA TERIALE: affresco
DIMENSIONE: 200 × 185 cm
COLLOCAZIONE: Cappella degli Scrovegni, Padova
ANALISI:
La collina rocciosa incornicia la figura della madonna ponendola in risalto, inoltre le linee delle rocce spiegano indirettamente verso destra il percorso dei personaggi

OPERA: Omaggio dell’uomo semplice
DATI : 1290-95 circa
MA TERIALE: affresco
D IME NSIO NE: 230 × 270 centimetri
COLLOCAZIONE: Basilica superiore di Assisi
ANALISI: Questo episodio appartiene alla serie della Legenda maggiore (I, 1) di san Francesco: “Quando un uomo semplice di Assisi è stato celebrato da Francesco e rese omaggio a lui che passava; oltre a ciò – si crede per ammaestramento di Dio – asserì di essere Francesco degno di ogni riverenza, come chi era per tariffa in un tempo prossimo grandi cose, e perciò dover essere onorato da tutti. “

OPERA: Crocifisso
DATI : 1290-1295 circa
MA TERIALE: tempera e oro su tavola
DIMENSIONE: 578 × 406 cm
COLLOCAZIONE: Santa Maria Novella, Firenze
ANALISI: è la rappresentazione della figura di Gesù Cristo messo in croce ed è uno dei simboli più diffusi del Cristianesimo, in particolare Cattolico, Anglicano e Ortodosso orientale. Ha significato soteriologico e rappresentato per i cristiani il paradigma ermeneutico (cioè la chiave di lettura) della Bibbia.

OPERA: Natività di Maria
DATI : 1303-1305 circa
MA TERIALE: affresco
DIMENSIONE: 200 × 185 cm
COLLOCAZIONE: Cappella degli Scrovegni, Padova
ANALISI:
La dedica della cappella alla Vergine della Carità spiega la presenza del ciclo di storie mariane che, sommate a quei genitori Gioacchino e Anna, secondo la più estesa rappresentazione fino ad allora dipinta in Italia. Le Storie di Maria , dalla nascita allo sposalizio, si ispano alla Leggenda Aurea di Jacopo da Varazze.

OPERA: madonna del magnificat
DATI : 1481
MA TERIALE: tempera su tavola
DIMENSIONE: 118 x 118 cm
COLLOCAZIONE: Galleria degli Uffizi, Firenze
ANALISI: La Vergine, col Bambino sulle ginocchia, è incoronata da due angeli mentre sta scrivendo su un libro le parole del Vangelo di Luca: “ Magnificat anima mea Dominum “

OPERA: nascita di venere
DATI : 1483-1485
MA TERIALE: tempera su tela
DIMENSIONE: 172,5 x 278,9 cm
COLLOCAZIONE: Galleria degli Uffizi, Firenze
ANALISI:
La Nascita di Venere è un dipinto a tempera su tela di lino (185 cm × 286 cm) di Sandro Botticelli. Realizzata per la villa medica di Castello, l’opera d’arte è attualmente conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Opera iconica del Rinascimento italiano, spesso assunta come simbolo della stessa Firenze e della sua arte, inserito forse anticamente collegamento con l’altrettanto celebre Primavera sempre di Botticelli,

OPERA: primavera botticelli
DATI : 1482
MA TERIALE: tempera su tavola
DIMENSIONE: 203 x 314 cm
COLLOCAZIONE: Galleria degli Uffizi, Firenze
ANALISI: La Primavera è un dipinto realizzato per la villa medica di Castello, l’opera d’arte è conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Si tratta del capolavoro dell’artista, nonché di una delle opere più famose del Rinascimento italiano. Vanto della Galleria, accostava anticamente con l’altrettanto celebre Nascita di Venere , con cui condivide la provenienza storica, il formato e alcuni riferimenti filosofici

| Autore | Andrea Mantegna |
|---|---|
| Dati | 1475-1478 circa |
| Tecnica | tempera su tela |
| Dimensioni | 68 × 81 cm |
| Ubicazione | Pinacoteca di Brera, Milano |
ANALISI:
Cristo morto di Andrea Mantegna:
Andrea Mantegna apre nuovi orizzonti con l’immagine di Cristo morto . Da anche una forte carica espressiva dai visi di Maria e Giovanni Apostolo, cosa fatta raramente nei secoli prima. Usa colori scuri e opachi , con una luce proveniente da destra, non raffigurata dal quadro. Riprende il metodo del realismo , in cui mette particolari per renderlo umano al 100% e un inquadratura prospettica partente dai piedi.

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colori a olio brillanti.
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Prospettiva.
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espressione di umanità.
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realismo.
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volume di chiaroscuro.
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forte realismo.

PITTURA AD OLIO
La pittura a olio è una tecnica pittorica che utilizza pigmenti in polvere mescolati con oli essiccanti.
la materia colorante è data dal pigmento e dall’olio le origini della pittura a olio affondano le radici nell’antichità; ne davano notizia già Marco Vitruvio Pollione, Plinio il Vecchio e Galeno. Teofilo (monaco) la relazione nel De diversis artibus , un celebre ricettario della prima metà del XII secolo e, alla fine del Trecento. Jan van Eyck fu l’inventore dei colori a olio; è certo, invece, che i pittori fiamminghi del XV secolo perfezionarono questa «nuova e prodigiosa maniera di colore, ovviando ad alcuni inconvenienti.

AFFRESCO
L’ affresco e Una pittura eseguita sull’intonaco fresco Di Una parete: Il colore ne E chimicamente Incorporato e conservato per un tempo illimitato.
L’affresco è un’antichissima tecnica pittorica che si realizza dipingendo con pigmenti generalmente di origine minerale stemperati in acqua su intonaco affresco: in questo modo, una volta che nell’intonaco è sia integrato il processo di carbonatazione, il colore non sarà completamente inglobato , acquistando così particolare resistenza all’acqua e al tempo.
Si compone di tre elementi: supporto, intonaco, colore.

RITRATTO D’UOMO
1475-1476
olio su tavola
25,5 x 35
Galleria Nazionale Londra
È noto anche per essere stato il soggetto della quarta serie della banconota da 5.000 lire italiane, stampata dal 1979 al 1983.
L’opera ritrae un uomo sconosciuto, di ceto sociale medio-alto a giudicare dall’abbigliamento. La giubba in pelle lascia intravedere la camicia bianca, mentre in testa l’uomo ha una berretta rossa di panno.
La posa è di tre quarti contrariamente alla tradizione dell’epoca

Uomo vitruviano
| Autore | Leonardo Da Vinci |
|---|---|
| Dati | 1490 circa |
| Tecnica | penna e inchiostro su carta |
| Dimensioni | 34,4 × 24,5 cm |
| Ubicazione | Gallerie dell’Accademia, Venezia |
L’ uomo vitruviano è un disegno a penna e inchiostro su carta di Leonardo da Vinci, conservato nel Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Celeberrima rappresentazione delle proporzioni ideali del corpo umano, cerca di dimostrare come esso possa essere armoniosamente inscritto nelle due figure “perfette” del cerchio, che coinvolge il Cielo, la perfezione divina, e del quadrato, che simboleggia la Terra.

ANNUNCIATA
Artista: Antonello da Messina
Data di creazione: 1475
tecnica: Colore ad olio
Dimensioni: 46 × 34 cm
Ubicazione: Galleria regionale di Palazzo Abatellis, Palermo
ANALISI
Maria è colta nell’attimo in cui l’interlocutore è davanti, e la sua mano destra sembra volerlo infrenare; dalla sagoma dalla geometria essenziale del manto emerge il perfetto ovale del volto della Vergine.

Artista: beato angelico
Data di creazione: 1440
tecnica: affresco
Dimensioni: 230 x 321 cm
Ubicazione: convento di San Marco, firenze
ANALISI
L’Annunciazione del Signore della Beata Vergine Maria è registrata dal concepimento verginale e della nascita verginale di Gesù che viene fatto a sua madre Maria (per il Vangelo secondo Luca ) e suo padre Giuseppe (per il Vangelo secondo Matteo ) dall’Arcangelo Gabriele. In alcuni contesti regionali è detta “Conceptio Domini” o “Conceptio Christi”(ponendosi quindi in connessione con l’Immacolata Concezione, un’altra importante festa cattolica).

Artista: Leonardo da Vinci
Dati di creazione: 1452-1508
tecnica: olio su tavola
Dimensioni: 189,5 x 120 cm
Ubicazione: louvre Parigi, museo del louvre.
ANALISI
Il titolo La Vergine delle rocce , o in maniera più formale La Vergine, Gesù Bambino, San Giovanni Battista e un angelo , designa indistintamente le due versioni di una tavola Se è vero l’opera di Leonardo conservata al Louvre è la prima delle due, secondo alcuni sarebbe stata creata da Giovanni Ambrogio de Predis, sotto la direzione di Leonardo. Narra l’incontro tra Maria, Gesù Bambino e san Giovanni Battista all’interno di una caverna. LA MIA OPINIONE: -sono stati usati dei colori scuri -c’è poco realismo -non c’è chiaro scuro perché le vesti non usate bene le forme della donna -si vede bene la profondità

Dati di creazione: 1503-1504 circa
tecnica: olio su tavola
Dimensioni: 77 x 53 cm
Ubicazione: louvre Parigi, museo del louvre.
ANALISI:
La GIOCONDA detta anche Monna lisa. Opera iconica ed enigmatica della pittura mondiale, si tratta sicuramente del ritratto più celebre della storia nonché di una delle opere d’arte più note in assoluto. Il sorriso impercettibile del soggetto, col suo solo di mistero, ha ispirato tantissime pagine di critica, letteratura. Nella notte tra domenica 20 e lunedì 21 agosto 1911, prima di un giorno di chiusura del museo, la Gioconda venne rubata. Della sottrazione si accompagna lunedì stesso un copista. cioè “Monna” Lisa (un diminutivo di “Madonna” derivante dalla parola latina “Mea domina” che oggi è lo stesso significato di “Signora”), moglie di Francesco del Giocondo (quindi la “Gioconda”). Monna Lisa , nascoste sotto quella attuale.

| Autore | Leonardo Da Vinci |
|---|---|
| Dati | 1488-1490 |
| Tecnica | olio su tavola |
| Dimensioni | 54,8 × 40,3 cm |
| Ubicazione | Museo nazionale di Cracovia , Cracovia |
ANALISI
Nel dicembre 2016 l’opera, è stata ceduta al governo di Varsavia per circa 100 milioni di euro, creando non poche polemiche, poiché il valore complessivo sarebbe di 2 miliardi di euro. Conservato per anni nel Museo Czartoryski di Cracovia, dal maggio del 2012 al 7 maggio 2017 il quadro è stato esposto al castello del Wawel, sempre a Cracovia. Il 19 maggio 2017 l’opera viene spostata al Museo nazionale di Cracovia . L’indicazione con il giovane amante del Moro Cecilia Gallerani si basa sul sottile rimando che rappresenterà, ancora una volta, l’animale: l’ermellino infatti, oltre il simbolo di purezza e di incorruttibilità (annotazione sullo stesso Leonardo che “prima si lascia pigliare dai cacciat ori che vogliono fuggire nell’infangata tana, per non maculare la sua gentilezza “, cioè il mantello bianco), si chiama in greco galè.

autore: Giotto
dati: 1306-1310
tecnica: tempera on panel.
dimensione: 2040 x 3250 mm
ubicazione: uffizi, firenze.
ANALISI
Quando era così noto da lontano scrivere a Dante la famosa menzione nella Divina Commedia (Purgatorio, XI, 94-96), in cui si cita, un proposito della transitorietà della fama, come quella di Giotto ha recentemente eclissato il maestro Cimabue. Nonostante i pareri contrastanti sull’autografia, è ritenuta da tutta la critica capolavoro autografo di altissima qualità e di grande importanza nel percorso artistico dell’artista nonché nello sviluppo dell’iconografia della Maestà .

autore: Duccio.
dati: 1285-1286.
tecnica: tempera on panel.
dimensione: 2900 x 4500 mm
ubicazione: uffizi, firenze.
ANALISI
Anticamente si trovava nella cappella di questa compagnia, chiamata poi Cappella Bardi, dove alcuni affreschi tardo-duecenteschi, attributi allo stesso Duccio e riscoperti da poco sotto altri trecenteschi, furono probabilmente dipinti a suo coronamento. Nel 1591 venne spostata nella vicina Cappella Rucellai, dalla quale prese il nome correntemente usato.

dati: 1497-1499.
tecnica: Marmo bianco di Carrara.
dimensione: 1,47 x 1,95 m.
ubicazione: Basilicata di San Pietro.
ANALISI
Durante il primo soggiorno romano di Michelangelo, dal 1496 al 1501, l’artista strinse un rapporto di amicizia e collaborazione col banchiere Jacopo Galli, che fece da intermediario e garante in diverse commissioni legate a un gruppo di cardinali. Qui il cardinale venne effettivamente poi sepolto, facendo pensare che l’opera fosse originariamente destinata al suo monumento funebre. Nel 1497 Michelangelo ricevette un terzo dei cinquecento ducati pattuiti come anticipo per iniziare i lavori.

Analisi
David, armato di sassi, fissa l’avversario con un atteggiamento carico di tensione fisica e psicologica. il suo corpo appare immobile, ma pronto a scattare: Lo si percepisce dai dettagli anatomici che lo scultore riproduce con precisione, come il disegno dei muscoli tesi e quello delle vene in rilievo. Lo sguardo è concentrato e la fronte corrugata.

Alcuni differenze che ho trovato:
1- sono in posi diverse, il Doriforo è un miscuglio di movimento e rilassamento, invece David di Michelangelo sembra che stia per combattere.
2- Doriforo è meno realistico a mio parere dell’altra opera.
3- I capelli dell’opera di Michelangelo sono più scolpiti.
4- Le opere sono state fatte con materiali diversi cioè:
David= marmo a tutto tondo Doriforo= marmo
Published: Dec 28, 2019
Latest Revision: Apr 28, 2020
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