by Leonardo
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Questa opera si chiama Madonna in trono con il bambino e angeli e la dipinta Cimabue.
caratteristiche:realizzata a tempera su tavola, nel 1280, dimensione 426 x 276 ed e conservata al museo Louvre a Parigi in Francia.
la scena dipinta da Cimabue e ancora legata alla fissità della tradizione bizantina.

Questa opera si chiama Madonna in trono con il bambino e angeli realizzata da Giotto
caratteristiche: realizzata a tempera su tavola, 888888 nel 1310 dimensione 325 x 204 cm ed e conservata a galleria degli uffizi a Firenze
Giotto dipinge il trono con un’architettura gotica tridimensionale
la madonna ci trasmette un sentimento di umanità

Questa opera si chiama fuga dall’Egitto realizzata da Giotto
caratteristiche:dipinta nel 1305-05, è un affresco ed e situata nella cappella degli scrovegni a Padova
La collina rocciosa incornicia la figura della madonna ponendola in risalto. Le linee rocce sono indirizzate verso destra gli alberi descritti con precisione cosi come l’asino posto al centro della scena.

Questa opera si chiama “omaggio di un un uomo semplice” realizzata da Giotto
Caratteristiche: realizzata nel 1290-95, è un affresco, dimensione 270 x 230 è situata nella basilica superiore di San Francesco a Assisi
Giotto inserisce piccoli dettagli come il panno steso alla finestra rendendo il quadro più reale

Questa opera si chiama “Crocifisso” realizzata da Giotto
caratteristiche: e nata nel 1288- 90 circa realizzata su tempera a oro su tavola ,dimensione 578 x 406 cm situata a santa maria novella a firenze
Il Cristo di Giotto esprime sofferenza il corpo è incurvato dal dolore e il capo si piega sulla spalla . L’artista rinnova completamente l’iconografia tridizionale del cristo inarcato

Questa opera si chiama “compianto su Cristo”morto realizzata da Giotto.
Caratteristiche: realizzata nel 1305-05, è un affresco, dimensione 200 x 185 cm ed è situata nella cappella degli Scrovegni a Padova.
Le pie donne sorreggono le mani le mani e la testa di cristo mentre Maddalena sorregge i piedi. a sinistra vediamo un gruppo di donne che piangono, San Giovanni evangelista
si piega stendendo le braccia all’indietro e a destra ci sono nicodemo e Giuseppe d’Arimatea e invece l’albero in fondo rappresenta la resurrezione di .

Questa opera si chiama “La madonna del magnificat” realizzata da Sandro Botticelli, nel 1480/1481, con la tecnica di tempera su tavola,diametro 118 cm, si trova nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Caratteristiche: Maria sta scrivendo il Magnificat,ossia il cantico del vangelo di Luca. Gesù guida il braccio della madre testimoniando l’accordo di Dio e la sua prescelta. Il bambino Gesù guarda la madre con dolcezza mentre stringe nella mano il melograno (simbolo di fertilità e al tempo stesso i grani rossi raffigurano il sangue della passione di Cristo)

Questa opera si chiama “La Primavera” realizzata da Sandro Botticelli in data 1478 con la tecnica tempera su tavola. Dimensioni 203 x 314 cm, si trova alla Galleria degli Uffizi a Firenze.
Caratteristiche:E’ un opera allegorica della bellezza e dell’amore spirituale, contrapposto dall’amore terreno. E’ rappresentata nel giardino della dea venere, un luogo di pace e di eterna primavera nell’isola di Cipro. Il soggetto è di carattere mitologico, la scena si legge da destra a sinistra; le figure rappresentate sono Zefiro, Clori, Flora, Venere, Cupido, le tre Grazie e Mercurio

Questa opera si chiama “La nascita di Venere” realizzata da Sandro Botticelli nel 1482/1485, con la tecnica di tempera su tela. Si trova nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Caratteristiche: l’opera raffigura il mito della nascita di Venere nella spuma del mare dell’isola di Cipro, dove la attende l’Ora per vestirla con un mantello di fiori. La dea venere inalzata su una grande conchiglia sospinta dal vento soffiato da Zeffiro e dalla linfa Clori raffigurate in volo da un vortice di rose. Botticelli vuole rappresentare la luce della fede cristiana con la nascita di venere che allude alla nuova vita come il battesimo ai cristiani.

Questa opera si chiama “Dittico dei Duchi di Urbino” realizzata da Piero Della Francesca nel 1465, tecnica: tempera e olio su tavola. Dimensioni 47 x 33 e si trova nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Caratteristiche: rappresenta i profilo del Duca Federico da Montefeltro e la moglie Battista Sforza. Sul volto di Federico spicca il naso adunco inciso da una profonda cicatrice ricevuta durante un torneo dove perse l’occhio destro, per questo si faceva ritrarre solo il profilo sinistro.

questa opera si chiama flagellazione dipinta da piero della francesca nel 1459/1460 con la tecnica tempera su tavola, dimensioni 67,5 x 91 cm si trova nella galleria nazionale delle marche a urbino.
caratteristiche: la tavola sembra divisa in due scene; a destra tre uomini che paiono estranei all’evento che si svolge alle loro spalle. A sinistra e rappresentata la flagellazione di cristo collocata in secondo piano. Cristo si trova alla colonna tra i due flagellatori e pilato vi è seduto che guarda.

Questa opera raffigura Cristo morto sul letto e 3 persone anziane lo stanno osservando. In queste persone anziane si può vedere il dolore nelle loro facce, hanno una forte carica espressiva e un inteso realismo. I colori di questo quadro sono scuri e opachi, si differenziano dal grigio al rosso. C’è anche una grande prospettiva.
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questo ritratto si chiama ritratto d’uomo fatto da antonello da messina. e stato fatto nel 1475-1476,fatto con una tecnica olio su tela con una dimensione 25,5 cm x 35. e si trova nel national gallery a londra.
caratteristiche: L’opera ritrae un uomo sconosciuto.La luce è radente ed illumina il volto come se si affacciasse da una nicchia, facendo emergere gradualmente i lineamenti e le sensazioni del personaggio. quando l’hanno scoperto gli hanno fatto un analisi a raggi e dicevano che era di origine orientali.

Questa opera si chiama l’uomo Vitruviano. La fatta Leonardo da vinci ed è nata nel 1490,tecnica penna e inchiostro, dimensione 34,4 x 24,5 cm ed e posizionata alle gallerie dell’accademia a venezia.
caratteristiche: Questa opera si tratta di un disegno esclusivo e rappresenta l’unione simbolica tra arte e scienza. In quest’opera si vedono un cerchio e un quadrato. Il quadrato rappresenta la terra e il cerchio l’universo.

Questa opera si chiama annunciata a palermo. questo ritratto a dei COLORI A OLIO BRILLANTI e un FORTE REALISMO. e famoso anche per la PROSPETTIVA e l’ESPRESSIONE DI UMANITA.

artista: michelangelo buonarotti
opera: creazione di adamo
dimensioni: 2,8 m x 5,7 m
luogo: cappella sistina
data: 1511
caratteristiche:
Nel dipingere la volta, Michelangelo procedette dalle campate vicino alla porta d’ingresso, quella usata durante i solenni ingressi in cappella del pontefice e del suo seguito, fino alla campata sopra l’altare. A metà del lavoro, nel 1510, il ponteggio venne smontato nella prima metà della cappella e ricostruito, entro l’autunno del 1511, nell’altra metà. La Creazione di Adamo (Genesi 1,26) fa quindi parte della prima fase del secondo blocco. In queste scene si nota come le figure inoltre divennero più grandi e monumentali, con un apparato compositivo più sintetico, la gestualità più essenziale e perentoria.

autore: beato angelico
tecnica: affresco
data: entro il 1435
dimensioni:154 x 194 cm
ubicazione:museo del Prado a madrid
L’opera venne dipinta per il convento di San Domenico dove era frate lo stesso Angelico ed era una delle tre grandi pale d’altare di sua mano che decoravano la chiesa, con la Pala di Fiesole sull’altare maggiore (la più antica, 1424-25, e l’unica ancora in sede) e l’Incoronazione della Vergine del Louvre (1424-1435 circa).
Entro il 1435, quando i lavori al convento dovevano essere conclusi, la pala doveva essere terminata. Ceduta, entrò poi nelle collezioni reali della monarchia spagnola e da qui al Prado.

Maria è colta nell’attimo in cui l’interlocutore le è davanti, e la sua mano destra sembra volerlo infrenare dalla sagoma dalla geometria essenziale del manto emerge il perfetto ovale del volto della Vergine. Un asse forse casuale della composizione è dato dalla piega del manto sulla fronte, giù fino all’angolo del leggio al contrario il lento girare della figura e il gesto della mano danno naturalezza alla composizione. Un’interpretazione intravede i diversi momenti di un racconto presenti nell’espressività delle mani, dello sguardo e delle labbra.

Artisti: Leonardo da Vinci, Andrea del Verrocchio
Dimensioni: 98 cm x 2,17 m
Periodi: Rinascimento, Rinascimento italiano, Alto Rinascimento
Tecnica:Olio e Tempera
CARATTERISTICHE

opera: vergine delle rocce
data:1491-1508
artista: Leonardo da vinci
dimesione: 189,5 x 120 cm(pittore rinascimentale.)
tecnica:olio su tavola
ubicazione: museo del louvre a parigi.
caratteristiche:
La scena si svolge in un umido paesaggio roccioso, orchestrato architettonicamente, in cui dominano fiori e piante acquatiche, descritti con minuzia da botanico; da lontano si intravede un corso d’acqua. Al centro Maria allunga la mano destra a proteggere il piccolo san Giovanni in preghiera, inginocchiato e rivolto a Gesù Bambino, che si trova più in basso, a destra, in atto di benedirlo e con il corpo in torsione. Dietro di lui si trova un angelo, con un vaporoso mantello rosso, che guarda direttamente verso lo spettatore con un lieve sorriso, coinvolgendolo nella rappresentazione, e con la mano destra indica il Battista, rinviando lo sguardo verso il punto di partenza in una moltitudine di linee di forza. La mano sinistra di Maria si protende in avanti come a proteggere il figlio.La grotta rappresenta l’utero materno, il luogo della rinascita ed il passaggio nell’Aldilà.

Opera: La Gioconda
Artista: Leonardo da Vinci
Dimensioni: 77 cm x 53 cm
Data: 1503–1504 circa
Luogo: Museo del Louvre (dal 1797)
Periodo: Rinascimento
Tecnica:olio su tavola di Pioppo
La Gioconda nota anche come Monna Lisa (Lisa Gherardini) moglie di Francesco del Giocondo da qui prende il nome ” La Gioconda” è considerato uno dei quadri più famosi al mondo. Il ritratto mostra una donna seduta a mezza figura, girata a sinistra, ma con il volto pressoché frontale, ruotato verso lo spettatore. Il sorriso è sicuramente la parte che colpisce di più,misterioso ,ironico e sensuale fonte di studio per gli esperti.
Le mani sono dolcemente adagiate in primo piano, mentre sullo sfondo, oltre una sorta di parapetto, si apre un vasto paesaggio fluviale, con il consueto repertorio leonardesco di picchi rocciosi e speroni. Indossa una pesante veste scollata, secondo la moda dell’epoca, con un ricamo lungo il petto e maniche in tessuto diverso; in testa indossa un velo trasparente che tiene fermi i lunghi capelli sciolti, ricadendo poi sulla spalla dove si trova appoggiato anche un leggero drappo a mo’ di sciarpa.
Lo sfondo
Una caratteristica interessante del panorama è che non è uniforme.La Gioconda si trova in una specie di loggia panoramica, come dimostrano le basi di due colonne laterali sul parapetto; una copia seicentesca mostrerebbe la composizione originaria in cui è visibile la parte architettonica successivamente mutilata.
Considerando la grande cura di Leonardo per i dettagli, molti esperti ritengono che non si tratti di uno sfondo inventato, ma rappresenti anzi un punto molto preciso della Toscana, cioè là dove l’Arno supera le campagne di Arezzo e riceve le acque della Val di Chiana.
Curiosità
Fu Leonardo stesso a portare la Gioconda in Francia e finita la rivoluzione francese la tavoletta venne spostato al Luvre.
Nel 1911 La Gioconda fu rubata dal museo del Luvre da un Italiano, convinto che il dipinto dovesse appartenere all’Italia,lo custodì per ben 2 anni nella sua casa in cucina.In quegli anni il dipinto venne esposto agli Uffizi a Firenze, a Roma e a Milano, poi venne riportato in Francia.Sicuramente per questo fatto alimentò il mito della Gioconda .

artista: Leonardo da vinci
opera: Dama con ermellino
dimensioni: 54 cm x 39 cm
luogo: Museo nazionale di Cracovia, Castello del Wawel, Czartoryski Muzuem di Cracovia
data: 1489-1490
tecnica: colore a olio
La dama sembra volgersi come se stesse osservando qualcuno sopraggiungente nella stanza, e al tempo stesso ha l’imperturbabilità solenne di un’antica statua. Un impercettibile sorriso aleggia sulle sue labbra: per esprimere un sentimento Leonardo preferiva accennare alle emozioni piuttosto che renderle esplicite. Grande risalto è dato alla mano, investita dalla luce, con le dita lunghe e affusolate che accarezzano l’animale, testimoniando la sua delicatezza e la sua grazia.
L’Ermellino:
L’ermellino è dipinto con precisione e vivacità. A un’analisi della morfologia dell’animale, esso appare però più simile a un furetto. Può darsi che Leonardo, sempre indagatore del dato naturale, si ispirasse a un animale catturato, allontanandosi dalla, tutto sommato più realistica, tradizione iconografica .

| Opera:
Autore: |
San Iacopo con 2 fanciulli Andrea del sarto |
|---|---|
| Data | 1528-1529 circa |
| Tecnica | olio su tela |
| Dimensioni | 159×86 cm |
| Ubicazione | Uffizi, Firenze |
L’opera venne dipinta come stendardo processionale per la Compagnia di San Jacopo del Nicchio a Firenze, il cui costume, da “battuti bianchi”, è indossato dai due fanciulli nella tela.
L’ultimo restauro risale al 1989, durante cui lo stendardo fu staccato dalla base lignea su cui era stato malamente incollato e ripulito.
L’apostolo Giacomo il maggiore (in Toscana noto semplicemente come san Jacopo) è raffigurato di spalle a tutta figura, mentre si volta per accarezzare il mento di un fanciullo inginocchiato alla sua destra, mentre a sinistra un secondo sta accovacciato tenendo un grande libro verde, con lo sguardo pensoso rivolto a sinistra, fuori dai confini del dipinto. Il santo è riconoscibile per il tipo attributo del bordone, il bastone del pellegrino. Il paesaggio brullo ha quella consistenza pulviscolare presente in altre opere della piena maturità dell’artista.

Madonna Rucellai
L’opera, la più grande tavola dipinta eseguita del XIII secolo oggi nota, fu commissionata nel 1285 al pittore senese Duccio di Buoninsegna dalla confraternita fiorentina dei Laudesi, una comunità di fedeli che si riuniva nella chiesa di Santa Maria Novella a Firenze per cantare le lodi alla Vergine.
Maria regina siede su un trono ligneo riccamente intagliato, con la spalliera coperta da un drappo, simbolo di onore e autorità. Tiene sulle ginocchia il figlio Gesù, ritratto nell’atto di benedire con la mano destra; è abbigliato all’antica e riccamente cinto con un panno rosso intessuto d’oro intorno ai fianchi,. Il trono è sorretto da sei angeli inginocchiati che sembrano stare sospesi nel vuoto, dando l’impressione di una improvvisa apparizione dell’immagine sacra davanti ai devoti. La cornice del dipinto è decorata con piccole figure di santi a mezza figura entro tondi. In basso si riconoscono, grazie all’abito bianco e nero dei frati domenicani, il fondatore dell’ordine Domenico e Pietro martire, santi appartenenti allo stesso ordine dei frati predicatori che officiavano la chiesa di Santa Maria Novella.
E’ una delle opere più antiche oggi note del pittore Duccio di Buoninsegna, che nei primi anni Ottanta lavorava probabilmente a fianco del pittore fiorentino Cimabue.
L’opera presenta elementi ancora di tradizione bizantina.
Il nome di ‘Madonna Rucellai’ con cui questo dipinto è noto deriva dalla cappella nella quale fu sistemato alla fine del Cinquecento, di patronato della famiglia Rucellai.

|
Opera Autore |
Pietà di Michelangelo Michelangelo Buonarroti |
|---|---|
| Data | 1497-1499 |
| Materiale | Marmo bianco di Carrara |
| Dimensioni | 174×195×69 cm |
| Ubicazione | Basilica di San Pietro in Vaticano |
La pietà di Michelangelo è una scultura in marmo realizzata da Michelangelo Buonarroti e conservata nella basilica di San Pietro in Vaticano.
Databile tra il 1497 e il 1499, la Pietà è considerata il primo capolavoro dell’artista, allora poco più che ventenne, nonché una delle maggiori opere d’arte che l’Occidente abbia mai prodotto; è inoltre l’unica che riporta, sulla fascia a tracolla che regge il manto della Vergine, la firma dell’autore, “Lo fece il fiorentino Michelangelo Buonarroti”). Significativo è il corpo di cristo rappresentato mollemente adagiato sulle gambe di Maria con naturalezza. Le 2 figure sembrano fondersi in un momento di toccante intimità, dando origine a una composizione piramidale. La vergine siede su una roccia che simboleggia la sommità del monte calvario a Gerusalemme ,dove fu crocefisso Gesù.
Curiosità
Il cristo ha un incisivo in più, infatti il 5° incisivo era definito il dente del peccato, Michelangelo volle simboleggiare l’assunzione di tutti i peccati del mondo compiuta da cristo.
Nel 1972 La Pietà subì degli atti vandalici da un australiano che colpì l’opera con un martello.
Da allora La pietà è protetta da una speciale parete di cristallo antiproiettili.

Opera: il David
autore: Michelangelo
data: 1501-1504
materiale:marmo
dimensione:517 x 199 cm
ubicazione: galleria dell’accademia a firenze
Il David
Largamente considerato un capolavoro della scultura mondiale, è uno degli emblemi del Rinascimento nonché simbolo di Firenze e dell’Italia all’estero . L’opera, che ritrae l’eroe biblico nel momento in cui si appresta ad affrontare Golia. Il David è da sempre considerato l’ideale di bellezza maschile nell’arte.
Doriforo
| Opera:
Autore |
Doriforo Policleto (originale perduto)
|
|---|---|
| Data | dalla fine del II secolo a.C.
all’inizio del I secolo a.C.[1] |
| Materiale | marmo |
| Altezza | 212 cm |
| Ubicazione | Museo Archeologico Nazionale, Napoli |
L’opera raffigura probabilmente Achille con la lancia.Purtroppo manca la lancia che era retta nella mano sinistra e appoggiava sulla spalla. Per realizzarla Policleto procedette a una serie di misurazioni di giovani fino ad arrivare a trovare un modulo matematico, che legasse le varie parti anatomiche.
Differenze
Michelangelo per la realizzazione del David si ispirò al Doriforo di Policleto. La prima differenza che possiamo trovare è nel nome , Doriforo che significa portatore di lancia, il David che con la fionda uccide il gigante Golia.
Sono simili le due statue per la flessione del braccio e la gamba sinistra, la torsione del collo, per la perfezione di bellezza e proporzioni e per la muscolatura. Viene trasmessa un’armonia in tutti e due i corpi con la differenza che nel David di Michelangelo si nota una tensione muscolare, che dimostra l’attimo prima che scaglierà la pietra con la fionda contro Golia.
Published: Jan 3, 2020
Latest Revision: Apr 28, 2020
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