IL MAGO DEL CORONA VIRUS

Ai tempi del corona virus in Italia, in un paese della provincia di Milano c’era un muratore, Giacobbe, che ebbe un’idea per fare soldi stando in quarantena mediante i quali sarebbe scappato in un isola deserta ai confini del mondo.

Il suo piano consisteva nel pubblicare un’annuncio online nel quale si spacciava per un mago che, toccando semplicemente il palmo della mano di una persona, riusciva a capire se avesse contratto il virus o no.

Così Giacobbe chiese l’autorizzazione a suo cugino, il maresciallo Alberto, promettendogli una parte dei soldi ai quali egli non riuscì rifiutare e accettò.

Così Giacobbe mise l’annuncio online insieme al suo indirizzo di casa.

Il giorno dopo moltissime persone si presentarono davanti a casa sua ansiose di risposte ed era proprio così che si sarebbe dovuto svolgere il piano: infatti, Giacobbe era convinto che tra questa folla di persone ci sarebbe stato sicuramente qualcuno con il virus che lo avrebbe passato involontariamente agli altri così che lui avrebbe potuto dire alle persone chi lo ha e chi no basandosi sulla loro salute al momento o completamente a piacimento.

Gli affari iniziarono e le tasche di Giacobbe crescevano sempre di più dato che si faceva pagare cinquanta euro a persona.

Tutti credevano alle sue parole e se avevano conferme sulla positività, correvano subito in ospedale.

Ma non tutti erano così creduloni e tra questi vi era una vecchietta di novanta anni, Anna, che sapendo di aver contratto il virus era rimasta a casa rispettando la quarantena. Ma la notizia di questo falso mago la portò a uscire di casa per fargli visita e fargli ricevere ciò che spetta alle persone che truffano gli altri.

Così la donna fece visita a Giacobbe alle quattro del mattino. Egli non aveva intenzione di riceverla ma appena la donna gli offrì duecento euro, il finto mago accettò.

Ecco che Anna viene fatta entrare e comincia a toccare tutto ciò che le capita sena guanti con la scusa di aver problemi a camminare.

Poi venne invitata a sedersi e iniziò la premonizione.

“Mi dica signora, lei quanti anni ha e da quanto vive in questo paese?” chiese Giacobbe.

Anna rispose ” Io ho novanta anni e vivo qui da ottantotto anni”.

“E mi dica” continuò Giacobbe ” è una che esce spesso di casa anche prima della quarantena?”.

“In realtà no” disse Anna.

Così Giacobbe le prese la mano e le comunicò che lei non aveva contrattò il virus e la guardò con la classica faccia di chi pensa di aver fregato qualcuno.

Così la donna gli diede i soldi e tornò a casa sua

Il giorno dopo, Giacobbe si svegliò con la febbre alta e con la tosse grassa.

Temendo il peggio, chiamò subito l’ambulanza che gli spiegò che non poteva andare a prenderlo perché uno stupido uomo di cui non sanno il nome ha fatto credere a più di metà paese di aver contratto il virus e così si erano ritrovati una folla di gente in cerca di aiuto che, nella maggior parte dei casi, non era necessario.

Così Giacobbe rimase senza assistenza e morì due giorni dopo.