La Riforma Protestante

CAUSE DELLA RIFORMA PROTESTANTE

Il fautore della nascita della Riforma Protestante fu un monaco agostiniano di nome Martin Lutero, il quale, dopo aver attribuito ad un miracolo il fatto che un fulmine caduto poco distante da lui non lo avesse ucciso, iniziò a nutrire seri dubbi su alcune imposizioni della Chiesa tradizionale.

L’elaborazione della critica alla Chiesa partì da una sua crisi interiore e ad un senso di inadeguatezza, durante il periodo in cui svolse il ruolo di insegnante di teologia.

Lutero sostenne un nuovo modo di approcciarsi alla Bibbia, da lui tradotta in tedesco, riconoscendo che solo Cristo poteva salvare i peccatori.

MARTIN LUTERO E LA RIFORMA PROTESTANTE

A quel tempo la Chiesa riconosceva come Grazia e Salvezza fossero di fondamentale importanza all’interno della dottrina Cristiana, ma al tempo stesso sosteneva che l’uomo poteva meritarle con le opere buone.

Fu così che Papa Leone X concesse la vendita di indulgenze, in cambio di somme di denaro che avrebbe utilizzato per finanziare la costruzione della basilica di San Pietro.

Martin Lutero, in risposta a questa scandalosa condotta, scrisse di suo pugno un documento (95 tesi) in cui denunciava il traffico di indulgenze.

Dopo aver affisso il documento alla porta della chiesa del castello di Wittenberg, questo atto rappresentò il manifesto della Riforma Protestante.

LE 95 TESI DI MARTIN LUTERO

Il documento scritto da Lutero, in cui presentava 95 tesi, contestava la vendita di indulgenze. Secondo lui, il perdono dei peccati non poteva avvenire dietro pagamento di somme di denaro, ma soltanto dopo aver fatto penitenza e chiesto perdono per il male commesso.

Molte di queste tesi erano dedicate all’esposizione dettagliata delle possibili critiche che qualsiasi laico avrebbe potuto muovere al Papa stesso, coinvolto in un’operazione così scandalosa.

LA RIFORMA PROTESTANTE E LA SUA DIFFUSIONE IN EUROPA

Lutero fu scomunicato dal Papa dopo averlo esortato a ritrattare le sue tesi. Per tutta risposta Lutero bruciò pubblicamente la bolla Papale (Exurge Domini). Anche l’imperatore Carlo V gli offrì di giustificarsi, ma Lutero rifiutò e venne bandito dal Sacro Romano Impero Germanico. Intanto però, in tutta Germania il comportamento di Lutero suscitò un immenso eco.

La riforma Luterana cominciò a diffondersi in molti Paesi Europei. La Svizzera si divise a metà tra protestanti, con a capo prima Wingli e poi Calvino, e Cattolici. Calvino, teologo Francese , codificò le tesi di Lutero accentuandone il tema della predestinazione. Il Calvinismo si diffuse dapprima in Europa Centrale e poi in quella Orientale (Scozia, Francia, Inghilterra e Paesi Bassi) fino  a raggiungere le colonie Inglesi in America. Anche l’Italia fu raggiunta da questo vento di protesta e cambiamento.

Infatti, la riforma Luterana trovò terreno fertile, preparato dalle profezie di Savonarola.

LA CONTRORIFORMA

Di fronte agli innumerevoli cambiamenti in corso, il mondo Cattolico fu investito da un moto di rinnovamento interno che portò a una sorta di ritorno ad una vita religiosa più vicina agli insegnamenti di Cristo e degli Apostoli.

Questa riorganizzazione, dottrinale e politica, prese il nome di Controriforma, nata soprattutto in netta risposta alla riforma Protestante di Lutero.

IL CONCILIO DI TRENTO (1545-1563)

La lotta tra Cattolici e Protestanti era diventata la principale questione in tutta Europa. Carlo V, tentò di organizzare un incontro per conciliare e accordare le due opposte fazioni religiose.

Dunque, per sottolineare la volontà di giungere ad un compromesso con il mondo riformato, fu scelta Trento come sede del Concilio.

Il concilio, che durò diciotto anni, non riuscì nel compito di ricomporre lo scisma Protestante e ripristinare l’unità della Chiesa, ma fornì una risposta dottrinale in ambito Cattolico alle questioni sollevate da Lutero e dai riformatori.