La IG e i suoi eroi

by Deborah Amara

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La IG e i suoi eroi

  • Joined Nov 2020
  • Published Books 4

Elisa Nicolini

RIXIAN,LUPUS E L’ARCO

era un giorno come altri su venerium, il luogo in cui vivevano le divinita’ di venere, ma questo giorno non era uguale per tutti, non per rixian, figlia di veneros, il re delle divinta’…

fin da piccola lei desiderava un arco e vivere con la costellazione di un lupo magico, lupus. rixian aveva conosciuto il lupo da piccola, quando si era persa nello spazio e, da subito, erano diventati buoni amici.

erano passati anni e, ogni giorno, sempre di piu’, il sogno della ragazza cresceva, come la rabbia del padre ogni volta che lei gli chiedeva di poterlo realizzare. il padre le aveva sempre detto di no, pero’ allora era piccola. adesso era cresciuta e sapeva che il padre l’avrebbe lasciata andare. accadde cosi’, ma non proprio.

il padre l’ascolto’ e, dopo un po’ le disse:”potrai andartene se supererai tre prove. se le supererai, in cambio, ti regalero’ l’arco e potrai vivere con il tuo amico lupo”. il padre continuo’:”la prima prova consistara’ nel trovare il nocin, un fiore molto raro su venere; nella seconda dovrai raccogliere una roccia lunare e, nella terza, dovrai prendere la stella noxios,una stella in cima alla vetta piu’ alta di venere, custodita da galassia”.

rixian capi’ immediatamente che il padre la voleva mettere in difficolta’ per impedirle di andarsene, anche perche’ lui desiderava che lei diventasse la futura regnante di venerium. la ragazza pero’ non si scoraggio’, infatti dopo pochi minuti trovo’ una soluzione a tutte le prove, grazie alla sua intelligenza.

nella prima prova si fece aiutare da floria, dea della natura, grazie alla quale trovo’ subito il fiore nocin; nella seconda prova, grazie a lupus, rixian riusci’ a volare fino alla luna e prenderne una roccia ma, nella terza prova, fu grazie alla sua astuzia e intelligenza che riusci’ a convincere galassia e prendere la stella noxios. tornata dal padre con cio’ che le era stato chiesto di prendere, capi’ subito che il padre era molto sorpreso ma, nonostante tutto, il padre si complimento’ con lei, le regalo’ l’arco che rixian aveva sempre desiderato e, lei, felicemente ando’ da lupus e visse per sempre con lui. nello spazio, inoltre, conobbe myros, con la quale si sposo’ e visse tutta la vita, felice di non essere la nuova regina di venerium, ma una ragazza libera nel posto in cui, da sempre, avrebbe voluto vivere.

2

RAFFAELE ESERCIZIO

 

C’era una volta un eroe molto coraggioso chiamato Bobbix che aveva una missione molto difficile cioè salvare il pianeta da CATTIVIRUS. Esso era molto letale e si era diffuso in tutto il mondo, bastava una piccola goccia di starnuto per infettare tutti; nessuno riusciva a capire come distruggerlo. Ma in un posto lontano detto Gregoriax c’era Bobbix un essere metà uomo e metà drago che non aveva paura di nulla , la sua specialità era incenerire tutto ciò che è malvagio. Era molto disperato perché non riusciva a capire come poteva eliminare questo virus così cattivo e immortale. Improvvisamente gli venne un’idea cioè chiedere aiuto al mago Vaccinus che faceva tanti esperimenti e pozioni magiche. Il mago aveva escogitato come distruggere il virus con una pozione  ma c’era un problema perché per crearla servivano ingredienti difficili da trovare e solo un eroe coraggioso poteva affrontare delle prove faticose per recuperarli.

La prima prova consisteva  nel cercare nelle sabbie mobili del deserto la pianta Horticarius.  Bobbix con una corda riuscì a lanciarsi nella sabbia e a recuperare la pianta.

La seconda prova consisteva nel trovare nei ghiacci del polo nord una gemma di colore rosso fuoco, quindi con il suo fiato infuocato sciolse l’iceberg e trovò anche il secondo ingrediente.

La terza e ultima prova era la più complicata perché doveva andare sulla Via Lattea e cercare di prendere una stella. L’eroe era in difficoltà perché non aveva proprio idea di come afferrare una stella. Allora chiese consiglio al mago che gli disse di unire i tre ingredienti. Con le sue ali raggiunse la stella, lanciò su di lei la pianta e la gemma. Improvvisamente ci fu un bagliore che si espanse in tutto il mondo e come per magia il virus scomparve. Il mitico Bobbix riuscì a compiere la sua missione e tutto il mondo gli fu grato per averlo salvato .

 

3

JUAN MIGUEL VOLA

 

UN  VIAGGIO MOLTO DIFFICILE

C’era una  volta un ragazzo di nome Luca e abitava in una caverna  perché era  povero . 

Un giorno un signore   entrò nella sua caverna e li disse 

che doveva sconfiggere un gigante  perché così sarebbe diventato ricco.

Luca era molto confuso perché non pensava che potessero 

esistere  delle creature così grandi  . 

Il signore li diede un’armatura e una spada affilatissima e

 li  disse che avrebbe dovuto attraversare vulcani e

montagne pericolose.

Luca era  pronto, prese la spada e andò .

Viaggiò per  2 mesi e incontrò il gigante che doveva affrontare, Luca aveva paura ed  iniziò  a colpire  il gigante 

ma la  creatura enorme lo contrattacco  con una manata che li distrusse l’armatura, Luca  aveva poche possibilità di vittoria, non pensò alla sconfitta ma pensò alla vittoria quindi iniziò ad arrampicarsi  sul gigante fino alla gola e lo trafisse con  la spada . 

Il gigante morì, mentre Luca ottenne la ricompensa promessa e  da quel giorno la sua vita cambiò e diventò un mercenario per aiutare i più deboli.

4

FEDERICO TURRA

ATOS E FENICE

Atos era un ragazzo molto giovane e intelligente.Egli era molto bravo fin da piccolo ad imparare gli incantesimi, ma specialmente ad eseguirli.Atos era biondo,aveva gli occhi marroni ed era alto.Un giorno Atos entrò nel castello di Zeus a consegnargli i doni offerti dagli uomini e vide Fenice la figlia di Zeus.I due giovani si innamorarono e iniziarono a frequentarsi all’insaputa di Zeus.Un giorno Zeus lo venne a sapere e chiese loro delle spiegazioni e loro gli rispose che si erano innamorati.Allora Zeus per concedere sua figlia in sposa, decise di sottoporre Atos a tre sfide, se le avesse superate avrebbe ottenuto in mano Fenice. Atos accettò.Le tre sfide erano: lottare contro un drago,andare fino al castello di Afrodite e rubarle un po’ della sua bellezza e l’ultima era rubare l’anello di diamanti di Atene entro il tramonto.Atos avendo a disposizione poco tempo si mise all’opera.Sconfisse il drago con la spada, grazie al suo coraggio, rubò un po’ della bellezza di Afrodite usando un incantesimo che la fece addormentare e rubò l’anello di diamanti di Atene con l’astuzia.Arrivò poco prima del tramonto e diede tutte queste cose a Fenice che rimase entusiasta e Zeus diede ad Atos il permesso di sposare sua figlia.               

5

FABIO BALASINI 

 

Il mio eroe spiega l’origine dei terremoti, si chiama Scossa ed è il figlio di Gea e Urano. Nacque sotto l’isola di Vulcano migliaia di anni fa. Riusciva con il suo potere a spostare un luogo se non gli piaceva da un’altra parte.

Odiava i luoghi freddi ,infatti andava in luoghi dove il sole splendeva; se c’erano immensi ghiacci andava dove c’erano verdi praterie e dove c’erano vento e bufere andava dietro le montagne.

Il terremoto lo produceva saltando sopra il terreno con i piedi e sollevato in aria con le mani lo lanciava lontano. Non provocava disastri dopo l’unica volta che si era arrabbiato tanto che aveva scagliato lontanissimo un pezzo dell’Himalaya che cadde nell’Oceano Pacifico provocando la nascita della Fossa delle Marianne: il punto più profondo sulla Terra. Era un gigante molto  forte; fin da bambino si è dovuto allenare molto per poterlo fare; non era perfetto, infatti, alcune cose le sbagliava e quando succedeva si innervosiva e i suoi poteri diventavano instabili.

Questo eroe si divertiva molto a portare i territori da una parte all’altra e quindi a far cambiare le abitudini delle persone che vivevano, era un po’ dispettoso, anche se quando c’erano i suoi terremoti sembrava di stare su una giostra e cercava di portare gli abitanti in luoghi dove si poteva vivere bene.

6

Alessia Mancini

BECKA E BALTHAZAR

Becka era una maga bella e amante della natura. Aveva uno snaso, di nome Balthazar, a cui teneva molto. Un giorno Becka  stava parlando con il suo piccolo animaletto, ma ad un certo punto il suo snaso scomparve e al suo posto apparve un piccolo scrigno con una pergamena. Becka iniziò a leggere con voce tremolante: “ Per riavere il tuo snaso, devi risolvere un semplice caso”. Becka continuava a pensare dove bisognasse andare per venire a capo dell’enigma. Le apparirono, di fronte a lei, due ali… le era venuta l’idea di volare. Sulle ali c’era scritto, con dell’oro fuso, di andare dove avrebbe indicato il raggio. La ragazza si mise le possenti ali e iniziò il volo. Non ci mise molto: aveva scoperto che il luogo in cui doveva andare era molto vicino la sua casa. Improvvisamente apparve di fronte a lei la dea Afrodite, le disse: “Questo è l’enigma, ci sei arrivata. La tua bellezza non durerà a lungo perché questa prova è molto difficile, quasi impossibile. Che io sappia nessuno è riuscito a superarla, dubito che tu ci riuscirai”. Ma Becka continuava a pensare al suo Balthazar, infatti non ascoltò le parole di Afrodite; pensò soltanto a superare la prova. La prova consisteva nel sconfiggere il nundu, un animale estremamente pericoloso. Becka sapeva bene che per sconfiggere la bestia ci volevano almeno 100 maghi, infatti questo pensiero la impauriva molto, ma iniziò a lottare con i suoi poteri. Ad un certo punto il nundu la attacca ferocemente e Becka cade a terra ferita. Ma al posto del potente ruggito si sentì una musica classica: era Apollo, che tramite la sua melodia aveva curato la maga. Poi arrivò Ares che le diede più forza e così Becka iniziò ad urlare sconfiggendo il nundu. La bestia si polverizzò e in braccio alla ragazza apparve Balthazar. Becka era felicissima e aveva ringraziato gli dei che erano venuti in suo soccorso, si abbracciarono e, dopo, tutti tornarono nel luogo da cui erano venuti.

7

CRISTIAN DELLA PERUTA

 

GREG E IL POTERE DEL BRACCIALE

 

GREG ERA UN RAGAZZO MOLTO POVERO E SENZA UNA CASA DOVE ABITARE, EGLI PERO’ AVEVA UN DONO, QUELLO DELLA METAMORFOSI. 

UN GIORNO, INCONTRA UN AVIDO CAVALIERE DI NOME BART, CHE SAPEVA DEI SUI POTERI, COSI’ GLI FECE UNA PROPOSTA.

GLI DISSE CHE GLI AVREBBE DONATO UNA CASA E TRE MONETE D’ORO, SE AVESSE RECUPERATO UN ANTICO BRACCIALE CUSTODITO IN UN TEMPIO E SORVEGLIATO DA UN GIGANTE. BART PERO’ NON DISSE A GREG CHE L’ANTICO BRACCIALE DAVA, A CHI LO INDOSSAVA, IL POTERE DI TRASFORMARE TUTTO CIO’ CHE TOCCAVA IN ORO. 

PER ARRIVARE AL TEMPIO GREG DOVEVA ANCHE SUPERARE DEGLI OSTACOLI.

IL POVERO RAGAZZO ACCETTO’ LA PROPOSTA E SI MISE IN CAMMINO. A UN CERTO PUNTO, SI TROVO’ IN UN PRATO DI ENORMI PIANTE CARNIVORE PRONTI A DIVORARLO IN UN SOL BOCCONE. ALLORA, PENSO’ DI USARE IL SUO POTERE E DI  TRASFORMARSI IN UNA TALPA, SCAVO’ SOTTO LE PIANTE E RIUSCI’ A PASSARE SENZA FARSI DIVORARE.

DURANTE IL TRAGITTO INCONTRO’ UN ALTRO OSTACOLO, UN VILLAGGIO ABITATO DA GOOBLIN, DEGLI ESSERI MALVAGI DI COLORE VERDE, CON LE ORECCHIE A PUNTA E UN NASO BITORSOLUTO, ARMATI DI SPADE E DI CATAPULTE, MA CON UN PUNTO DEBOLE, NON SOPPORTAVANO L’ODORE DELLA CIPOLLA.  GREG, ALLORA SI TRASFORMO’ IN CIPOLLA E TUTTI I GOOBLIN SCAPPARONO A GAMBE LEVATE.

FINALMENTE SI TROVO’ DAVANTI AL TEMPIO, MA PER POTER ENTRARE DOVEVA SUPERARE L’ULTIMA PROVA E CIOE’ IL GIGANTE… ERA VERAMENTE UN ESSERE ENORME, CON FOLTE SOPRACCIGLIA, I CAPELLI LANOSI E DELLE MANI GRANDI E GROSSE. IL GIGANTE PERO’ AVEVA LA FOBIA DELLE FARFALLE, GREG CONOSCENDO QUESTA SUA PAURA DECISE DI TRASFORMARSI IN FARFALLA E QUANDO SI TROVO’ DAVANTI AL GIGANTE, QUESTO SVENNE E GREG ENTRO’ NEL TEMPIO.

SANO E SALVO RITORNO’ CON IL BRACCIALE DA BART CHE SUBITO TENTO’ DI STRAPPARGLIELO DAL BRACCIO, MA IL RAGAZZO TOCCO’ BART E LO FECE DIVENTARE D’ORO. GREG SCOPRI’ COSI’ IL POTERE DI QUESTO BRACCIALE E DIVENTO’ RICCO.

8

DANIELE SORA

 

MAGHI, EROI, GIGANTI E NANI

In un epoca lontana regnava il male. C’erano guerre tra clan, alleanze e morti violente. 

Cristhoph era un giovane mago ed era il combattente più potente del suo clan. Aveva il dono dell’intelligenza e pur essendo un guerriero aveva un cuore grande e puntava alla pace nella sua terra. 

Un giorno il suo villaggio venne attaccato da un clan di giganti e ci fu un mare di sangue. Lui sopravvisse ma poco tempo dopo venne trovato e preso in ostaggio. 

Nel regno dei giganti per lui era tutto enorme e spaventoso. Fu messo in cella con un nano molto strano e simpatico. Dopo due giorni furono tutti e due richiamati dal re dei giganti. Parlando con lui, scoprirono che non era crudele come tutti gli altri. I tre strinsero un patto e decisero di provare a riportare la pace sulla Terra per rendere onore così a tutte quelle persone che erano morte nelle battaglie.

Cristhoph, il nano e il re dei giganti partirono per un lungo viaggio alla ricerca del clan degli eroi.

Durante il viaggio incontrarono l’oracolo della pace a cui raccontarono che loro tre erano i prescelti ma avevano bisogno di un’altra anima pura, del clan degli eroi.

Arrivati al villaggio degli eroi, furono presi dalle guardie e mandati dal re.

I tre erano spaventatissimi perché il re di quel clan era l’essere più forte dell’universo.

Nel mentre però il villaggio fu attaccato dai maghi che furono sconfitti. Cristhoph era tristissimo e disse che lui voleva solo riportare la pace nel mondo. Ascoltando quelle parole, un ragazzo dell’età di Cristhoph si commosse e tutti e tre lo guardarono. Non era solito che gli eroi piangessero. Il mago disse che lui era l’ultimo prescelto e aveva ragione.

Tutti e quattro si dovettero sacrificare e il male andò via.

Ora regna la pace e loro saranno sempre ricordati come i salvatori del mondo. 

9

 

IL PRIMO UOMO  CAVALIERE  

In un tempo lontano dove regnava un Re molto vecchio , c’era un  cavaliere creato da degli Dei ; il loro nome era: Dio Nube creatore  del cielo e padrone di tutto ciò che sta in alto e Dio Geo creatore  

della terra e di tutto quello che sta in basso . Dopo molte  discussioni pensarono di aver trovato l’eroe giusto , per  proteggere il regno del monte arcobaleno .  

Questo regno era il più importante di tutto il mondo, se qualcuno  lo avesse conquistato , il mondo sarebbe diventato roccia. Gli Dei  pensarono a lungo su come doveva essere il cavaliere ma una volta  creato , videro che in lui c’era solo : “ invidia, cattiveria ed  egoismo”. Per esempio il cavaliere spintonava la gente , rubava a  tutti quelli che gli capitavano vicino , anche a quelli più poveri ,  non aveva amici e proprio per questo suo comportamento non  aveva mai trovato una fanciulla che si innamorasse di lui. Il  cavaliere però era innamorato follemente di una fanciulla del regno  di nome Dora , bella con un viso angelico e buona verso tutti ma  non riusciva ad amare il cavaliere proprio perché lui non si  dimostrava l’eroe che doveva essere. I due Dei vedendo Che  l’unica cosa che interessava al cavaliere era l’amore della fanciulla  Dora , decisero di metterlo alla prova .  

Decisero di fare un incantesimo alla fanciulla e di trasformarla in un  serpente dal colore verde smeraldo , ma gli lasciarono il dono della  parola in modo di far capire al cavaliere gli errori che stava  commettendo e che nel corpo di quel serpente c’era lei “ Dora”;  L’incantesimo si sarebbe spezzato solo quando il cavaliere avrebbe  dimostrato bontà d’animo e fiducia verso gli altri. Dora trasformata  in serpente scappò dal villaggio alla ricerca del cavaliere; un  pomeriggio nel bosco riuscì a trovare il cavaliere. L’incontro non fu  proprio pacifico in quanto il cavaliere come vide il serpente da quel  colore sgargiante , cercò subito di ucciderlo per poi rivenderne la  pelle . Dora sotto l’incantesimo cercò in tutti modi di dirgli di non  ucciderla proprio perché non era un serpente vero ma era lei sotto  incantesimo degli dei Nube e Geo e che per liberarla da 

quell’incantesimo il cavaliere doveva riuscire a fare delle azioni  buone verso tutti. Il cavaliere ovviamente non sentì ragioni e  continuò imperterrito a cercare di catturare quel serpente dalla  pelle magnifica che aveva qualcosa di speciale. Il cavaliere si  accorse che le squame erano proprio di smeraldo. Questa battaglia  tra Dora trasformata in serpente e il cavaliere che voleva prendere  la sua pelle durò per mesi passò tutto l’inverno e quando arrivò  primavera , il cavaliere andò al regno convocato dal re ma quando  arrivò chiese di Dora e vide che non c’era… era sparita . Così il  cavaliere capì che per mesi e mesi aveva lottato contro la sua  amata e tornò di corsa al bosco. La cercò in tutti i posti della  foresta , quando finalmente la trovò vide però che due malfattori  l’avevano presa proprio per quelle bellissime squame di smeraldo.  In quel momento il cavaliere capì di tutti gli errori che aveva  commesso sia con Dora che con tutta la gente del regno  Arcobaleno ! Non pensandoci due volte il cavaliere estrasse la sua  spada e combatté fino allo sfinimento contro i due cattivi per  liberare la fanciulla e per fargli capire che da quel momento lui  sarebbe cambiato e sarebbe diventato l’eroe che tutti volevano.  Una volta liberata Dora ; il cavaliere restituì tutto quello che aveva  rubato alla gente e cominciò ad essere : “altruista , buono e  gentile “ . Gli dei Nube e Geo vedendo che il cavaliere aveva  imparato la lezione , trasformarono Dora in fanciulla e finalmente  il regno aveva un eroe valoroso e coraggioso . Come ricompensa  del suo cambiamento gli Dei gli lasciarono le squame di smeraldo ,  cosi finalmente poté sposare la sua fanciulla.

10

GABRIELE TAMANINI

Primotuo  

Primotuo era un piccolo ragazzino di 12 anni che aveva dei poteri impressionanti, ogni giorno il  suo villaggio era estasiato nel vederlo usare i suoi poteri: riusciva a spostare gli oggetti con la forza della mente.

Un giorno era stato sfidato a  spostare un elefante. Aveva solo 2 giorni per prepararsi. Dovette per forza accettare per non deludere gli abitanti del suo villaggio.

Si allenò molto duramente finchè non arrivò il fatidico giorno. Lui era tesissimo, perché non aveva mai sollevato un animale così pesante.

Arrivò il momento: si fece avanti. Tentò molte volte, ma non riuscì. Zeus dall’alto vide che Primotuo era in difficoltà, allora                                                                                 

decise di aumentare la sua forza al livello 3. 

Primotuo grazie a quel potenziamento riuscì a sollevare l’elefante e divento l’orgoglio del suo villaggio. Essi lo portarono in spalla per festeggiare la vittoria. 

Da quel giorno gli abitanti del villaggio non dubitarono più di lui. Avevano sfidato la persona sbagliata.

11

SOFIA VENEZIA

Marcus e la nave d’oro

Marcus viveva in Argio, con suo cugino Leopoldo. Un giorno videro una nave d’oro: era piena di passeggeri, ma aveva una particolarità. Questa nave aveva una legenda, si narrava che avesse un tesoro e che era nascosto in una stanza. Si diceva anche che questa stanza, era piena di collane fatte di argento e oro. Ma il tesoro più importante era una spada (anchessa in oro e argento). Marcus e Leopoldo decisero di intrufolarsi dentro. Prima di agire però Leopoldo fece ragionare bene a Marcus e infatti non era una buonissima idea. Ad un certo punto videro un signore molto strano, aveva un aspetto misterioso. Si avvicinarono pian piano e chiesero qual’ era l’entrata della nave. Il signore gli indicò la strada e presero il biglietto. Entrati nella nave andarono subito a vedere tutte le stanze, le aprirono tutte ma si accorsero che ne mancava una. La stanza era chiusa a chiave. Cercarono dappertutto qualcosa per aprirla. Alzarono la testa e videro un uomo che gli disse che se volevano aprire la porta, dovevano superare tre prove. Prima:  trovare due biglietti in ogni stanza.  Seconda: trovare quattro figure sulla vela. Infine la terza che consisteva nel trovare un pezzo d’oro. Incominciarono, ovviamente Marcus e Leopoldo si aiutarono a vicenda. per loro la prima prova è stata la più difficile, la seconda la più coraggiosa e la terza un po’ più facile. Alla fine il signore fece predere qualche collana per le loro amate e il tesoro per la famiglia intera.

12

RICCARDO BOSCOLO

 

C’era una volta su un’isola greca un re, Ponzio, che aveva tentato di ingannare Zeus.

La divinità per punizione rinchiuse sua moglie Penelope in una cella dorata sul monte Olimpo, sorvegliata da un drago a tre teste.

Infuriato per l’oltraggio subito, Zeus avrebbe liberato la regina solo se il figlio maggiore di Ponzio, Achille, fosse stato in grado di recuperare la chiave della cella, nascosta in una grotta marina sotterranea.

Achille che era un giovane coraggioso e astuto, partì alla ricerca della chiave.

Affrontò molti pericoli, ma non si scoraggiò deciso a salvare la regina sua madre. La nave naufragò colpita dai venti del dio Eolo, rischiò di essere divorato da vari mostri marini e alla fine fu salvato da una sirena.

Con l’aiuto della sirena Achille trovò la grotta e la chiave. Non volendosi separare dalla sua nuova amica riuscì ad ottenere da una strega una pozione con il potere di trasformare la sirena in una ragazza. 

I due giovani si diressero dunque sul monte Olimpo.

Zeus però aveva cambiato idea e non voleva liberare la regina.

Achille allora non si tirò indietro, pronto alla battaglia chiese alla dea della caccia Artemide un’arma invincibile per affrontare il drago. Artemide ascoltò le sue preghiere e gli fece cadere dal cielo un arco con delle frecce avvelenate.

Achille riuscì così a sconfiggere il drago, dimostrando tenacia e valore. Zeus colpito da tanto coraggio lasciò finalmente libera la regina Penelope.

 

13

Valentina Tirelli

 

I DONI DELLA MORTE

Tanto tempo fa, nel mondo dei mortali, una ragazzina di nome Cloe dubitava dell’esistenza degli dei. Incosciente di cosa sarebbe accaduto prossimamente, si recò al Tempio. Si mise davanti alla statua di Zeus e cercò di evocarlo. Ci riuscì. Lei rimase di stucco. Il dio non capiva. Pensava fosse lì per portargli doni, ma non vedendo niente nelle sue mani si arrabbiò e la portò nell’Olimpo. La piccola Cloe era allo stesso tempo sia sbalordita che preoccupata. Il dio l’afferrò, e la portò nella sala principale dell’Olimpo. Zeus le spiegò che per sopravvivere doveva superare 3 prove letali: l’invidia, la rabbia e la gelosia e infine la tristezza.

Per la prima prova la portò in una casa coi fiocchi che tutti vorrebbero avere. Era fatta tutta d’oro, argento, bronzo, ametista e altre pietre preziose. Era colossale; le stanze erano così spaziose che assomigliavano a delle case. Si era innamorata di quel posto talmente tanto che avrebbe ucciso per averla. Per esplorare tutte le camere, compreso il giardino, ci mise circa 5 ore. Più la esplorava più la voleva. Arrivata finalmente nell’ultima camera entrò soddisfatta per aver completato tutte le prove. Ad un certo punto sentì una voce angelica cantare. Si girò e trovò una donna bellissima probabilmente la più bella dell’universo. La sua invidia era salita al massimo. Aveva afferrato un coltello e avvicinandosi alla donna cercò di ucciderla. Ma poi si fermò e pensò che se l’avrebbe uccisa avrebbe perso la prova. Quindi corse indietro e uscì dalla casa. La prima prova era superata chiuse gli occhi e li aprì dopo un secondo, si trovava in un posto diverso. Era casa sua. C’era sua mamma con lei e suo fratello. Dal clima allegro capì che era il suo compleanno. Lei sembrava felice ma suo fratello di più. Sua mamma continuava a regalare soldi, giochi, vestiti costosi a suo fratello. La faceva infuriare. Allo spacchettamento dei doni Cloe ricevette solo una bambolina di terra mentre suo fratello si pavoneggiava con i suoi vestiti. Per la prima volta era gelosa ma non poteva reagire e questo la faceva arrabbiare ancora di più quindi uscì dalla casa e chiuse gli occhi. Un’altra prova era superata. Questa volta, invece, si trovò in un prato con attorno persone vestite di nero. Tra la gente riconobbe anche i suoi familiari. Non erano affatto felici come al solito, ma tristi. Dopo qualche istante capì che si trattava di un funerale corse alla bara per vedere chi fosse. Non ci poteva credere. Era lei!! Dal panico cadde per terra. Ci rimase per 10 minuti. Voleva piangere, gridare, ma non poteva. La sfida era quella di non piangere per cui cercò di scappare ma qualcosa non glielo permise. Così scoppiò in lacrime sia per aver perso sia per essere morta in tutti i mondi. Lei non amava perdere. Visto che aveva perso la sfida morì, ma il suo spirito rimase intrappolato in quel mondo quindi per 100000 dovette vedere il suo funerale piangendo a dirotto. Lei diventò la dea della tristezza una delle più temute.

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Martina Giliberto

Il mio eroe

Il mio eroe è Nefeste, Dea della neve e del ghiaccio. Nefeste prima abitava nel monte Olimpo con gli altri Dei , ma lì lei non si sentiva veramente a casa , voleva un posto freddo , buio in cui poter stare sola , mentre nel monte non faceva freddo , c’era un clima mite , era pieno di luce ed abitato da tantissimi Dei. Così un giorno prese coraggio e andò a parlarne con Zeus,il re degli Dei… Appena glielo disse si infuriò , però , il re le disse che avrebbe potuto andare ,ma che  un giorno si sarebbe vendicato… Giorni dopo Nefeste trovò una caverna in cui  si gelava e non c’era nessuno tranne un piccolo animaletto ,che aveva la testa come quella di un uccello , il corpo da topo e le ali da pipistrello. Una mattina la dea si svegliò, notò subito qualcosa di diverso, c’era molto caldo, allora uscì dalla caverna e al suo esterno trovò Zeus  che ridacchiando le disse: “Senti questo gran caldo, beh sono stato io, durante la notte ti ho tolto i poteri ed ho fatto diventare la tua caverna da gelida a caldissima!” Nefeste arrabbiata gli rispose: “come faccio a riavere i miei poteri ed il freddo nella mia caverna?” Allora sghignazzando le rispose “Facile dovrai superare delle semplici prove ovvero: 1) Andare nell’arido e caldo deserto della Dea Shin , prendere la preziosa pietra che conserva in una scatola, dove ci sono tutti i suoi gioielli , rubarla e portarmela. 2) Affrontare i pericolosi tori della palude e portarmi le loro corna. 3) Infine intrufolarti nel castello della Principessa e prendere un po’ dei suoi poteri. Dopo aver fatto tutto ciò portami queste tre cose e riavrai i tuoi poteri e il tuo gelo”. Nefeste allora si mise in viaggio, dopo tanto cammino arrivò nel deserto della Dea Shin, senza farsi vedere andò nella camera in cui custodiva con cura tutti i gioielli e trovata la preziosa pietra uscì senza farsi vedere. Ad un certo punto sentì moltissimo caldo e aveva sete , cadde a terra ma prendendo forza riuscì a rialzarsi ed andare avanti… Continuando a camminare il caldo pian piano svanì , per poi cedere il suo posto all’umido delle paludi. Nefeste si sentì subito meglio , ma fu meravigliata da quel posto , in cui tutto era verde e pieno di strani animali, tanto strabiliante e pericoloso. Mentre camminava notò in lontananza delle minuscole corna che camminando diventarono sempre più grandi… Erano tre giganteschi tori , tutti neri con gli occhi rossi . Nefeste però non era affatto spaventata; osservando vide un’enorme spada di diamanti la prese e con diversi e forti colpi uccise tutti e tre i tori , era esausta ma sapeva che mancava poco e che doveva resistere, allora con forza iniziò a staccare le corna ad ogni toro. Adesso doveva compiere solo l’ultima prova, quella decisiva! 

Mentre si stava incamminando per andare al castello della principessa , incontrò un ragazzo, non era un Dio né un eroe era un normale umano . Il ragazzo incuriosito si avvicinò a Nefeste e vedendo che era molto stanca e senza forze le offrì un passaggio con il suo cavallo…

Dopo qualche ora di viaggio erano finalmente arrivati ; il ragazzo la avvertì che quello che stava per fare era molto pericoloso e che avrebbe rischiato anche la vita , ma era una missione e doveva farlo anche a costo di perderla.

Gattonando entrò nel castello e notò che era pieno di guardie! Cercò in tutte le stanze ma non trovò nulla… Infine provò  a guardare nella Sala del Trono e vide che vicino a dove era seduta la principessa c’era una boccetta contenente una strana polvere. Dopo poco tempo si decise, doveva alzarsi e andare a prendere quella polvere! In fretta prese la boccetta e si rovesciò sulla mano un po’ di polverina , poi corse più veloce  che poteva, mentre tutte le guardie la rincorrevano e riuscì ad uscire! Appena fuori vide che il ragazzo che l’aveva accompagna la stava aspettando, insieme galopparono via… Arrivata a destinazione Nefeste lo ringraziò e andò  da Zeus che appena la vide fu meravigliato e scusandosi le ridiede subito i suoi poteri e il suo gelo.

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GRETA BERTOLANI

 

Suxina

MILIARDI DI ANNI FA SULLA TERRA NACQUE UN ALBERO DAI NACQUERO DEI BOCCIOLI ,TUTTI CADDERO TRANNE UNO CHE ERA Suxina . Suxina  ERA LA PRIMA ABITANTE DELLA TERRA,VISSE DA SOLA PER TANTO TEMPO , FINCHE  NON DIVENNE TRISTE PERCHE’ SI  SENTIVA SOLA. ALLORA DECISE DI CREARE  UN ALTRO SUO SIMILE.PRESE FIORI PER DARGLI LA BELLEZZA, PANNOCCHIE PER DARGLI LA RESISTENZA,E PRESE L’ACQUA PER L’INTELLIGENZA . POI UNI’ QUESTI ELEMENTI  E VENNE FUORI UN ESSERE VIVENTE  UN PO’ STRANO E TRABALLANTE PERCHE’ NON SAPEVA ANCORA CAMMINARE ,MA SUXINA GLIELO INSEGNO’ SUBITO.MA A SUA VOLTA SI SENTIVA SOLA  ,ALLORA PANDISCO UNA DIVINITA’ MOLTO IMPORTANTE VIDE CHE SUXINA ERA IN DIFFICOLTA’,ALLORA ANDO’ SUBITO AD AIUTARLA.SUXINA APPENA VIDE PANDISCO E SE NE INNAMORO ‘SUBITO LO STESSO ERA PER PANDISCO CHE LE DONO’ LA CAPACITA’ DI DARE VOCE A GLI ALTRI ESSERI VIVENTI SUXINA CREO’ A SUA VOLTA MOLTI ALTRI ESSERI VIVENTI PARLANTI CHIAMATI SUXINI . UN GIORNO PANDISCO CHIESE A SUXINA DI SPOSARLO E ACCETTO’ I DUE SI SPOSARONO DOPO POCHI GIORNI .E DA I DUE NACQUE CERNOFACORONTE UN ESSERE BRUTALE CAPACE DI MANGIARE LA GENTE .ALLORA I DUE SPOSINI DECISERO DI RINCHIUDERLO IN UNA CELLA.COSI’ TUTTI VISSERO FELICI E CONTENTI .

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MARTINA CAMPANA

 

Alo e l’amicizia  

Diverso tempo fa, nel pianeta Giove  abitavano delle persone strane avevano tre occhi, tre braccia e tre gambe.  

Un giorno Alo stava tornando a casa da  scuola con dei suoi amici; quando ad un  certo punto vide qualcosa di strano nel  cielo.  

Guardando bene vide una navicella con  dentro persone che non erano del loro  mondo. 

Gli amici di Alo incominciarono a correre, mentre lui aspettava per vedere cosa  sarebbe accaduto.  

Dopo un po’ vide che stavano rompendo  tutta la città quindi decise di andargli a  parlare. 

dopo qualche minuto risolsero la  situazione, diventando amici. 

Alo e le persone sconosciute decisero di 

diventare amici e di andare ad abitare in  un unico mondo e così fecero. 

Da quel giorno chiamarono Alo l’eroe  dell’amicizia. 

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MICHELLE MEMOLA

PANDISCO

 

UN MILIARDO DI ANNI FA C’ERA SOLO UN SUPERFICIE PICCOLA E  VUOTA , E QUALCHE GOCCIA D’ACQUA CHE CADEVA QUA E LA . 

TRA LE TANTE GOCCE D’ACQUA UNA NON CADDE SULLA  SUPERFICIE E SI RUPPE. DA QUESTA ROTTURA SI FORMO  PANDISCO. VISTO CHE ERA TANTO SOLO DECISE DI  PRENDERE TANTE GOCCE DACQUA E CREO’ UN UOMO IL PRIMO  SULLA TERRA. GLI DIEDE LA CAPACITA’ DI CAMMINARE E DI  PARLARE, GLI DIEDE LA BELLEZZA E L’INTELIGENZA, POI UNA  FACCIA, LE BRACCIA, LE ORECCHIE, LE GAMBE, I PIEDI E I  CAPELLI. DOPO DI LUI CREO ALTRI UOMINI E DONNE. PANDISCO ERA DIVENTATO UNA DIVINITA’ PER QUESTI UOMINI . LUI ERA UNA DIO MOLTO GENTILE, INTELIGENTE, BELLO (PER  ALCUNI), FURBO, CON LA CAPACITA’ DI VOLARE E DI CREARE  TUTTO QUELLO CHE VOLEVA.  

DOPO AVER CREATO L’UMANO, PANDISCO, CREO’ GLI ANIMALI, 

LE PIANTE, E CHIAMO’ TUTTO QUESTO MONDO.  

PANDISCO ERA L’ UNICA DIVINITA’ DI TUTTO IL MONDO ,E, VISTO  CHE LUI SAPEVA CREARE TUTTO QUELLO CHE VOLEVA, DECISE  DI CREARE UN’ALTRA DIVINITA’ : SUSCXINA.  

LEI ERA UNA DONNA MOLTO BELLA, INTELIGENTE E TEMERARIA,  NON SI FACEVA MAI INDIETRO QUANDO C’ERA UN PROBLEMA  PANDISCO DIEDE ANCHE A LEI LA CAPACITA DI VOLARE E  CREARE QUELLO CHE VUOLEVA.  

PANDISCO SI INNAMORO’ FOLLEMENTE DI SUCXINA E GLI CHIESE  SE VOLESSE SPOSARLO. I DUE SI SPOSARONO DOPO POCO . TRA I DUE NASCE CERNOFACORONTE. 

CHE DIVENNE UNA BESTIA TALMENTE CATTIVA CHE VENNE  RINCHIUSA IN UNA CELLA. 

I DUE VISSERO PER MIGLIAIA DI ANNI INSIEME IN UNA BELISSIMA  CASA, CON IL CERNOFACORONTE SEMPRE IN CELLA.

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